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Monte Marenzo Boccio-Forcella Alta Passo Valcava (LC) |
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Fra Lecco e
la Valcava si trova la località Forcella
Alta o Pertus, accessibile da due strade asfaltate
e da una che salendo da Boccio a Forcella Alta si
trasforma in una carrabile sterrata. Le viste
una volta raggiunte le due mete di Forcella Alta e
il successivo Passo Valcava sono ovviamente molto
belle potendo spaziare a 360º Il Sito di
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E'
prettamente fatto di salite anche impegnative. Da
Cisano Bergamasco si sale subito al Monte Marenzo,
si scollina in ripida discesa fino ad incontrare la
statale Lecco-Bergamo, breve svolta a dx e subito a
sx direzione Carenno, poi si svolta verso Boccio,
lì termina l'asfalto e si sale a Forcella
Alta percorrendo una carrabile sterrata. In cima si
ritrova l'asfalto, si scende di nuovo ad
intercettare la strada che sale da Costa Imagna
verso il Passo Valcava, si arriva al passo e si
scollina di nuovo in ripida discesa verso il punto
di partenza passando da San Marco e Torre De' Busi.
Una
fontanella la si trova a Carenno Essenzialmente
una MTB visto il tratto fuoristradistico,
possibilmente con ottimi freni per affrontare la
lunga discesa dal Passo Valcava e ancora prima dal
Monte Marenzo.
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Il percorso
come ho scritto all'inizio è per la maggior
parte in salita, per cui già da Cisano
Bergamasco si inizia subito a salire lasciando
sotto di sé l'abitato. Salendo
verso San Gregorio, i miei obiettivi ora sono tutti
visibili. Forcella Alta è la sella posta fra
i primi due rilievi a sx, mentre dietro il terzo
rilievo si trova il Passo Valcava. Ormai gli
asinelli sono un classico di questi luoghi e se ne
trovano ovunque, forse in previsione di quando
finirà il petrolio o per tenere il prato
falciato? Una bella
salita fra il 10% e il 14% porta a San Gregorio. Il
mio GPS per l'occasione conferma la pendenza che ho
trovato scritta su un cartello stradale. Si prosegue
passando per un bel bosco Dopo questa
edicola si ritorna allo scoperto Terminato
il bosco si scollina verso Monte Marenzo La strada
ora scende in modo abbastanza ripido portandosi
verso l'incrocio con la statale Lecco-Bergamo.
Sullo sfondo si vedono i caratteristici Corni di
Canzo e a sx del campanile il Monte Rai, mentre
vicino al ramo del pino il Monte
Cornizzolo. Dalla
frazione di Butto Inferiore si ha l'occasione di
imbattersi in questa visuale sui laghi di Olginate
e di Garlate. Sullo sfondo da sx: Cornizzolo, Monte
Rai, Corni di Canzo e davanti ad essi poco a dx il
Monte Barro. A sx del lago di Olginate si trova il
comune omonimo, mentre a dx è Calolziocorte.
Vi rammento che questi due laghi sono stati oggetto
di un report Tra l'altro
proprio nel precedente report eravamo saliti al
Cornizzolo
che è la cima a sx. Il puntino bianco che si
intravede al termine del suo fianco è il
Rifugio Marisa Consigliere. In centro alla foto
è invece il Monte Rai e poco a dx dalla cima
si vede spuntare l'antenna dei trasmettitori che si
trova vicino al Sasso Malascarpa. A dx come
già descritto prima, sono i tre
Corni
di Canzo,
profilo molto famigliare per chi abita in pianura e
guarda verso nord. Sulla sella
in primo piano è l'abitato di Galbiate,
mentre alla sua dx sono le pendici verso il Monte
Barro. Giunti
sulla strada statale Lecco-Bergamo come ho
già descritto si svolta a dx e subito a sx
in direzione Carenno. La strada riparte in salita e
porta di nuovo ad essere in zona panoramica sulla
valle dell'Adda e i suoi laghi con ancora una bella
vista sui Laghi di Olginate e Garlate e le solite
cime sullo sfondo già descritte in
precedenza. Fate
attenzione quando arriverete in questa rotatoria
addobbata di una nutrita serie di cartelli,
perchè quelli che vi serviranno non li
troverete, salvo trasformarvi in Sherlock Holmes!
