Il percorso
ciclabile alla scoperta dei nidi delle
cicogne
La
primavera porta con sé la ripresa del ciclo
della natura, i fiori sbocciano e le piante
riprendono il loro aspetto con le folte chiome ma
anche gli uccelli si danno da fare per generare una
nuova prole siano essi stanziali o uccelli
migratori e fra questi fedeli al loro luogo
riproduttivo ci sono le cicogne.
Da molto
tempo non se ne vedevano da queste parti, ma ora
pare che da qualche anno abbiano trovato il loro
habitat e si stanno diffondendo principalmente sui
tetti dei campanili.
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Questa
é la mappa dei nidi delle cicogne lungo il
percorso ciclabile
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Se optate
per questa soluzione, arrivati alla stazione di
Melzo, prendete gli appositi scivoli di uscita,
giunti al sottopasso prendete l'uscita verso nord
dove troverete la ciclopedonale che vi
condurrà all'inizio della ciclabile per
Pozzuolo Martesana.
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Per chi
arrivasse direttamente in bici da Gorgonzola
l'inizio del percorso è facilmente
raggiungibile. Per coloro che venissero in auto
potranno trovare numerosi parcheggi attorno alla
zona di partenza nella Via Aldo Moro
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Il percorso vi farà attraversare quel che
rimane della zona rurale del sud est Milanese, un
tempo vocata all'agricoltura al 100%. Oggi con
tutti gli insediamenti urbani e gli allargamenti
delle zone industriali dei Comuni, hanno cambiato
radicalmente il tessuto urbano, togliendo quella
"facciata agricola" fatta da cascine e cascinali in
piena operatività.
Come sappiamo dopo l'abbandono delle campagne negli
anni 60' con l'esodo della manodopera verso le
industrie e l'avvento della meccanizzazione nelle
campagne, tutto ciò ha fatto perdere l'anima
delle Cascine e delle piccole frazioni con molte
abitazioni abbandonate ormai da molto tempo.
Passare
quindi attraverso questi piccoli Comuni o frazioni
alle volte fa ritornare la mente al passato, anche
se in realtà quello che è rimasto del
passato è ben poco.
Nota:
essendo parte del percorso facente parte di altri
percorsi già pubblicati, alcune foto sono
state prese in prestito, per cui noterete una
fioritura degli alberi non simile.
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Raggiunto
l'inizio della ciclabile si prenderà la
direzione verso Est costeggiando Via Aldo Moro. La
ciclopedonale lunga 1,5 km collega Melzo a Pozzuolo
Martesana.
Questo
è l'ingresso a Pozzuolo Martesana, sulla sx
la chiesa di San Francesco.
Poco
più avanti un tratto di strada diventa senso
vietato.
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Purtroppo
la viabilità nel centro di Pozzuolo
Martesana è stata decisa in questo modo, per
cui nel tratto a senso vietato vi consiglio di
scendere a piedi e prendere il marciapiede a sx
dove si vede l'auto e proseguire sino a
oltrepassare la sede del Comune che è il
palazzo rosso in fondo a dx. Sono circa 200 m da
farsi a piedi.
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Dopo aver
attraversato l'abitato di Pozzuolo, circa 900m,
arriverete ad una rotatoria, svoltate a dx
direzione Bisentrate (1,6 Km)- Incugnate -
Truccazzano.
Bisentrate
è la solita frazione con una strada al
centro che la attraversa e su cui si affacciano le
poche case e le cascine.
Nel suo
piccolo aveva la Chiesetta, l'Oratorio, un'Osteria
(ancora in funzione), un asilo con piccola scuola
annessa, il minimo indispensabile per una vita
sociale quando ce ne fosse stato il tempo, visto
che il lavoro nelle campagne non era di certo
rilassante e non lasciava molto tempo libero a
disposizione quando la meccanizzazione non era
ancora arrivata.
