La mappa
con curve di livello danno una idea concreta su
come ci si muove nel territorio e la sua
conformazione.
Da questa carta si può osservare che il
fondovalle è privo di insediamenti
abitativi, che invece occupano livelli sopra i
600m. La stessa valle mostra pendenze ripide sui
due versanti.
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La
Valvarrone
Farvi
vedere la valle dal basso ha poco senso,
perchè le continue pieghe dei versanti delle
montagne non riescono a dare una visuale di
continuità della valle. Ho quindi optato per
questa foto che ritrae la valle già in un
punto avanzato nel suo interno. Qui mi trovo sulla
carrabile che porta in vetta al Monte Legnoncino.
In questo punto attorno ai 1650m l'obbiettivo
è rivolto verso est , i picchi innevati che
si vedono a sx sono le cime del Pizzo dei tre
Signori 2554m che fanno parte delle Alpi Orobie
Bergamasche.
Sulla dx la
montagna che presenta due strisce senza alberi
è il Cimone di Margno. La striscia di sx
sono le piste degli impianti di sci di Alpe di
Palio, mentre quelli a dx sono dei Piani delle
Betulle.
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La partenza
l'ho prevista da Dervio in quanto è dove
inizia la strada che sale verso la Valvarrone.
Dervio, un piccolo comune noto come centro di
villeggiatura, è posto sulla sponda
orientale del Lago di Como ed è costruito
sulla protrusione dei sedimenti che ha trasportato
a valle il fiume Varrone nel corso dei millenni
riversandoli nel lago.
Dervio
è noto anche per il Centro Vela della FIV
(Federazione Italiana Vela) dove si formano i
velisti . Ovviamente il luogo è anche
deputato a gare di regate veliche con trofei,
campionati e quant'altro questo per la presenza
favorevole di venti, come la Breva.
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Già
da Dervio la strada incomincia subito a salire , in
breve si arriva alla frazione di Castello, si vede
la Torre del Castello di Orezia risalente a circa
l'anno 1039-40.
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Dopo
qualche tornante si ha già una visuale
più ampia su Dervio e il Lago di Como. In
primo piano si nota ancora la Torre del Castello di
Orezia, sulla sponda opposta del Lago, a sx la cima
del Monte Tremezzo 1700m, che si trova sopra
Menaggio
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Per chi
fosse già stanco poco dopo sulla sx
c'è un'area di sosta con tavoli e panche in
pietra con vista sul lago
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Non
è di certo una gran foto, visto l'obbligato
controluce, ma da il senso della conformazione
della valle scavata dal fiume Varrone, che ne ha
creato la profonda gola a V. L'aspetto della valle
è di assoluta bellezza, completamente
ricoperta di boschi, e il fondovalle privo di
strade o costruzioni
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Come ho
già scritto all'inizio, quasi tutto il
percorso pur essendo esposto a sud, gode di una
ombreggiatura invidiabile, cosa non di poco conto
se teniamo a mente che sono ben 22km di salita e
1500m di dislivello, per cui d'estate con il caldo
questo è un pregio non
indifferente
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Ormai
letteralmente immersi nel verde se vi girate
indietro potrete ancora godere di scorci sul lago
che ora appare sempre più lontano
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Sul lato
opposto della valle, sperse nella fitta giungla di
alberi, due casette
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Si prosegue
con l' immersione nel verde, fra il silenzio
totale, se non con i suoni della natura stessa, fra
il canto degli uccelli e la presenza di ruscelli o
piccole cascatelle
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La strada
dovendo correre in costa alla montagna, di
frequente si ritrova pareti di roccia viva a
ridosso della strada stessa. Come potete vedere le
piante sono ovunque; sopra, sotto, di fianco,
ovunque c'è spazio c'è ne
una!
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Sbuca dal
verde una chiesa, che presumo sia quella di
Sueglio
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Si riapre
ancora uno scorcio sul Lago di Como
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Un'
apertura sull'altro versanta della
montagna
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Sembra
l'edificio di una stazione ferroviaria, e anche la
scritta bianca su campo blu la richiama, ma si
tratta invece del Comune di Introzzo
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Si sale
ancora, e non è certo una novità , ma
sempre in parte all'ombra
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Punto di
svolta, giunti a Tremenico troverete sulla sx le
indicazioni per Roccoli di Lorla
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Tremenico
e lo sguardo sul verde
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Le
tipiche vecchie case in pietra
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La strada
sale attraverso Tremenico nella parte alta del
paese
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Vi assicuro
che una salita immersi costantemente nel bosco, in
cui potete sentire tutti i profumi: dalle resine
dei pini, a quelli dei tronchi tagliati di fresco,
al profumo di mirtilli e more , non è cosa
di tutti i giorni per chi vive in
città
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Una cosa
che il ciclista potrà apprezzare lungo il
percorso, sono le innumerevoli fontane a
disposizione.
