Il Ferrarese
- Anello del Burana
Luogo
di partenza il Camping Municipale di
Ferrara
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Ferrara
come è noto è patria delle biciclette
ed ovunque per spostarsi è preferibile
usarle, utilizzando le numerose piste ciclopedonali
e percorsi dedicati. Usciti dal Campeggio e
adiacente Centro Universitario Sportivo CUS di
Ferrara, svoltiamo a dx e prendiamo la
Ciclopedonale lungo il canale verso il centro. La
via che si vede oltre il canale è Via
Riccardo Bacchelli. Oltre la rete si trova invece
Il "Centro studi biomedici applicati allo sport"
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Alla prima
intersezione svoltiamo a sx, attraversando questo
ponte sopra il canale. In fondo al passaggio
pedonale si trovano le mura di Ferrara. Qui basta
ingaggiare il semaforo con l'apposito pulsante e
dopo aver attraversato dirigersi sotto il ponte
delle mura.
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Sbucati da
sotto il ponte si svolta a sx sul marciapiede,
prendendo la breve salita sterrata a fianco della
scalinata che conduce sul percorso delle
mura.
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Il
camminamento sulle mura è lungo svariati
chilometri, anche se non completo nella parte
sud.
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La maggior
parte del percorso delle mura è ampio ed
affiancato da alberi. Normalmente è molto
frequentato dai cittadini Ferraresi che lo scelgono
per farvi camminate o corse a piedi. Si può
comunque andare in bici, certo è
consigliabile moderare la
velocità.
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Proseguendo
le mura terminano presso Porta Po, qui si scende e
si svolta a dx si attraverserà Viale
Belvedere in questo punto e si seguiranno i
cartelli marroni come quello posto sotto il segnale
di divieto. Si segue Viale Po e poi si svolta a dx
in Via Padova o SS 16 Adriatica dirigendosi verso
Pontelagoscuro.
Qui devo fare un appunto in quanto di norma
l'anello del Burana lo si affronterebbe in senso
orario. Noi abbiamo sbagliato e a circa un
centinaio di metri da qui abbiamo proseguito
diritti invece di cambiare marciapiede andando sul
sx di Viale Po. Alla fine abbiamo fatto il percorso
in senso antiorario! Tutto questo lo capirete
meglio analizzando il tracciato GPS
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Avendo
sbagliato siamo arrivati sino a qui al
Pontelagoscuro, dove il cartello marrone indica la
DESTRA PO. Il problema è che qui c'è
un traffico intenso e non è previsto
l'attraversamento ciclopedonale.
E' forse anche per questo che hanno previsto il
giro in senso orario, in modo che chi sbuca presso
il ponte deve semplicemente immettersi nel senso di
marcia senza dover attraversare.
Quindi in
questo punto consiglio di scendere dalla bici e
attraversare a piedi. Devo aggiungere che a Ferrara
la gente del posto appena vede uno in bici che deve
attraversare una strada si ferma, ma ovvio non
tutti possono essere di Ferrara e tutti disposti a
fermarsi anche senza la presenza di un
attraversamento segnalato.
Oltre il
ponte sul fiume Po, giusto per precisare, si
è in territorio della Regione Veneto e
precisamente in provincia di Rovigo
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Superato
questo piccolo inconveniente ci troviamo sulla
DESTRA PO. Per un breve tratto la viabilità
è ordinaria, poi è riservata alle
bici e pedoni. Sull'altra sponda come scritto sopra
si è nel Veneto.
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Per rendere
più sicura l'attraversamento della SS16
Adriatica conviene seguire il tracciato in colore
Verde anzichè quello in rosso che abbiamo
fatto noi. Come riferimento svoltate allo svincolo
quando sulla vostra sx vedrete il capannone con la
grande scritta: SEMERARO
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Il ponte
sul fiume Po a Pontelagoscuro. Da notare che in
questo punto la DESTRA PO è di fatto
interrotta e per riprendere l'argine per proseguire
verso il mare occorre fare una deviazione segnalata
in Pontelagoscuro, idem per chi provenisse in senso
inverso. Guardando la mappa che ho messo sopra
basta seguire il tracciato verde e svoltare dove
compare la scritta Pontelagoscuro. Proseguendo ci
si riallaccia alla DESTRA PO che prosegue verso il
mare
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Poco
più avanti chiari cartelli avvertono che si
tratta di una Ciclopedonale, salvo autorizzati.
