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La traccia
del lungo giro fra la Valle Versa e la Val Tidone,
costellato da ben 763 curve! Il profilo
del tracciato, 100km fra lunghe salite e
discese
Erano
decenni che volevo salire al Monte Penice e
finalmente se n'é presentata l'occasione. Un
tracciato che ha le principali caratteristiche
nella lunga salita alternata dai cosiddetti "mangia
e bevi" della prima parte e poi lunghe discese
spezzate da un paio di salite il tutto condito da
763 curve che ne fa un percorso per nulla monotono
se non divertente nella parte del ritorno. Ovvio
che non ci sono da sotto valutare le lunghe salite
che accumulano un dislivello complessivo di 2.000
m. Lungo
il tracciato se si guarda bene se ne trovano, direi
che la più importante è quella che
troverete sulla dx al bivio all'uscita di Casa
Matti. Una bici
scorrevole e comoda in vista dei tanti km e delle
lunghe salite |
Il
tracciato parte da Santa Maria della Versa in
direzione sud verso Zavatterello. Nella foto
la torre del castello di Soriasco
Poco
distante, sempre sulla sx della valle sul
successivo colle si trova Golferenzo. Sarà
il punto del rientro dalla Val Tidone
Inutile
dire che il lungo tracciato vi farà
attraversare o vedere da vicino una quantità
di frazioni o località che a citarle ce ne
vorrebbe di tempo. Sullo
sfondo la chiesa parrocchiale di Sant'Alessandro a
Montecalvo Versiggia Siamo
nell'Oltrepo Pavese e non possono mancare nei
panorami i vitigni di queste famose colline vocate
alla produzione di rinomati vini. Un piazzale
belvedere a Montecalvo Versiggia e se avete
già sete in centro alla foto una fontanella
vi aspetta. Compagna di viaggio la dott.ssa
Debora Il
territorio è ben curato e dove finiscono i
vigneti, iniziano i boschi o i prati. Sulla
sommità del colle il castello di Montecalvo
Versiggia attorniato dal bosco e sotto distese di
vigneti a perdita d'occhio. Allargando
il campo visivo, sulla dx la Valle Versa da dove
siamo partiti. Fra boschi,
prati punteggiati da alberi, non è raro
trovare in cima alle colline alcuni gruppi di case
o aziende agricole. Da quando si è saliti
verso Montecalvo Versiggia la strada prosegue con
sali scendi seguendo il profilo delle colline
passando per: Frazioni Piane, Frazione Colombato,
Caseo, Canevino, Fontana sino a raggiungere Pometo
e poi a seguire Cà del Matto, Carmine, Bivio
Carmine da dove si inizia a scendere in una
bellissima discesa. Questo
è il punto in cui inizia la discesa verso la
frazione Casa Marchese, mentre sullo sfondo
è l'Alta Val Tidone. Al termine
della discesa arrivati a Casa Marchese se avete
tempo e voglia, a sx a circa 3km si trova il
laghetto artificiale di Trebecco formato dallo
sbarramento della Diga Molato Proseguendo,
la strada inizia di nuovo a salire in modo continuo
sino alla vetta del Monte Penice che giunti a
Romagnese fa la sua unica comparsa sino a Casa
Matti. Dal bivio
lasciato alle spalle sino a qui avrete percorso 9km
e 246m di dislivello con pendenze fra il 3-8%
Armatevi
ancora di buona pazienza, vi aspettano 13,3 km di
salita con pendenze medie del 6,6% e max 12% per
raggiungere la vetta del monte Penice, superando un
dislivello di 900m. Da
Romagnese la prossima tappa dopo 6,4 km è
Casa Matti con 411 m di dislivello da superare
All'uscita
di Casa Matti sulla dx troverete questa fonte, che
stando al cartello siete al Km 0 della Sorgente del
Tidone, acqua buona e fresca con cui
dissetarvi. Dalla
fontana troverete un bivio dove il passo del Penice
è dato a sx, ma dei ciclisti incontrati sul
luogo ci hanno consigliato di prendere la strada a
dx, cosa che abbiamo fatto. La strada
sale per 2,4 km sino a questo bivio posto a 1.100 m
s.l.m. dove a sx si sale verso il Monte Penice
mentre a dx si scende verso Varzi. Una chiesa
è posta sul bivio. Come si può notare
dai cartelli, da questo punto, Bobbio, Varzi e il
Passo del Brallo si trovano quasi alla stessa
distanza chilometrica. L'infinita
salita ha termine al Passo del Penice?
