|
Il giro del Ghisallo (LC-CO) |
|
|
|
Il grafico
mostra il profilo altimetrico del percorso rilevato
con il GPS. Quindi fate
attenzione nel caso abbiate le bici sul tetto della
macchina! Essendo un
circuito si puo' iniziare da qualsiasi punto, il
mio suggerimento è per chi proviene da Lecco
iniziare ad Onno, mentre per chi sale dalla
Vallassina, iniziare da Asso scendendo in direzione
Onno. Il Giro va preso in senso antiorario, se lo
si vuole interpretare in modo classico, ma
naturalmente nulla vieta di farlo in senso
contrario
Qui sopra
preso da www.salite.ch è mostrato il profilo
con i dati di pendenza del tratto che va da
Bellagio alla Madonna del Ghisallo. La salita
di per se non ha pendenze impossibili,
personalmente senza spingere, ho preferito una
velocità di salita blanda da 6-7km/h con il
rapporto piu' corto della MTB e un apporto del
motore elettrico di 70 - 100 Watt max tenendo
presente che la bici e zaino pesano 30kg in ordine
di marcia. Per darvi
un'idea in merito prendendo la sola bici da 30kg e
volendo spingerla a 6km/h su una salita all'11%
servono giusto 60Watt, cio' significa che per me
è come salire con una bici da 1kg
. A questo
punto in teoria ho impiegato circa 150Watt di
potenza muscolare per salire a 6km/h. Per
controprova sono sceso dalla mia bici salendo su
una discreta MTB leggera muscolare, e mantenendo la
stessa velocità di salita di 6km/h ho
avvertito piu' o meno lo stesso sforzo, in effetti
qualche cosa in piu che a un calcolo teorico porta
a 162Watt totali. Sempre per
dare un'idea, un ciclista dal peso di 70kg con bici
da 9kg se salisse a 12km/h dovrebbe sviluppare 318
Watt che non sono pochi, siamo piu' vicini ad un
professionista che non a un dilettante della
domenica. |
|
La vista
del tracciato ricavata da Google Ehart, in pratica
metà del percorso costeggia il Lago di Como
nel ramo di Lecco, mentre il restante si insinua
fra i rilievi che portano a Magreglio a quota 757m
slm per poi ridiscendere nella Valassina e piegare
poi verso Valbrona che mette in comunicazione la
Valassina con il ramo del Lago di Lecco.
Come ho
accennato ho dovuto parcheggiare sopra Onno verso
Valbrona, e questo è il panorama verso nord
che si puo' osservare non appena si incomincia la
discesa verso Onno. Da questo
punto e visibile sia Bellagio che Civenna oltre gli
innumerevoli borghi rivieraschi. Scesi al
bivio di Onno occorre svoltare a sx per Bellagio
sono circa 12km. Per coloro che arrivano in auto da
Lecco possono parcheggiare qualche centinaio di
metri prima nei pressi di un parcheggio vicino ad
un campo da tennis, lo si riconosce per le sbarre
poste a 2m di altezza. Proseguendo
verso Bellagio è comune incontrare altri
ciclisti. Questo tratto del lago è meta
ambita dei ciclisti dove possono misurare le loro
capacità sia di passisti che di scalatori
con panorami incomparabili che ne fanno
un'invidiabile palestra all'aperto. Ad ogni
pedalata si aprono nuovi scorci che inviterebbero
ad una sosta in contemplazione del
panorama. Le montagne
sullo sfondo sono della vicina Svizzera. Lungo la
strada per Bellagio si incontrano le frazioni di
Vassena, il comune di Oliveto Lario, le frazioni di
Limonta , Regatola e Pescallo Per i pochi
fortunati che abitano qui, il sogno di guardare
fuori dalla finestra e vedere ormeggiata la propria
barchetta giu' nel lago! Ogni tanto
vale la pena anche fermarsi e guardare indietro
verso Lecco, per osservare panorami a
iosa I km
scorrono veloci la strada per niente monotona con
continui sali scendi e il panorama non ti
permettono di annoiarti, per cui in un attimo si
è già in vista del cartello che
indica la deviazione per la Vallassina e
Bellagio Già
che si arriva sin qui, una pedalata fino a Bellagio
è d'obbligo Una vista
verso Fiumelatte e Varenna, prima di scendere verso
Bellagio Arrivati a
Bellagio di cui non servono presentazioni, vi
consiglio di dirigervi verso il porto che è
la zona piu' a nord di Bellagio da dove si puo'
