Alto Adige in bici

Val Campo di Dentro
Rifugio Tre Scarperi
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Finalmente l'inverno 2015-2016 è arrivato, portando il suo manto bianco e temperature più consone sull'arco alpino. Ne abbiamo approfittato per visitare una valle laterale della Val Pusteria, la Val Campo di Dentro sino al Rifugio Tre Scarperi


Val Campo di Dentro - Rifugio Tre Scarperi 1.626 s.l.m.


Inizio Val Campo di Dentro - Secondo parcheggio - Rifugio Tre Scarperi

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
30,64km
a/r
698m
Innev/Ghiac
Cicl/Strad
3% - 15%
✩✩✩✩
-
✩✩✩✩✩

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


La Val Campo di Dentro si trova in Val Pusteria a circa metà strada fra San Candido e Sexten ed in fondo ad essa si trova il Rifugio Tre Scarperi.




L'altimetria del percorso tratta dal software Garmin BaseCamp



IL PERCORSO

Dal nostro campo base fissato al CaravanPark Sexten, siamo scesi dalla strada che dal Passo Monte Croce di Comelico porta a Moso. Da lì abbiamo proseguito per Sexten e San Candido sino al bivio per la Val Campo di Dentro che si trova a 9,6 km dalla partenza. Seguono poi 5,5km di cui 1,33km su asfalto generalmente tenuto sgombero da neve ma con possibile presenza di ghiaccio, seguono poi 3,74km su carrabile innevata con 326m di dislivello da superare.

 

Rifornimenti idrici

In inverno non ve ne sono se non al Rifugio Tre Scarperi

Quale bici usare

Consigliabili MTB front o meglio ancora biammortizzate e dotate di impianti frenanti a disco.

AVVERTENZE

Utilizzare solo pneumatici chiodati, non usarli significherebbe andare incontro a seri infortuni o danni a persone o cose. Si consiglia di salire nei mesi freddi quando le temperature si mantengono sotto lo zero termico anche durante la giornata, questo favorirà di molto la tenuta dei pneumatici. Contrariamente a quanto si possa pensare, la loro tenuta migliora quando il fondo è molto compatto o ghiacciato, oltre a fare molta meno fatica voi stessi.

Altra precauzione da prendere: Se le vostre gomme chiodate sono il salvacondotto per affrontare la salita e la discesa e questo finché sarete in sella, ricordatevi che come metterete un piede a terra in presenza di ghiaccio c'è il rischio di fare un bel volo. Per cui assicuratevi di avere delle calzature con comprovata tenuta sul ghiaccio, eventualmente munitevi di sottosuole chiodate, se ne trovano ad esempio alla Decathlon.

Potreste anche trovare condizioni senza ghiaccio, ma se le trovate fate molta attenzione a voi stessi nel camminare o spingere la bici in caso di necessità. Indossate scarponi da montagna impermeabili.

Quest'anno in bici ho voluto provare questi dopo sci e mi sono trovato molto bene per la loro leggerezza, ottimo grip, buona calzabilità, tessuto esterno in Novadray ed imbottitura termica che mi ha sempre tenuto i piedi al caldo. In sostanza una buona alternativa alle solite pedule da montagna con suola in Vibram.

 

Se non avete dimestichezza con attività fisiche con temperature sotto lo zero, vale il consiglio di vestirsi a strati. Quindi assolutamente solo capi certificati traspiranti! Si parte dall'intimo traspirante che può essere T-shirt o manica lunga, a seguire un capo intermedio traspirante a maniche lunghe di media densità, poi un pile leggero ed infine un layer protettivo traspirante antivento.

Possono andare bene giubbini con tessuto tipo Gorotex , Novadry o similari ma non imbottiti, oppure dei giubbini normalmente in uso per lo sci di fondo che di solito hanno un layer antivento sull'anteriore mentre maniche e schiena sono con tessuto più traspirante per evacuare meglio il sudore.

In salita la norma è sempre quella: coprirsi il minimo indispensabile per non sentire freddo e allo stesso tempo che ti permetta di sudare il meno possibile e non accaldarsi.

Portarsi sempre un cambio per il primo e il secondo strato per quando arriverete in quota e successivamente dovrete affrontare la discesa. Essenziale uno zaino per riporre i capi che non state utilizzando. Inutile dire che è meglio usare una buona crema solare a protezione delle parti esposte al sole e ottimi occhiali con schermi UV.

