Il Sentiero
Valtellina è una ciclopedonale che si
estende da Colico a Bormio. In questo report viene
illustrato il tratto da Sondrio a Tirano, a mio
avviso uno dei tratti più belli di questa
ciclopedonale, il tutto ottimamente segnalato e con
numerose aree di sosta dedicate.
Ci si trova
nella media Valtellina fra Sondrio e Tirano,
percorso pressoché pianeggiante.
L'altimetria
del percorso, nulla di difficile salvo qualche
breve saliscendi
Come
arrivarci
Per
arrivare a Sondrio non è che vi siano molte
strade, ce n'è una sola ed è la S.S.
38. Per il parcheggio consiglio quello all'inizio
di Via Vanoni. Arrivati alla periferia ovest di
Sondrio prendete la tangenziale in direzione
Bormio, a circa un paio di chilometri troverete
l'uscita Via Vanoni, dove a qualche centinaio di
metri sulla dx troverete un ampio
parcheggio.
Il
percorso
Il Sentiero
Valtellina di fatto è una Ciclopedonale,
pertanto una volta preso si è in percorso
protetto, salvo in alcuni punti in cui si va in
promiscuità con un traffico locale scarso se
non assente. Il tutto è ben segnalato e non
occorre avere una traccia GPS.
Bici
consigliata
Qualsiasi
bici può andar bene se poi ha un cambio per
i brevi strappi, meglio ancora.
Valtellina
Verrebbe da
dire dove andiamo? Questo è uno dei numerosi
cartelli che sono stati messi lungo il Sentiero
Valtellina. Facendo la somma delle distanze da
Colico a Bormio risulta un totale di 114 km, niente
male come ciclopedonale!
Questo
è il parcheggio che troverete in Via Vanoni
ed è attiguo ad un centro sportivo e ad una
pizzeria che vedrete all'ingresso del parcheggio.
Lo scatto della foto è stato fatto dal fondo
del parcheggio verso l'ingresso.
Se notate,
sul palazzo a dx c'è la scritta
PIZZERIA
Una
raccomandazione:
non andate a parcheggiare al termine del
parcheggio, dove negli stalli con strisce gialle ci
sono le lettere R. Quella è un area di sosta
riservata ai Camper, con tanto di cartello di
divieto di sosta per altri mezzi.
Quindi
usciti dal parcheggio vi ritroverete su una
ciclopedonale, prendetela ed andate nella direzione
della rotatoria. Al termine della ciclopedonale,
dove in fondo si vede un'automobile, attraversate
questa strada. Arrivati sul marciapiede di fronte
attraversate l'altra strada in modo di portarvi sul
lato opposto della rotatoria.
Giusto per
farvi capire quando uscirete dalla tangenziale con
il Vs. mezzo scenderete in quella rotatoria e la
distanza al parcheggio è veramente
poca.
dopo
l'ultimo attraversamento della rotatoria vi
ritroverete in questo punto, proprio dove il
cartello indica l'ingresso al Sentiero Valtellina.
Sopra la rotonda passa la tangenziale.
Arrivati
sul Sentiero Valtellina la scelta è quella
per Tirano anche perchè questa per me non
è altro che una prosecuzione del Sentiero
Valtellina iniziato oramai qualche anno fa: Era il
2009 e in questo
report
potete trovare la descrizione del tratto: Colico -
Sondrio
L'inizio
sembrava lasciare ben sperare
Qui ci
trovavamo a pochi metri dalla sponda dx del fiume
Adda, immersi nella vegetazione e pronti a
partire!
Ma
già fatti pochi metri ci ha accolto un'area
di sosta dedicata, con l'Adda che vi scorreva
accanto ed il sole basso all'orizzonte che filtrava
fra i rami. Se non fosse stato perchè
eravamo solo all'inizio del percorso ed il
termometro segnava i 10°C un'amena sosta
l'avremmo anche fatta.
Riprendiamo
a pedalare e poco oltre troviamo una installazione
Skatepark.