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Lasciata la
frazione di Bisentrate, dopo un paio di curve e due
rettilinei e lambita la frazione di Incugnate, ci
si ritrova nei pressi del Santuario della Madonna
di Rezzano (1,6km).
Santuario molto noto e frequentato da chi abita nei
vicini paesi
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Nel
Blu dipinto di Blu!
Devo dire
che la sensazione che avevo provato percorrendo
questa ciclabile era stata a dir poco surreale;
ritrovarmi con il fondo dipinto di azzurro, il
cielo quasi dello stesso colore e di fianco un
fosso che rispecchiava il cielo... mi sembrava di
pedalare sospeso fra la terra e il
cielo!
Questo
successe qualche anno fa, ora di quel colore se
n'é quasi persa traccia, questa è la
vecchia foto.
Comunque
sia vi consiglio di prenderla e di proseguire verso
Truccazzano
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Arrivati in
fondo alla ciclabile c'è una rotatoria,
attraversate il passaggio pedonale e prendete il
marciapiede a sx. di questo viale.
In fondo
attraversate il vialetto e salite sulla piazzetta
che avrete di fronte, scendete dal marciapiede e
proseguite sulla strada per circa 300m sino
all'uscita di Truccazzano.
In vista
della rotatoria prendete il marciapiedi a sx
oltrepassate il passaggio pedonale dirigendovi
sulla ciclopedonale che porta al
cimitero.
Passati
davanti al cimitero scendete nel sottopasso e
risalendo dall'altra parte vi ritroverete sulla
ciclabile che vi condurrà a Corneliano
Bertario
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La
ciclopedonale termina all'ingresso di Corneliano
Bertario.
Dopo aver fatto ingresso nel borgo la strada svolta
a dx e vi ritroverete nella piazza del Castello
Borromeo risalente al 1300. Questa di fatto
è il centro del borgo medioevale attorniato
da antichi edifici rurali.
Da segnalare: a metà settembre si svolge una
nota rappresentazione in costumi medioevali. Il
castello offre anche saloni e stanze per
cerimonie.
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La vista
del borgo di Corneliano Bertario da sud
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Appena
fuori Corneliano Bertario la strada scende per poi
risalire di nuovo, offrendo una prospettiva
differente sul borgo con lo sfondo delle montagne
ancora innevate.
Da
Corneliano Bertario il prossimo paese che si
incontrerà è Comazzo. Il tratto di
strada che si farà è molto bello ma
occorrerà fare attenzione per la strada che
è molto stretta, anche se di auto non ne
incontrerete molte.
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L'arrivo a
Comazzo sorprende sempre perchè arrivando da
una depressione del terreno si arriva in cima ad
una collinetta che lascia delineare il profilo
delle abitazioni, dove a sx spunta il palazzo che
ospita la sede del Comune e a dx il campanile dove
troverete il primo nido delle cicogne
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Comazzo,
questo è un parchetto dietro il complesso
scolastico, offre delle panchine in vista del
campanile dove si trova il nido delle
cicogne.
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Per quanto
potesse offrire il limitato ingrandimento
dell'obiettivo, ecco la cicogna ed il suo
caratteristico profilo dal lungo becco e il
piumaggio bicolore. Sotto le sue zampe faceva
capolino la testa della compagna in
cova.
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Cure
parentali, date le dimensioni di questi uccelli il
nido è formato da robusti rami anche
perchè posizionato in cima ad un tetto ed
esposto alle intemperie senza alcun riparo, alla
fine deve risultare abbastanza resistente
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La cicogna
lascia il nido per una missione.
La si vede a dx del tetto pronta a lanciarsi nel
vuoto
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Eccola in
picchiata nel suo elegante volo, intanto la femmina
dal nido mostra il suo becco
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Il ritorno
fa scoprire che tiene dei rami nel becco
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Fase di
atterraggio con i "flap" in azione e le remiganti e
coda a direzionare la precisione del
volo
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Atterraggio
quasi concluso
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Segue la
fase di consolidamento del nido
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Probabilmente
non soddisfatto del precedente lavoro, ha pensato
bene di presentarsi al ritono di un'altra missione
con una "fascina" di rametti e paglia, forse per
ammorbidire l'interno del nido e renderlo
più confortevole.
