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Val di Scalve Dal Passo della Presolana al Passo del Vivione (BG) |
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Questo
è il tracciato, ci si trova nell'alta
Bergamasca ai confini con il Bresciano, a sx
c'è la Val Camonica. Si parte dal Passo
della Presolana e con una serie di ripidi tornanti
si perde rapidamente quota sino a Grana. Sono circa
280m di dislivello persi, poi si viaggia in un
continuo su e giù attorno ai 1000m fino a
Schilpario per poi salire gradatamente nel primo
tratto e poi più decisamente nel secondo
tratto sino a raggiungere quota 1827m del Passo del
Vivione. Secondo
motivo, probabilmente forse più di vent'anni
fa ero transitato sul Passo del Vivione ma
francamente conservavo sbiaditi ricordi del
percorso da farsi, ricordavo solo che era bello!
Valido motivo per farlo in bici! La
mappa del percorso. Se vi dovessero uscire le
indicazioni in "Miglia" è possibile
convertirle in Km nelle preferenze di accesso al
sito Garmin Connect una volta che si è
registrati e scaricare la relativa traccia per il
GPS. Per accedere al sito, selezionare "View
Details", se si vuole registrarsi al sito,
selezionare "Accedi". Il
percorso é indicato solo a chi è
molto allenato e abituato alle salite, tra l'altro
la salita più impegnativa è posta
proprio alla fine, quando si rientra, con pendenze
attorno al 15%. Ma
ovviamente non scherza neppure l'ascesa al Passo
del Vivione, per cui ciclista avvisato mezzo
salvato! Di
fontanelle qui in montagna ne trovate ovunque,
basta guardarsi in giro Essenzialmente
una bella bici leggera da corsa o MTB
front Il
Passo della Presolana lo si raggiunge partendo da
Bergamo e attraversando tutta la Valle
Seriana.
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La strada
che sale verso il passo da Castione della
Presolana Qui finisce
il Comune di Castione delle Presolana Giunti al
Passo della Presolana a quota 1297m si scollina
verso la nostra prima destinazione. Noi in effetti
abbiamo parcheggiato un po' più in basso
dove abbiamo trovato posto, visto l'elevato
afflusso turistico di questi giorni dopo
Ferragosto. La mia gregaria si è fermata
avanti ad attendermi. Come ho
scritto all'inizio, uno dei motivi era quello di
guardarmi in santa pace il panorama dai tornanti,
sì perché come si scende inizia
subito una bella ripida discesa! Questa in effetti
è la prima volta in assoluto che organizzo
un percorso di questo tipo, ovvero partenza con una
picchiata di quasi 300m di dislivello e in finale
arrivo in quota, solo che poi al ritorno questa
salita con punte al 14% ci tocca all'ottantesimo
km! La "gregaria" mi chiede: ma dobbiamo scendere
di qui? Evidentemente
la risposta non poteva che essere affermativa e
giù ad arroventare i dischi! Direi che
il paesaggio merita davvero una sosta
contemplativa Si ha un
misto fra dolce paesaggio alpino e uno brullo e
roccioso con un profondo canyon. Ora
scendendo andremo a prendere sulla sx la strada che
si intravede intagliata nella roccia, circa ad un
quarto della foto. La strada
scavata nella roccia è a strapiombo su un
profondo Canyon. Di fronte è la parte che
scende verso la Valle Camonica che si trova oltre
l'ultima gola. Avendo
scorto qualche cosa nel canyon, lei ritorna
indietro a dare un'occhiata. In alto si intravedono
le rocce che compongono il massiccio della
Presolana Si giunge a
questo bivio, in realtà nel GPS avevo
caricato una traccia che mi avrebbe fatto scendere
a dx, ma qualche centinaia di metri prima,
l'incontro provvidenziale con un ciclista che stava
salendo, chiedendogli delle informazioni ci ha
consigliato di prendere la direzione per
Colere. Dall'altro
lato della valle, attorno ai 1000m, la frazione di
