Lombardia in bici
Val di Scalve

Dal Passo della Presolana
al Passo del Vivione
(BG)
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Un bellissimo giro costantemente sopra i 1000m che partendo dal Passo della Presolana dopo 40km vi porta a scollinare sul Passo del Vivione in un ambiente molto bello.


Lasciato Schilpario la strada per un po' sale nel bosco


Val di Scalve - Passo del Vivione

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
80km a/r
1820
Asfalto
Stradale
3% - 16%
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Questo è il tracciato, ci si trova nell'alta Bergamasca ai confini con il Bresciano, a sx c'è la Val Camonica. Si parte dal Passo della Presolana e con una serie di ripidi tornanti si perde rapidamente quota sino a Grana. Sono circa 280m di dislivello persi, poi si viaggia in un continuo su e giù attorno ai 1000m fino a Schilpario per poi salire gradatamente nel primo tratto e poi più decisamente nel secondo tratto sino a raggiungere quota 1827m del Passo del Vivione.

Come mai questo giro? In realtà ci sono stati due motivi: Il primo era che da tempo avrei voluto soffermarmi sui ripidi tornanti sotto il Passo della Presolana per guardare il paesaggio, cosa che alla guida di un mezzo a 4 ruote è praticamente impossibile da farsi.

Secondo motivo, probabilmente forse più di vent'anni fa ero transitato sul Passo del Vivione ma francamente conservavo sbiaditi ricordi del percorso da farsi, ricordavo solo che era bello! Valido motivo per farlo in bici!

Dico subito che fra il ricordo e la realtà del viaggio attuale, di differenze ce ne sono state parecchie, non perché il paesaggio attorno sia cambiato, ma essenzialmente perchè i due, tre ricordi focalizzati e fissati nella memoria erano praticamente tutt'altra cosa! Come dire: fidarsi ciecamente della memoria... mi sa che è un rischio specie dopo che sono passati parecchi anni.


La mappa del percorso. Se vi dovessero uscire le indicazioni in "Miglia" è possibile convertirle in Km nelle preferenze di accesso al sito Garmin Connect una volta che si è registrati e scaricare la relativa traccia per il GPS. Per accedere al sito, selezionare "View Details", se si vuole registrarsi al sito, selezionare "Accedi".


IL PERCORSO

Il percorso é indicato solo a chi è molto allenato e abituato alle salite, tra l'altro la salita più impegnativa è posta proprio alla fine, quando si rientra, con pendenze attorno al 15%.

Ma ovviamente non scherza neppure l'ascesa al Passo del Vivione, per cui ciclista avvisato mezzo salvato!

Rifornimenti idrici

Di fontanelle qui in montagna ne trovate ovunque, basta guardarsi in giro

Quale bici usare

Essenzialmente una bella bici leggera da corsa o MTB front

Come si raggiunge

Il Passo della Presolana lo si raggiunge partendo da Bergamo e attraversando tutta la Valle Seriana.



Dal Passo della Presolana al Passo del Vivione


La strada che sale verso il passo da Castione della Presolana


 

Qui finisce il Comune di Castione delle Presolana



Giunti al Passo della Presolana a quota 1297m si scollina verso la nostra prima destinazione. Noi in effetti abbiamo parcheggiato un po' più in basso dove abbiamo trovato posto, visto l'elevato afflusso turistico di questi giorni dopo Ferragosto. La mia gregaria si è fermata avanti ad attendermi.

Come ho scritto all'inizio, uno dei motivi era quello di guardarmi in santa pace il panorama dai tornanti, sì perché come si scende inizia subito una bella ripida discesa! Questa in effetti è la prima volta in assoluto che organizzo un percorso di questo tipo, ovvero partenza con una picchiata di quasi 300m di dislivello e in finale arrivo in quota, solo che poi al ritorno questa salita con punte al 14% ci tocca all'ottantesimo km! La "gregaria" mi chiede: ma dobbiamo scendere di qui?




Evidentemente la risposta non poteva che essere affermativa e giù ad arroventare i dischi!

Direi che il paesaggio merita davvero una sosta contemplativa

Si ha un misto fra dolce paesaggio alpino e uno brullo e roccioso con un profondo canyon.

La nostra meta è situata oltre la piramide rocciosa, oltre le montagne in secondo e terzo piano, praticamente sotto alle nuvole, si potrebbe dire, speriamo solo che non vada a piovere.

Ora scendendo andremo a prendere sulla sx la strada che si intravede intagliata nella roccia, circa ad un quarto della foto.


La strada scavata nella roccia è a strapiombo su un profondo Canyon. Di fronte è la parte che scende verso la Valle Camonica che si trova oltre l'ultima gola.