ammirare il panorama dell'incrocio dei tre rami del
lago di Como. Sosta nel
parchetto adiacente al porto, alle mie spalle il
monte Crocione 1641m. Questo
luogo è l'ideale se si vuole riposare
un'attimo e rifocillarsi prima dell'ascesa al
Ghisallo, dopo tutto siamo turisti e non certo
corridori a cui manca l'asfalto sotto le
ruote! Anche la
bici ha diritto a un po di riposo.... C'è
chi non trova di meglio di un buon libro, seduta di
fronte ad uno degli scorci piu' belli della
lombardia, e quando gli occhi sono stanchi basta
sollevare il capo per perdere la vista
all'orizzonte del lago e delle montagne E' ora di
ripartire riprendendo la strada per il
Ghisallo Visto che a
Bellagio, non ci si puo' perdere, si prosegue per
l'unica strada che scende a dx verso il lungo lago
e gli attracchi dei traghetti. Di certo a
Bellagio non mancano mai i turisti, e molti di loro
utilizzano i traghetti per spostarsi da una parte
all'altra del lago. Ed ecco
Dino, friulano doc, che mi ha seguito ed anche
preceduto il piu' delle volte nel giro, visto che
dovevo scattare le foto. La sua bici
è stata oggetto di scambio sulla salita al
Ghisallo, giusto per valutare le differenze di
sforzo applicate. Con la mia
filosofia di impiego il bilancio è
pressochè uguale con un leggero vantaggio da
parte mia per la rotondità nella pedalata in
salita, dovuto al "tiro" del motore che elimina i
momenti "morti" della pedalata, oltre al fatto che
la mia bici monta una forcella molto dura rispetto
alla sua che pur essendo regolabile, non ha
indurito con la conseguenza che spingendo di piu'
in salita si avvertiva un leggero affondo della
forcella e questo ovviamente va ad influire sulle
prestazioni. Nonostante
questo lui saliva leggermente piu' veloce di me
salvo poi pagare con abbondanti sudate lo sforzo
messo in piu'. Il
caratteristico passaggio che mette in comunicazione
la zona Nord e quella Sud sul lungo
lago. Turisti in
attesa dello sbarco, i traghetti fanno anche
servizio di trasporto auto. Se volete
dare uno sguardo piu' completo su Bellagio e sul
tratto da Onno a Bellagio via Lago, vi consiglio di
andare a questa pagina: Lasciato
Bellagio e presa la strada per la Vallassina, dopo
i primi tornanti appare questa bella vista sul lato
occidentale del ramo del lago di Como, con gli
abitati di Tremezzo, Cadenabbia, Griante
... La salita
al Ghisallo ha una sede stradale abbastanza ampia e
con asfalto in buone condizioni, il Dino sta
allungando in tanto che scatto le foto. Come sempre
chi è già salito si puo' gustare una
discesa a tutta. Devo dire che durante il giro
abbiamo incontrato parecchie donne in sella a bici
da corsa cimentandosi nelle salite con buone
prestazioni. Ancora un
piccolo sforzo e dopo la curva la strada spiana
leggermente per poi risalire dolcemente fino a
Civenna. Dino nel
pieno dello sforzo, complice il sole a picco di
mezzo giorno e il caldo, stava grondando come una
fontana. Pensavo non
ce la facesse visto che non si era allenato, ed
invece è arrivato sino in cima nonostante
gli acciacchi dovuti ad infortuni vari avuti nel
corso di attività sportive. Finalmente
siamo arrivati a Civenna 650m slm con il suo
balcone che spazia sul lago, la Grigna, i Corni di
Canzo... Dino
soddisfatto della sua prestazione L'eliporto
che serve per il trasporto di feriti o malati
gravi, senza fargli affrontare un tragitto non
certo agevole se fatto con una ambulanza, dovendo
affrontare i vari tornanti, ma anche perchè
mi sa che l'ospedale piu' vicino non sarebbe
raggiungibile in breve tempo. Una piccola
chiesetta che si trova a fianco
dell'eliporto
Alle volte
nella vita succedono cose strane che un momento
prima non ti saresti di certo immaginato che
potessero succedere. Arrivati a
Civenna era ormai l'una passata e Dino aveva
giustamente fame dopo l'impegno messo per la
salita, io invece avevo fatto uno spuntino a
Bellagio. Chiedendo informazioni ad una signora che
se ne stava seduta all'ombra sotto il chiostro di
un chiesetta, ci disse che i ristoranti li avremmo
