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Val Varrone (LC) |
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Ci troviamo
nell'alta Valsassina, ai confini fra le province di
Lecco e di Sondrio. Da Premana percorrendo la Val
Varrone è possibile raggiungere la Bocchetta
di Trona che si trova sullo spartiacque fra le due
Province di Lecco e Sondrio. Essendo
stati non molto tempo prima sull'altro versante al
Rifugio Trona di Soliva, l'intento era appunto di
esplorare questo versante. Come si
può vedere dalla traccia su Google Earth non
siamo riusciti ad arrivare alla bocchetta di
Trona. Con una
pendenza media del 9,5% pur essendo una salita
breve quella da noi fatta, vi assicuriamo che
è parecchio impegnativa e le pendenze a due
cifre si può dire che siano la norma
arrivando a sfiorare le tre decine. Da Lecco,
si prende l'indicazione per la Valsassina,
prendendo la nuova tangenziale in galleria che
porta sino all'imbocco della Valsassina a Ballabio.
Da lì si prosegue verso Introbio e ancora
sino a Taceno per poi deviare salendo a
Premana. Parcheggio
consigliato nella zona industriale di Premana in
Via Giabbio. Da lì si prende la bici e si
accede direttamente alla strada per i Forni e
l'Alpe Varrone. Pronti,
via, si sale, sì! Anche in questo caso
è così! Dal parcheggio, si inizia a
salire subito, anche se i primi tratti sono leggeri
sali scendi, poi però si alternano tratti
che mostrano pendenze severe. Si passa
dallo sterrato compatto, alle cementate, sino allo
sterrato misto sassi ed anche tratti in
basolato.
Lasciato il
mezzo nel parcheggio e scaricata la bici non si fa
altro che prendere la strada in salita in mezzo ai
capannoni destinati prevalentemente alle
lavorazioni dell'acciaio. Premana
è nota da tempo per la produzione di
forbici, coltelli e simili utensili. Come
terminano i capannoni si lascia l'asfalto per lo
sterrato. Il traffico in auto è riservato ai
residenti dei vari alpeggi. Non
conoscendo la zona mi sono affidato al tracciato
che mi ero fatto a tavolino e giunto in vista del
ponte in pietra .... ... avrei
dovuto passare sul ponte per poi svoltare a sx, ma
guardando a sx ho visto un "by-pass" che poi si
congiungeva con il tracciato che avevo caricato sul
GPS. Penso che
abbiano realizzato il nuovo by-pass per evitare lo
stretto passaggio fra le spalle del vecchio ponte
in pietra. Le case
alle sue spalle sono la località
Lawinol Si riparte
verso il "by-pass" Questo
passaggio è senz'altro più ampio del
ponte in pietra anche se non so se in caso di forti
precipitazioni l'acqua poi non arrivi a superare il
manufatto. Mi fa
compagnia "dodicimila", è il soprannome per
i km fatti annualmente in bici. Lasciato lo
sterrato sono iniziati i tratti con fondo in
cemento... ... per poi
smettere quando la pendenza si fa più
dolce Per chi
fosse in cerca di una casa in pietra, questa
è in vendita! Giunti qui
si è presentato un "trivio" . Le scelte
erano: a sx in centro a dx. In centro
c'erano dei cartelli con divieto d'accesso e i
cartelli a dx indicavano una strada ad accesso
Agro-silvo-pastorale verso l'Alpe Chiarino e l'Alpe
Ariale Non
rimaneva che la strada a sx con un altro "by-pass"
alla strada centrale che era sbarrata.
