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Da Caravanpark Sexten a Alpe Malga Nemes |
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Il percorso
si snoda ai confini fra Alto Adige e Veneto. La
traccia doveva partire dal Caravanpark Sexten che
si vede più a sx, un mancato avvio del GPS
di fatto non ha acquisito il tracciato completo.
Comunque non è nulla di complicato o
difficile il pezzo non segnato. Il Sito di
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rischio dell'utente. La mappa
del percorso. Sul sito Garmin Connect, dopo che ci
si è registrati, è possibile
convertire le miglia in km e viceversa, nelle
preferenze. Inoltre è anche possibile
scaricare la traccia per i GPS Garmin Dall'Alta
Val Pusteria nel Comune di Sesto, si imbocca la
strada che sale al Passo Monte Croce di Comelico
sino a Raggiungere il Caravanpark Sexten da cui
parte il sentiero innevato che porta al Passo. Dal
Passo Monte Croce di Comelico una carrabile
innevata e battuta di 4,3km sale al Rifugio Malga
Nemes a quota 1950m con 283m di dislivello da
superare. Può
essere sufficiente la propria borraccia, oppure
rifare rifornimento al Rifugio. Consigliabili
MTB front o meglio ancora biammortizzate e dotate
di impianti frenanti a disco. L'importante è
disporre di un buon cambio con rapporti molto corti
per affrontare le ripide salite con tratti che
possono essere anche ghiacciati. Utilizzare
solo pneumatici chiodati, non usarli
significherebbe andare incontro a seri infortuni o
danni a persone o cose. Si consiglia di salire nei
mesi freddi quando le temperature si mantengono
sotto lo zero termico anche durante la giornata,
questo favorirà di molto la tenuta degli
pneumatici. Contrariamente a quanto si possa
pensare, la loro tenuta migliora quando il fondo
è molto compatto o ghiacciato, oltre a fare
molta meno fatica voi stessi. Altra
precauzione da prendere: Se le vostre gomme
chiodate sono il salvacondotto per affrontare la
salita e la discesa e questo finché sarete
in sella, ricordatevi che come metterete un piede a
terra in presenza di ghiaccio c'è il rischio
di fare un bel volo. Per cui assicuratevi di avere
delle calzature con comprovata tenuta sul ghiaccio,
eventualmente munitevi di sottosuole chiodate, se
ne trovano ad esempio alla Decathlon. Potreste
anche trovare condizioni senza ghiaccio, ma se lo
trovate fate molta attenzione a voi stessi nel
camminare o spingere la bici in caso di
necessità. Indossate scarponi da
montagna. Se non
avete dimestichezza con attività fisiche con
temperature sotto lo zero, vale il consiglio di
vestirsi a strati. Quindi assolutamente solo capi
certificati traspiranti! Si parte dall'intimo
traspirante che può essere T-shirt o manica
lunga, a seguire un capo intermedio traspirante a
maniche lunghe di media densità, poi un pile
leggero ed infine un layer protettivo traspirante
antivento. In salita
la norma è sempre quella: coprirsi il minimo
indispensabile per non sentire freddo e allo stesso
tempo che ti permetta di sudare il meno possibile e
non accaldarsi. Portarsi
sempre un cambio per il primo e il secondo strato
per quando arriverete in quota e successivamente
dovrete affrontare la discesa. Essenziale uno zaino
per riporre i capi che non state utilizzando.
Inutile dire che è meglio usare una buona
crema solare a protezione delle parti esposte al
sole e ottimi occhiali con schermi UV.
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Condizioni
ideali per andare in bici d'inverno con le gomme
chiodate sono le basse temperature, possibilmente
sotto lo zero termico sia di notte che di giorno.
Quindi al mattino non ci è restato altro che
verificare sul campo la consistenza del fondo
innevato, che è risultato sufficientemente
compatto per fare buona presa con i nostri
pneumatici chiodati. Lasciato
alle spalle il Caravanpark Sexten ci siamo immessi
nel sentiero 18a che sale al Passo Monte Croce di
Comelico. Il sentiero passa attraverso un bosco di
pini ed è a tratti in ombra, cosa che
garantisce la tenuta della neve. Lo
spettacolo che avevamo sulla nostra destra erano le
"Meridiane di Sesto" così chiamate per le 5
cime dei monti che a partire dalla "Cima Nove" alla
"Cima Una" scandiscono le ore durante il percorso
del sole visto dalla frazione di Moso. Un
ponticello in legno, crollato sotto il peso della
neve dello scorso inverno, attraversa il Torrente
di Sesto. La neve lo scorso inverno è
arrivata sino a mezzo metro sopra le sponde del
ponte! Per salire
al Passo sarebbe possibile transitare sulla
statale, ma non penso che vi vogliate perdere la
possibilità di pedalare indisturbati su
questo sentiero! Attraversato
il ponte vi sarebbero due possibilità:
Svoltare a sx e raggiungere la pista che sale al
Passo o proseguire a dx, cosa fatta da
noi. Lei non si
fida ad attraversare il ponte sulla bici e scende
accompagnandola Poco
più avanti un piccolo Rio ha scavato nella
neve un solco profondo che obbliga ad un passaggio
a piedi. A poca
distanza dal Passo il sentiero passa ad una decina
di metri dalla SS52. Conviene raggiungerla
perché proseguendo il sentiero presenta una
corta ma ripida rampa, non percorribile ne in bici
ne a piedi per l'insufficiente presa sulla neve.