Inutile
scrivere che già dai primi metri siamo
rimasti affascinati da questo percorso e
l'impressione che si ha è che nella bella
stagione sia molto utilizzato sia dai residenti di
Sondrio che dagli altri che abitano nei paesi posti
in prossimità del Sentiero
Valtellina
Percorsi di
questo tipo è raro trovarne, sia per
l'ambiente circostante sia per quello che poi si
vedrà attorno a distanze
maggiori.
Un ponte su
in piccolo affluente del fiume Adda
Un
affluente che non è nulla di che in questo
momento ma viste le alte sponde in cemento a monte
è il segno che quando si mette a piovere sui
monti, questo rigagnolo possa poi aumentare di
molto la sua portata.
Siamo
incappati in un primo cambio termico di stagione e
per una settimana le temperature erano scese di
parecchio durante la notte. Nonostante questo gli
alberi hanno tenuto e il fogliame era ancora verde
con scarse foglie morte a terra.
Il primo
viaggio fatto in Valtellina risale al 1968 in sella
sempre ad una due ruote ma a motore. In quegli anni
la Valtellina era tutta un'altra cosa, fra un paese
e l'altro c'erano delle nette divisioni ed in mezzo
solo campi.
Col tempo la cementificazione è arrivata
anche qui ed ora si assiste fra un paese e l'altro
ad una presenza continua di case, capannoni e
centri commerciali.
Percorrere
ora in bici questo Sentiero Valtellina vi posso
assicurare che sono tornato indietro nel tempo,
riscoprendo quello che era la Valtellina.
Infatti la vegetazione coprendo le nuove
costruzioni riesce a dare un colpo di vista
nettamente differente da chi ora vi transita sulla
S.S. 38. Anche il fatto di non essere chiuso in un
abitacolo ti permette di vedere sopra i monti
porzioni della Valtellina che normalmente non si
possono apprezzare, soprattutto se si è
attenti alla guida del proprio mezzo.
E
così a mezza costa una moltitudine di paesi
si susseguono uno dopo l'altro lasciandosi ammirare
nel nostro lento procedere a fianco di distese di
mais.
Te ne
accorgi da lontano della presenza dei paesi sempre
per la visione delle loro immancabili chiese. Meno
male che non tutto è stato cementificato ed
almeno lungo l'Adda i campi coltivati ci sono
ancora!
Altra area
attrezzata con tanto di tavoli e panche sempre
accanto al fiume. Più avanti lo si
dovrà passare sopra il ponte che si vede in
foto. Ma niente paura vi sono i cartelli che vi
guideranno, basta seguirli. Infatti c'è un
breve tratto promiscuo su strada normale, giusto
per attraversare il ponte per poi proseguire
cambiando sponda.
Si prosegue
quindi sulla sponda sx del fiume Adda ed anche su
questa sponda campi coltivati quasi sempre a mais o
a ortaggi, patate e più avanti con
meleti.
Patate e mele qui in Valtellina sono di casa e vi
assicuro che sono molto buone.
incontriamo
un altro affluente da superare questa volta di
dimensioni più cospicue. Si tratta del
canale di scolo della Centrale Boffetto in
località Piateda
All'arrivo
nei pressi di Boffetto che si trova sulla sponda dx
dell'Adda, da questo lato sponda sx si incontra la
frazione di Carolo, per cui in questo tratto si
è in commistione con la viabilità
ordinaria che di norma è
irrilevante.
Se sino a
qui il percorso aveva qualche rettilineo, da qui in
poi sarà un susseguirsi di curve e
saliscendi tanto che forse è la parte
più divertente a livello di
guida.
L'ingresso
al territorio di Castel Dell'Acqua avviene con un
semiguado posto sul Torrente Armisa. Vi consiglio
di prepararvi alla successiva salita con il cambio
già settato sul rapporto più corto,
pena poi di impiantarvi a mezza salita se non lo
fate!
Avevamo
anche le spettatrici in prima fila ad attenderci al
nostro passaggio e pigramente sdraiate ai primi
raggi di sole. Posso comunque ribadire il fatto che
vista da qui la Valtellina è come se fosse
diventata un'altra valle.