Avendo scorto qualche cosa nel canyon, lei ritorna indietro a dare un'occhiata. In alto si intravedono le rocce che compongono il massiccio della Presolana


Si giunge a questo bivio, in realtà nel GPS avevo caricato una traccia che mi avrebbe fatto scendere a dx, ma qualche centinaia di metri prima, l'incontro provvidenziale con un ciclista che stava salendo, chiedendogli delle informazioni ci ha consigliato di prendere la direzione per Colere.

L'avremmo allungata un po' ma saremmo stati fuori dal traffico e in un ambiente panoramicamente più bello e accattivante.



Dall'altro lato della valle, attorno ai 1000m, la frazione di Dosso che appartiene al Comune di Azzone (BG)


Passiamo per Valle Ricchetti, una piccola frazione di Colere

Sempre sull'altro versante della Valle di Scalve, su questa montagna con rari pascoli e ricoperta di pini si trova il Comune di Azzone

La strada gira attorno alla Presolana ed ora appare in lontananza Colere, nota località sciistica dell'alta Bergamasca

Dietro Colere, sul pendio della montagna, si vede la traccia fra i pini che serve a far passare l'impianto di risalita che porta alla stazione sciistica posta a 1550m e successivamente ai 2250m con altra tratta
Generalmente le nevicate in questa stazione sono abbastanza abbondanti.




Colere, la Chiesa Parrocchiale riedificata nel 1788, mentre il campanile è di circa un secolo dopo.

Anche la "gregaria" fa l'ingresso a Colere


Imperterrita, con il suo passo, procede e se ne va attraversando il paese ...



... lei tanto sa già che mi fermo a fare le foto e poi la raggiungo. Ora abbiamo aggirato il paese proseguendo sull'altro lato della valle e dietro Colere ,in controluce, si stagliano le creste della Presolana.


Ora, uno sguardo sopra a noi e verso il fondo della valle dove dobbiamo andare. Sulle creste dei monti stazionano le nubi


Siamo in ritardo come al nostro solito! E' l'una e venti e ci troviamo ancora a Teveno a 24km dal Passo del Vivione. Sfumata l'idea di pranzare al passo, ripieghiamo con un veloce panino, anche perchè pranzare ora poi chi la fa più la salita?

Avendo fatto una colazione abbondante mi accontento di solo mezzo panino, l'altra metà quando saremo in cima! Lei invece se lo mangia tutto.



Incontriamo la frazione di Bueggio, in mezzo a una verde conca


Una cascatella sul torrente Povo in prossimità di Bueggio.

Disastro annunciato

Vorrei ricordare che a monte esistono i resti della diga del Gleno a quota 1500m.

Parte della diga crollò nel 1° Dicembre del 1923, prima ancora che entrasse in funzione.

Di fatto avevano sospeso i lavori perché si erano accorti della mancata corrispondenza al progetto iniziale, sia come costruzione e sia come impiego di materiali, come la calcina in luogo del cemento!

A causa di forti e abbondanti piogge, già da ottobre il bacino si riempì e il crollo dovuto ad una errata costruzione provocò l'allagamento della Valle di Scalve, spazzando via diversi paesi con un bilancio di circa 500 morti. Si pensi che l'acqua dopo 45' dal crollo arrivò al Lago d'Iseo che dista circa 27km

Si passa su un altro versante della valle, se osservate il tracciato, la strada è tutta a mezza costa delle montagne. Sullo sfondo nascosta un po' dalle nubi è la Presolana.


Con un po' di saliscendi arriviamo in vista di Vilminore di Scalve con le nubi che all'orizzonte non ci abbandonano.

Vilminore di Scalve e sopra un tappeto di nubi, grosso modo il passo del Vivione si trova dietro la cima in fondo a sx


La scritta su questa vecchia casa è eloquente

Di fronte alla casa questa chiesetta, a dire il vero mi sembra una valle di chiese, ve ne sono ovunque! Questo é il Tempio del Donatore delle associazioni AVIS e AIDO della Val di Scalve


Altra chiesa, qui siamo a Vilmaggiore, mancano ancora 17 km al passo del Vivione.


Ci avviciniamo alla frazione di Barzesto, fra le nubi qualche sprazzo di cielo blu, speriamo in bene.




Arrivati a Schilpario invece di dirigerci in centro prendiamo a dx dove il cartello marrone indica Rifugio Vivione e miniere.

Ci accontentiamo di vedere Schilpario così da lontano, d'altra parte fermarsi significherebbe ritardare ulteriormente l'ascesa al Vivione

In periferia di Schilpario ennesima chiesa sulla strada, si tratta della Chiesetta di Santa Elisabetta


Località Fondi, ora si incomincia a salire


Passiamo a fianco di un bel gruppetto di baite. Da qui in poi iniziano i tornanti nel bosco, se ne conteranno 15 sino al rifugio Cimon della Bagozza, poi ancora due e successivamente tutte curve sino al passo del Vivione

Questa è l'ultima chiesetta che incontreremo lungo la strada, Santa Barbara dei Fondi


Iniziamo la salita nel bosco fra larici abeti e pini



Una malga, un pascolo e le cime delle montagne, dovrebbe trattarsi del Cimon della Bagozza

Devo dire che sino ad ora del percorso fatto vent'anni fa non mi ricordo un bel niente se non il bosco! Una sequela di cime che sembrano le dolomiti, solo che ci troviamo nella Bergamasca.


