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La Maremma Eremo San Guglielmo di Malavalle (GR) |
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Il percorso
si sviluppa in buona parte sulla SP 158 delle
Collacchie, per poi dopo Castiglione della Pescaia,
piegare all'interno su strade secondarie ed in fine
sullo sterrato che porta all'Eremo di Malavalle
santo patrono di Castiglione della Pescaia-
Festeggiamenti 12-14 Maggio Si parte
dal Campeggio Baia Verde in località Capanna
Civinini nei pressi di Punta Ala, si percorrono
3,5km sino al bivio di Pian d'Alma con la SP 158.
Si svolta a dx. direzione Grosseto affrontando la
salita di 2,73km sino alla galleria Querce Mercata
(116m) , per poi scollinare verso Castiglione della
Pescaia. Quote e dislivelli dei vari tratti L'altimetria
complessiva, non ci sono quote importanti da
superare, ma nel tratto sterrato le pendenze si
fanno più sentire che
sull'asfalto. Questo
percorso risale verso il Pian d'Alma partendo dalla
pineta vicino al mare, si prosegue fra le colline
sino a Castiglione dove si incontra il mare e poi
di nuovo fra campagne e colline. Il fondo
sulla viabilità ordinaria é tutto
asfaltato. La parte ciclabile presenta tratti su
fondo con radici che creano gobbe sull'asfalto e
alle volte sporco dalle foglie e aghi di pino. Il
tratto fuoristrada richiede gomme con buon grip per
la presenza di terra molto fine , sassi e
pietre.
Sullo
sfondo, dove si vedono le bandiere, l'ingresso del
Campeggio Baia Verde, punto di partenza dei miei
reports in Maremma. In fondo
all'uscita del Campeggio, si trova la strada che
dal Pian d'Alma porta a Punta Ala, si svolta a sx e
dopo una breve salita nel bosco appare questo
panorama guardando verso sx. arrivando a vedere
Torre Civetta sul poggio a sx. Arrivati a
Pian d'Alma si incrocia la SP 158, si svolta a
dx incontrando
questo cartello marrone che indica Castiglione
della Pescaia come percorso ciclistico di Ciclo
Turismo in Maremma. Posizionare
un cartello come questo di Ciclo Turismo su una
strada trafficata come la SP 158 delle Collacchie,
mi sembra una presa per i fondelli ai Ciclisti! Gentili
sigg. se posizionate questi cartelli, abbiate
almeno la lungimiranza di tracciare delle corsie
laterali riservate alle bici. Gli spazi a
disposizione ci sono e sarebbero senza dubbio una
garanzia in più di sicurezza tenendo alla
larga i mezzi che sfrecciano ad alta
velocità. Questa
é la SP 158 in prossimità della
Galleria, questa é la vista sulla strada che
sale. Ecco la
Galleria, la salita per arrivare sin qui non
é difficile ma si fa sentire. La paletta
è essenziale per mettere qualche metro di
distanza a chi sfreccia accanto! Qui siamo
all'uscita della Galleria, come vedete la strada
é troppo invitante per non schiacciare
sull'acceleratore e quando i mezzi pesanti ti
sfrecciano accanto il loro spostamento d'aria non
é per nulla piacevole e sicuro, quindi
spostare il limite della carreggiata ridisegnando
una pista ciclabile sarebbe auspicabile. Ora mi
chiedo quanto verrebbe a costare dipingere una
striscia in più per creare delle corsie
riservate sulle strade esistenti. Senza dubbio
costerebbe una frazione rispetto a creare una pista
ciclabile in sede propria, dall'oggi al domani
sarebbe già pronta, ma soprattutto visto che
siamo in Spending Review il tutto mi sembra una
quadratura del cerchio, perché sprecare
risorse inutilmente? Non
é che una striscia per terra faccia
miracoli, ma qualcosa in più la può
fare! Al termine
della ciclabile, subito dopo lo svincolo che
vedrete a sx, prendete la prima via a dx dove sullo
sfondo vedrete il mare. In fondo svoltate a sx e
percorrete il lungo mare sino a reimmettervi sulla
SP 158, fate una cinquantina di metri e poi
attraversatela entrando nella passeggiata del
centro storico. Attraversato
tutto il centro di Castiglione della Pescaia, si
esce dalla porta sud in direzione Grosseto sino ad
arrivare alla rotonda, prendete la seconda a dx.