... ... Direi
proprio di no! Per raggiungere la vetta ci sono
ancora 3,7 km come recita il cartello per il
Santuario S.Maria del Penice Non ci
vedevo più dalla fame, tanto da avere le
visioni senza essere ancora arrivato al santuario.
Per un tratto la strada sale nel bosco, meno male!
Visto il caldo oltre i 35° C Lei fa...
siamo già arrivati? Pedala!.... Eh
già, il santuario è lassù che
ci guarda dalla cima, attorniato dalla selva dei
ripetitori. Chi
è più anziano ricorderà che
dal Monte Penice la RAI trasmetteva verso la
Pianura Padana. Infatti, le antenne VHF B andavano
orientate verso questo monte per ricevere il
segnale della trasmissione del 1° Canale
nazionale RAI 1, iniziata il 4 Gennaio del
1954. Seguirono
poi nel 61' RAI 2 e nel 79' RAI 3 Si esce dal
bosco e si affronta l'ultimo tratto impegnativo
allo scoperto L'ultima
erta salita alla vetta affiancata da due
tralicci. Per chi
volesse sfamarsi, sotto il Santuario, troverete un
bar che offre il menu accanto scritto sul cartello
giallo. Arrivati ai
1443m s.l.m. del Monte Penice, facciamo due veloci
passi attorno al Santuario Sotto alla
vetta altri trasmettitori Attardata
arriva anche la dott.ssa in crisi di fame, non che
io ne fossi da meno! Del resto avevamo sforato
largamente il nostro abituale orario del
pranzo Venire
quassù sia pure con il sole a picco e senza
nuvole ma con la foschia all'orizzonte, toglie il
bello di poter spaziare a 360° per chilometri,
cosa che purtroppo ci è stata preclusa.
Di
trasmettitori ce ne sono a iosa attorno alla
vetta.... ma il campo per il suo telefono non
c'era! Monumento
dedicato a Gesù Cristo Signori si
scende... Questa più o meno è la
vista uguale a quella della webcam posizionata in
vetta. Lei si
lamentava che la bici frenava poco, aveva finito le
energie anche per tirare le leve dei freni! Ci
voleva un rimedio immediato! Non ha
importato il fatto di avere sulla vetta 38° C,
scesi al passo del Monte Penice abbiamo scelto
comunque un piattone di polenta e capriolo,
preceduto da affettati locali. Sembrava troppo, ma
c'è stato tutto comodamente Questo
è l'unico Bar che troverete al passo che
oltre ai consueti panini può offrire primi o
secondi piatti. Soddisfatto
l'appetito, vi ricordo che il Passo del Penice
è meta di ciclisti e soprattutto
motociclisti. Era appena arrivato un equipaggio con
questo sidecar motorizzato Moto Guzzi. Pur essendo
un ex motociclista non è certo un tipo di
moto che avrei voluto possedere o
guidare. Dal Bar una
terrazza si affaccia su un prato. Questo d'inverno
si trasforma in un campetto da sci. Si può
vedere l'impianto di risalita e un cannone
sparaneve. In centro l'abitato di Casa
Matti
Una vista
verso Romagnese, Predacosta ed altre
frazioni Questo
è il Bar Lo Scarpone dove ci siamo
rifocillati. Sulla dx, la casupola in legno della
scuola di sci del Passo Penice Accanto al
Bar questo piazzale e di fronte una struttura
abbandonata. Era ora di
affrontare il lungo ritorno. Dal Bar abbiamo preso
la strada di fronte che scende a Bobbio facendo
deviazione a questo bivio verso Pecorara -
Nibbiano. Finalmente
un po' di fresca ombra! Sarà
stato per l'assenza di controluce, la differente
vegetazione e i tanti boschi attraversati che il
nuovo versante sembrava totalmente differente dal
precedente. Qui avevamo
appena superato una femmina di fagiano, che se ne
stava tranquilla a bordo della strada dopo che