Questa
adirittura con brocca di vetro e bicchieri a
disposizione!
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Attorno ai
1000m il bosco termina e si apre il versante
orientale della montagna, ma è una
situazione che dura poche centinaia di metri, poi
si riprende la strada nel bosco
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Ai 1100m si
arriva a Subiale, qui sul tornante si trova un
ristorante, in questo punto arriva anche la strada
che proviene da Loco Peinano e Artesso, vedi mappa
all'inizio
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Sopra i
1100m a tratti la vegetazione cambia, qui ora
c'è la presenza di alte conifere, mentre nel
sottobosco c'è sempre la presenza di
Felci.
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L'abitato
di Lavadée a 1306m.
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Sopra
Lavadée, un'area con laghetto, panchine e
giochi per bambini, di fronte un
ristorante.
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L'immancabile
fontanella; a dispetto di altri percorsi montani,
dove non si trova acqua nemmeno a pagarla, qui
siamo all'opposto, ed è così che
dovrebbe essere, purtroppo non da tutte le parti
esiste questa cultura di dar da bere ai viandanti e
sopratutto ai ciclisti che sudano parecchio in
salita! ricordatevi che l'acqua sta ad un ciclista
come la benzina sta ad un'automobile
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Lasciata
l'area di "svago" la strada si inerpica verso il
rifuglio, alle volte a furia di salire si
percepisce la pendenza solo perchè occorre
scalare il rapporto, ma se ci si ferma e si guarda
indietro, si capisce meglio la pendenza!
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Arrivo al
bivio dei Roccoli di Lorla, a sx la carrabile per
il Legnoncino a dx per il rifugio
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Il piano
dei Roccoli di Lorla a quota 1468m, è una
conca che dovrebbe ospitare un piccolo laghetto,
ora a quanto sembra prosciugato, attorno ad esso
sentieri, a sx c'è il bosco che sale verso
il versante del legnoncino, di fronte il bosco che
da sul versante nord della montagana (verso la
Valtellina per intenderci), a dx si intravede la
fontana e sempre in fondo a dx la zona dei servizi
WC chimici, oltre a panchine e tavoli per
picnic.
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Panche e
tavoli consunti dal tempo, posti nella zona nord,
si intravedono anche i cartelli con le indicazioni
dei sentieri, in fondo si sale per il monte
Legnone
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La cima del
monte Legnone 2609m, sotto i pini, i WC in colore
rosso
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Una breve
sosta al Rifugio Roccoli di Lorla del CAI sez.
Dervio, per un buonissimo panino al Prosciutto
crudo, di quelli che si sciolgono in
bocca.
In
verità io mi sarei accontentato di questa
meta, ma volendo fotografare dall'alto il Lago di
Como, non avevo alternative che non quelle di
seguire le indicazioni del gestore del rifugio,
ovvero prendere la carrabile per il Monte
Legnoncino a quota 1714m con un paio di km di
sterrato.
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Lo spazio
antistante il rifugio attrezzato con tavoli e
panche.
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Scendendo
dal rifugio, prima di imboccare la carrabile per il
Legnoncino è obbligo riempire la borraccia
con acqua fresca.
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Si ritorna
al bivio ed ora si prende per il Legnoncino, la
carrabile è abbastanza ampia, certo il fondo
è espressamente da MTB, possibilmente con
buone sospensioni e freni. Se si vuole salire a
piedi ci vuole circa un'ora di cammino.