Per i guanti sarebbe meglio avere delle moffole per manubrio o guanti invernali da moto, tutto ciò in funzione dalle temperature che si potrebbero incontrare.


Premessa


Per chi dovesse leggere a posteriori questo report è doveroso ricordare che l'inverno 2015-2016 sino ai primi giorni di Febbraio è stato avaro di precipitazioni ed inoltre anche con temperature più elevate della media stagionale.

Caso vuole che abbiamo avuto la fortuna di capitare nel mezzo di alcune nevicate ed abbassamento delle temperature di una decina di gradi sotto zero, come dimostra questa foto.


Con un paesaggio che si presentava in queste condizioni, nel nostro "campo base", abbiamo deciso di recarci a fare un sopralluogo alla Val Campo di Dentro, giusto per capire a cosa saremmo andati incontro



Preso il BUS in direzione San Candido, siamo scesi alla fermata della Val Campo di Dentro. La strada inizia subito con una salita di una cinquantina di metri sino al primo parcheggio. La valle presenta alti larici ai lati della strada e a quanto pare anche un piccolo larice ha pensato di mettere le sue radici sopra il tetto di questo ricovero in legno.



A dispetto del nostro " campo base" l'inizio della Val Campo di Dentro posto a 1300m ha avuto meno precipitazioni nevose e la strada è praticamente pulita dalla neve.

Gli alti larici fanno da cornice all'ingresso della valle, trovano posto anche diverse piccoli casotti in legno che penso servano per riporre gli attrezzi dei contadini, ma ad esclusione di quest'ultimi tutta la valle è disabitata eccettuato il Rifugio Tre Scarperi posto in fondo alla valle.

Le previsioni davano un miglioramento dal tardo pomeriggio, e a quanto sembrava degli squarci fra le nuvole facevano intravedere l'azzurro del cielo dando credito alle previsioni meteo.

Proseguendo nella valle i larici lasciano il posto ai pini, mentre sullo sfondo si possono vedere le cime dei Tre Scarperi. In centro alla foto, in basso, si nota un triangolo fatto con dei legni. Lungo tutta la valle se ne trovano molti, questi non sono altro che delle difese per i nuovi alberi che sono stati piantati in sostituzione di quelli tagliati o caduti.

Arrivo al secondo parcheggio, qui termina la strada pulita dalla neve che prosegue innevata proprio in centro alla foto. A sx sempre le cime dei Tre Scarperi. Quindi in definitiva, noi partiremo in bici dal CaravanPark Sexten, ma ognuno potrà partire da dove meglio gli pare.
Tenete presente che volendo ci sono due parcheggi nella valle, uno a 50m dall'inizio del bivio sulla statale e questo posto a circa 1,3km.

Il sole stava facendo la sua scomparsa dietro le montagne. In primo piano la Piccola Rocca Baranci e dietro La Rocca.

Da qui parte la carrabile innevata. Per chi sale a piedi, all'inizio della carrabile, sono disponibili degli slittini che si potranno utilizzare per una discesa una volta raggiunto il Rifugio Tre Scarpieri.

Il nostro sopralluogo terminava qui, le premesse per una salita al rifugio c'erano, il fondo era buono e le previsioni di un abbassamento della temperatura non potevano che far migliorare il fondo innevato.

Rientrati alla nostra base, il cielo si stava aprendo lasciando ben sperare in una bella giornata per il giorno successivo.


Il buongiorno si vede dal mattino!

E qui le premesse c'erano tutte! Alpina VII era al suo debutto invernale con tanto di pneumatici chiodati

Finalmente una giornata degna della bella cornice che racchiude questa Val Campo di Dentro. Al contrario della perlustrazione del giorno prima, il primo tratto di strada mostrava frequenti tratti letteralmente ricoperti da lastre di ghiaccio. Tutto ciò a testimonianza dei repentini cambiamenti che si possono verificare in alta montagna.

Di fatto nel tardo pomeriggio di ieri durante il nostro sopralluogo a piedi, c'erano presenze di diversi rivoli d'acqua che dallo scioglimento delle nevi poste al lato della strada si versavano sulla strada. L'abbassamento termico della notte non ha fatto altro che ghiacciare l'acqua riversata sull'asfalto.