Lungo il percorso si trovano molti cartelli che
indicano i luoghi e le loro distanze per
raggiungerli e questo è positivo
perchè di rado lungo le Ciclopedonali sono
presenti queste indicazioni che sono preziose per
un cicloturista. In questo caso si trova la
distanza al primo borgo raggiungibile e Stellata,
l'ultimo borgo della Provincia di Ferrara dove
andremo a vedere la Possente Rocca.
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A
complemento informativo una cartina del tracciato
Destra PO, una breve descrizione dei luoghi toccati
e le distanze progressive nei sensi di
marcia
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Ci si trova
sull'argine del Po, a sx la pianura Ferrarese e a
dx la zona golenale del Po in genere occupata da
pioppeti
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Nella zona
Golenale come ho scritto ci sono per la maggior
parte pioppeti e le poche case agricole che si
trovano sono per la maggior parte
disabitate.
Come penso
saprete in queste zone se non ci fosse l'argine a
ripararle sarebbero spesso sommerse dalle piene del
Po, com'è del resto è già
successo in passato nel caso di piene eccezionali
del fiume dove è riuscito anche a rompere
gli argini in alcuni punti.
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I pioppeti
sono stati scelti sia perchè salvaguardano
le rive ma anche perchè resistono bene anche
in caso di esondazioni prolungate e non d'ultimo
offrono il legname per la trasformazione in
cellulosa o altri utilizzi del legno.
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Qui a dx si
vede che a rotazione aree vaste vengono disboscate
e poi di nuovo impiantate con piante
giovani.
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In fondo
boschi di pioppi a perdita d'occhio e dx quelli
abbattuti, mentre a sx i campi coltivati a riparo
dell'argine
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Bondeno
è la nostra prossima meta intermedia ed ora
appare sul cartello. Da notare che sempre sui
cartelli sono menzionate sotto a sx il n°
della rampa della deviazione.
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Un vecchio
casolare sotto l'argine protetto con il tetto
mancante. Questa purtroppo è stata la causa
del recente terremoto del 2012 che ha interessato
l'Emilia e dove ha fatto una strage fra le vecchie
costruzioni.
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Oramai le
piantumazioni dei pioppeti sono fatte a macchina e
con precisione millimetrica! Come si suol dire in
gergo militare: Allineati e coperti!
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Le zone
golenali sono spesso ampie e non lasciano vedere il
fiume Po, solo in alcuni punti è visibile.
Devo dire che la scelta del senso antiorario di
questo giro mi è piaciuta in quanto abbiamo
avuto in genere il sole alle spalle o di lato e non
in fronte.
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Come ho
già scritto i cartelli informativi sono
molto utili perchè oltre le distanze
indicano anche i servizi che si possono trovare,
come ad esempio a Ravalle si troverà un'area
di sosta e una fontanella, oltre ad un centro
cittadino ed una chiesa in questo caso. Ma vi
potrebbe anche essere l'indicazione ad una stazione
ferroviaria, ad un museo o un luogo di interesse
storico.
Ritengo che questi modelli informativi debbano
essere presi ad esempio per le amministrazioni che
si apprestano a realizzare nuove ciclabili dovendo
poi mettere dei cartelli informativi. Questo
è un esempio chiaro e conciso di ciò
che serve ad un cicloturista.
Non mancano
poi le informazioni sulla denominazione del
percorso "DESTRA PO" il Comune "Ferrara" il numero
identificativo del percorso in sede locale "FE 20"
e quello in sede Europeo "Eurovelo 8"
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Trovarsi su
una lunga ciclovia, spesso con niente attorno come
punto di riferimento, ma con chiari cartelli lungo
il percorso ti rassicura permettendoti anche di
pianificare meglio il viaggio in corso, specie se
dovessero mutare le condizioni meteo o anche
semplicemente se dovesse calare una nebbia o
trovarsi in ritardo con il buio che sta scendendo.
Del resto non tutti viaggiano con un
GPS!
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A dx
giovani pioppi attendono di crescere, seguendo poi
il ciclo che l'uomo gli destinerà
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Sua
maestà il fiume Po! Giustamente è il
fiume più lungo e grande che abbiamo in
Italia, anche se le sue dimensioni fanno sorridere
a paragone con altri fiumi giganti presenti in
altri continenti! Ma per la nostra piccola Italia
direi che basta e avanza!