Di fatto i cartelli che occorrono sono quelli per
la direzione Carenno. In effetti
il cartello c'è (l'ho indicato con la
freccia bianca) ma è posto in una posizione
poco felice se non invisibile visto che è
coperto dalla vegetazione. Per me
sarebbe stato sensato posizionarlo sotto il
cartello di dare la precedenza, peraltro sono
ridondanti, mentre a poco senso in quella
posizione. Si lascia
la rotonda e si inizia a salire di nuovo in
direzione Carenno. Nella foto, a circa un terzo da
sx, si intravede un punto chiaro sulla montagna, si
tratta del paese fantasma di Consonno Di panorama
in panorama si arriva in vista del campanile di
Carenno Un altro
nuovo panorama si intravede fra gli alberi, questa
volta è il lago di Como ovvero il ramo di
Lecco. In centro alla foto, su una rocca, quello
che è considerato il castello
dell'Innominato, facendo riferimento al celebre
romanzo "I Promessi Sposi" del Manzoni. Sempre in
centro alla foto ma osservando i monti sullo
sfondo, si vedono due cime: a sx il Galbiga e a dx
il monte di Tremezzo a cui ho dedicato un report
che trovate
qui ,
anche questo è un report molto panoramico
che merita di essere visto. Ingrandendo
un po' la foto ecco il castello dell'Innominato
Carenno si
trova nella Valle di San Martino ed è posto
a 636m s.l.m. Mancano ancora altrettanti metri di
dislivello o poco più per arrivare a
Forcella Alta che si vede sulla sella a dx nella
foto. Ingrandendo
l'immagine, sulla sx si scorgono le ultime case
della frazione di Boccio mentre in alto a dx
è il punto di arrivo a Forcella Alta,
riconoscibile per un edificio di 4 piani. In mezzo
si inerpica la carrabile sterrata che con una serie
di tornanti prima nel bosco e poi allo scoperto
sale fino alla meta. Non serve
andare a Carenno, basta arrivare nella sua
periferia in corrispondenza di questi ampi
parcheggi per trovare il cartello che indica la
frazione di Boccio. La strada
sin qui è in falso piano poi inizia ad
inerpicarsi Dopo un
tornante appare la frazione di Boccio con le ultime
case poste ancora più in alto. Anche a
Boccio un paio di asinelli fanno mostra di
se A 14km
dalla partenza, da Boccio è già
possibile avere questa visuale verso Ovest, con il
monte Rosa sullo sfondo Salendo nei
pressi dell'ultima abitazione di Boccio, questa
è la visuale. In primo piano Carenno poi il
lago di Olginate e il comune omonimo. Alle loro
spalle il Colle Brianza che ha la sua cima
più alta nel Monte Crocione. A dx il lago di
Garlate, dietro a esso i Laghi di Annone e
Pusiano. Carenno in
primo piano e Olginate sulla sponda opposta
dell'omonimo lago. Se avete bisogno d'acqua prima
di salire, di fronte alla chiesa più grande
si trova un parchetto con una
fontanella. La giornata
è bella e ne è valsa la pena salire
quassù Qui
terminano le abitazioni ed anche l'asfalto, da qui
in avanti si sale sulla carrabile sterrata.
Salendo
ancora più in alto si apre lo sguardo anche
verso sud ovest. Di fronte tutto il profilo del
Colle Brianza. Dietro ad esso e a sx si trova la
Brianza. Uno sguardo
a sud verso il Colle di Sogno che si trova sulla
sella in centro alla foto. Ingrandendo
la foto si scorgono le case della frazione di Colle
di Sogno. Dietro ad esso spunta la cima del Monte
Canto, poi si intravede la pianura avvolta nella
foschia, visibili anche un paio di ciminiere e
sopra la foschia il profilo degli Appennini
I punti
più ripidi sono cementati e intercalati da
solchi che servono a non fare scorrere velocemente
l'acqua a valle in caso di pioggia, disperdendola
ai lati nel terreno. Come la
carrabile attenua la pendenza, il cemento lascia lo
spazio allo sterrato. Sulla dx la cima del monte
Tesoro In primo
piano il Colle di Sogno, a dx Il Colle Brianza e
dietro ad esso un piccolo colle, si tratta del
colle dove si trova Montevecchia. Se ci fosse stata
una giornata ancora più limpida si sarebbe
potuta vedere la statua della madonnina del Duomo
di Milano, ovvio con una vista d'aquila o un
leggero cannocchiale. Coincidenze,
mi trovo nella Valle di San Martino il giorno dopo
dell'estate di San Martino che cade l'11 Novembre.
Direi che la tradizione è stata rispettata,
visto che anche il giorno precedente era come
questo. La meta si
fa più vicina, mancano ancora un quattro
tornanti Più
in alto spunta un piccolo campanile che non avevo
mai visto pur stando in cima a Forcella
Alta Più
si sale e più il panorama si ampia. Oltre
alla catena del Monte Rosa si scorgono altri monti
Fra alcuni
alberi si scorgono alcuni gruppi di case poste
sotto Forcella Alta Ed ecco la
chiesetta mai vista sino ad ora
Ecco dove
è posizionata la chiesetta. Direi niente
male come posizione. La pianura
Lombarda è là sotto, tutta circondata
da Alpi e Appennini che a malapena si scorgono fra
le foschie e le nubi.
