La
Mappa di Google Earth
Ci si trova
in Alta Valtellina nelle zone attorno a Bormio, il
percorso parte dalla Valdisotto per terminare al
Forte Venini di Oga dal quale è possibile
una vista panoramica a 180° verso Bormio e le
valli accanto.
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L'altimetria
del percorso: Si tratta di un percorso quasi tutto
in salita salvo qualche breve
falsopiano.
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Come
arrivarci
Tola si
trova a sud di Bormio, arrivando dalla superstrada
da Tirano, invece di proseguire nelle gallerie fino
a Bormio, dopo Sondalo prendere l'uscita per "Le
Prese" sino a Tola.
Il
percorso
Da Tola si
procede prima su un tratto in Ciclopedonale sul
Sentiero Valtellina per poi abbandonarlo dopo 2,8
km in località Zola. Si prosegue quindi per
2,3 km su strada secondaria sino a Santa Lucia, da
lì inizia la salita di 7,5 km sino al forte
con 556 m D+ da superare con pendenza media del
7,4%
Bici
consigliata
Sino
all'ingresso del parco dove è situato il
forte c'è asfalto, quindi qualsiasi bici con
cambio e freni adeguati va bene. Per salire al
forte c'è un tratto in sterrato di 350
m.
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Alta
Valtellina
Per noi
solita partenza dal Camping di Tola. Il percorso in
questo caso non è molto lungo, si tratta di
raggiungere il Forte Venini di Oga che si trova
all'incirca al centro di questa foto, o poco
sopra.
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Quindi dal
Camping attraversata la strada abbiamo preso il
Sentiero Valtellina in direzione di Bormio
...
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... solo
che giunti in questo punto, anziché
proseguire sul Sentiero Valtellina, siamo andati
diritti seguendo le indicazioni per Santa Lucia -
Oga
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La strada
alzandosi di un po' permetteva una buona vista
panoramica verso la conca di Bormio con lo sfondo
della Cima di Reit
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Fra nuove
abitazioni non mancano quelle più datate
costruite in pietra, anche loro con i
caratteristici vasi di fiori colorati
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All'ingresso
della frazione di Santa Lucia, un edificio con
tanto di scritta d'altri tempi "SCUOLE". Non ho
idea se sia ancora in funzione o adibito ad altri
usi.
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Curioso il
campanile della chiesa a Santa Lucia con due
campane di differente grandezza poste su piani
sovrapposti, quando in generale la cella campanaria
è una sola posta in sommità del
campanile ed ospitante tutte le campane (concerti
di campane) accordate nelle diverse
tonalità.
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Arrivati a
questo stop occorre cambiare direzione di marcia
prendendo la strada in salita, solo che come di
sovente accade chissà perché i
cartelli stradali sono messi in modo tale che
possono essere visti solo da una direzione!
Posso solo ipotizzare che chi stia provenendo dalla
nostra direzione possa essere un abitante del luogo
che ovviamente non ha bisogno dei cartelli, mentre
dal lato opposto vi sia una maggior affluenza di
"stranieri"
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Da Santa
Lucia la strada inizia a salire con decisione ed in
breve ci si trova con delle viste da "belvedere" in
questo caso verso Bormio
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La presenza
di alcuni tornanti in breve spazio non fa altro che
ampliare ulteriormente i panorami come questo verso
la Cima di Reit e Bormio posto nella conca ai suoi
piedi.
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Se si
prosegue lo sguardo verso sud la visuale si sposta
verso le piste da discesa di Bormio 2000 e 3000
posti sul Monte Vallecetta 3145 m. A sx si apre la
Valfurva mentre a dx la Valdisotto, nostro punto di
partenza.
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Mentre
salivamo, delle mucche in "pausa pranzo ruminante"
. Sopra di esse il Santuario della Beata Vergine di
Caravaggio
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In
località Le Motte altro cambio di direzione
questa volta ben visibile anche per noi.
Nota:
Questa strada molto ampia a breve sarà
sfruttata per il nuovo collegamento fra la
località Seghetto posta sulla strada che
sale a Livigno e la periferia di Bormio in
località Santa Lucia.
In pratica
questa bretella eviterà che tutto il
traffico da e per Livigno non passi più per
Bormio, questo è stato possibile con la
realizzazione di un nuovo viadotto sul fiume Adda
nei pressi di Santa Lucia e della costruzione di
una nuova galleria sempre nei pressi di Santa
Lucia.
Quest'opera
toglierà molto traffico a Bormio rendendola
una città più vivibile, anche se
rimarrà inalterato il traffico estivo per i
due passi dello Stelvio e del Gavia, mentre
d'inverno rimarrà solo il traffico per Santa
Caterina Valfurva.
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Il
Santuario della Beata Vergine di Caravaggio,
edificato in località Le Motte
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La scelta
del posto dove è stato edificato questo
Santuario non poteva essere preso in uno
migliore...
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... con
tutta la conca di Bormio ai suoi piedi! Da
quassù penso che con un buon cannocchiale si
potrebbe seguire la discesa della libera di Bormio
senza impedimenti vari!
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Del resto
guardando in direzione Valfurva con un minimo
ingrandimento sono visibili dei ghiacciai posti ben
più distanti.