Il fondo
come scritto in apertura è vario e la
presenza di sassi di varie dimensioni caratterizza
parte del percorso. Se con le
gomme Fat è possibile anche passarci sopra,
con le altre è meglio fare lo
slalom. Una cosa
è certa, la Val Varrone ha risorse d'acqua
presenti ovunque Un'altra
cosa che serve sono delle buone gomme con buon grip
per superare le corte ma ripide pendenze
sconnesse... ... per poi
dopo l'erta salita spianare o quasi Il falso
piano finisce presto, superata la casa si scende al
ponte per poi affrontare subito dopo una ripida
cementata Di norma in
montagna quando si trovano i tratti cementati lo
sono su tratti ripidi o in presenza di forti
erosioni in caso di pioggia e comunque per
garantire un grip migliore ai pneumatici, cosa
fatta anche finendo il cemento con rilievi
pronunciati. Viste da
questa prospettiva le pendenze possono sembrare di
poco conto ma ... ... ma lo
stesso tratto visto da questa prospettiva,
dà tutta un'altra impressione Come si
evince da questo gruppo di foto il percorso
è molto vario in quanto a fondi e cambi di
pendenza. Una cosa
è certa; qui le pendenze non
scherzano! E anche se
si hanno più di 10.000 km nelle gambe,
quando è dura è dura! E se dopo
un tornante ne hai un altro .... e altri
ancora... poi anche il fiato diventa
corto! Con simile
percorso mettersi a bere mentre si pedala è
fuori luogo e poi meglio dedicare una breve sosta
per normalizzare il respiro. Dai che
spiana..... si, un metro! Pensate che
su questa stretta carrabile sale anche qualche auto
di chi risiede più in alto. Meglio
prenderli larghi i tornanti, sono tanto stretti che
anche in bici si fa fatica a fare la curva. Non
mancano anche i tratti in basolato Prima o poi
i tornanti finiscono e si arriva All'Alpe Forno Di
Sotto Si arriva
qui a 1100m s.l.m. dopo 4,6 km e 382m D+. Sopra il
ponte si vede il torrente Valle di Barconcelli e
quella è la valle che conduce all'omonima
località.
Si lascia
alle spalle l'Alpe per continuare
l'ascesa Guardando
indietro a sx é l'Alpe Casarsa e a dx l'Alpe
Forni Di Sotto. Come avrete
notato la prima parte della salita all'inizio della
valle è più ombreggiata mentre
salendo il sole ha la meglio. Salendo si
arriva all'Alpe Vegessa a 1180 m s.l.m. E non
pensate che le salite siano meno impegnative delle
precedenti!
Lasciata
l'Alpe Vegessa si prosegue verso l'Area Picnic, una
bela zona boschiva e prativa
Questa zona
boscosa è molto bella e qui il fondo cambia
aspetto con una presenza maggiore di sassi
Un altro
passaggio su un possibile corso d'acqua e come si
vede un tronco è stato messo in posizione
più rialzata per evitare questo passaggio
nel caso in cui potrebbe essere invaso dall'acqua,
per cui tenetene conto. Con questi
fondi meglio avere una bici con buone
sospensioni
Si sale
ancora ma dietro l'angolo.... ... dopo
l'ennesimo ripido strappo in salita, un guasto
meccanico alla trasmissione ha reso la bici
impedalabile, per cui fine delle corse! Non ci
è rimasto altro che scendere e per fortuna
che è quasi tutta discesa! Ma....
... Non
è detto che i guai si presentino alle volte
da soli. Nella foto non ero sceso dalla bici per
parlare con l'escursionista, ma piuttosto ero sceso
perchè affrontando la ripida discesa i freni
non funzionavano con la giusta potenza se non in
minima parte. Quindi per
evitare di finire al primo tornante nei dirupi, ho
preso la saggia decisione di scendere a piedi, per
lo meno nei pezzi più ripidi. Poi nei pezzi
in falsopiano sono rimontato in sella e
gradualmente hanno iniziato a pinzare di
più. Il giorno
prima erano state sostituite le pastiglie e
apparentemente sembrava tutto ok. Intanto con
il signore accanto è stato bello scambiarci
i posti più belli da andare a vedere, cosa
che però si è resa ardua in quanto
ambedue ci eravamo già stati in tutti quelli
da noi menzionati. Con una
bici in cui non si poteva pedalare e l'altra che
frenava poco abbiamo concluso qui la risalita della
bella Val Varrone.
Inutile
dire che si tratta di un percorso abbastanza
impegnativo sotto il profilo fisico ed anche i
mezzi è meglio che siano efficienti nei
freni, nella trasmissione e nelle sospensioni. Sarà
per una prossima occasione riuscire a raggiungere
la meta della Bocchetta di Trona, anche se non
sarà una cosa di poco conto! |
buone pedalate a tutti, Outside |
pagina creata: 03-01-2019 ultimo aggiornamento: 04-01-2019 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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