Chi in
tempi passati ha deciso di costruirsi questo
ricovero in questa posizione, doveva essere molto
fortunato dal punto della vista panoramica di cui
poteva godere. Forse la vita quassù
sarà stata senz'altro molto dura, ma alla
fine in cambio perlomeno aveva di che consolarsi
con questo panorama di indubbia
bellezza. Dopo una
fatica inenarrabile che non sto a raccontarvi,
finalmente la meta è raggiunta! Ormai sono
diverse volte che ho raggiunto questo posto in bici
e tutte le volte mi fermo in questo punto ad
ammirare il panorama. Verso Nord
est questa è la visuale, con a sx il monte
Resegone di cui si vede la parte sud, mentre a nord
è la catena delle Orobie Un ultimo
meritato sguardo a questo gioiello della natura in
cui sono visibili sei laghi ovvero: Olginate,
Garlate, i due di Annone, poi Pusiano e Alserio,
senza contare poi sullo sfondo l'onnipresente
catena del Monte Rosa che con i suoi 4634m è
visibile un po' ovunque in Lombardia Mi lascio
alle spalle Forcella Alta o in dialetto Pertus per
scendere verso Costa Imagna e prendere la strada
che conduce al Passo Valcava di cui si scorgono i
ripetitori Salendo
verso il passo Valcava sulla sx si ha tutta la
visuale sulla valle Imagna e dietro ad essa tutte
le cime delle Orobie e delle prealpi
Bergamasche. Si potrebbe
dire che questo giro lo potremmo definire il "Giro
delle 100 Cime", giusto per dire che le vette che
si possono ammirare lungo il percorso sono davvero
tante e c'è da perderne il conto.
Costa
Imagna con l'ultimo sole del pomeriggio, rammento
che qui d'inverno il sole scompare presto. Questa
invece è una vista verso sud est e le
prealpi Bergamasche. Le antenne dei ripetitori
invece mi fanno da riferimento per la successiva
meta. Alla fine
arriva la volta anche del Passo Valcava a quota
1340m. Stendo la bandiera di bellitaliainbici con
lo sfondo dell'antenna dei ripetitori. Fino a qui
il grosso è fatto, sono 24,5km quasi tutti
di salita. Da qui
tutta discesa, tranne un paio di brevi strappi di
qualche decine di metri di dislivello, l'ultimo lo
si trova proprio poco prima di entrare a Cisano
Bergamasco. Archiviata
anche la seconda meta del Passo Valcava, si scende
a valle. Chi volesse fare una sosta in qualche bar,
può deviare a sx e andare alla frazione di
Valcava
Al primo
tornante che si incontra in discesa si trova questo
nucleo di case con alle loro spalle la cima del
monte Tesoro, altro punto panoramico raggiungibile
solo a piedi partendo da Forcella Alta o dal Passo
Valcava. Da qui in poi la strada in alcuni tratti
presenta pendenze al 18%, occhio ai
freni! Vi
ricordate che durante la salita c'era una foto in
cui descrivevo Colle di Sogno? Bene ora in discesa
e più alti in quota lo si potrà
vedere dalla parte opposta, e per l'ultima volta
sarà possibile ammirare il panorama sui
laghi. Quindi questa è l'ultima occasione
contemplativa che vi si
presenterà.
Scendendo,
incastonata nella montagna, una vecchia frazione
sopra San Marco Si lascia
la frazione avvolta dal bosco e fra castagneti ed
altre piante si scende verso San Marco Siamo a
metà Novembre e gli alberi hanno ancora
parecchie foglie, sarà forse perchè
quest'anno la primavera è arrivata tardi e
l'orologio biologico ha le sue cadenze
naturali? La Frazione
di San Marco, cosa c'è di importante da
vedere in questa foto? Direi quasi un primato
Italiano. Lo vedete il traliccio in centro alla
foto? Ebbene è quello che rimane della
più
vecchia funivia Italiana,
si dice fosse la prima realizzata in Lombardia, ma
probabilmente anche in Italia. Il fatto
è che nel 1925 non esisteva la strada che
collegava Torre De' Busi alla Frazione Valcava e
quindi si pensò di realizzare questo
impianto a fune per garantire il collegamento con
le frazioni poste a monte di Torre De'
Busi. Ora non
ricordo bene, ma è probabile che abbia fatto
in tempo a vedere ancora le funi al loro posto
prima che venisse smantellato l'impianto a
metà anni 70'. Il mio foto
racconto termina qui, basta comunque seguire il
percorso sulla mappa per fare ritorno al punto di
partenza.
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buone
pedalate a tutti, Outside |
pagina creata:17-11-2013 ultimo aggiornamento: 11-06-2015 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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