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Questi
ciclisti viaggiano in senso inverso al nostro i
casi sono due, ho hanno fatto il giro nel senso
orario, oppure provengono da più lontano
come da Mantova per esempio.
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Arriviamo
al Bosco di Porporana e la sua edicola esplicativa
ed informativa. Se ci cliccate sopra potete
leggerne il contenuto
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Il Bosco di
Porporana che si trova sotto l'argine nella zona
golenale è importante perchè con la
lungimiranza del suo proprietario si è
conservata un'area con un habitat inalterato dalla
mano dell'uomo e governato solo dagli eventi della
natura.
Infatti le
aree Golenali sono oggetto di frequenti allagamenti
dovuti al cambio di livello del fiume che le
può sommergere per più o meno tempo
determinando una selezione naturale delle specie di
piante presenti, riportando l'ambiente a quello che
era molti secoli fa, quando l'uomo non aveva ancora
creato gli argini lungo il fiume ed i terreni
attigui seguivano l'andamento del suo corso
restando più o meno sommersi fra zone
paludose, acquitrini e altro.
Comunque se volete un dettaglio leggetevi quanto
riportato nella edicola
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La nostra
rilassante pedalata si sta avvicinando alla prima
meta di Bondeno. Come potete vedere dalle case
l'argine è abbastanza alto da arrivare ad
eguagliare i loro tetti. E' un po' per noi come
ricordare i percorsi fatti tanti anni fa in Olanda.
La situazione è la stessa, la si proteggono
dal mare e qui dal fiume, alla fine sempre di acqua
si tratta.
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Un discesa
privata ad un attracco sul Po ci permette di vedere
il fiume da vicino. Ogni tanto avvertiamo nel
silenzio dei tonfi nelle acque. Grossi pesci mentre
predano quelli più piccoli, balzano fuori
dall'acqua per poi ricadervi. Qui è la vista
verso la foce
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Qui la
vista verso la sorgente e sull'imbarcadero privato
in concessione demaniale
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Giungiamo
nei pressi del Cavo Napoleonico e svoltiamo a dx
superandolo. Il cavo Napoleonico è situato
fra le frazioni di San Biagio e Salvatonica.
Lungo circa 18km serve a collegare il fiume Reno al
Po evitando in caso di piene la sua esondazione.
Viceversa in caso di piene del Po può essere
utilizzato come Cassa di Colmata. Serve inoltre in
estate per poter deviare le acque e rifornire il
C.E.R. Canale irriguo per la pianura Emiliana
Romagnola.
L'hanno
chiamato Napoleonico perchè fu il primo ad
iniziare nel 1807 gli scavi che poi furono
abbandonati nel 1814 a seguito del suo declino. I
lavori furono ripresi a cavallo degli anni 1950 e
1960
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Ultima
vista verso il Po dopo il cavo Napoleonico. La
ciclabile poi piega verso sud a fianco del Fiume
Panaro e in direzione di Bondeno. In centro alla
foto fra la vegetazione si trova la foce del Panaro
che dopo 115km confluisce nel Po . Tra l'altro
è l'ultimo affluente di destra del
Po.
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Oramai
manca poco a Bondeno, ancora qualche boschetto e ci
siamo
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Siamo
praticamente a Bondeno e a ridosso dell'argine dx
del Fiume Panaro, una serie di cartelli dà
le informazioni sulle ciclabili. Se volete tornare
indietro e raggiungere Gorino sul delta del Po,
accomodatevi, dopo 112km ci arriverete!
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In pratica
a questo bivio, al ritorno dopo essere usciti da
Bondeno, non si riprenderà più questa
strada ma si seguiranno le indicazioni per
Burana
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I cartelli
posti sul campanile e sulla chiesa indicano che
anche questa è stata toccata dal terremoto
del 2012 ed è stata sottoposta a
restauro.
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E' ora di
pranzo e preferiamo fermarci a Bondeno dove ci
hanno suggerito il Cafè del Ricordo in via
Mazzini. Un posto tranquillo all'interno di un
cortile dove si pranza a menu di lavoro a prezzo
fisso e dal costo contenuto.
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Si
può pranzare all'interno o all'esterno e
c'è lo spazio per mettere le bici
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Terminato
il buon pranzo, lasciamo Bondeno, attraversando la
sua piazza dirigendoci verso il ponte sul Panaro.