l'abbiamo superata. Molto bello
il paesaggio, sulla dx l'abitato di Cadelmonte dove
sotto di esso nella valle si trova Bobbio posto
nella Val Trebbia. Sullo
sfondo da sx la cima del monte Sant'Agostino, in
centro il monte Aserei e a dx i monti Maggiorasca e
Carevolo Sempre una
vista verso il monte Aserei al centro della foto,
mentre, in primo piano sulla dx, appare un monte
ricoperto di vegetazione che si trova fra
Lagobisone e Pianelli in Val Trebbia Dopo
l'inizio estate fresco e piovoso, tutto ad un
tratto è esploso il caldo e i contadini ne
hanno approfittato per fare il fieno con
gigantesche balle. Qui si è lasciata la Val
Trebbia per l'Alta Val Tidone proseguendo con una
bella e lunga discesa ricca di curve Fiori di
rosso cupo svettavano su alti arbusti Proprio
belli questi scorci in alta Val Tidone, oltre quei
colli si trova la Val Trebbia. La discesa è
talmente bella che ci ha indotto a non fermarci
ulteriormente per altre foto. Giunti a
Nibbiano abbiamo passato il ponte sul fiume Tidone.
In fondo si svolterà a dx. Questo
è il suo corso verso valle, mentre a monte
è sbarrato dalla Diga Molato a formare il
Lago artificiale di Trebecco Dopo aver
svoltato a dx, se uno ci ripensasse e avesse ancora
forze, la diga Molato si trova alle sue spalle a
circa 5 km. § Il mio GPS
mi segnava la svolta verso la via fotografata,
meglio però fare una verifica sullo schermo
del cellulare, dove preventivamente avevo caricato
la traccia. In effetti la svolta era molto
più avanti solo che il GPS voleva fare una
scorciatoia! Ancora una
mancata deviazione, questa volta colpa mia per non
aver visto i cartelli stradali contestualmente alle
indicazioni del GPS. Per cui dietro front e imbocco
della via corretta, qui eravamo a Trevozzo. Svolta
per Tassara dove troverete una
fontanella Si lascia
la pianura per l'ultima salita della giornata verso
Tassara e Pizzofreddo. A sx è visibile sulla
collina la Rocca d'Olgisio Anche qui
balle di paglia ci accolgono nei prati Un campo di
grano pronto ad essere mietuto. A sx la Val Tidone
verso lo sbocco in Val Padana nel
Piacentino C'è
ancora da salire!...non si finiva mai. Sono pur
sempre 10 km e 344 m di dislivello da fare con 95 m
da perdere in discese Da lontano
sembrava la cupola di un osservatorio astronomico,
ma non ho ancora capito di cosa si tratti e dove
sia ubicata quella costruzione in centro alla
foto. Oltre il
profilo dei colli, una vista verso il Piacentino e
la Pianura Padana Anche lei
si é sofferma con lo sguardo verso
l'orizzonte A
Golferenzo giungiamo ad un bivio, no anzi un
incrocio, ma no che dico!? Ad un cinque vie, GPS
impazzito! Abbiamo imboccato la strada sbagliata e
siamo ritornati sui nostri passi... ...prendendo
la strada a sx, non quella che indica Santa Maria
della Versa. Una ripida e veloce discesa ci ha
fatto scendere a fondo valle Sopra il
borgo di Soriasco E questo
è Golferenzo da cui abbiamo iniziato la
discesa verso il fondovalle e Santa Maria della
Versa
Un giro
molto impegnativo sotto tutti i punti di vista che
in 100 km vi porterà a vedere tre valli e
raggiungere una vetta che in condizioni di cielo
limpido permette una visuale a 360°. |
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buone
pedalate a tutti, Outside |
pagina creata:05-07-2016 ultimo aggiornamento: 05-07-2016 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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