Dosso che appartiene al Comune di Azzone
(BG) Passiamo
per Valle Ricchetti, una piccola frazione di
Colere Sempre
sull'altro versante della Valle di Scalve, su
questa montagna con rari pascoli e ricoperta di
pini si trova il Comune di Azzone La strada
gira attorno alla Presolana ed ora appare in
lontananza Colere, nota località sciistica
dell'alta Bergamasca Dietro
Colere, sul pendio della montagna, si vede la
traccia fra i pini che serve a far passare
l'impianto di risalita che porta alla stazione
sciistica posta a 1550m e successivamente ai 2250m
con altra tratta Colere, la
Chiesa Parrocchiale riedificata nel 1788, mentre il
campanile è di circa un secolo
dopo. Anche la
"gregaria" fa l'ingresso a Colere Imperterrita,
con il suo passo, procede e se ne va attraversando
il paese ... ... lei
tanto sa già che mi fermo a fare le foto e
poi la raggiungo. Ora abbiamo aggirato il paese
proseguendo sull'altro lato della valle e dietro
Colere ,in controluce, si stagliano le creste della
Presolana. Ora, uno
sguardo sopra a noi e verso il fondo della valle
dove dobbiamo andare. Sulle creste dei monti
stazionano le nubi Siamo in
ritardo come al nostro solito! E' l'una e venti e
ci troviamo ancora a Teveno a 24km dal Passo del
Vivione. Sfumata l'idea di pranzare al passo,
ripieghiamo con un veloce panino, anche
perchè pranzare ora poi chi la fa più
la salita? Avendo
fatto una colazione abbondante mi accontento di
solo mezzo panino, l'altra metà quando
saremo in cima! Lei invece se lo mangia
tutto. Incontriamo
la frazione di Bueggio, in mezzo a una verde
conca Una
cascatella sul torrente Povo in prossimità
di Bueggio. Vorrei
ricordare che a monte esistono i resti della diga
del Gleno a quota 1500m. Di fatto
avevano sospeso i lavori perché si erano
accorti della mancata corrispondenza al progetto
iniziale, sia come costruzione e sia come impiego
di materiali, come la calcina in luogo del
cemento! Si passa su
un altro versante della valle, se osservate il
tracciato, la strada è tutta a mezza costa
delle montagne. Sullo sfondo nascosta un po' dalle
nubi è la Presolana. Con un po'
di saliscendi arriviamo in vista di Vilminore di
Scalve con le nubi che all'orizzonte non ci
abbandonano. Vilminore
di Scalve e sopra un tappeto di nubi, grosso modo
il passo del Vivione si trova dietro la cima in
fondo a sx La scritta
su questa vecchia casa è
eloquente Di fronte
alla casa questa chiesetta, a dire il vero mi
sembra una valle di chiese, ve ne sono ovunque!
Questo é il Tempio del Donatore delle
associazioni AVIS e AIDO della Val di
Scalve Altra
chiesa, qui siamo a Vilmaggiore, mancano ancora 17
km al passo del Vivione. Ci
avviciniamo alla frazione di Barzesto, fra le nubi
qualche sprazzo di cielo blu, speriamo in
bene. Arrivati a
Schilpario invece di dirigerci in centro prendiamo
a dx dove il cartello marrone indica Rifugio
Vivione e miniere. Ci
accontentiamo di vedere Schilpario così da
lontano, d'altra parte fermarsi significherebbe
ritardare ulteriormente l'ascesa al
Vivione In
periferia di Schilpario ennesima chiesa sulla
strada, si tratta della Chiesetta di Santa
Elisabetta Località
Fondi, ora si incomincia a salire Passiamo a
fianco di un bel gruppetto di baite. Da qui in poi
iniziano i tornanti nel bosco, se ne conteranno 15
sino al rifugio Cimon della Bagozza, poi ancora due
e successivamente tutte curve sino al passo del
Vivione Questa
è l'ultima chiesetta che incontreremo lungo
la strada, Santa Barbara dei Fondi Iniziamo la
salita nel bosco fra larici abeti e pini Una malga,
un pascolo e le cime delle montagne, dovrebbe
trattarsi del Cimon della Bagozza Devo dire
che sino ad ora del percorso fatto vent'anni fa non