Bondeno tra l'altro è il più antico
insediamento situato nel territorio Ferrarese
risalente al periodo Neolitico.
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Invece di
prendere per Burana facciamo prima la deviazione
per Stellata
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Fino alla
frazione Gamberone si costeggia sull'argine il
Fiume Panaro
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Anche in
questi vecchi cascinali il terremoto ha lasciato i
suoi segni facendo crollare i tetti, e se
già erano semi abbandonate, ora penso lo
saranno del tutto per i rischi di crollo connessi.
E' comunque un peccato perché come si vede
qualcuno ne cura i campi ed il fazzoletto di verde
attorno.
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In
prossimità di Stellata incontriamo
l'impianto idrovoro delle Pilastresi
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Questo
impianto concepito negli anni 30-40 e
all'avanguardia nei suoi tempi , serviva come scolo
delle acque della pianura Ferrarese verso il
Po.
Successivamente fu rivisto il progetto per renderlo
bivalente pescando le acque dal Po per immetterle
nei canali interni del Ferrarese e servire per
l'irrigazione, ma anche per la navigazione sul Po
di Volano.
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Dall'argine
sul Po arriviamo a Stellata piccolo borgo al
confine fra Emilia-Romagna, Veneto e Lombardia.
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A quanto
pare già nel 1655 la torre era stata
restaurata
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Costruita
attorno all'anno 1000 la Rocca Possente di
Stellata, essendo vicina al Po, ne faceva un punto
strategico per il controllo fluviale assieme alla
Rocca di Ficarolo posta sulla sponda opposta. Il
controllo sulla navigazione veniva effettuato
tendendo una lunga catena fra le due Rocche
bloccando se necessario le barche in transito.
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La Possente
Rocca di Stellata come si può vedere da
questa angolazione non ha le mura in squadra ma
convergono al centro dei lati dando una forma a
Stella, se la si disegna in pianta. La logica
costruttiva adottata era quella di deviare le palle
di cannone sparate da certe angolazioni.
Anche questa costruzione a quanto pare ha subito
danni dal terremoto, almeno penso, perché
sulla sua facciata sono state poste delle "mire"
per un controllo ottico a distanza che può
determinare eventuali deformazioni della
struttura.
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Non
penserete che siamo arrivati sin qui e torniamo
subito a Ferrara! No, non prima di essere tornati
in Lombardia! Ci prepariamo per il lungo
viaggio!
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Svoltiamo
l'angolo lungo il viale a fianco della Rocca
Possente e se i miei calcoli non sono sbagliati
siamo arrivati a sentire aria di casa nostra, siamo
in Lombardia!
Siamo arrivati a Quatrelle frazione di Fellonica in
provincia di Mantova l'estrema punta sud orientale
della Lombardia, bellitaliainbici non vi fa mancare
proprio nulla!
Tra
parentesi sul cartello si parla del "Tiròt "
lo dobbiamo ancora cucinare ma le premesse
culinarie di un buon piatto non mancano! Ci sarebbe
da discriminare se sia un piatto Emiliano o
Lombardo, ma questo non è importante basta
che sia buono!
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Ed ora
giusto per non farvi mancare nulla, lo vedete il
campanile? Si tratta del campanile di Ficarolo e si
trova a solo 1km da qui
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Anche
questo campanile è stato interessato dal
sisma del 2012, e se la torre di Pisa pende anche
questo non scherza. Avendo sulla sua sommità
una campana da 16 Q.li l'hanno dovuta rimuovere
assieme alle altre cinque minori per poter
procedere in sicurezza a montare l'impalcatura di
sostegno.
Ma oltre a questo non ho fatto la foto a caso, quel
campanile si trova in provincia di Rovigo quindi
nel Veneto! In pratica a Stellata ci sarebbe
bastato attraversare metà ponte sul fiume
Pò per ritrovarci nel Veneto facendo il giro
di tre province in cinque minuti. Vabbè ci
accontentiamo della foto così virtualmente
siamo stati anche in Veneto.
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Ma
guardandoci alle spalle anche qui le cose non
stanno bene e anche questa chiesa è stata
interessata dal sisma che a quanto pare ha
picchiato forte in queste zone lasciando i suoi
segni ovunque siamo passati.