Castel
Dell'Acqua, si è sulla strada promiscua ma
dopo un centinaio di metri dalla casa, sulla sx, si
ritrova di nuovo la Ciclopedonale
Il tratto
dopo Castel Dell'Acqua è molto bello con
curve e saliscendi nel bosco
Addentrandosi
nella Valtellina e salendo leggermente di quota
alcune piante nel bosco avevano iniziato a perdere
le foglie
Mi immagino
che ad autunno inoltrato tutto questo verde
sarà tappezzato dalle foglie morte con il
classico cambio dei colori della tavolozza
autunnale.
San
Giacomo, la chiesa di Sant'Antonio. Sulla dx della
foto la strada prosegue curvando a dx mentre a sx
il Sentiero Valtellina sale su una rampa che
conduce ad una passerella sul fiume Adda
Passerella
ciclopedonale sul fiume Adda che ovviamente
è stata appositamente realizzata per la
continuazione del Sentiero Valtellina
Inutile
dire che il motivo ricorrente del Sentiero
Valtellina è quello di seguire il più
possibile il corso del fiume e di conseguenza il
suo habitat che gli è attorno, che il
più delle volte offre visioni idilliache per
chi è abituato alla vita in
città.
Visioni che
però come avrete visto in tutti questi
scatti cambiano in continuazione in un susseguirsi
di piacevoli alternanze, dove ogni volta scopri
nuovi orizzonti che passando sulla strada statale
non hai mai visto sino ad ora e nemmeno mai avrai
l'opportunità di vedere se non mettendo le
ruote della bici sul Sentiero Valtellina
Il fatto
poi che nel percorso vi siano molte curve fa si che
si hanno cambio di scena in
continuazione.
Il bello
è anche nei cartelli onnipresenti che ti
fanno capire di essere sul percorso giusto sia per
te che lo stai percorrendo da molti chilometri
oppure per chi nelle varie intersezioni o bivi
capiti sul percorso e giustamente viene
avvertito.
E' indubbio; quello della capillare segnalazione
può essere un costo ma lo ritengo essenziale
per la sicurezza di chi vi transita al pari di
ciò che si troverebbe su una comune rete
stradale dove è ben specificato chi
può o non può transitare.
Oramai
è un classico di questo percorso, basta
guardare in alto per vedere spuntare qualche
campanile o torre.
Altri ponti
sul fiume Adda, qui si è a
Tresenda
Sul ponte
passa la strada che sale all'Aprica e sulla dx
della foto è il punto dove si farà
l'attraversamento
Attraversata
la strada per l'Aprica, i cartelli sono eloquenti,
per noi mancavano ancora 10 km. Sullo stesso palo
si intravedono anche gli altri cartelli posti in
direzione da chi proviene dal ponte in modo da
individuare facilmente il Sentiero Valtellina, le
direzioni e le distanze, informazioni che molto
spesso latitano su tante Ciclopedonali
Italiane.
Il Sentiero
Valtellina è un valido esempio di
segnalazioni corrette, come forma, colore,
dimensioni, frequenze, modalità di
posizionamento, informazioni per le distanze
percorse e residue, tutto fatto in modo chiaro e
preciso.
In sostanza un sistema che mi piacerebbe venisse
adottato in modo uniforme su tutte le Ciclopedonali
Italiane togliendo una volta per tutte: cartelli
multiformi, illeggibili, posizionati male, privi di
informazioni ecc. ecc.
Quindi chi
di dovere faccia un giro qui e copi per bene
ciò che è stato fatto in modo
esemplare.
Non sembra
ma un segnalazione corretta ed efficace è
molto rassicurante e anche senza guardare in modo
ossessivo l'eventuale GPS sai dove ti trovi e
quanto ti manca alla meta successiva e non è
cosa di poco conto, in questo modo ci si concentra
di più sul percorso e ci si gode il
paesaggio attorno
Giunti a
Stazzona erano in corso dei lavori di sistemazione
dell'argine dell'Adda, per cui hanno segnalato un
percorso alternativo.
Ora se
tutto questo fosse stato fatto su altri ciclabili
dubito fortemente che sarebbero arrivati a
posizionare cartelli provvisori di questa fattura
messi nei punti di svolta!
