Lombardia in bici

Da Melzo
giro fra Palazzi storici,
Chiese e Castelli

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Un lungo giro che a partire da Melzo passa da 17 Comuni che offrono significativi luoghi della storia passata fra palazzi, chiese e castelli, tutto percorrendo ciclabili o strade a basso traffico fra le province di Milano, Lodi e Cremona.

 

L'Abbazia di Abbadia Cerreto



Melzo Palazzo Trivulzio - Corneliano B. Castello Borromeo - Abbadia Cerreto

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
82 km
150m
Asfalto
Cicl/strad
0,1% - 5%
✩✩
✩✩
✩✩
✩✩✩✩

 

 

 

 

   

 


Giro che tocca le province di Milano, Lodi e Cremona


L'altimetria mostra un percorso pressoché pianeggiante non escludendo brevi sali scendi




IL PERCORSO

Si tratta di un percorso su fondo asfaltato adatto anche a bici da corsa.

Si parte da Melzo passando per Pozzuolo Martesana per poi raggiungere Truccazzano da dove con tratti ciclopedonali e su strade a basso traffico si raggiunge Lodi.

Poi si attraversa il fiume Adda e ci si dirige ad Abbazia Cerreto , si prosegue poi in ciclopedonale verso Casaletto Ceredano dove si continua su strade a basso traffico passando per Chieve, Bagnolo Cremasco, Palazzo Pignano e a Pandino con il suo Castello. Poi verso Agnadello ed il bel tratto verso Rivolta d'Adda e il suo centro storico per poi riprendere la strada già fatta all'andata per fare ritorno a Melzo.

Perchè la partenza da Melzo

Ci sono varie motivazioni:


1) Ho previsto l'eventuale possibilità che la partenza fosse raggiungibile anche in treno, di fatto Melzo si trova sulle tratte del Passante Ferroviario di Milano
con terminali delle linee poste a Novara,Varese,Bergamo,Treviglio.

2) Inoltre Melzo é servita da strade come: Bre.Be.Mi, Tangenziale TEEM, strade Cassanese e Rivoltana.

3) Si parte e si arriva a Melzo sfruttando parecchi tratti di ciclopedonali


Ovviamente nulla vieta che ognuno si gestisca come meglio crede e fissare il punto di partenza e arrivo dove é più comodo o escludere anche Melzo.


Melzo

 

Melzo - Palazzo Trivulzio ora sede di un Cinema/Teatro

 

Sul lato ovest è posto l'ingresso principale al palazzo.

L'ala a fianco sino a non molto tempo fa è stata sede della biblioteca Comunale.

Sotto è lo stemma dei Trivulzio

Varcato il portone, una scala a due rampe porta al salone principale e agli accessi alla torre. In cima alle scale alcuni affreschi, e il soffitto a cassettoni. In centro l'affresco di Gian Giacomo Trivulzio.

Nel salone principale sono spesso ospitate mostre di pittura, scultura, concerti di musica classica o saggi musicali come questo, della locale Associazione Musicale "Guido d'Arezzo"

La caratteristica piazza Vittorio Emanuele con fondo di sassi ed i portici ai lati.

Proseguendo nella via Agnese Pasta a fianco del palazzo che si vede in fondo si arriva alla Chiesa di Sant'Andrea

 

Nella chiesa, da tempo sconsacrata, spesso vengono organizzate piccole mostre tematiche come questa ad esempio sui lavori del Caravaggio, oppure si tengono concerti di musica classica, pianoforte o archi

A proposito di assetto urbano, oggi Melzo ha ben poco da spartire con l'assetto del 1600 quando era un borgo cinto di mura e quattro porte d'accesso di cui se ne sono conservate solo due: Porta Lodi a sud e Porta Milano a ovest. Oggi le mura non ci sono più, come monumenti importanti sono rimaste le tre chiese: La parrocchiale dei santi Alessandro e Margherita, quella di San Francesco e Sant'Andrea con affreschi attribuibili alla scuola di Leonardo da Vinci. Poi è rimasta la Torre Civica, il Palazzo Trivulzio e la Piazza con portici oltre alle vie del centro che hanno conservato in parte l'antico tracciato.

Finito il giro nel centro di Melzo ci si dirige a Nord verso via Aldo Moro dove si prende la Ciclopedonale per Pozzuolo Martesana, lo si attraversa facendo attenzione ad un breve tratto a senso vietato in centro .

Sfruttate i marciapiedi appena possibile, in genere viene utilizzato in bici il marciapiede a sx, posto fra la chiesa e l'auto

Usciti da Pozzuolo alla rotatoria si svolta a dx direzione Truccazzano.

Si passa dalla frazione di Bisentrate, classico esempio delle frazioni agricole attraversate da una sola strada principale, fra cascine e case rurali, una scuola, un asilo, una chiesa e una osteria. Tutto quello che poteva servire ad un borgo rurale.

Dopo un paio di curve fra i campi, si passa accanto ad Incugnate, un'altra frazione agricola. Proseguendo in fondo al rettilineo su una curva si trova il santuario della Madonna di Rezzano.

