Parco
Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano
Era da un
po' di tempo che volevo vedere la zona di Cerreto
Laghi e la combinazione di qualche giorno libero ci
ha permesso di esplorare una piccola parte del
Parco Nazionale dell'Appennino
Tosco-Emiliano
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Il punto di
partenza lo abbiamo fissato a metà strada
fra il Passo del Cerreto e i Laghi del
Cerreto.
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Se la
giornata precedente ci aveva visti inoperosi a
causa di una persistenza di nubi che avvolgevano il
Passo del Cerreto ed il crinale Appenninico, questa
volta si è presentata una giornata limpida e
tersa con 11°C al risveglio
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Iniziata la
discesa verso il Passo del Cerreto, dopo un
centinaio di metri ci siamo fermati per indossare
lo smanicato, giusto per non bloccare la colazione
fatta da poco
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La nostra
prima meta si trova ai piedi della cima in centro,
Monte Alto. A dx sono: Alpe di Succiso e Monte
Casarola.
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Passo del
Cerreto 1261m. Dal Nostro punto di partenza al
Passo sono solo 1,4km con 54m D-.Qui si svolta a
sx, direzione Fivizzano
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Scesi dal
passo si lascia il Comune di Ventasso nella
provincia di Reggio Emilia per entrare nel comune
di Fivizzano nella provincia di Massa-Carrara in
Toscana
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Dopo soli
700m con 50m D- si giunge ad un ampio tornante dove
a dx sale una carrabile.
Visto che
in discesa avrete un rapporto molto lungo vi
consiglio di scalare in anticipo alla vista del
tornante mettendo il rapporto più corto del
cambio.
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Di fatto
non sembra, ma l'attacco della salita è
abbastanza pendente e sterrato
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La
carrabile si trova nel Parco Appenninico, le due
cime dovrebbero essere quelle del Monte La Nuda e
Gendarme della Nuda
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La
carrabile aggira le pendici del Monte Ospedalaccio,
sullo sfondo sempre il Monte La Nuda
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Se dal lato
dx della carrabile vi sono le pendici del Monte
Ospedalaccio, a sx si apre la valle e sullo sfondo
appaiono delle nubi in direzione di
Sarzana
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Il
tracciato alterna tratti coperti da vegetazione ad
alcuni scoperti
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Se non mi
sbaglio da quassù senza foschie
all'orizzonte si dovrebbe scorgere il mare, cosa a
noi preclusa per la presenza di nubi basse oltre le
cime dei monti
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Il fondo
varia molto e dipende se dai ripidi pendii è
scesa più o meno acqua da creare ristagni
che poi al passare di qualche fuoristrada
(autorizzato) può contribuire a creare dei
profondi solchi
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Pur essendo
una carrabile sterrata non presenta
difficoltà per pendenze eccessive o fondo
molto sconnesso. Sullo sfondo la cima del Monte
Alto.
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Come
accennato in precedenza il fondo alterna il suo
aspetto anche a poca distanza, sopra abbastanza
regolare e qui con pietre.
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Si tratta
di un parco che offre differenti situazioni fra
radure e boschi con differenti specie di piante.
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Non
necessariamente si deve andare con delle gomme
molto grasse, anche una normale MTB va
bene
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Senza
dubbio si tratta di un ambiente tutt'altro che
monotono. In pratica nel primo tratto si fa il
periplo del Monte Ospedalaccio
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... e poi
l'ambiente cambia di nuovo con ampie panoramiche,
lasciando alle spalle il Monte Ospedalaccio per
dirigerci verso il Monte Alto sulle cui pendici si
notano le alternanze fra boschi e radure lasciate a
pascolo, immagino quest'ultime ad opera
dell'uomo.
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Superata la
pianura ci si trova di nuovo all'inizio di un bosco
con alcuni cartelli che indicano i vari
percorsi.
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Se ci si
volta indietro questa é la visuale, in
centro il Monte Ospedalaccio mentre qui ci si trova
al Passo dell'Ospedalaccio a 1271m.
La traccia
che si vede a sx permette su single track di
raggiungere il Passo del Cerreto.
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Entrando
nel bosco altri cartelli ad indicare altri
percorsi. Tenete presente che a parte questa
carrabile il resto sono tutti sentieri per i
cosiddetti " Zaino in spalla" anche se
effettivamente anch'io ne portavo uno!
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Ancora uno
stop, pensavo di essere arrivato alle sorgenti
invece dietro di me era il Fosso
Forapano
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Lo abbiamo
superato ma poco dopo un altro tratto più
esteso di zona fradicia d'acqua e fangosa ci ha
fatto desistere dall'avanzare ulteriormente anche
se in effetti il Secchia si trovava a soli
1,45km.