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In
realtà di nidi a Comazzo ce ne sono due. Un
centinaio di metri prima di arrivare al luogo
precedente a sx c'è una strada dove sulla
curva troverete sul traliccio della linea elettrica
l'altro nido.
In questo
nido l'esemplare era in cova e difficilmente si
faceva vedere alzandosi sulle zampe
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Da questo
punto di osservazione si possono vedere anche i
resti della recinzione di quella che ora è
la sede del Municipio di Comazzo
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Partendo
dal traliccio, in fondo alla strada basta svoltare
a sx e si arriva al Municipio
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Villa
Pertusati di origini Cinquecentesche e riadattata
nella seconda metà del Settecento e da poco
restaurata ora sede del Municipio di
Comazzo.
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Era ora di
riprendere il percorso per le altre mete. Questa
è la facciata della chiesa di Comazzo anche
da qui si può scorgere il nido in cima al
campanile.
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Ultimo
sguardo al nido e via verso Marzano
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Posso dire
che da quando qualche anno fa avevo fatto i primi
post riguardanti le cicogne di Marzano, poco dopo
anche il Comune di Merlino di cui Marzano ne
è frazione, ha installato dei cartelli
stradali ad indicare la presenza delle
cicogne.
Come si sa
le cicogne una volta stabilito il legame di coppia
rimangono assieme e quando decidono dove costruirsi
il nido la stagione successiva vi fanno
ritorno.
Ed è
così che qualche anno fa le cicogne hanno
preso a nidificare sul campanile di Marzano. Questa
è la vista lato nord.
La torre
che si vede sulla dx appartiene invece al Palazzo
Carcassola
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Dal lato
sud del campanile è possibile starsene
comodi sulle panchine ad osservare i volatili nei
loro compiti quotidiani, dalla costruzione del
nido, alla cova e allo svezzamento dei pulcini. Ora
è il momento della cova.
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Il lato sud
ed est del Palazzo Carcassola a Marzano.
Si prosegue ora in direzione sud, arrivati alla
rotonda nei pressi del cimitero di Merlino svoltate
a sx per Zelo Buon Persico.
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Zelo Buon
Persico la piazza della chiesa.
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Usciti dal
Centro di Zelo Buon Persico, a fianco della strada
principale si trova questa strada di servizio alle
abitazioni a fianco e che funge anche da percorso
per le bici.
Al termine
della strada si finisce su uno stretto marciapiede
adiacente alla rotatoria. Fate attenzione durante
la svolta, potreste incrociare un pedone o un'altra
persona in bici e li si passa solo uno alla
volta!
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Dopo la
rotatoria in uscita di Zelo Buon Persico, ben due
cartelli danno opportune indicazioni sui
percorsi.
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Proseguendo
ad 1,4 km troverete la frazione di Mignete. La
ciclabile si interrompe ed occorre entrare in
paese, un piccolo agglomerato rurale attraversato
da un unica strada, Via Lodi.
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Sulla sx
appena entrati troverete questa fontana e delle
nuove case che nulla hanno a vedere con il vecchio
nucleo dell'abitato.
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La chiesa
è posta anch'essa sull'unica via che
attraversa Mignete. Sul campanile troverete il nido
delle cicogne.
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Pur essendo
stato lì un po' di tempo non riuscivo a
vedere la cicogna che se ne stava accovacciata in
cova. Solo al rintocco delle campane a scandire
l'ora il volatile si è alzato per un attimo
a sistemare le uova per poi sparire riparato
dall'alto bordo del nido.
Era tardi e
dovevo ancora raggiungere l'ultimo nido che mi era
stato segnalato da un caro amico.