Se vi serve dell'acqua prima della curva a sx si trova una fontanella in una nicchia.

Dopo la successiva curva a sx inizia una ciclopedonale che collega il Santuario a Truccazzano.

Essendo un percorso abbastanza movimentato consiglio di seguire la traccia per il GPS, anche per l'attraversamento di Truccazzano.

Usciti da Truccazzano si passa sulla ciclopedonale che conduce al cimitero, si prende il sottopasso della SP Rivoltana e risaliti si prosegue su ciclopedonale sino alla frazione di Corneliano Bertario.

Entrati nel centro si passerà davanti al Castello dei Borromeo risalente al 1300.

Dalla piazza davanti al castello una vista verso la parrocchia.

Lasciato alle spalle il borgo antico di Corneliano Bertario, si prosegue sulla strada a basso traffico che conduce a Comazzo. Questo tratto di strada è uno dei più divertenti ed anche belli perchè alterna curve e sali scendi in mezzo alle campagne.

Raggiunto Comazzo si prosegue attraversando il comune in direzione Zelo Buon Persico, Lodi.

Al termine dell'abitato sulla sx troverete un'altra ciclopedonale che conduce alla frazione di Marzano.

Anche a Comazzo il campanile della parrocchia è stato precettato da una coppia di Cicogne che puntualmente nidificano ogni anno.

 

Giunti alla frazione di Marzano, la strada scende con una bella "S" passa davanti a questa chiesa venuta alla ribalta perchè da qualche anno sul suo campanile nidifica una coppia di Cicogne.

Cicogne che oramai richiamano tutti gli anni la gente del posto che periodicamente passano da qui col naso all'insù per vedere l'andamento del nido.

Dopo la "S" la strada sale accanto al vecchio palazzo Carcassola

In fondo al rettilineo c'è un'altra "esse" e da qui si vede il lato sud del palazzo.
Si pensa che risalga al 1200, La prima notizia certa è però del 1370, e riguarda un personaggio molto noto nel lodigiano proprio per i castelli che vi edificò: si tratta di Barnabò Visconti.

Un tempo questo viottolo partendo dal castello conduceva in linea retta fino alla piazza di Paullo.

Il lato sud del Palazzo Carcassola a Marzano.
Si prosegue ora in direzione Paullo, arrivati alla rotonda nei pressi del cimitero, svoltare a sx per Zelo Buon Persico, Lodi

Attraversata la strada Paullese e Zelo Buon Persico si prende la ciclopedonale in direzione Lodi. La strada passa da Mignete e anche qui sul campanile un'altra coppia l'ha preso di mira per porvi il proprio nido

E' evidente che queste zone rurali al margine di campagne e riserve offrono un habitat naturale in cui nidificare e procacciare.

Attraversato Mignete all'uscita a sx troverete la continuazione della ciclopedonale che conduce a Lodi passando per Villa Pompeiana, Galgagnano e Montanaso Lombardo.

Arrivati a Lodi potete scegliere se proseguire fedelmente lungo il tracciato o fare una breve digressione in centro, qui passando davanti alla torre del castello

 

Arrivati alla rotatoria prendete questa direzione e subito dopo svoltate nel viale a sx e poi a dx verso il centro.

Il centro di Lodi è la piazza davanti al duomo, piazza che si anima di bancarelle in occasione del giorno del mercato settimanale.

Può essere una occasione per fermarsi per un caffè o altro in uno dei numerosi bar sotto i portici.

Terminate le vostre visite oppure anche se non le avrete fatte passerete davanti alla Chiesa di San Rocco dove prenderete la ciclabile a sx per attraversare il ponte sul Fiume Adda

Questo è il passaggio sul ponte dell'Adda, questa foto è significativa perchè è diventata storica. Infatti a sx sull'altra sponda si scorge "La Cattedrale Vegetale" di Mauri, ora non più esistente in quanto rasa al suolo da un forte vento.

Attraversato il ponte una vista su Lodi. Qui avrete percorso 35 km dalla partenza a Melzo.

Da qui si prosegue sfruttando le ciclabili dove presenti in direzione Crema, passando da Fontana sino a giungere dopo 3,5 km alla frazione di Cadilana dove si svolta a dx in direzione Terra Verde, Corte Palasio, Abbadia Cerreto dove si arriva dopo 6,6 km su strade secondarie poco trafficate.

Al 45° km si arriva ad Abbadia Cerreto davanti alla famosa Abbazia

L'Abbazia del Cerreto è realizzata in stile romanico-gotico, fondata nel 1084 da Alberico da Cassino dapprima come monastero Benedettino in seguito dopo una cinquantina d'anni ceduta dal Papa ai Cistercensi.

Di certo non è un edificio di piccole dimensioni e comprende una torre ottagonale con bifore alla sommità.