La strada è bagnata, evidentemente ha fatto qualche scroscio prima che arrivassimo noi

 

 

Arrivati a 5km dal passo a quota 1570, la mia gregaria da forfait.
Ha mal di testa è stanca e ha fame.

Visto che ormai manca poco al passo, le consiglio di restare a riposare e rifocillarsi per poi raggiungerla di nuovo dopo aver scalato il passo.

Fino a qui sono 35km con 955m di ascesa, ma poi c'é da mettere in conto anche il ritorno a cui dovrà aggiungere ancora 629m di dislivello, penso che per oggi le possa bastare. Alla fine totalizzerà comunque 70km e 1580m di dislivello.


A me mancano ancora 300m di dislivello da superare e 5km.
Fatti i due tornanti il panorama cambia decisamente e si fa veramente alpino

La strada che sale è bella, il meteo sta reggendo, non resta che pedalare.

Sopra di me, dietro la montagna dove devo andare, si è aperto un bel squarcio di cielo azzurro, meglio così

Mentre di fronte a me, in pratica in direzione del luogo di partenza, si stanno accumulando delle nubi poco rassicuranti, ritorno bagnato?

Ora la strada gira attorno alla montagna e mi permette di guardare indietro


Girato l'angolo della montagna lo scenario cambia, ora mi immetto in un'altra valle che conduce al passo.

Questo percorso più che altro è frequentato da motociclisti e ciclisti, di quest'ultimi ne ho incontrati pochi, più che altro perché è tardi. Ormai quelli che sono saliti quassù questa mattina sono già scesi, hanno già pranzato e ora sono in branda a farsi un riposino! Io invece sono le 15,30 non ho ancora pranzato e devo ancora arrivare al passo

 

Mi conforta il fatto che manca poco e il cielo si è aperto. A causa della strada stretta, non è molto consigliato accedervi in auto o con mezzi molto larghi.

A sx una malga sotto la montagna. Chissà perché di questo ambiente ho conservato un ricordo molto distorto.

In fondo alla valle scorgo dei piccoli laghetti o pozze

La strada spiana e finalmente il rifugio del Passo del Vivione appare all'orizzonte

Questo e uno dei laghetti o pozze


Bici Alpina III al passo del Vivione




La strada ovviamente prosegue e da li si scende in Val Camonica

Mi sarei fermato volentieri a pranzare, ma vista l'ora, la gregaria che mi aspettava a quota 1570m, i rimanenti 40 km del ritorno con salita finale, mi sono trangugiato il rimanente mezzo panino, infilato il giubbino e giù

Lascio il passo e i laghetti con i turisti con tanto di ombrellone

Oh, Oh! Girato l'angolo decisamente il meteo è differente

Altro giro d'angolo e qui il meteo è più rassicurante, per lo meno la discesa sarà asciutta


Decisamente bello l'ambiente e visto che non me lo ricordavo per nulla è stata una riscoperta, direi che ne è valsa la fatica di arrivare quassù, non vi pare?

Senza andare sulle dolomiti anche qui non è affatto male, anzi!

Intanto da quassù posso pianificare o per lo meno prevedere le mosse da mettere in atto.

Noi dobbiamo raggiungere proprio le montagne al centro della foto a 40km da qui e sembra che lì il sole faccia capolino.




Ritorno dalla "gregaria" è troppo tardi per pranzare, mi accontento di una cioccolata e due fette di crostata. Nemmeno il tempo di finire e di nuovo in sella pronti per il ritorno. Manteniamo i giubbini, a scendere fa fresco.


Speriamo bene, li è la nostra direzione




Giungiamo al bivio di Barzesto, scendere a valle o rifare il percorso di andata a mezza costa? Dove eravamo al rifugio ci avevano consigliato di rifare il percorso già fatto all'andata. Guardando però il cielo, noi si deve arrivare a sx dove la Presolana degrada e lì c'è il cielo libero, mentre andando a dx sembra si aprano le cataratte nel cielo




Direi che la scelta ci ha premiato, solo un leggerissimo spruzzo d'acqua, nulla di più. Ora possiamo salutare la Valle di Scalve


 

CONCLUSIONE

Che dire, vale proprio la pena di ritornare a visitare luoghi visti molti anni fa e nel nostro caso è stata una bella sorpresa, ambienti molto belli che andrebbero gustati forse avendo più tempo a disposizione, del resto penso che l'ampia documentazione prodotta giustifichi un salto quassù

 

 

 

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2013
pagina creata:19-08-2013
ultimo aggiornamento: 23-07-2015
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