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Usciti da
Mignete si riprende la ciclabile verso Villa
Pompeiana e poco dopo essere risaliti dal
sottopasso, se guarderete sulla sx, potrete
osservare una morta dell'Adda nominata MORTONE.
Un tempo l'Adda esondò occupando questa
zona, poi col tempo ritirandosi nel suo alveo ha
lasciato questa zona umida che progressivamente si
trasformerà.
Osservando
si possono vedere le biodiversità che
convivono le une accanto alle altre in questi 30
ettari di territorio, oggi riserva naturale e zona
di rifugio e di riproduzione per molta
avifauna.
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Dopo circa
1 km si arriva nei pressi di Villa Pompeiana,
attraversando un parco con una chiesetta dedicata a
San Michele posta in cima ad una collinetta.
Ora la chiesetta di campagna è sconsacrata,
ristrutturata e adibita a Centro Parco Adda Sud con
area verde attigua.
Villa
Pompeiana deve il suo nome all'esistenza nel
territorio di una villa dotata di porto fluviale di
proprietà del patrizio romano Gneo Pompeo
Strabone, intorno al 120 a.C.
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Dopo Villa
Pompeiana proseguendo sempre in ciclabile si arriva
a Galgagnano.
La ciclabile passa accanto ai portici che vedete
nella foto. A fianco si trova un passaggio
pedonale, attraversatelo e venite in questa
piazzetta dove proseguendo prenderete la strada che
porta a Quartiano
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La strada
principale che attraversa Quartiano con le sue case
basse e colorate.
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Il doppio
ponte sulla Muzza. Qualche anno fa il ponte a dx
era dedicato ai pedoni e alle bici ora è
chiuso da tempo. Sullo sfondo il campanile dove si
trova l'ultimo nido di questo giro.
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Non conosco
il motivo per cui sia stato interdetto
l'attraversamento del ponte
ciclopedonale
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Attraversando
il ponte della viabilità ordinaria, sulla sx
potrete scorgere il camino e la centrale termica di
Tavazzano.
Le acque
del canale Muzza servono anche al suo
raffreddamento.
In pratica
una parte del flusso d'acqua viene incanalata nella
Centrale per l'uso nelle turbine a vapore.
Lo scarico
defluisce nel canale scolmatore lungo circa 4,5 km
miscelandosi con altra acqua della Muzza. In questo
modo l'acqua lungo il tratto che la porta a
confluire nel fiume Adda, può abbassare la
sua temperatura giungendo a livelli accettabili per
l'ambiente e la fauna ittica.
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Vista verso
nord del canale Muzza. Volendo è possibile,
su sterrato, fare ritorno verso il punto di
partenza di questo percorso, sfruttando l'alzaia
del canale Muzza sino a Truccazzano, per poi
riprendere il percorso fatto all'andata.
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La
segnalazione che mi era pervenuta era corretta ed
anche su questo campanile ho trovato le
cicogne
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Anche qui
si stavano covando le uova
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Mentre un
esemplare covava l'altro era intento a farsi la
toilette
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La
primavera era iniziata da una decina di giorni e le
piante come si vede erano ai primi germogli. Le
cicogne si sono sincronizzate con la natura e
giustamente in tempo per poi trovare del cibo per
allevare i loro pulcini.
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La chiesa
di Quartiano vista da ovest. Dopo 30 km l'ultimo
nido del percorso delle cicogne è stato
scovato
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Per me non
rimaneva altro che fare ritorno al punto di
partenza, mentre per chi volesse ripetere questo
giro sfruttando il periodo in cui saranno presenti
questi uccelli dovrà affrettarsi.
Traccia
GPX
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Conclusioni
Con questo
giro è possibile coniugare una piacevole
pedalata con l'osservazione veramente a "portata di
pedale" dell'avifauna che normalmente è
assai rara da trovare.
Oltre a questo, lungo il percorso troverete diverse
trattorie per cui anche dal lato gastronomico
potrete soddisfare l'appetito nel caso ne abbiate
bisogno.
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