Il Pizzo
Arera
Come ho
scritto all'inizio ho dovuto prendere una decisione
in fretta per arrivare qui e tentare la salita al
Rifugio Capanna 2000.
In effetti prima di partire ho monitorato la loro
webcam ed il cielo verso sud era sgombro da nubi,
ma arrivato sul posto, la situazione era questa. Il
Pizzo Arera era già incappucciato e il
puntino verde che indica la posizione del rifugio,
poteva anche essere coperto da nubi col trascorrere
del tempo.
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Sono
partito scendendo verso Zambla Alta, lasciandomi
dietro il colle e il Monte Alben
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Da Zambla
Alta si prosegue verso Oltre il Colle ma giunti a
questi segnali si prende la direzione Arera. In
1,5km si scende di 84m
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Dal bivio
ci sono 4km di sali scendi fino alla
località Plassa. La strada è molto
bella con una trentina di curve e attraversa dei
boschi, ma nel primo tratto permette anche la vista
sul Monte Alben
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Giunti a
Plassa un cartello marrone indica la Cattedrale
Vegetale, e qui si incomincia a fare seria la
pendenza, siamo attorno al 12%, per cui
preparatevi!
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Si
sale fra i boschi di pini
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Dopo 3
tornanti e 168 metri di dislivello si arriva
davanti a delle edicole.
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Una di
queste racconta la storia di questa realizzazione.
Se cliccate sulla foto ne potrete leggere il
contenuto
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Nel 2012 al
ritorno dei giovani inviati di bellitaliainbici,
reduci dal "Giro delle dolomiti" mi portarono delle
foto di una "Cattedrale Vegetale", sempre ideata
dallo stesso inventore e realizzata in Trentino in
Val Di Sella, nella mostra ARTE SELLA - Area Malga
Costa.
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La foto
rappresenta la "Cattedrale Vegetale" primigenia,
realizzata in Trentino in Val Di Sella, inserita
nella mostra "ARTE SELLA" - Area Malga Costa.
Come si può vedere, questa opera è
stata realizzata prima di quella dell'Arera e le
piante sono già abbastanza
cresciute
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Dietro la
realizzazione c'é una piccola collinetta da
cui è possibile visionare l'opera anche
dall'alto
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Quest'ultima
realizzazione è differente dalla prima, in
quanto l'artista ha aggiunto altre due file
scalando il tutto in altezza, facendola
assomigliare al Duomo di Milano. Inoltre è
stata aggiunta questa pozza che ne fa specchiare la
struttura con lo sfondo del cielo.
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bellitaliainbici
casualmente è venuta a contatto con due
opere delle stesso autore che distano poco
più di un centinaio di km in linea d'aria,
qui ci si trova a 1266m s.l.m.
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Terminata
la visita alla "Cattedrale Vegetale" di Giuliano
Mauri (Lodi, 1938-2009) si prosegue verso l'Arera
con la vegetazione che si dirada
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A circa
1400m si esce dal bosco, ora la visuale attorno
è libera. A sx è il Monte
Alben
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Dopo 2km e
248m di dislivello dalla Cattedrale Vegetale, si
arriva vicino al termine della strada
asfaltata
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A 1500m di
quota si trova il parcheggio dell'ex impianto di
risalita, ora sfruttato da chi vuol salire al
rifugio Capanna 2000 o fare altre escursioni come
sul Sentiero dei Fiori o altre mete.
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Da questa
quota si può vedere dall'alto il Colle di
Zambla Alta, punto della partenza. Al di là
c'è la Valle del Riso.
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Prima del
parcheggio a sx si stacca la sterrata carrabile che
porta al rifugio Capanna 2000, ma... le nubi stanno
iniziando a nascondere il Pizzo Arera!
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Iniziando
la salita il fondo cambia da tratti con sassi e
tratti misti a erba, fin dove una pendenza troppo
elevata è stata cementata.
