Sopra la
mappa del territorio, tratta da Google Maps e a cui
ho aggiunto alcune informazioni.
Perchè partire da Binasco? Binasco è
in una posizione baricentrica sulla ciclabile, ed
inoltre dispone del casello autostradale MI-GE A7 a
500m mentre il casello autostradale di Melegnano
sull' Autostrada del Sole A1 si trova a
17km.
|
Sono 50km
di percorso fra andata e ritorno e divagazioni.
Il percorso ha un dislivello di 50m e il dislivello
maggiore lo si ha a Pavia quando si scende verso il
Ticino.
|
Il
castello Visconteo di Binasco
|
Si parte da
Binasco, una volta trovato un parcheggio, cosa un
po' difficile, suggerisco la via dove si trova la
Croce Bianca. Da lì è possibile
dirigersi verso il centro del paese dove troverete
il castello ora sede del Municipio di
Binasco.
Binasco
pare che dal 300' al 700' abbia avuto una storia
abbastanza tumultuosa con un susseguirsi di
dominazioni legate alla posizione in cui si trovava
questo feudo. Ancora oggi attorno a Binasco vi si
tovano campagne, risaie e corsi d'acqua, cosa che
un tempo significavano risorse preziose da essere
conquistate.
Il centro
di Binasco è in pratica attorno al castello
ed è il luogo di ritrovo degli
abitanti.
|
Accanto
alla torre si trova il Centro Civico
Biblioteca
|
L'ingresso
al castello, sulla facciata sono presenti dei
rimaneggiamenti, a metà fotografia sulla dx.
sono presenti due chiusure di preesistenti finestre
ad arco.
|
Questa
è il lato sx del cortile ed è
occupato dal Municipio.
L'interno
del cortile non è con mattoni a vista ma
è intoncato.
|
Il lato dx.
del cortile invece non dà l'impressione di
essere all'interno di un castello, ma bensì
in un normale cortile di vecchie case a
"ringhiera"
|
Finita la
visita all'interno del castello, mi dirigo verso la
Ciclabile del Naviglio Pavese.
Come potete
vedere il centro di Binasco ha diversi portici
sotto le abitazioni.
|
Quando ci
sono dei portici in centro riescono sempre a dare
più aggregamento per gli abitanti,
trasformandosi in luoghi molto frequentati, vuoi
perchè riparano dalle intemperie, sole,
acqua, neve ecc. e permettono ai pedoni un transito
più tranquillo.
|
PUNTO
DOLENTE
Se Binasco
può vantarsi di avere l'accesso autostradale
fuori casa, la stessa cosa avviene per la pista
ciclabile del Naviglio Pavese posta fuori casa,
ma.... ma difficilmente o pericolosamente
accessibile, specie per le fascie di popolazione
come anziani, bambini, donne con passeggini o
accompagnanti bambini con piccole bici.
Vediamo il
perchè:
a fianco sulla mappa di Google ho tracciato due
ipotetici percorsi per raggiungere la ciclabile che
è la traccia di colore verde.
In pratica
uscendo da Binasco striscia di colore giallo, ci si
trova davanti a due alternative:
A:
se si sceglie questa occorre attraversare la strada
statale che porta a Milano-Pavia, in un punto in
cui si è in prossimità di una curva
ed in cambio di pendenza per il ponte sul Naviglio
Pavese. Una volta riusciti ad attraversare, si
dovrebbe fare un tratto pericolosissimo in curva e
senza alcuna banchina transitabile. E' una vera e
propria roulette russa, con l'inteso traffico
sempre presente su questa arteria, e non è
finita, una volta raggiunti indenni la fine della
curva vi attende un bel tratto sterrato in
discesa.
Ora capite
bene che se ciò è già un
pericolo per persone giovani ed atletiche
figuriamoci per persone anziane, mamme e bambini
piccoli al seguito o con passeggino, assolutamente
cosa da non farsi!
B:
se si sceglie questa soluzione, occorre
attraversare la strada ed in contromano seguire uno
stretto passaggio pedonale sino ai punti rossi,
dove ci si trova in pieno traffico contromano e
senza banchina al lato della strada, una volta
raggiunto il punto che dà accesso, ci si
trova una catena che ne sbarra il passaggio, per
cui occorre sollevare la bici o quant'altro, fare
una ripida discesa sterrata e sconnessa per poi
arrivare alla ciclabile.
In sostanza
la ciclabile c'è, è fuori casa ma non
è accessibile agli abitanti, e allo stesso
modo chi vorrebe fare una visita a Binasco
provenendo dalla ciclabile si dovrebbe assumere gli
stessi rischi.
Mi auguro
che chi ha il potere e le decisioni per poter
operare in tal senso, trovi una soluzione
praticabile che renda fruibile la ciclabile da
parte di tutti, visto che è un bene
comune.
|
Questo il
punto indicato con la freccia rossa nella foto
sopra.
