In questa
seconda parte si scende di nuovo ad Era e da
lì sino al fondovalle in Val Brembana
raggiungendo Camerata Cornello, per poi deviare a
Cornello dei Tasso, un bel borgo medioevale, per
poi fare ritorno al punto di partenza a
Zogno.
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Queste due immagini
sono tratte da:
Il
percorso
In questa
seconda parte si scende da quota 1445m ai 451m del
fondovalle in circa 9,5km, quindi una pendenza
media del 10% ma con tratti ben più ripidi.
Naturalmente occhio alle gomme e ai
freni.
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Dopo
esserci rifocillati, e aver dato del fieno alle
nostre cavalcature d'acciaio, le riprendiamo dalla
mangiatoia per portarle sulla discesa
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Scendo per
primo e aspetto gli altri, vedendo la discesa dal
basso, non sembra nulla di che, ma osservandola
dall'alto, prima di scendere, la prospettiva
cambia!
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Lascio
andare avanti i miei compagni, per fermarmi a fare
qualche scatto
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Come sempre
in discesa il panorama cambia aspetto, ma
c'è sempre da stare all'occhio dove si
mettono le ruote, sullo sterrato si cambia
continuamente triettoria per evitare le pietre
grosse.
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Essendo
impegnato nella guida, ho lasciato accesa la
videocamera, questi di fatto non sono scatti
fotografici, ma fotogrammi tratti dal
video.
In questo
punto, a parte la foschia pomeridiana, là
sotto si vedrebbe buona parte della Val
Brembana.
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Ci
sono punti scoperti ed altri dove il sole non
filtra
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A
metà discesa ci ritroviamo il sentiero
completamete sbarrato da una macchina scavatrice
che sta risistemando il fondo, smuovendo grossi
massi, pezzi di tronco, rami ecc.
Gentilmente
ci aprono uno stretto varco a fianco del
sentiero
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Con qualche
difficoltà, per lo scarso equilibrio in
appoggio sui grossi massi e rami, riusciamo in fila
indiana a passare sollevando di peso le bici.
Scherzoasmente l'addetto alla macchina operatrice
ha detto: Se non ce la fate, lasciatele pure qui
!
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Visto che
eravamo scesi dalle bici, con il sentiero ripido e
il fondo smosso, abbiamo preferito fare un breve
tratto a piedi.
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Riprendiamo
la discesa nel bosco
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Terminato
lo sterrato, ad Era riguadagnamo la strada
asfaltata, al bivio per Cespedosio salta
però la visita programmata, per cui poco
dopo mi accontento di scattare le foto dal
basso
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E' vero,
sono poche case che si contano forse sulle dita di
una mano, ma avrebbero potuto nascondere qualche
cosa di bello, ma democraticamente abbiamo deciso
di rinunciare alla visita.
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I "ragazzi"
aspettano pazientemente che finisca di scattare le
foto, non conoscendo la strada non vorrebbero
perdersi nel bosco!
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Si riparte
ma poco sotto Cespedosio passiamo a fianco della
cava
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Un
enorme squarcio nella montagna
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Vista
così, la foto dice poco in termini di
dimensioni non essendoci riferimenti a cui
rapportarsi, ma un riferimento c'è, partendo
dalla parte bassa della foto sul secondo masso
scorgerete un puntino nero, ebbene quella è
la testa di un uomo, per cui potete farvi un'idea
della dimensione dei massi e delle lastre tagliate
nella montagana.
Curiosa
è la parete tagliata con un masso in centro
a forma di cerchio.
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Svoltato
l'angolo ci ritroviamo con una enorme parete liscia
della montagna, che è stata cavata e fresata
a bordo della strada che scende a valle. Ora molte
piante di edera stanno colonizzando la
parete.
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Continuiamo
la discesa con una serie di tornanti che ci
porterà a valle, Roberto si è messo
davanti e fa da battistrada, poi lo sgriderò
perchè in montagna, specie in discesa
è meglio avere un casco in testa!
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Giordano lo
segue a ruota, o quasi. Una raccomandazione per chi
volesse fare questa discesa. Essendoci la cava, ci
sono i camion che su questa strada portano a valle
i lavorati, per cui va da se che lungo il percorso
potreste incontrare macchie di sporco di polvere di
pietra o anche pietre come in questo caso, pietre
che non necessariamente provengono dai cassoni dei
camion, ma che possono essere sempre presenti su
strade di montagna.
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ò
Giunti al
fondo valle ci immettiamo di nuovo nella Ciclovia
della Valle Brembana, questa volta in direzione
Zogno, mi fermo a far osservare il fiume Brembo ai
miei amici.