Questo per permettere una agevole salita o discesa
anche alle 4x4. Di fatto è l'unica soluzione
per un fondo che possa garantire una trazione alle
ruote.
Il fondo presenta ad intervalli dei solchi
trasversali per deviare l'acqua quando piove ed
evitare che si trasformi in un unico fiume d'acqua
che scorre veloce a valle creando solchi nel
terreno.
In alcune
soluzioni simili e più raffinate, creano dei
piccoli solchi aggiuntivi distanziati alcuni cm per
permettere maggiore presa ai pneumatici.
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Le nubi
piano piano si stanno muovendo verso sud. Anche
l'accumulo di condensa sul Monte Alben sta
aumentando incappucciando la cima.
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Qui la
ruota anteriore tende ad alzarsi per cui occorre
stare col busto avanzato, la pendenza era di certo
superiore al 25%.
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Già
da questa quota si riesce quasi a vedere la pianura
padana, ma le condense che si levano dalle montagne
stanno riducendo la visibilità
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Prima di
imboccare il sentiero ho incontrato un giovane
biker su MTB front che stava scendendo e mi ha
detto: Ad un certo punto ho rinunciato la salita
per la scarsa trazione sul fondo sconnesso.
In effetti devo dire che il fondo con pietre e
sassi instabili su certe pendenze non permettevano
un buon equilibrio e in taluni punti si doveva
scendere e spingere, se non ché anche le
scarpe scivolavano sulle pietre e sassi smossi!
Nella foto ciò che rimane degli impianti di
risalita del Pizzo Arera, abbandonati sia per la
scarsa presenza di precipitazioni nevose, sia per
la quota e per l'esposizione tutta a
sud.
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Lasciati i
residui degli ex impianti da sci, si sale ancora
con tratti ripidi e smossi. Ora il colpo d'occhio
sulla Val Serina si allarga con le nubi che ormai
si stanno ammassando sui rilievi delle montagne
attorno.
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E qui si fa
dura! Pietre e sassi smossi, canaline di traverso
in rilievo e pendenza rilevante, fanno si che anche
le mucche vogliano dire: Ma chi te lo fa
fare!
Intanto le
nubi avvolgono ancora di più il Pizzo Arera
e del rifugio non si ha nessuna traccia.
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Tre mucche
dall'aria incuriosita mi osservano e quella nera
addirittura sovrasta le sue compagne per vedere
meglio. Come si può vedere il fondo della
carrabile non è per niente compatto, per cui
mettete in conto di fare parecchia
fatica.
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Ancora un
po' più in su per avere uno sguardo
più ampio sulla Valle del Riso e della Val
Serina.
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Ero a 1677m
s.l.m. e sulla montagna di fronte più o meno
al centro della foto, Ho scorto una breve lingua di
neve e un'altra più piccola in un canalone
esposto a nord e siamo in pieno Agosto! boh!
D'accordo che quest'inverno di neve ne è
scesa parecchia, ma non mi aspettavo di trovarne
tracce a queste quote relativamente
basse.
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Sopra ho
visto che stavano scendendo una coppia di "zaino in
spalla", li aspetto e chiedo loro com'è la
situazione al rifugio. Mi confermano nuvole basse e
nessuna visibilità. Anche loro dicono che
non ne varrebbe la pena di salire. Tra l'altro le
nubi non erano proprio candide e un rischio di
eventuale pioggia ci sarebbe potuto anche
stare.
Per questi
motivi e per non rischiare di dover fare una
discesa sul bagnato con fondo instabile e
sdrucciolevole già sull'asciutto, ho gira la
bici e saggiamente ho fatto ritorno verso
valle.
Aver raggiunto il rifugio con la nebbia che non ti
permetteva di vedere dove mettevi le ruote, non
sarebbe stata certo una libidine! Senza contare poi
la discesa!
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Quindi,
cambio del programma, dopo una breve pausa pranzo
al sacco me ne sono andato ai piedi del monte
Alben, che anche lui si trovava
incappucciato.