Questa la
dice lunga sull'attenzione posta a questo percorso,
verrebbe voglia di dire: Con precisione Svizzera,
ma per una volta direi: Con precisione Italiana
Valtellinese!
Nella foto
sono i resti del Ponte Romano o in dialetto: Il
Punt da Sass di Villa di Tirano. (forse di epoca
medievale)
Sino al
1817 il corso del fiume Adda passava sotto le sue
due arcate, ma la devastante alluvione di
quell'anno fece cambiare il corso del fiume
lasciando il ponte all'asciutto!
La
deviazione ci ha fatto arrivare nei pressi di
Tirano. Qui abbiamo costeggiato il torrente
Poschiavino, un tributario dx del fiume Adda e che
ha origine in territorio Svizzero con un corso di
26 km.
Purtroppo le alte sponde in cemento di questo
torrente lo hanno privato delle zone naturali
ripariali e con esse la vegetazione riparia e la
possibilità di filtro delle sponde nel
depurare le acque meteoriche, oltre ad una modifica
dell'habitat per la riduzione di zone di rifugio
delle specie ittiche o di fauna avicola.
Come dire;
la natura ha bisogno dei suoi spazi e andare a
costruire accanto alle sponde di torrenti, fiumi,
laghi, mari alle volte si possono creare pericoli e
così a posteriori si deve correre ai ripari
dove non si doveva costruire.
Ma oramai
queste sono cose che si ripetono all'infinito e da
qualche parte direbbero: Ma allora sei de
coccio!
Tirano
Il lungo
torrente sbocca sulla statale e subito di fronte si
staglia il Santuario della Madonna di
Tirano
Questo
Santuario è l'emblema distintivo di Tirano
ed è posto all'imbocco della valle di
Poschiavo, infatti la strada per la Svizzera passa
proprio dietro il Santuario, come pure i binari
della ferrovia Retica dove transita il famoso
trenino rosso del Bernina Express .
Bello il
campanile con quattro ordini di trifore ad
alleggerirne l'alta struttura
Sul lato
opposto della piazza si trova questa fonte con
tanto di nicchia affrescata.
La visione
della piazza dalla fonte. Probabilmente questo
è uno dei rari casi di una città in
cui vi passi una strada statale ed accanto vi si
trovi un Santuario
Il
Santuario vide la posa della prima pietra il 25
Marzo 1505, e nel 1513 venne aperto al pubblico, ne
seguirono poi nel corso degli anni gli abbellimenti
artistici
L'interno
del Santuario è di una ricchezza di
particolari assolutamente da vedere e questo lo
lascio a voi. Mi sono limitato a fotografare solo
la cappella dedicata alla Madonna. Sotto la statua
si trova anche il dipinto della scena
dell'apparizione dal cui evento è stato poi
eretto questo Santuario.
Tirano non
è solo nota per il Santuario ma anche per la
sua stazione ferroviaria.
Qui infatti termina la linea ferroviaria della
Valtellina proveniente da Colico sul lago di Como e
sempre qui c'è il terminal della Ferrovia
Retica per chi volesse andare in Svizzera con il
mitico trenino rosso del Bernina.
Nella foto:
di fronte la stazione Italiana e a dx quella
Svizzera, unica stazione ferroviaria Svizzera
presente sul territorio Italiano.
La piazza
brulica sempre di turisti che prendono il Bernina
Express, sia Italiani sia Svizzeri, tanto che quasi
tutti i ristoranti vicini alla stazione espongono
menù solo in lingua Tedesca!
Forse sono in maggior numero loro ed è anche
meno costoso pranzare da noi! Provate viceversa a
pranzare a Saint Moritz dove arriva il trenino
rosso, il confronto non reggerebbe!
Da questo
lato della piazza si vedono meglio le due stazioni.
Quella Svizzera di fatto funge anche da dogana per
cui l'accesso ai loro treni è in parte
controllato nelle modalità previste dagli
attuali regolamenti.
Oltre alla
presenza di turisti, Tirano essendo una delle
città assieme a Sondrio e a Bormio dotate di
più servizi e scuole, vi è anche un
fiume di studenti che prendono il treno per tornare
nei loro paesi, il risultato è che Tirano
è una città molto viva.
