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Come potete
vedere dalla mappa e dalla altimetria. il percorso
non è per nulla monotono, è tutto
movimentato con saliscendi e pochi rettilinei si
potrebbe quasi dire tutta una curva. Ritengo che
sia indispensabile avere uno strumento GPS su cui
caricare la traccia, questo per non fermarsi ogni
momento a cercare indicazioni, anche perchè
non le trovereste! |
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Alla scoperta del territorio Il percorso
si snoda fra le provincie di Monza Brianza, Lecco e
Bergamo Immagine tratta da Google Earth e da me
adattata con le informazioni necessarie. Il percorso
parte dalla periferia di Arcore vicino al nuovo
supermercato dell'Esselunga. Attraverso
alcune strade di periferia arriva sulla strada che
affianca l'area su cui sorge lo Stabilimento della
IMB, ora mi pare ceduto in parte ad altre
realtà imprenditoriali. Questo
è forse l'unico rettilineo di una certa
consistenza, ma comunque con basso traffico,
aggiungo che il giorno migliore per fare questo
giro è ovviamente la domenica mattina sul
presto. In fondo al
rettilineo poi si passerà sul cavalcavia che
attraversa la Superstrada Carugate -
Usmate. Si passa
per il piccolo centro di Villanova
Il
Santuario di San Rocco (1700) a Campegorino di
Aicurzio, sorge distante e isolato, dove un tempo
pascolavano le greggi. Più
avanti si entra nella campagna, e la strada viene
affiancata da un po' di bosco . Si passa
attraverso vecchie cascine ormai in parte
ristrutturate, questa è la Frazione di
Commenda - Castel Negrino appartenenti al Comune di
Aicurzio a circa 1,6km. In fondo
alla strada della foto sopra si arriva alla villa
di Castel Negrino, con un campanile avvinghiato
dall'edera.
Verderio
inferiore, una casa con Meridiana e nicchia
votiva. La strada
principale che attraversa Verderio
Inferiore
Si arriva
al ponte di Paderno d'Adda, qui una vista dalla
riva dell'adda. Il ponte di
Paderno d'Adda, regolato con semaforo a traffico
alternato. Una vista
dal ponte verso sud, questo è il fiume Adda
con la diga che ha il compito di indirizzare
l'acqua verso la centrale, mentre a dx. viene
incanalata nel Naviglio di Paderno. Accanto
alla Centrale idroelettrica la chiesetta di S.
Maria Addolorata Per saperne
di più: da
Paderno a Olginate
- da
Trezzo a Paderno Una vista
dal ponte di Paderno verso nord, questa è il
fiume Adda con la diga che governa il livello
dell'Adda sino ad Olginate, rendendolo di fatto
navigabile. Passato il
ponte di Paderno si attravesa Calusco d'Adda e si
sale a Villa d'Adda Panoramica
da Villa d'Adda verso Madonna del Bosco da Villa
d'Adda verso Imbersago (ingrandimento) Vista da
Villa d'Adda verso Madonna del Bosco
(ingrandimento) Da Villa
d'Adda si scende verso la ripida discesa che porta
verso il traghetto sull'Adda. A fianco
alcune vecchie case in pietre e mattoni. La Villa
d'Adda è una delle salita rinomate della
zona da fare in bici. Villa
d'Adda, sull'altra sponda Imbersago e il traghetto
di Leonardo. In primo
piano a sx. l'Addarella, il battello ecologico a
funzionamento elettrico (10h di autonomia), entrato
da poco in servizio e naviga sul tratto
Calolziocorte Robbiate Navigazione
sul fiume Adda con il battello elettrico Addarella
(Parco Adda Nord - Tel. 02 9091229 - 392 2999771 -
www-parcoaddanord.it - addarella@gmail.com
) Imbersago e il traghetto di Leonardo
Si prende
il traghetto di Leonardo da Vinci e si passa
sull'altra sponda a Imbersago Giordano
simula la manovra che dovrebbe fare il
traghettatore nel caso vi sia poca corrente sul
fiume. Questo
è il traghetto che collega le sponde del
Lecchese (Imbersago) e della Bergamasca (Villa
d'Adda) , posto sul fiume Adda. Il
traghetto si dice sia stato costruito partendo dai