Qui confluisce la strada sterrata in discesa che
proviene dalla strada statale. Qui è anche
il punto in cui termina l'asfalto della pista
ciclabile che proviene da Milano. Di fatto il
tratto Binasco - Casarile è un tratto
sterrato compattato e ricoperto di sbrecciato
fine.
Cosa
succede qui? molti ciclisti con bici da corsa che
hanno pneumatici molto sottili e delicati
preferiscono prendere la trafficata statale per poi
immettersi successivamente in ciclabile a
Casarile.
Ovvio che
passare di qui occorre mettere in conto di lavare
la bici una volta arrivati a casa, la mia era
pulita e lucida, ma è stato sufficiente fare
questo tratto per avere bici e borraccia ricoperte
di polvere.
Spero che
anche questo tratto venga asfaltato, visto che non
ha alcun senso lasciarlo con questa pavimentazione,
sono in pratica 2,2km sterrati su 33,3km di
ciclabile.
Da qui a
Pavia sono 18,6km di ciclabile, mentre in direzione
Milano sono 14,7km.
|
Le tre
corsie:
la via d'acqua, l'alzaia e la
ciclabile
|
Come ho
già scritto alcuni ciclisti con bici da
corsa dotati di coperture più robuste
passano egualmente sullo sterrato.
A sx. sullo
sfondo la frazione di Zavanasco.
|
Lungo il
corso del Naviglio sono presenti numerose chiuse
che servivano alle chiatte per affrontare la
discesa e la risalita.
Lo studio
di queste chiuse era stato fatto da Leonardo da
Vinci
Ora il
tutto è in disuso da tempo con molte parti
arruginite.
Vi ricordo
che partendo da Locarno o Ascona in territorio
Svizzero e passando per il Lago Maggiore, i barconi
scendevano il fiume Ticino per poi risalire sul
Naviglio Pavese sino a Milano, e volendo sino nei
pressi di Lecco, navigando sul Naviglio della
Martesana.
E' da tempo
che si ha allo studio il ripristino e la messa in
efficienza di queste chiuse e rendere così
ancora navigabili i navigli a livello turistico.
Nel resto d'Europa i canali navigabili sono rimasti
tali nel tempo, da noi invece sono tutti in disuso,
come del resto le ferrovie minori, avendo abdicato
il tutto al trasporto su gomma!
|
Un ponte in
pietra sul Naviglio, interseca la ciclabile a
Casarile.
|
Una breve
deviazione per curiosare a Zavanasco a fianco di
Casarile.
|
In questo
punto il naviglio scorre ben sotto il livello della
ciclabile
|
Questo
è il lato verso Pavia
|
Alcuni
tratti hanno la staccionata verso il
Naviglio...
|
... mentre
in altri punti non ci sono le staccionate. In
prossimità del ponte a sx si va verso
Baselica Bologna
|
A 1 km
dalla ciclabile, Baselica Bologna, una piccola
frazione rurale.
|
Ancora a
Baselica Bologna un insieme di cascine
|
Lasciata
Baselica Bologna, si riprende la ciclabile
"autostradale" verso Pavia, un tracciato diritto
come non mai!, qui all'ombra di un
bosco.
|
A circa
metà strada si incomincia ad intravedere la
Certosa di Pavia
|
La Certosa
di Pavia, di fatto si riesce ad intravedere da
lontano, ma quando ci si avvicina, la visuale viene
persa.
|
Delle
abitazioni sull'altro lato del Naviglio
Pavese
|
Sulla
ciclabile si trova l'ingresso all'Itinerario Ciclo
Pedonale della Certosa
|
La
Certosa è rinchiusa all'interno di
mura
|
Il
piazzale antistante alla Certosa
|
Si ritorna
sulla ciclabile, una vecchia abitazione che era
adibita al personale per il controllo delle chiuse,
tutto abbandonato.
|
La
ciclabile prosegue sempre accanto al Naviglio, ora
ci si trova a Pavia. La ciclabile a tratti non
è in sede propria ma separata con strisce
dipinte di giallo dal resto della
corsia.
Il ponte
passerella pedonale che vedete è un classico
del Naviglio Pavese, perchè presente in
diversi punti lungo il Naviglio, e le forme sono
quasi simili fra loro.
|
Molti
tratti della ciclabile condividono lo spazio
dell'alzaia, ma si tratta di traffico locale per
l'accesso ad alcune proprietà o a mezzi per
manutenzione o mezzi agricoli per la lavorazione
dei terreni attigui.
|
Si prosegue
in sede protetta, ora il corso del Naviglio
è sempre più infossato perchè
deve raggiungere lo stesso livello del fiume Ticino
dove terminerà il suo corso.