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E' ora di
girare le bici e fare ritorno, respiriamo per
l'ultima volta l'aria di Lombardia e torniamo in
Emilia
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Trovandoci
in questo punto al confine Lombardo-Emiliano la
Provincia di Ferrara nel Comune di Bondeno fissa il
suo Km 0.00, eh sì ci tocca anche questa
incombenza, partire da questo Km zero e fare
ritorno a Ferrara pedalando per 40Km. Lei guarda il
cartello e poi dice: Però, si può
andare ad Atene, dai che andiamo! 2000 km li tengo,
però ho dei dubbi sui restanti 380km!
Iniziamo a tornare a Ferrara, poi ce ne mancano
solo 2.340
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E se
andassimo a Cadice? No, non puoi! Perché ?
Leggi cosa hai scritto sulla maglietta:
"bellitaliainbici"! Non
"bellaspagnainbici"!
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La torre di
Stellata segna le 15,25 ci sta ancora una vista a
queste poche case
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Borgo dove
qualche cosa di strano la troviamo, nello spazio di
meno di 100m troviamo due Oratori e una Chiesa
Parrocchiale!
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Infatti a
fianco della Chiesa più grande in fondo se
ne vede un'altra
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Queste
logiche di dover costruire tre chiese in un
fazzoletto di terra e per così pochi
abitanti francamente mi sfugge!
Anche a
questo campanile come si può vedere sono
state applicate delle funi di contenimento a causa
del sisma del 2012
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Ritorniamo
verso Bondeno e questa scritta eloquente messa dopo
il sisma, anche se con un errore grammaticale, ne
ha segnalato l'evento
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Di fronte a
queste case, oltre l'argine si trova un'area di
sosta
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Ecco
la piccola area di sosta sotto l'argine
protetto
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Il
fiume Panaro a sx e Bondeno a dx
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Facciamo
ritorno al bivio di Bondeno a fianco del ponte sul
Panaro. Attraversato il ponte proseguiamo per circa
400m e al bivio proseguiamo diritti prendendo la
ciclabile del Burana che inizia ufficialmente in
questo punto sotto il viadotto ferroviario. Da qui,
un bel tratto nel bosco con rampe che salgono per
attraversare il Cavo Napoleonico e la
ferrovia.
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Ecco
il bel percorso fra le robinie
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Un paio di
tornanti portano in quota per lo scavalco sul
ponte
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Siamo
sul ponte sul Cavo Napoleonico
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Il
sole ormai si sta abbassando
sull'orizzonte
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La
Ciclopedonale del Canale Burana che porta a
Ferrara
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Campi arati
in profondità aspettano di essere fresati,
intanto l'ombra a terra si allunga
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Si cambia
sponda del canale e da qui la ciclopedonale
scorrerà sempre protetta da due filari di
piante. Mancano 15km a Ferrara
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Le
indicazioni sul cartello sono chiare, guinzaglio
corto ai cani e pedoni e bici a 10km/h massimi, il
perché?
Forse a mio parere è da ricercarsi nelle
numerosissime radici degli alberi che affiorano,
sollevando il manto della ciclopedonale come si
vedono nella foto.
Chiaro che una velocità più elevata
potrebbe causare qualche incidente a chi è
disattento o fare inciampare qualche corridore a
piedi.
Un modo come un altro per cautelarsi, nel senso: te
l'avevo scritto di andare piano!
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Comunque
sia la ciclabile é molto attraente,
affiancta dal canale e dai campi coltivati spesso a
frutta.
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A fianco
nei campi montagne di sassi? No, sono le
barbabietole da zucchero!
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Anche
questo giro è quasi concluso
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Quasi 15 km
di ciclabile piantumata non sono pochi e infatti
questa è molto frequentata dai Ferraresi,
specie nel tratto vicino alla
città
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A
Ferrara facciamo ritorno presso le
mura
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Prima di
far rientro al campeggio una sosta nel parco
attiguo
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Qui un
laghetto ci accoglie con i raggi del sole che
creano ormai lunghe ombre, è proprio ora di
rientrare, concludiamo qui questo lungo giro
Ferrarese
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CONCLUSIONE
Come avrete
letto si tratta di un percorso al 95% su ciclabile
e che va a toccare ben tre Regioni attraversando
una miriade di canali a fianco del fiume Po e
Panaro in ambienti assolutamente tranquilli e
rilassanti.
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buone pedalate a
tutti, Outside