disegni di Leonardo da Vinci del 1513 ed ora
custoditi nel Castello di Windsor. Funziona
senza motore sfruttando la corrente del fiume, con
le manovre del traghettatore, e scorrendo lungo una
fune d'acciaio tesa fra le due sponde. In pratica
in posizione di riposo il traghetto si trova con la
prua verso il senso della corrente. In fase di
partenza il traghettatore sposta il timone in modo
che il traghetto tenda a lasciare la sponda verso
il centro del fiume, il traghettatore aiuta questo
movimento naturale tirando una corda appesa alla
fune stesa fra le sponde. Tirando la fune in
pratica non fa altro che spostare il traghetto
posizionandolo verso il centro del fiume ed
è la corrente discendente che urtando le
pareti dello scafo impone una forza risultante data
dallo scorrimento del traghetto lungo la fune
appesa tra le due sponde, permettendo così
l'attraversamento del fiume. All'arrivo
sull'altra sponda il traghettatore ripete la
manovra di partenza spostando all'opposto il timone
e tirando sempre le corde appese alla fune sino a
raddrizzare il traghetto verso il senso di
scorrimento della corrente. Tutto
questo avviene con un minimo sforzo da parte del
traghettatore, il grosso del lavoro lo compie il
flusso della corrente del fiume. Prima della
salita al Santuario di Madonna del Bosco ci si
può dirigere verso Arlate Chiesa
Romanica dei Santi Grottardo e Colombano a Arlate
vicino a Madonna del Bosco La
scalinata che porta a Madonna del Bosco sulla
strada per Arlate e Brivio
Superata
Madonna del Bosco ci si dirige nel verde verso
Cassina Fra Martino
Il laghetto di San Rocco
Dopo la
visita al centro storico, si ritorna indietro
davanti al municipio e si svolta a sx. verso il
provinciale per Lecco. Sul provinciale si svolta a
sx. Si
va Verso Cernusco Lombardone e poi si svolta a dx.
x Montevecchia Usciti da
Cernusco Lombardone si sale verso il ponte sulla
ferrovia per poi discendere verso il Bivio Passone
a dx. che porta a Montevecchia Si sale in
mezzo al bosco e fra prati verso la frazione di
Pertevano. Dopo aver
superato piccoli vigneti e piante da frutto, si
arriva ad un bivio con il nome della strada che
è tutto un programma: Via Belsedere
Non so che
significato possa avere, potrei immaginare che
vista la pendenza, nel caso ci sia ghiaccio sia
impossibile salire o scendere e chi ci tenta
c'è rischio che sbatta il sedere per terra,
invece dopo qualche anno viene in aiuto un lettore,
Fabrizio che misuggerisce: La
leggenda narra che il Cardinale Carlo Borromeo, in
visita a Montevecchia nel 1571, dopo aver percorso
un tratto della salita che porta al santuario Beata
Vergine del Carmelo in cima al colle, si sia
fermato a riposarsi e abbia esclamato: "Oh, che bel
sedere"; da qui il nome della località
Belsedere. Vi posso
solo dire che il tratto intermedio della salita la
ruota anteriore tende ad alzarsi e se vi fermate
è un po' dura ripartire ;-) Qui il mio
amico Giordano tira il fiato, e sopra il mio amico
Dino arriverà in cima bello sgrondante di
sudore non prima di essergli scivolato via il piede
dall'attacco rapido proprio sul pezzo più
ripido. Non
c'è dubbio mi sa che questo versante
è il più duro per salire a
Montevecchia! Da
Montevecchia al ritorno a Arcore non c'è
nulla di interessante, ma ancora una volta segnalo
il fatto che senza il GPS è un po' difficile
ritornare al punto di partenza senza conoscere le
strade di questa zona, salvo fare ritorno prer
strade molto trafficate. Se volete
saperne di più su Montevecchia
guardate
qui, dove si affronta la salita dal versante
più praticato ma non per questo poco
impegnativo. |
buone
pedalate a tutti, Outside |
pagina creata: 25-08-2010 ultimo aggiornamento:13-10-2017 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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