Qui si è sul retro dell'abbazia e faccio notare anche osservando la foto precedente che la torre ottagonale non è in disparte come normalmente si potrebbe supporre ma bensì è collocata al centro della croce latina che altri non è che la forma della pianta dell'edificio che ha tre navate, il transetto e nella parte posteriore il coro.

A dx della foto è visibile la parte sx del transetto, si vede anche nella foto precedente.

A sx della foto si vede la facciata corrispondente al coro che come si può vedere è più basso rispetto alla navata centrale che lo sovrasta..

Sulla facciata del coro sono presenti tre finestre sfalsate e sormontate da un rosone centrale.

Da questa angolazione si apprezza meglio che la torre campanaria ottagonale sovrasta il centro del transetto. Si vede meglio anche la struttura del coro e la facciata.

Questa abbazia ha alcune similitudine costruttive a quella di Chiaravalle che si trova a sud di Milano.

Ambedue con impianto a croce latina con tre navate e transetto con il centro sormontato dalla torre ottagonale, anche se quella di Chiaravalle e a tre stadi con differenti dimensioni che diminuiscono verso la cupola.

Il portone ligneo intarsiato che dà l'accesso all'abbazia, per noi è rimasto chiuso non facendoci vedere il suo interno e questa potrebbe essere una scusa per farvi ritorno!

Lasciata l'Abbazia si prosegue in direzione Casaletto Ceredano su una bella Ciclopedonale.

Si svolta poi a sx in direzione Chieve su un bel tratto di strada secondaria immersa nella campagna con alcuni sali scendi e curve.

Si attraversa poi Bagnolo Cremasco e Vaiano Cremasco sempre su strade a basso traffico fra i campi.

Si attraversa la strada Paullese in direzione Palazzo Pignano che si vede nel riquadro centrale della foto sopra.

Ed in fine dopo 15 km si arriva a Pandino.

A Pandino si passa davanti al Castello Visconteo

In centro alla facciata sud si trova l'ingresso. Un secondo ingresso è posto sulla facciata nord, però disassato sulla dx.

Il Castello ha una pianta quadrata con 4 torri agli angoli, con le due a est più rialzate rispetto al tetto del corpo del castello.

Sul mastio d'ingresso sono presenti le fenditure che ospitavano le travi dei ponti levatoi principale e secondario per le sole persone.

Nel cortile interno ...

Attorno alle bifore, iscritte in un arco a sesto acuto, una serie di fori nella parete a cui non so dare una spiegazione circa la loro funzione.

Mi sono spinto a pensare alla possibile presenza di pesanti grate in ferro, ma poi osservando che i piani inferiori sono privi dei fori, ciò non avrebbe avuto alcun senso per questioni di sicurezza, a meno che nei tempi non fosse stato trasformato a carcere, ma è solo una mia supposizione, di certo vi sarà una spiegazione!

Dentro il mastio ci accolgono affreschi ed un soffitto con incroci di grosse travi a sorreggere il pavimento in legno. A difendere ulteriormente l'ingresso uno spesso portone.

Un acciottolato che un tempo avrà visto passare una moltitudine di cavalli e cavalieri, ora accetta le mie morbide e silenziose gomme. La fenditura nell'arco poteva essere lo spazio per calare una pesante grata in ferro a sbarrare l'ingresso.

All'interno, il cortile del castello ha un porticato posto ad ogni lato ed in corrispondenza al piano superiore vi sono dei loggiati i cui pavimenti sono sorretti dalle grosse travi che si vedono nella foto

Questa foto spiega meglio la struttura regolare del castello che si replica ad ogni lato allo stesso modo, eccettuata la variazione delle due torri ad est, più alte del tetto. Sotto sono i porticati visti nella foto precedente e sopra i loggiati sorretti da pilastri e travi.

Senza dubbio nel suo splendore doveva essere una bella vista per chi avesse avuto la possibilità di accedervi. Dietro i 6 archi a sesto acuto ora è presente una mensa, almeno credo dalla presenza di tavoli e sedie.

Lasciato il castello si prosegue per 4,5 km in direzione Agnadello percorso in parte su ciclopedonale.

Superato Agnadello si prende la vecchia strada che porta a Rivolta d'Adda ora chiusa al traffico veicolare riservato solo ai residenti, pertanto è una ciclopedonale lunga 4,5 km

Giunti a Rivolta d'Adda la si attraversa passando per il centro storico

Il centro della piazza è occupato dalla chiesa parrocchiale

Tutto attorno alla piazza una serie di esercizi commerciali e alcuni portici che ne fanno il centro nevralgico del Comune.

Da Rivolta d'Adda ci si dirige verso la provinciale Rivoltana per raggiungere Truccazzano ed in fine fare ritorno al punto di partenza a Melzo.

 

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TRACCIA GPX

CONCLUSIONE

Senza dubbio un lungo ed articolato giro che può offrire numerosi spunti per chi ama la storia ma anche semplicemente per chi si accontenta del paesaggio molto mutevole.

  

  

 

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2021
pagina creata: 11-01-2021
ultimo aggiornamento: 12-01-2021
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