mi ricordo un bel niente se non il bosco! Una
sequela di cime che sembrano le dolomiti, solo che
ci troviamo nella Bergamasca. La strada
è bagnata, evidentemente ha fatto qualche
scroscio prima che arrivassimo noi Arrivati a
5km dal passo a quota 1570, la mia gregaria da
forfait. Fino a qui
sono 35km con 955m di ascesa, ma poi c'é da
mettere in conto anche il ritorno a cui
dovrà aggiungere ancora 629m di dislivello,
penso che per oggi le possa bastare. Alla fine
totalizzerà comunque 70km e 1580m di
dislivello. A me
mancano ancora 300m di dislivello da superare e
5km. La strada
che sale è bella, il meteo sta reggendo, non
resta che pedalare. Sopra di
me, dietro la montagna dove devo andare, si
è aperto un bel squarcio di cielo azzurro,
meglio così Mentre di
fronte a me, in pratica in direzione del luogo di
partenza, si stanno accumulando delle nubi poco
rassicuranti, ritorno bagnato? Ora la
strada gira attorno alla montagna e mi permette di
guardare indietro Girato
l'angolo della montagna lo scenario cambia, ora mi
immetto in un'altra valle che conduce al passo. Mi conforta
il fatto che manca poco e il cielo si è
aperto. A causa della strada stretta, non è
molto consigliato accedervi in auto o con mezzi
molto larghi. A sx una
malga sotto la montagna. Chissà
perché di questo ambiente ho conservato un
ricordo molto distorto. In fondo
alla valle scorgo dei piccoli laghetti o
pozze La strada
spiana e finalmente il rifugio del Passo del
Vivione appare all'orizzonte Questo e
uno dei laghetti o pozze Bici Alpina
III al passo del Vivione La strada
ovviamente prosegue e da li si scende in Val
Camonica Mi sarei
fermato volentieri a pranzare, ma vista l'ora, la
gregaria che mi aspettava a quota 1570m, i
rimanenti 40 km del ritorno con salita finale, mi
sono trangugiato il rimanente mezzo panino,
infilato il giubbino e giù Lascio il
passo e i laghetti con i turisti con tanto di
ombrellone Oh, Oh!
Girato l'angolo decisamente il meteo è
differente Altro giro
d'angolo e qui il meteo è più
rassicurante, per lo meno la discesa sarà
asciutta Decisamente
bello l'ambiente e visto che non me lo ricordavo
per nulla è stata una riscoperta, direi che
ne è valsa la fatica di arrivare
quassù, non vi pare? Senza
andare sulle dolomiti anche qui non è
affatto male, anzi! Intanto da
quassù posso pianificare o per lo meno
prevedere le mosse da mettere in atto. Noi
dobbiamo raggiungere proprio le montagne al centro
della foto a 40km da qui e sembra che lì il
sole faccia capolino. Ritorno
dalla "gregaria" è troppo tardi per
pranzare, mi accontento di una cioccolata e due
fette di crostata. Nemmeno il tempo di finire e di
nuovo in sella pronti per il ritorno. Manteniamo i
giubbini, a scendere fa fresco. Speriamo
bene, li è la nostra direzione Giungiamo
al bivio di Barzesto, scendere a valle o rifare il
percorso di andata a mezza costa? Dove eravamo al
rifugio ci avevano consigliato di rifare il
percorso già fatto all'andata. Guardando
però il cielo, noi si deve arrivare a sx
dove la Presolana degrada e lì c'è il
cielo libero, mentre andando a dx sembra si aprano
le cataratte nel cielo Direi che
la scelta ci ha premiato, solo un leggerissimo
spruzzo d'acqua, nulla di più. Ora possiamo
salutare la Valle di Scalve
Che
dire, vale proprio la pena di ritornare a visitare
luoghi visti molti anni fa e nel nostro caso
è stata una bella sorpresa, ambienti molto
belli che andrebbero gustati forse avendo
più tempo a disposizione, del resto penso
che l'ampia documentazione prodotta giustifichi un
salto quassù |
buone pedalate a tutti, Outside |
pagina creata:19-08-2013 ultimo aggiornamento: 23-07-2015 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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