La mappa
del percorso, in colore verde la ciclabile.
Fissando la partenza da Arcore, e facendo il
percorso che passa per Lesmo fino a Macherio, sono
5,87km su strade comunali. Se invece si volesse
scegliere di passare a sud verso Peregallo sono 3km
sempre di strade comunali.
La
lunghezza totale del percorso ciclabile è di
12,5km, per la maggior parte sterrato. Solo il
tratto nuovo da Gerno e Peregallo è fatta
con bitume rosso.
In totale
sono circa 30km di percorso fra andata e
ritorno.
Se invece
si volesse partire o arrivare al parco di Monza,
occorre fare il percorso evidenziato in colore
rosso,
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Come
arrivarci
Arcore
è facilmente raggiungibile a partire da
Vimercate, dall'uscita della tangenziale
Carugate-Usmate Velate
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Una veduta
di Gerno, con le facciate delle case color
pastello, gerani alle finestre e selciato sulla
strada, sembra quasi di stare in alto Adige! forse
un motivo di tando ordine c'è, sullo sfondo
l'ingresso alla Villa Gernetto, una delle
proprietà dell'attuale premier del Consiglio
Italiano. Sembra che ospiterà
l'Università del pensiero
liberale.
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Giordano,
la mia guida locale che mi ha permesso di conoscere
questo percorso
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Il portone
d'ingresso ad una vecchia corte, con travature in
legno a vista nel portico.
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Giordano si
sofferma, e mi illustra alcuni particolari.
Più, avanti la strada affronta una discesa
che porta alla frazione di Canonica.
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Qui ci si
trova a Canonica sul ponte che attraversa il fiume
Lambro
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Attraversato
il ponte non vi potete sbagliare, a 50m sulla vs.
dx. troverete il cartello stradale che indica
Macherio, e a lato troverete l'ingresso alla
ciclabile del Lambro. Al ritorno allo stesso punto
invece di riattraversare il ponte, proseguite
diritti attraversando la strada seguendo il corso
del Lambro.
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Subito dopo
aver imboccato la ciclabile, un piccolo salto del
fiume, ed osservando la scena quasi si stenta a
credere di trovarci sulle rive del Lambro! certo
l'acqua non è delle più limpide, ma
sappiamo che ultimamente il Lambro ha avuto i suoi
problemi inerenti gli sversamenti o scarichi
selvaggi.
Certo se ci fosse un recupero più severo e
drastico del territorio circostante con controlli
capillari sulla provenienza degli inquinanti, si
restiturebbe una zona di pregio fruibile in tutta
la sua completezza, cosa che ora sentendo gli odori
del fiume pare non sia attuata.
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Le
rapide nei pressi di Canonica
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Canonica,
la Chiesa della Madonna della Neve e la Villa
Taverna
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Poco
più in là un esemplare di Airone
Cinerino intento a predare, segno che tutto sommato
l'ambiente è vivo!
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La
ciclabile è abbastanza in ombra e immersa
nel verde, cosa che nelle giornate calde è
molto apprezzabile
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Archeologia
industriale, sull'altra sponda una vecchia
filanda
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Un ponte
sul Lambro che dà accesso all'area ex
industriale della filanda.
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Il ponte
è realizzato in legno e metallo ed è
riservato al passaggio dei pedoni, ciclisti, e
mezzi per la manutenzione.
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Una
vista sul Lambro dal ponte
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Passato il
ponte Giordano mi attende all'ingresso di una
cascina
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Giunti nei
pressi del ponte di Albiate sul Lambro, chiedendo
informazioni ci hanno fatto fare questa stretta via
con pendenza attorno al 27%, per poi farci infilare
tra i rovi, lungo un muro perimetrale per
raggiungere il proseguio della ciclabile, bene non
fate tutto ciò, salite in paese per la
strada normale, e fatevi indicare la Via Resegone.
Giunti in fondo a questa strada sterrata
incontrerete un'altra strada, prendete a dx.
è in discesa e va verso il Lambro, è
la via Tagliamento.
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La
ciclabile coperta dal fogliame
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La
ciclabile del Lambro
Se non vi
dicessi che ci troviamo a 25km dalla piazza del
duomo di Milano, penso che non ci
credereste!
Purtroppo
mi sono sfuggiti all'obbiettivo, "Cip e Ciop", una
coppia di bellisssimi scoiattoli, che si sono
presto dileguati nel bosco accanto.
Terminata
la ciclabile nella periferia di Agliate nei pressi
di un ponte prendete a sx. e salite verso il paese
per poi discendere al ponte principale che
dà accesso al centro di Agliate, sulla
sponda sx. del Lambro.