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Poco
distante dal Santuario c'è Oga. La
cappelletta che si vede non so se sia quella che
diede poi origine alla costruzione del
santuario.
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Pensavo che
Oga fosse una piccola frazione ed invece mi sono
dovuto ricredere, non è per nulla piccola!
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Oga tra
l'altro è posta in una posizione invidiabile
per lo scenario di cui può godere oltre che
ad essere ben soleggiata durante il
giorno
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Superata
Oga si sale in un bel bosco fra le ultime case e
residence nascosti fra gli alberi. L'impressione
che abbiamo avuto è stata quella di un paese
per la maggior parte di seconde case di un certo
livello oltre a piccoli condomini.
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Superato il tratto del
bosco si arriva alla località Forte Venini
di Oga....
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... e si
capisce il perché Oga sia cresciuta con
molte seconde case, penso che questa sia la
risposta: L'impianto di risalita che permette di
sciare fra la Valdisotto e la
Valdidentro!
Dietro
l'impianto di risalita e oltre il ponte si trova il
Forte Venini di Oga
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Arrivati
alla nostra meta, da qui si prosegue salendo per
350 m su strada forestale sterrata
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... con
tanto di cartelli esplicativi
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Quello che
una volta era una casermetta ora diverrà il
centro di informazione.
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Un paio di
tornanti nel bosco e si è
arrivati
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A fianco
della casermetta è posto il corridoio
d'ingresso al forte, mentre sul prato antistante il
forte si scorgono tavoli con panche.
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Davanti al
lungo bunker del forte ora vi è una area
dedicata al picnic con tavoli e panche
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Il bunker
protetto da spesse mura è anche visitabile
nei giorni ed orari prestabiliti. Tutto risulta in
ordine e ben curato.
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Cartelli
indicano la funzione dei vari locali, il tutto
è stato ben ristrutturato e tutte le notize
della sua interessante storia sono reperibili sul
sito: www.fortedioga.it
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Naturalmente
il forte è stato costruito in posizione
strategica a 1730m di quota altrimenti che scopo
avrebbe avuto? Il risultato è che domina la
conca di Bormio con il controllo di tre Valli:
Valdidentro, Valfurva, Valdisotto. Da qui la
gittata dei suoi cannoni poteva arrivare sino ai
passi posti sul confine.
Dal forte
non essendo visibili i confini, degli osservatori
posti nei punti strategici sui passi potevano
trasmettere su una linea telefonica dedicata le
indicazioni al comando del forte per correggere il
tiro dei cannoni.
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Anche da
questo forte si ha una buona visuale sulle piste da
discesa di Bormio 2000 e 3000, piste che ai tempi
della costruzione del forte agli inizi del 900' di
certo non esistevano.
Era il periodo di poco precedente lo scoppio della
Grande Guerra del 15'-18' e si temeva il conflitto
con l'Austria, ragione per cui era stato costruito
il forte a difesa e controllo dei confini.
Ma la visuale all'epoca era estesa tutto attorno in
quanto l'area davanti al forte era libera da alberi
che potessero togliere la visuale sulle zone da
controllare oltre a non permettere ad un eventuale
attacco nemico di avvicinarsi nascosto dagli
alberi.
Questa
strategia difensiva era in auge anche nel passato,
dove nei castelli costruiti quasi sempre in zone
poco accessibili, tutto attorno veniva fatta tabula
rasa di ogni albero, proprio per scorgere in tempo
un attacco nemico che sarebbe stato allo scoperto e
facilmente individuabile ed attaccabile dagli
spalti.
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Bormio
3000, da lassù si lanciano gli atleti in
discesa libera su una delle piste fra le più
difficili del circuito mondiale di sci.
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Guardando
verso la Valfurva a sx il Monte Viaz e in centro la
Punta Taviela e sotto di essi due alti strati di
ghiaccio che mi auguro possano resistre ancora per
altro lungo tempo, visto che oramai i ghiacciai si
stanno ritirando ovunque sulle nostre alpi a causa
dell'innalzamento termico globale del nostro
pianeta Terra. All'estrema dx la Cima San
Giacomo.
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Foto
ricordo con tanto di cartello che indica di non
avvicinarsi al filo spinato dei reticolati, mentre
sulla dx un ricordo di un vecchio trasporto di
cannone da campo che ora non c'è più.
Sullo sfondo, quasi in centro, la cima aguzza del
Monte Confinale.
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Dallo
stesso punto della foto sopra guardando verso il
forte.
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Anche
questa volta vi abbiamo portato in un luogo bello e
panoramico, inutile dire che vale la pena farci un
giro se vi trovaste da queste parti.
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Terminata
la visita esterna del Forte Venini di Oga, che era
chiuso essendo un periodo di fuori stagione, non ci
è rimasto altro che ripercorre la stessa
strada dell'andata, con il piacere questa volta di
avere davanti a noi tutta una bella
discesa!
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Traccia
GPX
Conclusioni
Un breve
giro, piacevole e molto panoramico. Sarebbe stato
interessante poter fare la visita all'interno del
forte. Se poi ci fosse stato un bel sole brillante
come nei giorni precedenti.... ancor meglio, ma per
la stagione è andata ancora bene!
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