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Da Farini
nella Val Nure nella provincia di Piacenza si sale
per poi scendere a Bardi nella Valle del Ceno sotto
la provincia di Parma.
Percorso
di andata differisce da quello del ritorno sino al
bivio di Croce-Tornara. Infatti
si parte seguendo il corso del Nure sino alla
frazione di Boli lungo la SP8 per poi deviare a sx
in direzione Centopecore sino ad arrivare al bivio
di Croce-Tornara. Da
li in poi il percorso seguirà l'altro
tracciato sulla mappa. Dopo
Centopecore si arriva ad un bivio e svoltando a dx
dalla località Pedesini a Croce-Tornara si
farà un tratto di sterrato. Chi
lo volesse evitare, al bivio nei pressi della
località Pedesini dovrà svoltare a sx
e prendere la direzione per Groppallo per poi
continuare verso Bardi sulla SP51. Ovvio
che se avete una MTB potrete fare lo sterrato,
tuttavia per chi volesse usare una bici da corsa
c'è il percorso alternativo su asfalto che
ho suggerito. Le
fontanelle sono minime, nei pochi agglomerati
abitati. ancora meno ci sono punti di ristoro, a
parte qualche bar soprattutto a Farini e Bardi.
Stagione ideale: primavera inoltrata, anche estate,
dato che le temperature restano sempre attorno ai
20 gradi, almeno in altura. Per le
condizioni del fondo stradale è più
consigliata una MTB ammortizzata.
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Arriviamo a
Farini di buon ora e troviamo parcheggio nella
piazza centrale della chiesa. Se non si trova posto
lì, più avanti, superato il ponte ci
sono molti parcheggi a ridosso del torrente Nure.
Oggi con me
c'è il mio amico, nonché compagno di
elementari, medie e liceo Benedetto. Per lui
è la prima uscita del 2018 e cavoli! se
l'è cavata alla grandissima. La
temperatura non è eccessivamente calda,
nonostante il sole sia bello forte e
intenso. Caffè,
crema solare, piccolo spuntino per la prima
sgambettata sulla S.S. direzione
Ferriere. Passiamo il
ponte sul Nure e andiamo in direzione Ferriere,
Passo dello Zovallo. Dopo circa
5 km di curve e sali-scendi arriviamo all'incrocio,
dove prendiamo in direzione Boli. In un
precedente report arrivavo dal ponte
https://www.bellitaliainbici.it/val_nure.htm oggi
arriviamo da Farini.
La strada
è asfaltata e lentamente inizia la nostra
lunga salita svoltando a sx verso Banzolo-
Troncamorso che dai 500 m s.l.m. ci porta a quota
950 m, circa in 6 km di salita. La salita
si snoda in un primo tratto fra due fila di alberi,
a destra scorre il torrente Lavaiana. Svoltiamo a
sinistra in direzione località Centopecore.
In questa località, nel 2015, ho incontrato
due piccoli caprioli, che oggi saranno
adulti. Benedetto
mi precede sul piccolo rampino che a metà
salita, sotto il sole diventa un indicibile
sofferenza per i muscoli. Passiamo
indenni il rampino che si snoda sul versante.
Arriviamo al bivio e giriamo a destra (strada
indicata come sentiero). in località
Pedesini Una piccola
e rinfrescante discesa ci porta ad una cascina,
sulla destra della foto. Il classico cane abbaia ma
non morde e noi proseguiamo. Dopo la
cascina il sentiero si snoda nei campi, e
nonostante ci sia erba alta si può
intravedere il sentiero. Dopo poco
più di 500 m arriviamo al ruscelletto che
guadiamo senza troppi problemi. Usciamo su
un campo arato e coltivato, avendo cura di non
schiacciare le piantine e rimaniamo sul sentiero.
Ben arriva per primo e mi fotografa mentre spingo
la mia bici impantanata. Sulla
sinistra la frazione di Croce-Tornara che fra poco
raggiungeremo. L'ultimo
tratto è più ciclabile con qualche
sasso, ma negli ultimi 40 metri un rigagnolo di
acqua complica ogni pedalata, per cui si
spinge! Uscendo dal
sentiero si svolta a destra ... ... da
Croce-Tornara si scende verso Selva
Sopra.
Arriviamo a
Selva Sopra e alle nostre spalle rimane Groppallo,
dalla montagna dove si staglia la chiesa dedicata a
Santa Maria Assunta. Lì arriveremo
più tardi per l'ultima discesa verso Farini.
Una serie
di curve e sali-scendi e arriviamo al passo, che
è anche il confine fra la provincia di
Piacenza e quella di Parma. Inizia la lunga discesa
verso Bardi. Discesa che dopo sarà una lunga
salita. In
prossimità della località Franchini
c'è un tavolo e due panchine, ideale per il
pranzo o meglio parte del pranzo. La discesa
è lunga e soprattutto in discesa è
opportuno idratarsi bene. Il panorama
è la valle del Ceno. Boschi e verde a
perdita d'occhio. Benedetto
mi anticipa a una cappelletta poco prima di
arrivare a Bardi Cogliamo
l'occasione per bere e per un
autoscatto.
E
finalmente dopo l'ultima discesa ecco Bardi con la
rocca, a mio avviso uno dei castelli medioevali
più affascinanti per la posizione e per la
struttura in sé. La rocca
è costituita da diaspro, una roccia
sedimentaria prevalentemente formata da quarzo e
soprattutto ferro che le conferiscono il
caratteristico colore rosso-mattone. In questa
foto si può apprezzare meglio la venatura
ferrosa della roccia, con il mio compare di
avventura in posa per la foto di rito. La visuale
dal piazzale della rocca. Sulla sinistra la chiesa
di San Siro, mentre sulla destra scorre il Taro che
prima dell'abitato di Bardi ha ricevuto l'affluente
Ceno. Mangiamo il
resto del pasto davanti alla chiesa di Santa Maria
Addolorata, all'interno c'è la pala di Bardi
del Parmigianino. Purtroppo a quest'ora la chiesa
è chiusa e l'abbigliamento non è dei
più consoni. Di fronte alla chiesa
c'è un piccolo parco con panchine e una
fontana con acqua fresca. Riempiamo le borracce
ormai vuote per il ritorno che non fornisce
ulteriori punti di ristoro se non nei piccoli
agglomerati di case che si incontrano. Risaliamo
con una discreta velocità sotto il sole. La
temperatura da queste parti resta molto fresca
benché in pianura siamo a
30°C L'aria
almeno è più fresca e in lontananza
qualche tuono, ma le minacce di pioggia restano
solo tali.
Ultimi
strappetti della salita, mentre le nuvole, come da
previsioni, minacciano acqua. La
stanchezza inizia a farsi sentire, soprattutto per
Benedetto che è alla prima uscita dell'anno.
Arriviamo a Groppallo con le nuvole sempre
più nere e il cielo sempre più
tuonante. Via! In
discesa verso Farini. Una discesa già
affrontata e che è molto divertente
perché con curve e soprattutto ampio spazio
di manovra soprattutto nella parte finale. Unica
pecca l'asfalto rotto in alcuni punti, soprattutto
nei tornanti. Quindi attenzione! Arriviamo a
Farini, stanchi ma soddisfatti per il bel giro e
per l'ultima discesa.
I continui
sali scendi che caratterizzano questo giro e le
parti in sterrato, impongono che chi lo faccia sia
sufficientemente allenato. Il rovescio della
medaglia come sempre sono i panorami e le belle
zone dove si passa. |
buone
pedalate a tutti, Outside |
pagina creata:08-06-2018 ultimo aggiornamento: 21 -06-2018 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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