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Agliate,
sullo sfondo si vede il campanile romanico della
Basilica di San Pietro
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Passiamo il
ponte e ci ritoviamo dopo un centinaio di metri al
cospetto della Basilica di San Pietro in
Agliate
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Indubbiamente
un pregievole monumento storico, ne approfittiamo
per una sosta ed una visita al suo
interno.
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Il
complesso è dotato anche di Battistero con
abside
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La navata
centrale verso l'altare, il soffitto in legno con
architravi. Il colonnato in pietra si presenta con
colonne dissimili una dalle altre.
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Sopra il
portone di ingresso è ricavato un loggiato
in legno che ospita l'organo a canne
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Il pulpito
scolpito a fianco dell'altare, mi lascia perplesso
la fattura dei capitelli dissimili su colonne in
pietra, come se fossero fatti da mani
differenti.
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A fianco
del pulpito l'altare, con alcune tracce di
affreschi. L'altare in una posizione in altezza non
certo usuale per una chiesa.
E' vero che di solito per accedere all'altare vi
sono tre-quattro scalini, ma qui sono circa una
decina , una bella scalinata in pietra, con tanto
di ringhiere in pietra laterali, e non poteva
essere altrimenti, forse che avessero già
allora recepito la legge 626?
Notevole
anche la lavorazione a traforo delle
balaustre.
A mio
avviso l'officiante voleva essere ben comodo nel
tenere i sermoni, avendo a portata di "piede" il
pulpito, e mantenendo nel contempo una perfetta
visione dei fedeli presenti in chiesa.
Questo fa pensare anche ad un isolamento e un
distacco come di superiorità verso i fedeli,
cosa che nei tempi passati si sa la chiesa ha
sempre mostrato.
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La chiesa
è dotata di navata centrale e due laterali,
Giordano sta ammirando la costruzione degli
architravi in legno, io invece mi sto ponendo delle
domande sui colonnati.
In questa
foto si possono osservare bene, e potete notare che
gli archi non terminano tutti allo stesso modo, con
lo stesso profilo, idem per i capitelli
sottostanti, molto dissimili gli uni dagli altri,
lo stesso vale per le colonne in pietra.
Non
conoscendo la storia di questa basilica posso solo
fare una serie di supposizioni:
1) E' stata
costruita in tempi molto lunghi
2) E' stata
ampliata mano a mano in tempi differenti
3) E' sorta
su macerie di preesistenti chiese da cui sono state
recuperate colonne e capitelli
Se notate
non solo questa navata presenta queste
particolarità, ma anche la navata
opposta.
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Forse una
risposta ai miei dubbi può provenire da
questo spaccato della prima colonna verso
l'ingresso, dove l'appoggio non è sul
pavimento ma scende sotto con un altro piedistallo,
dove si intravedono altre pietre di un altro
livello di costruzione.
Comunque
sia la vera storia di certo non è una
costruzione con stile omogeneo in questi
particolari.
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Staccato
dal corpo centrale dell'abbazzia, il
Battistero
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Al centro
del Battistero la fonte battesimale, sullo sfondo
l'altare contenuto nell'abside, che si vedeva in
una delle foto grandi esterne della Basilica. Sulle
pareti tracce di un ciclo di affreschi ormai molto
deteriorati
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Si scorge
in alto un affresco rappresentante (penso)una
"deposizione"
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Terminata
la visita all'Abbazia di San Pietro in Agliate,
facciamo ritorno all'inizio della ciclabile per
proseguire ad esplorare il pezzo
rimanente.
Altro ponte
all'orizzonte e Giordano lo sta già
attraversando
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Fa uno
strano effetto pensare di essere a pochi passi da
Milano, in un ambiente quasi da giungla, se non
fosse per il moderno ponte.
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La mia
guida si mostra soddisfatta per il giretto che
stiamo facendo, sullo sfondo spunta la torre di
Villa Gernetto di Lesmo
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Oltre il
ponte inizia un tratto di ciclabile nuovo,
pavimentato da poco
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Al di
là del Lambro si trovano Biassono e
Macherio
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Un altro
nuovo ponte nei pressi di Biassono, il pilastro in
mezzo al ponte e dello stesso colore della
pavimentazione , a tratto in inganno la mia guida,
che quasi stava facendo un "frontale", forse
sarebbe meglio renderlo più "evidente" con
una colorazione differente.
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Termino su
questo ponte il mio report, come avrete visto il
percorso merita, ma soprattutto merita di
più il Fiume Lambro.
Un risanamento delle sue acque privandolo degli
scarichi abusivi e selvaggi lo rivaluterebbe come
fiume a tutti gli effetti.
Come sempre
le leggi ci sono ma se non si fanno rispettare i
risultati sono sempre questi, e le fresche acque
chiare rimangono sempre un sogno!
Non resta
che fare ritorno ad Arcore, oppure prolungare il
percorso con una visita al Parco di Monza, vedi
cartine iniziali.
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