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Dietro
front! Dopo tutto era una rinuncia di poco conto,
ce n'erano ancora di cose da fare per concludere il
giro che avevo preventivato
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Di nuovo il
guado del Fosso Forapano (fate finta che sia il
Secchia) !
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Di nuovo il
Monte La Nuda
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Ultimo
sguardo verso il mare di nuvole, per il mare vero
spero lo vediate voi!
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Parentesi Glaciale
Ritornati
di nuovo sulla strada che sale verso il Passo del
Cerreto vi offro uno spunto geologico. La conca che
vedete sotto il Monte La nuda è
caratterizzata da una numerosa serie di laghetti e
pozze. Se volete vederne un paio basta scendere in
fondo a questo tornante e ne vedrete uno e poco
più avanti a 360m da qui sulla sx, vedrete
un sentiero che conduce ad un altro laghetto a
circa un centinaio di metri dalla deviazione.
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Superata la
parentesi "Glaciale" si fa ritorno al Passo del
Cerreto
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Una bici
sola in mezzo a centinaia di moto poi capirete il
perchè
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Dal Passo
del Cerreto si scende, questa volta verso il
versante Reggiano dell'Appennino. Strada bella,
larga e con una infinità di curve e qualche
tornante e allora......
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.... e
allora volete che manchino le moto? Assolutamente
no!
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Come in
ogni passo montano che si rispetti, le moto non
mancano mai. Sopra di me la cima del Monte
Ventasso
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E la
processione di moto continua...
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Per chi si
fosse perso le sorgenti del Secchia, poco male, ora
si attraversa il suo corso con un bel
ponte.
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Occhio ai
freni! Se si lascia correre la bici si scende
veloci!
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Attenti al
bivio per Cerreto Alpi, il cartello è
nascosto dalla vegetazione!
Dal Passo
al Bivio sono una discesa di 5km esatti con 344m di
D-
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Ora un
altro cartello di Cerreto Alpi è ben
visibile, poco più avanti potrete vedere
ancora il Secchia che passa sotto un
ponte.
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Dopo questo
cartello svoltate subito a dx, mentre se avete
bisogno di un bar lo trovate in paese a circa 150m
da qui.
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Da qui in
poi si sale, basta auto o moto sarete solo
voi
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Giunti a
questo bivio svoltate a dx sulla strada che
sale.
Dal bivio
della strada statale del Cerreto avrete 4,7km di
asfalto che poi più avanti diverrà
sterrato
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La strada
sia nel tratto asfaltato che in quello sterrato
procede quasi sempre in ambiente boschivo spesso in
ombra.
Sempre
partendo dal bivio della strada statale per
arrivare al Lago Pranda occorre salire per 7km con
400m D+ e 44 D-
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Per la
presenza massiccia di boschi, qui il legname non
manca di certo!
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Lo sterrato
risulta abbastanza ampio e nei tratti più
stretti garantisce sempre il passaggio di un
fuoristrada, anche se qui ovviamente ci passano
solo gli autorizzati.
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Giornata
nettamente migliore della precedente.
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Giusto per
farvi comprendere, all'inizio del giro eravamo
sull'altro versante della valle, alle pendici del
monte che si vede sullo sfondo
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Penso che
per cuocere una pizza col forno a legna quella
catasta possa bastare per qualche decina
d'anni!
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Inutile
inserire altre immagini, proseguendo il bosco non
mancherà mai e saranno quasi sempre delle
faggete.
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Arrivati di
nuovo nella civiltà, si fa per dire! Ci si
trova ancora nel Parco Nazionale dell'Appennino
Tosco-Emiliano e questa è la zona del
Cerreto. In particolare questo è il Lago
Pranda che si trova più in basso rispetto al
Lago del Cerreto.
Sullo
sfondo è sempre la cima del Monte Alto dove
eravamo all'inizio del giro.
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Tutta
questa zona del Cerreto è cosparsa di laghi
o pozze. In centro alla foto le abitazioni di
Cerreto Laghi dove si trova il lago
omonimo.
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La cima a
dx è quella del Monte La Nuda, ricordate
all'inizio?
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Concludendo
il giro per tornare all'inizio una bella strada nel
bosco passa accanto ad alcune pozze, basta farvi
attenzione per scoprirle.
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CONCLUSIONE
Si tratta
solo di vedere una piccola parte del Parco
Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, ma
già da questo si può capire che ci si
trova immersi nella natura ovunque ci si
sposti.
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