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Da qui in
poi verrete ripagati dagli sforzi che avrete fatto
sino ad ora. La ricompensa saranno gli stupendi
panorami che vi si pareranno d'avanti ai vostri
occhi, in qualsiasi direzione volgerete lo
sguardo
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Questa
pianta è stata ormai immortalata
innumerevoli volte, non quanto per il suo aspetto ,
mi pare dovuto ad un incendio, ma perchè
è il primo luogo che offre una visuale verso
il Lago di Como.
mi
trovo a 1636m
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Questo
è lo stesso punto visto un poco piú
su, come potete vedere il fondo non è
uniforme, la carrabile è in pendenza e se
arrivate al vostro ritorno al tornante un po'
"lunghi" vi ritroverete abbracciati alla pianta o
peggio più sotto di 1000m! , quindi mi
raccomando prudenza! forse questo è il punto
più critico
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Uno sguardo
verso sud per fare un po' di conoscenze:
sulla sx il
Cimone di Margno con gli impianti di risalita di
Alpe di Palio e Pian delle Betulle. alla sua dx. in
secondo piano Alpe
Giumello
, in primo piano il Monte Mùggio, mentre la
cima innevata sullo sfondo è la
Grigna
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Il mio
obiettivo primario era quello di raggiungere un
punto di visuale verso Nord, ed eccomi soddisfatto,
purtroppo le condizioni meteo non erano delle
migliori, ma si sa in montagna funziona
così. Dietro la bici in pratica si trova il
Pian di Spagna che è qualla zona di terra
che divide il lago di Como dal Lago di Mezzola.
Tutto attorno il corollario delle montagne sul
confine Italo/Svizzero
Sotto in
basso a sx si intravede il Lago di Como
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Si ritorna
al bivio ed ora si prende per il Legnoncino, la
carrabile è abbastanza ampia, certo il fondo
è espressamente da MTB, possibilmente con
buone sospensioni e freni. Se si vuole salire a
piedi ci vuole circa un'ora di cammino.
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Ovviamente
non finisce qui il sentiero, c'è ancora
qualche sforzo da fare per arrivare in cima
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A sx il
termine del Lago di Como, il Pian di Spagna e a
seguire a dx il Lago di Mezzola
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L'abitato
di Torchiedo , sotto, sulla riva del Lago di Como
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Arrivato
sin sotto la chiesetta di San Sfirio a quota 1700m,
la bici deve essere lasciata, da lì in poi
c'è solo un sentiero in costa alla montagna
per arrivare al picco. Naturalmente ci troviamo in
vetta ad una montagna per cui chi soffre di
vertigini o problemi di equilibrio è meglio
che si accontenti, nulla di pericoloso, fin tanto
che si fa attenzione a dove si mettono i
piedi.
La bici
l'ho sdraiata, perchè non volevo che al
ritorno per qualsiasi motivo non dovessi ad andare
a recuperarla un migliaio di metri più
sotto
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Questa
è la vista sotto i vostri piedi dal sentiero
che porta alla cima:
La
Valvarrone è là sotto, non sembra ma
è un bel pezzettino ad arrivare sin
quassù!
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Ancora un
piccolo sforzo, oltre queste rocce in cima si
intravede un cippo
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Raggiunto
il cippo, finalmente la vetta è
conquistata!
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I guardiani
della vetta, la madonnina e la croce, sotto il Lago
di Como
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Basta
avvicinarsi al ciglio della vetta per vedere il
punto di partenza di Dervio 1500m sotto. Si
può notare l'andamento tortuoso della
Valvarrone scavata dall'omonimo fiume,che nel corso
dei millenni ha portato il materiale alluvionale
nel Lago. L'uomo poi su questi sedimenti ha
edificato nel tempo le sue abitazioni
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Una vista
sul Lago di Como, in centro si vede Bellagio ,
punto in cui si dividono i due rami del
Lago
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Il tetto
che si vede è quello della chiesetta di San
Sfirio, poco sotto sulla dx, si intravede il picco
della "forcella" da dove parte il sentiero, che
costeggiando il lato sud sale sino in vetta, come
si vede nulla di difficile
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Per completare
l'opera: Le Panoramiche
Vista verso
Nord, da sx Lago di Como, in centro Pian di Spagna
e Lago di Mezzola, sulla dx Valtellina e Monte
Legnone
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Sguardo
verso Est, il Monte Legnone e la Valvarrone a
dx
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Si prosegue
verso Sud; Grigna, in primo piano il Monte
Mùggio e Lago di Como
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Foto di rito prima di scendere
Un breve
Video
Conclusioni
Se vale la
pena di salire sin quassù questo lo dovete
decidere Voi, da parte mia ne è valsa la
pena, posso conferire un 5 stelle a questo
percorso.
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