Sullo sfondo la Meridiana di Sesto
Qualche
centinaio di metri e si è al Passo Monte
Croce di Comelico che divide l'Alto Adige e l'Alta
Val Pusteria dal Veneto con il Comelico nell' Alto
Cadore Dal Passo a
quota 1636m sale la carrabile per la Malga Nemes.
In questo punto dello scatto fotografico è
probabile che abbia un piede nel Cadore ed uno
nell'Alta Val Pusteria! Sullo sfondo lo spettacolo
delle Meridiane di Sesto, " l'orologio naturale
della valle" e le piste da discesa. Mentre
scattavo le foto lei si era già involata ad
affrontare la prima salita nel bosco. La carrabile
è abbastanza ampia e frequentata dagli
escursionisti con zaino in spalla e racchette, i
più attrezzati con ciaspole se c'è
neve non battuta, condizione per altro che accade
di rado. La
Cappelletta sopra il Passo Monte Croce di Comelico
ed alcuni dei classici cartelli indicanti i
possibili percorsi con distanze e tempi di
percorrenza, quest'ultimi non di certo validi per
noi che siamo atipici escursionisti! Sino a
questo bivio il percorso alterna alcuni strappi
impegnativi ad altre salite più regolari.
Questo è il bivio che a dx porta a Malga
Coltrondo che sarà la nostra meta del giorno
dopo. Da qui mancano 3km all'Alpe Malga di
Nemes. Ancora una
bella rampa per poi affrontare un 400m in
discesa Sulle
creste dei monti passa il confine Italo-Austriaco
oramai un lontano ricordo visto che con il trattato
di Schengen di fatto le frontiere sono valicabili
liberamente. Qui sotto si apre un ampio pascolo ora
ricoperto di neve Terminato
l'ampio pianoro si prosegue di nuovo fra i
pini Facciamo
una sosta ed in breve chi passa si sofferma a
scrutare le bici. Tanti di essi sono meravigliati
dal fatto della presenza dei chiodi sugli
pneumatici e poi via con una serie di
domande! In
realtà con certe condizioni di neve si
potrebbe salire e scendere anche con le normali
gomme, ma il ghiaccio lo si potrebbe trovare
ovunque ed allora per andare sicuri meglio adottare
i chiodi! Non vi
sembra una meraviglia? Trovare poi condizioni di
sole pieno rende il paesaggio ancora più
bello! La meta di
oggi è a tiro di scatto fotografico,
apparentemente sembra vicina, ma è l'inganno
dello zoom. Ad ogni
metro il panorama cambia e le viste a quasi 2000m
si fanno sempre più grandiose. Da
quassù si possono contare tutte le
frastagliate creste della Meridiana di Sesto, non
si vorrebbe mai smettere di ammirarle. A sx spunta
la cima del Col Quaternà 2503m Ancora
qualche pedalata in falso piano e si arriva a
destinazione Lei mi
precede mentre io mi attardo in altri
scatti La malga in
cima mi attira per cui decido di fare la breve
deviazione E chi
lascia più un posto simile? Ora posso capire
chi si abbia costruito una baita lassù!
Isolato da tutto, ma che spettacolo gli si offre
davanti a se!
Ora si vede
meglio la cima del Col Quaternà 2503m. Da
questo punto passa il sentiero che porta al Rifugio
Coltrondo. Pertanto se ricordate il bivio mostrato
in precedenza, di fatto è possibile compiere
un percorso ad anello che salendo dal Passo Monte
Croce di Comelico raggiunga la Maga di Coltrondo e
di seguito Malga Nemes per poi richiudere l'anello
al bivio. e dietro il
solito bellissimo panorama sulla Meridiana di
Sesto Lei mi
stava aspettando, la raggiungo all'Alpe Nemes
Manca una
mezz'ora a mezzogiorno e prima di pranzo ne
approfittiamo per un attimo di sosta
contemplativa Uno
spettacolo da poco si spalanca davanti a noi con la
Meridiana di Sesto al completo, direi che ne
è valsa la pena! Terminato
il nostro pranzo al rifugio, con tanto di
irrinunciabile strudel con cioccolata e a finire
una buonissima grappa floreale, una volta usciti,
abbiamo trovato molte persone accomodate fuori,
complice la bella giornata, ma anche perchè
all'interno non avrebbero trovato posto.
Le
immancabili foto di rito, sul muro è
riportata la quota: 1950m s.l.m. Dispiace
solo dover scendere a valle, ma con una giornata
assolata, la neve fa presto a trasformarsi e a
sciogliersi rendendo più difficoltosa la
discesa. Felice
dell'escursione odierna, già si pensa
all'indomani che tempo farà, quale percorso
affronteremo e come sarà la neve,
resisterà ancora, sarà compatta
?
Al Passo il
paesaggio cambia, il cartello è eloquente al
di là c'è il Veneto con il
Cadore Non ci
sarebbe dispiaciuto fare una visita nel Cadore,
sarà per un'altra volta, ora si torna in
Alta Val Pusteria al Caravanpark Sexten. Il Sito di
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Quando si
arriva in simili posti non si vorrebbe mai scendere
e continuare a contemplare lo spettacolo che la
natura sa offrire. Indubbiamente come sempre,
salendo in montagna c'è sempre da mettere in
conto la fatica, ma chi non lo sa? |
buone pedalate a tutti, Outside |
pagina creata:15-03-2015 ultimo aggiornamento: 02-07-2015 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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