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Una decina
di anni fa ero stato a Zambla Alta d'inverno,
facendo la pista da fondo, dal pallino color verde
fin al Pian di Palla. Quale occasione migliore per
ripercorrerla con la bici d'estate?
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Non rimane
che lasciare correre la bici lungo i tornanti, anzi
nemmeno molto visto che la pendenza c'è e si
fa presto a raggiungere velocità importanti,
solo che ai tornanti... occorre rallentare! Per cui
occhio al fading dei freni e al
surriscaldamento.
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La prossima
meta mi attende, anche se è un po' in ombra,
a causa delle nubi che sovrastano l'Alben.
Il paese che si vede a dx è Oltre Il Colle,
mentre a sx è Zambla Alta
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Una
frazione prima di arrivare al bivio che sale a
Zambla Alta
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Mi sono
voltato indietro per vedere la situazione lasciata
alle spalle. A sx ho messo la scritta "Inizio
sterrato" da dove ero partito sulla carrabile e a
dx il punto bianco è dove mi ero arrestato
per fare dietro front. In alto a dx in quel momento
le nubi si erano alzate e permettevano la visione
del rifugio Capanna 2000, ma in queste condizioni
non sarebbe stata una bella cosa
salirci.
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Ho
proseguito verso il punto di partenza, passando
intanto sotto una chiesa di Zambla Alta.
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Ho percorso
tutta la pista da fondo su ampia strada sterrata
immersa nel bosco sino ad arrivare al capolinea a
Pian della Palla. Se si proseguisse diritti si
scenderebbe ad Oltre il Colle, io ho svoltato a sx.
sulla strada che si vede in salita.
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Svoltato a
sx, un vecchio palo porta due cartelli indicatori
in legno con due scritte: Conca Alben e Piste di
SKI Conca Alben
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Questo
è il Pian di Palla con la presenza di una
pozza d'acqua ed un bar.
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Proseguendo
lungo la strada che sale alla Conca Alben, si
incontrano diverse case fra gli alberi e colpisce
questa dal colore inusuale.
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Salendo
ancora si apre una visuale sulla Val Serina e su
altre montagne.
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Il bel
cartello turistico color marrone indica
SKILIFT
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Come si
suol dire: Le colpe di pochi ricadono su tanti! Vi
presento l'impianto fantasma dello Ski lift della
Conca dell'Alben!
Questo impianto è stato fortemente voluto da
poche persone che alla fine l'hanno realizzato,
solo che i risultati sono stati deludenti per una
cosa elementare, la semplice mancanza di materia
prima: La neve!
Infatti
molti erano contro questa iniziativa e l'avevano
detto che la quota era bassa e così è
stato.
Ora però rimane la solita cattedrale nel
deserto!
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E ciliegina
sulla torta, un bel palazzo di 4 piani ci voleva
proprio! Quale ubicazione più adatta ed
appropriata al contesto montano della Conca
dell'Alben?
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Fra il
palazzo e il camper una strada carrabile scende nel
bosco verso la pista da fondo.
Anche qui
il fondo è parecchio smosso per i sassi e le
pietre.
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Dopo la
sbarra ci si riconnette alla pista da fondo, basta
andare a dx per ritornare al punto di
partenza
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Se ci si
tiene a dx sulla pista, si arriva a questo punto
panoramico che dà sulla Valle del
Riso.
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Il giro
termina qui al Colle di Zambla Alta dove avevo
parcheggiato, mentre le nubi ricoprono di nuovo la
cima del Pizzo Arera. Pazienza sarà per una
prossima volta! Per chi non volesse fare il giretto
sull'Alben sono 6,5km in meno.
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CONCLUSIONE
La salita
è parecchio impegnativa, per cui valutate
bene se affrontarla. Se la giornata è
limpida ne varrebbe senza dubbio la pena fare lo
sforzo per arrivare al rifugio, vedete
voi.
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buone pedalate a
tutti, Outside