trovati scendendo da Civenna verso il Ghisallo,
oppure all'inizio di Civenna da dove eravamo
saliti. Stavamo
scendendo verso il Ghisallo, quando ci richiamo'
dicendoci di essersi scordata che proprio a fianco
della chiesa a una decina di metri c'erano le Suore
che potevano ospitarci per il pranzo. Fu cosi'
che suonando il campanello e chiedendo se si
potesse pranzare, ci fu risposto di si, guarda caso
era la festa della Madonna del Carmelo e loro erano
Suore Carmelitane! Siamo stati
accolti con tutte le premure necessarie e poco dopo
eravamo già a tavola non prima di esserci
dati una rinfrescata. Il pranzo
è stato ottimo e la vista di cui si poteva
godere dalla sala da pranzo anche, oltre alla
squisita gentilezza delle ragazze che ci hanno
servito e delle Suore stesse. Come si
puo' vedere fuori dalla finestra La Grigna e il
lago cosa si puo' avere di meglio? E aperta la
finestra ecco una parte del panorama che guarda a
sud verso Lecco. La sala da
pranzo con vista panoramica, il costo del pranzo
è abbordabile Terminato
il pranzo è possibile soffermarsi nel
giardino sottostante ammirando il bellissimo
paesaggio L'ingresso
dell'edificio dell'Oasi Teresiana delle Suore
Carmelitane a Civenna in Via Provinciale,
57 Per sapere
se è possibile essere ospitati a pranzo
occorre telefonare con qualche giorno di anticipo
allo 031 963 165 - Fax 031 963 127 Lasciata
Civenna si riprende la strada per il Ghisallo,
qualche km con tornanti e un centinaio di metri di
dislivello. Sopra la
vista su Civenna e il lago Eccoci
finalmente a Magreglio 744m slm con il Santuario
della Madonna del Ghisallo, protettrice dei
ciclisti. Posteggiate
le bici una visita d'obbligo alla Madonna del
Ghisallo La piccola
chiesetta è sempre frequentata da ciclisti e
dai turisti di passaggio.
Nella
chiesetta appesa alle pareti si possono vedere i
doni fatti dagli ex corridori del passato, con
bici, trofei, cimegli e maglie a loro
appartenuti. Nel corso
degli anni i cimeli offerti non potevano piu starci
nella piccola chiesetta si è cosi' deciso di
dar vita ad un Museo del Ciclismo che è
sorto a fianco del Santuario della Madonna del
Ghisallo sullo sfondo della Grigna Nel
piazzale si trova una "vedova" da cui sgorga
un'ottima acqua, che vi consiglio. Il
monumento dedicato ai Ciclisti e posto a fianco del
Santuario Vista dal
piazzale del Ghisallo sulla Grigna e sul
lago Il
monumento ai Ciclisti, alle spalle il santuario e
il Monte San Primo Fra le
leggende di Bartali e Coppi E' ora di
scendere, di salite impegnative non ce ne sono piu'
è il momento di lasciare correre la bici
fino ad Asso per poi svoltare per Valbrona, non
prima di aver fatto la foto a questa bella chiesa
alla periferia di Lasnigo in Vallassina. Si tratta
della chiesa di Sant'Alessandro XII sec. restaurata
di recente (2005-2007), è uno splendido
esempio di architettura romanica comacina e
riconosciuta come monumento Nazionale. La
scalinata d'accesso al sagrato è
fiancheggiata dalle cappelle della Via Crucis
risalenti al settecento. All'interno
della chiesa affreschi di scuola lombarda del
cinquecento. L'unica
breve galleria che si incontra poco prima di Asso,
fuori della galleria dopo un centinaio di metri si
trova il bivio a sx per Valbrona, la strada
riprende a salire, una cinquantina di metri di
dislivello in un paio di km, nulla di
importante. Dopo
Valbrona si scende in picchiata fino a dove ho
posteggiato, con alcuni tornanti. Per chi invece ha
posteggiato ad Onno una gran bella discesa con
panorama stupendo sul lago. Occhio ai freni e alle
gomme! Il percorso
è stato fatto in tranquillità in tre
ore Per gli
elettrociclisti il consumo è stato di
2,761Ah pari a 133,7Wh per un dislivello totale di
623m. Tenete
conto che i miei consumi sono al minimo di quanto
si possa fare, per cui voi moltiplicate almeno per
due. |
buone
pedalate a tutti, Outside |
pagina creata:17-07-2008 ultimo aggiornamento: 21-06-2015 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
|