L'Altimetria
La pendenza
complessiva non é elevata salvo alcuni brevi
strappi che arrivano al 10%
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Trentino
Premessa
Avendo base
a Carisolo e volendo fare il report in salita,
prima devo scendere a valle e poi risalire. Per
questo motivo molte foto sono anacronistiche, dato
che le ho scattate durante la discesa, sfruttando
la migliore luce.
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Parto
presto dalla piazza centrale di Carisolo,
sovrastata dalla Chiesa di San Nicolò.
La temperatura è di 12°C. La discesa
è all'ombra, quindi indossoun giubbetto
antivento e ovviamente crema solare per le ore di
maggior insolazione.
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Esco dal
centro di Carisolo e mi dirigo verso la ciclabile.
Uno sguardo verso la Val Genova: dietro la sagoma
del castagno si intravede la Cima Lancia mentre
dietro le nuvole si nasconde la Cima Geridol e la
Pala di Dalgon.
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Arrivo al
lago di Ponte Pià, dopo Tione di Trento,
verso le 10.30. Questo laghetto è il frutto
dell'allargamento dell'alveo del Sarca e di un
ruscello che scende dalla val Algone.
A piedi raggiungo il lago tra fango, ormai quasi
asciutto, e sassi. Mentre scatto la foto, si
avvicina un pescatore dicendomi che sono 20 anni
che viene a pescare qui e raramente ha visto il
lago così prosciugato. Dopo questa breve
chiacchierata, risalgo in sella e inizio la
risalita.
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una vista
del lago ponte Pià a sud-est, che evidenzia
ulteriormente la scarsa portata idrica. Oltre
quella valle si arriva a Ponte Arche e da lì
si può scendere a Riva del Garda
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Il ruscello
che alimenta il lago di Ponte Pià, anche se
il rigagnolo di acqua è esiguo
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Salgo verso
il paese di Coltura percorrendo la strada
attraverso una distesa di alberi, fiori
coloratissimi e numerosi insetti, tra cui
moltissime farfalle e api. Vicino al lago
c'è un'azienda agricola che produce
miele.
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una piccola
salita dell'8% prima di arrivare al paese di
Coltura
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La
ciclabile sfiora l'alveo del Sarca, ormai
placido
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Uno sguardo
verso l'abitato di Preore, mentre mi avvicino a
Tione di Trento
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Tione di
Trento visto dalla ciclabile
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Nei pressi
del centro sportivo, una scultura in pietra lungo
la ciclabile.
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le
indicazioni sono precise e non mancano mai in
prossimità di centri abitati o di
deviazioni. È impossibile
perdersi!
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Nello
scendere a valle, prima di risalire ho seguito un
pezzo di ciclabile a sinistra e ho sfruttato la
luce per immortalare il ghiacciaio dell'Adamello
che sbuca alle spalle della Val Borzago...
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...questa,
invece, è la vista dalla ciclabile a a
fianco del Sarca, durante la risalita. La montagna
sullo sfondo, al centro, è il Monte Grual,
ai cui piedi c'è Pinzolo.
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Il monte
Grual è più vicino e il Sarca ha
alzato la voce, diventando più impetuoso,
con frequenti cascatelle che accompagnano ogni
pedalata.
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Cappellette
ed edicole con immagini e statue di santi sono
frequenti lungo la ciclabile e sentieri, spesso
ornati da fiori colorati e tenuti benissimo. Il
sole, il fresco e le frequenti piogge permettono di
curare il verde cittadino.
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Alla
mattina l'aria fredda si scontra con il vapore
acqueo scaldato dal sole e si crea questa
nebbiolina che sale dal Sarca. Al ritorno questo
effetto è svanito a causa dell'aumento della
temperatura
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Attenzione
alla testa: il cavalcavia della statale ha ridotto
a 2,20 m il passaggio dei ciclisti, mentre i soliti
idioti hanno rovinato il cartello.
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Arrivato a
Strembo esco dalla ciclabile per passare nel paese
e mi imbatto in questo edificio che ospita una
delle sedi del Parco. Presenti anche in altri
paesi, questi edifici sono un riferimento per chi
vuole informazioni su come vivere il parco Adamello
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Laghetto
artificiale di un parco giochi a Caderzone Terme.
Il laghetto ha una fontanella d'acqua che sgorga da
un sasso, erba e aiuole ben curate.
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Seguendo il
cartello sono arrivato davanti alle terme di
Caderzone.
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Girando per
il paese mi imbatto in diverse fontane molto simili
tra loro, ma sempre ben curate. L'acqua è
potabile, fresca e buonissima
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il
municipio a dx e la Chiesa di San Biagio a sx
costruita nel 1854. Il campanile possiede 5 campane
in tonalità Mi bemolle 3 (Mi bemolle 3, Fa3,
Sol3, La bemolle 3, Si bemolle 3), collocate nel
1922, provenienti dalla fonderia Ottollina di
Seregno (MB). Il "Campanon" è dedicato al
patrono San Biagio, la "Seconda" è dedicata
al compatrono San Giuliano, la "Terza" alla Madonna
del Rosario, la "Quarta" alla Sacra Famiglia, la
"Quinta" a Sant'Antonio Abate e San Rocco.
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il fondo di
asfalto corre a destra del Sarca, e come in questo
tratto senza protezioni.
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Un'altra
dimostrazione di come le indicazioni siano
precise
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Il sole
è caldo, ma non è sufficiente a
scaldare l'aria ancora fredda. Piccoli balzi creano
piccole cascate
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Il Sarca di
Genova scorre verso sud e il suo nome arriva
dall'omonima valle. Di fiumi Sarca ce ne sono
diversi e prendono il nome dalla valle
d'origine.
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Conclusioni
Torno a
casa soddisfatto. Un percorso relativamente facile,
interamente su ciclabile. Ho visto molte famiglie
con e-bike, ottima soluzione per vivere la montagna
in un altro modo. Per chi ha la muscolare serve un
minimo di allenamento. Siamo in valle, quindi le
temperature durante la giornata (estiva) sono calde
ma non caldissime. Il rischio di pioggia è
sempre dietro l'angolo, quindi è necessaria
una protezione.
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