Lasciata la
piazza della stazione alle nostre spalle ci siamo
diretti verso il centro storico di Tirano, questa
è la Chiesa del Sacro Cuore
Un vecchio
edificio ci ha accolto all'ingresso della centro
storico sulla sponda dx del fiume Adda. Sulla porta
del negozio una vecchia scritta: Panificio
Pasticceria Plozza
Accesso al
centro storico di Tirano con tanto di cartello ad
indicarlo.
Se a Tirano
il torrente Poschiavino è stato imbrigliato
in alte sponde cementate, anche il fiume Adda non
è scampato a questo destino di
trasformazione in un canale, che un vaso di gerani
non può addolcire.
Entrati nel
centro storico ci si trova nella piazza Cavour, di
fronte è il Municipio. Tutta la piazza
è pavimentata con i cubetti di porfido,
proseguendo a fianco del municipio si apre la Via
XX Settembre
Anche nella
Via XX Settembre la pavimentazione prosegue con il
porfido. Sullo sfondo il campanile della
parrocchiale
La Via XX
Settembre prosegue sbucando davanti alla Chiesa
Parrocchiale di San Martino
Chiesa che
presenta un campanile romanico mentre la stessa fu
rifatta dalla fondamenta attorno al XVII sec.
All'interno si trova un pregevole organo Serassi
del 1848.
Proseguendo
lungo la via si arriva alla Porta Bormina
Anche da
fuori i resti di questa porta non rappresentano
nulla di che, salvo il fatto di rappresentare il
vecchio accesso alla città da e per
Bormio.
Ripercorrendo
la via a ritroso si scorge ancora il campanile
della Parrocchiale. Quello che si nota nel centro
storico sono la presenza di numerosi antichi
palazzi...
... come il
palazzo Salis, in una via laterale a quella di XX
Settembre
Palazzo
Salis dei Conti Sertoli conserva al suo interno un
museo ed un giardino all'Italiana il più
grande e famoso della Valtellina.
Lungo
l'Adda un vecchio edificio superstite fra nuovi
palazzi e che un tempo ospitava come da scritta:
una Depandance e successivamente una Trattoria.
Terminata
la breve visita a Tirano, dove ognuno potrà
se ha voglia estenderla ad altre parti, abbiamo
fatto ritorno ed i cambi di prospettiva rispetto
all'andata mi hanno fatto fare ancora qualche altro
scatto, questi sono alcuni paesi posti sul versante
Orobico
Un isolotto
in mezzo al fiume Adda
Una pianta
di granturco scampata alla decimazione
Se si
osserva la Valtellina dall'alto si noterà
che il versante Nord ha poche valli mentre il lato
Orobico ha una miriade di valli che discendono
dallo spartiacque delle Orobie. Fra le varie
aperture delle valli spuntano le cime delle
Orobie.
Carolo
Poi non
dimenticate che se andrete in autunno avrete lo
spettacolo dei meleti carichi di frutti, il tutto a
pochi metri dal Sentiero Valtellina
Come
accennato all'inizio il plus di questo Sentiero
Valtellina sono i cartelli segnaletici disseminati
lungo il percorso, le ampie zone destinate alla
sosta con varie attrezzature per svagare i bambini
il tutto immerso nel verde, cosa volere di
più
Un altro
tassello del lungo Sentiero Valtellina che si
è rivelato uno fra i più belli, non
solo della Valtellina stessa ma anche rispetto ad
altre lunghe Ciclopedonali pubblicate in passato,
posso senz'altro aggiungere che questa ha una
marcia in più!
Che dire ho
già speso molte parole di elogio su questo
Sentiero Valtellina e del resto anche solo le foto
ne hanno reso in parte merito. Io aggiungerei un
voto da 10 e Lode e un suggerimento di metterlo nei
buoni propositi per le vostre prossime mete, ne
varrà senz'altro la pena specie se avrete la
possibilità di non farne un mordi e fuggi ma
di potervi fermare in questo territorio e
perché no, assaporare i loro gustosi
prodotti locali!