Sono questi i motivi per cui vi consiglio caldamente di montare pneumatici chiodati d'inverno in montagna.

Salendo, il sole in alcuni punti viene schermato dalle cime dei Tre Scarperi.

Noi siamo partiti presto ed il sole stava illuminando le cime della Piccola Rocca Baranci e La Rocca che si trovano ad ovest della valle



Da qui inizia la salita innevata al Rifugio Tre Scarpieri sono 3,74km con 326m di dislivello da superare.

Salendo i pini mostrano il recente strato di neve, sullo sfondo le cime dei Tre Scarperi. La carrabile pur essendo stata battuta e la temperatura restata sotto zero, presentava comunque uno strato farinoso che in alcuni tratti metteva in difficoltà la trazione.

In questi casi è sempre meglio ricalcare le tracce di chi è passato ad esempio con una motoslitta o e sceso con gli sci.

Guardando verso valle si scoprono i rilievi innevati della cresta di confine con l'Austria.

I Tre Scarperi svettano sulla sx della valle

Tutto il versante est della valle era ancora in ombra. In fondo le montagne sul confine mostrano il limite della vegetazione demarcato dal candido manto nevoso.

Il netto contrasto della valle metà al sole e metà in ombra, ma questo durerà ancora per poco.

Non avere un cavalletto è uno strazio, non si sa mai dove appoggiare la bici, ma per questo paesaggio che ci circonda si può fare questo ed altro per ammirarlo con tutta calma.

Come scrivevo saremmo rimasti ancora per poco nell'ombra, infatti il sole poi ha fatto capolino dai Tre Scarperi illuminando in pieno la valle.
Intanto il debutto dell'Alpina VII sulla neve è stato più che lusinghiero, soddisfando in pieno le mie aspettative! Certo è più una bici da ghiaccio vivo o da neve molto compatta, per le nevi più soft servirebbe una sezione degli pneumatici più ampia come le hanno le FAT bike o le 27,5 Plus che comunque anche loro raggiungerebbero i loro limiti in certe condizioni di trasformazione della neve e di pendenze rilevanti.



Anche questa valle al pari della Val Fiscalina che è parallela a questa oltre le cime dei Tre Scarperi, ci ha molto soddisfatto per le sue bellezze. Oltre la montagna sullo sfondo si trovano le Drei Zinnen come le chiamano qui, ovvero: Le Tre Cime di Lavaredo.

Con la scena totalmente illuminata il paesaggio cambia aspetto.

Alcuni che salivano a piedi hanno preso un scorciatoia trascinandosi gli slittini. Eravamo quasi arrivati, lo steccato demarca il pianoro posto di fronte al rifugio dei Tre Scarperi

Ed ecco raggiunta la nostra meta ed anche questa volta ne è valsa la pena

 

E' molto difficile non rimanere incantati davanti a simili paesaggi!

Queste sono le uniche costruzioni che troverete in questa valle, una piccola cappella ed il Rifugio, nient'altro se non pace, silenzio e tranquillità.


Parcheggiate le bici sulla terrazza del rifugio, non ci è rimasto altro che approfittare della loro cucina....




Un bel piatto piccante, specialità del rifugio, ha preso spazio nel mio stomaco e a dire il vero era più che abbondante, ma si sa nei rifugi un solo piatto in genere basta ed avanza per soddisfare gli appetiti.....

.... salvo poi trovare anche lo spazio per farci stare delle abbondanti fette di strudel!


Dalla terrazza il grandioso panorama che si pone davanti, con le cime della Rocca dei Baranci e la Croda dei Baranci


Un posto veramente splendido, natura e nient'altro

Terminato il pranzo, giusto quattro passi prima di riprendere la strada per il rientro al campo base

Scesi all'imbocco della valle il sole la stava già abbandonando come al mattino. Siamo solo a febbraio ed il sole è ancora basso all'orizzonte.


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Un breve filmato



 


CONCLUSIONE

Primo report invernale del 2016. Luoghi stupendi che vale la pena visitare di persona, se poi non siete attrezzati per andare in bici d'inverno non c'è problema, potete sempre salire a piedi, alla fine ne varrà sempre la pena!

 

 

 

 

 

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2016
pagina creata:15-02-2016
ultimo aggiornamento: 25-06-2017
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