Per dare
un'idea, qui sotto è la traccia rilevata dal
GPS ed è riferita alla strada che ho
percorso e non al corso del Naviglio, ma se si
prende in considerazione il punto iniziale e il
finale che è ancora un 15 metri più
in basso di quello raffigurato, che riguarda
l'alzaia lungo il Ticino , ci si rende conto della
pendenza.
|
Quando si
arriva in prossimità di questa mappa posta
sulla ciclabile, occorre affrontare la ripida
discesa e scendere al livello del
Naviglio
|
Ora si
prosegue su un tratto sterrato
|
L'alzaia
segue l'andamento del Naviglio che ora si tuffa in
una chiusa, per cui l'alzaia deve scendere al
prossimo livello con una ripida discesa.
|
Di chiusa
in chiusa il Naviglio stà per raggiungere il
livello del Ticino, si scende ancora.
|
L'ultimo
salto
Finalmente
il Ticino Pavese dopo innumerevoli chiuse ha
raggiunto il livello del fiume Ticino!
|
Là
in fondo l'azzurro Ticino e la confluenza con il
Naviglio che sbocca dal pilone sull'estrema dx
della foto.
|
Il pilone
in cemento che segna il punto in cui termina il
Naviglio, posso dire di averci messo la ruota
;-)
Finisce qui
di fatto la Ciclabile del Naviglio
Pavese
|
Riprendo la
strada sopra l'argine e mi porto verso l'argine sx
del Ticino, da qui si possono vedere i due piloni
in cemento che segnano il termine del Naviglio
Pavese.
Come si
puo' vedere il livello dell'argine è molto
più alto del corso del Ticino.
|
L'argine in
sterrato arriva in un punto panoramico sulla
confluenza reale del Naviglio con il fiume Ticino e
con lo sfondo di Pavia.
Il Ticino
è soprannominato il fiume azzurro d'Italia
per i sui riflessi tendenti all'azzurro.
|
Si ritorna
verso il termine del Naviglio, prendendo questa
passerella che oltrepassa la chiusa.
Una volta
giunti sull'altra sponda, si svolta a sx prendendo
la ciclopedonale che porta a Pavia lungo il fiume
Ticino
|
Il percorso
e segnalato da un cartello per cui non si puo'
sbagliare, del resto segue il Ticino...
|
La
passeggiata è molto bella ma... ma a mio
avviso è disturbata dallo scempio
urbanistico che si è fatto.
|
Questo
è quello a cui mi riferisco, e sono le
costruzioni che deturpano la scena del ponte sul
ticino, e visto che a me assolutamente non
piacciono, non mi resta che cancellarli dalla mia
vista, quindi nelle prossime foto non li vedrete
più, almeno virtualmente, poi se ci andrete
ve li ritroverete!
|
Il lungo
Ticino, con fondo sterrato, corre sotto il piano
stradale, che dopo si dovrà raggiungere con
una ripida salita sterrata, da fare col 1°
rapporto del cambio.
|
Pavia
recupera il suo originale skyline, anche se
virtuale, ora si che sono soddisfatto di tutt'altra
visione.
Da questo
punto in avanti si puo' procedere solo a piedi, per
cui si deve guadagnare il piano superiore
dell'argine, preparatevi ad innestare il 1°
rapporto.
|
Raggiunto
il livello superiore ci si dirige verso il ponte
sul Ticino
|
Sulla testa
del ponte in direzione della citta è posta
questa targa
|
Giunti al
ponte sul Ticino, attraversate il semaforo, e
andate nella via dove si vede il bus arancione, che
è un'area a traffico limitato.
|
Via avviso
che il centro di Pavia è lastricato, per cui
una buona bici ammortizzata va senza dubbio meglio
di una da corsa, comunque come avrete già
visto , il percorso e misto anche con tratti
fuoristrada per cui delle bici da trekking, City
bike o Mtb sono le più indicate.
|
Dal Corso
Strada Nuova basta seguire le indicazioni dei
cartelli a sfondo marrone, per arrivare nei luoghi
di interesse. Questa
è la piazza della Vittoria nelle vicinanze
del Duomo
|
Un palazzo
antico che sembra alquanto rimaneggiato, il primo
arco del porticato ha una foggia differente dagli
altri due, e le finestre sopra il primo arco sono
nettamente differenti dalle altre tanto da farmi
pensare che siano due corpi di fabbricati edificati
uno accanto all'altro.
|
Il
lato della piazza verso il Duomo
|
La
piazza è un salotto all'aperto
|
Ripercorrendo
il Corso si arriva davanti l'Università di
Pavia
|
Le torri di
Pavia, o almeno ciò che ne è rimasto,
visto che un tempo erano molto numerose ed erano
edificate dalle famiglie potenti in occasione della
nascita del primogenito.
|
In mezzo
alle due torri una terza torre, spesso le torri in
cima erano dotate di orologi, come in
questa.
|
Naturalmente
l'altezza delle torri andava di pari passo con la
potenza e la ricchezza delle famiglie.
|
Il
Castello Visconteo del 300'
|
Un tempo si
sarebbero trovati all'interno del castello dei
cavalli, oggi un cavallo meccanico!
|
Si conclude
qui la visita a Pavia, ora non resta che il viaggio
di ritorno, spero di avervi illustrato al meglio
questo percorso ciclabile sul Naviglio
Pavese.
|
|