Si
proseguirà sino a Camerata Cornello,
prendendo la strada che sale al paese, per poi
deviare a sx. verso il segnale turistico marrone
che segnala "Museo dei tasso"
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Si giunge
così a Cornello Dei Tasso, dopo una salita
al 10% di circa 600m. La strada termina in un
piccolo parcheggio sopraelevato, mentre in basso a
sx. parte un sentiero lastricato che vi
porterà a Cornello dei Tasso.
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L'ingresso
al borgo medioevale di Cornello dei
Tasso
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All'interno
si scorgono una serie di porticati e cortili, qui
un tempo vi transitavano le carovane di muli e
cavalli, questa era l'antica via Mercatorum, e
proprio all'interno di Cornello dei Tasso vi
trovavano una "stazione di sosta" per dormire
mangiare e rifocillare le some.
Oggi
come allora l'accesso al borgo è consentito
solo a chi va a piedi o cavallo di una bici, visto
lo stretto sentiero di accesso che di fatto ha
mantenuto integro nel corso del tempo questo antico
borgo.
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Passare da
un cortile ad un altro fa un certo effetto e ci
riporta indietro nel tempo.
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Immagino
che un tempo questo borgo fosse anche strategico e
ben protetto visto che da un lato ha l'impervia
montagna, sotto uno scosceso dirupo sino al fiume
brembo e questa unica porta d'accesso
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Di arco in
arco prosegue la nostra perlustrazione ammirando i
particolari del borgo
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I due
"giovanotti" si mettono in posa, ma non sono di
certo attinenti con il luogo di mille anni
più vecchio di loro!
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Chissà
cosa sarebbe successo a Giordano se mille anni fa
si fosse presentato così
vestito....ma!
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Forse
questa è la parte più antica del
borgo, dove un tempo vi sostavano le carovane in
transito. Sulla parte dx. sono presenti molte porte
che danno su locali che probabilmente un tempo
erano adibite a deposito di merci, locali di
pernottamento o taverne. Una analoga struttura si
trova ad Averara nell'alta Val Brembana, alcune
foto le potete trovare in questo report
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Un oasi di
tranquillità, questa signora che proviene da
Milano, qui ha detto di aver trovato la sua oasi di
pace e tranquillità, e ci credo, basta
togliere il traffico delle auto, camion ed altri
mezzi, e la pace è assicurata, qui il
silenzio è d'oro!
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Giordano e
Roberto sono in avanscoperta, questa è
l'ultima porta che dà sull'esterno del corpo
principale del borgo, immagino che qui vi fosse un
tempo un bel portone o inferriata.
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L'antico
borgo di Cornello dei Tasso offre mille scorci ai
suoi visitatori
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La
porta d'uscita verso i monti
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Il
sentiero verso i monti
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In
prossimità dell'ingresso alle rovine della
casa dei Tasso è posta questa targa
risalente al 1886, in cui sono declamate le
qualità di questa famiglia dei Tasso che
diedero lustro al paese, fra cui il più noto
fra tutti: Torquato Tasso.
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Della
casa dei Tasso sono rimaste queste
rovine.
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Altre case
arroccate a ridosso del fianco della
montagna
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Dopo aver
preso il sentiero in uscita, se salite qui in alto
a sx., accederete alla parte alta del
borgo.
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Qui ho
percorso un tratto del sentiero in
uscita
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Faccio
ritorno e salgo verso il borgo alto
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Queste sono
le case del borgo superiore, e sul lato dx. sotto
di esse vi si trovano i portici, se osservate bene
vedete sulla parte un affresco che ritrovate in una
foto precedente e che ritraeva l'uscita del
borgo.
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In pratica
questo slargo mette in comunicazione le varie case
del borgo di Cornello dei Tasso
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Questa
è la sede del museo dei
Tasso
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Cio' che si
trova all'esterno del museo, per informazioni
info@museodeitasso.com
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Uno
scorcio nella piazzetta della
chiesa
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La
chiesa di Cornello dei Tasso
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Il
lato est con la canonica
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Giro
l'angolo e mi ritrovo nello slargo principale del
borgo, vedo che c'è un bar trattoria con
tanto di locandina per i gelati, ed allora chiamo a
raccolta i compagni di viaggio per un gelato, in
fondo ce lo siamo meritati.
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Lasciamo
questo scrigno del tempo e ci avviamo sul sentiero
del ritorno
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Lungo il
sentiero si apre una vista sul fondo valle, con il
fiume Brembo dai riflessi smeraldo e azzurri e la
ciclabile che vi passa accanto, non ci resta che
scendere e fare ritorno a Zogno, si conclude qui
questo giro sportivo-culturale con un tuffo nel
passato medioevale a Cornello dei Tasso.
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