Proseguite sino a trovare il cartello che indica
l'Eremo San Guglielmo, in pratica prima della curva
occorre proseguire diritti. ... ma
arrivati al bivio, una prima incongruenza, il
cartello indica Eremo di Malavalle al posto di
Eremo San Guglielmo trovato poco prima. Poco
più avanti un altro cartello indica Pod.
S.Guglielmo e sotto in piccolo EREMO. Può
essere che l'abbiano messo perché le persone
leggendo S.Guglielmo pensavano di essere
arrivati! La strada
secondaria corre fra i campi con a lato le
colline Arrivato ad
un bivio, noto a sx il solito cartello con
indicazione Eremo di Malavalle, mentre l'edicola
riporta sul sostegno sx, una piccola freccia nera
su campo bianco, che indica di andare a dx, a cosa
si riferisse era un mistero per me. Come potete
vedere dall'indicazione voi siete qui, al suddetto
bivio avrei dovuto proseguire diritto ed é
quello che ho fatto, e anche qui le incongruenze,
questa edicola indica Eremo San Guglielmo, mentre
sulla strada si trova l'altro cartello Eremo di
Malavalle! Forse viene da chiedersi se si tratta di
due Eremi differenti? dopo un
centinaio di metri trovo il sentiero che si fa
più stretto e pietroso e alcuni rami
tagliati lasciati a terra Proseguo
ancora, ma poco dopo devo desistere perché
il sentiero é tappezzato da rami tagliati,
sconsolato faccio dietro front, sarebbe stato
impossibile proseguire. Torno
indietro, poco prima avevo visto una deviazione, la
faccio e mi ritrovo davanti a una "Cessa" sono dei
sentieri tracciati sui monti che servono in teoria
come barriera per evitare il propagarsi di incendi.
La pendenza era talmente improponibile che anche a
piedi si sarebbe fatta fatica ad arrampicarsi,
oltre al fondo scosceso, per cui di certo non era
un percorso da MTB! Attiguo
allo spiazzo una baracca in legno con tanto di
porticato provvisto di tavoli sedie e panche, a
fianco le solite piante di sughero decorticate, ma
di cartelli o altri sentieri per l'eremo nemmeno
l'ombra! Decido
quindi di lasciar perdere e faccio ritorno
all'edicola dove si trovano le mappe dei sentieri,
e mentre le stavo riguardando ho sentito dei rumori
provenire dall'altro lato del sentiero; era un
contadino che stava armeggiando su un macchinario
agricolo, ne ho approfittato per chiedere
spiegazioni. Dall'edicola
si vede in fondo sulla dx un piccolo casotto in
cemento e poco prima la sbarra da
oltrepassare La famosa
sbarra, e direi: e non lo potevano scrivere su un
bel cartello? ma trattandosi di proprietà
privata evidentemente questo non é possibile
ed occorre prendere il giro alla larga. Superata la
sbarra mi ritrovo su un altro sentiero sterrato,
attorno coltivazioni e colline, sullo sfondo si
vedono le "Cesse" spegnifuoco che le
attraversano. Ora il
terreno si fa più sassoso e arido, Vi
rammento che nel fare queste escursioni é
sempre meglio essere in compagnia, i luoghi non
sono molto frequentati, non trovate acqua, per cui
portatevi la scorta, non é detto che i
cellulari abbiano il campo, il mio l'ha preso,
altri del luogo dicono che non si prende, per cui
in caso di necessità vi ritrovereste da
soli. Lasciate sempre detto dove andate e che
percorsi farete, insomma adottate le solite
precauzioni. Un'altra
bella pianta di sughero e sullo sfondo un manufatto
antico dell'acquedotto. Di fatto
nelle vicinanze del manufatto c'é un
cartello esplicativo in lamiera logoro e consunto
sbiadito dal tempo, per cui non mi sono nemmeno
soffermato a vedere cosa si potesse leggere
ancora. A fianco
dell'acquedotto un recinto con all'interno una
roulotte destinata ad abitazione per cani, ce
n'erano almeno una decina, e come ovvio passandovi
accanto un gran abbaiare, saltare e rincorrermi,
per fortuna che c'é la presenza della rete
altrimenti mi avrebbero sbranato! Superato il
recinto dei cani feroci ci si inoltra nel bosco, il
sentiero si fa più stretto; Incontro un
cartello esplicativo ormai consunto dal tempo e
dalle intemperie che riporta l'intestazione L'Eremo
di Malavalle Questo
é il contesto in cui é ubicato il
cartello, nei pressi di un vecchio mulino ad
acqua. A fianco
del mulino alcuni tavoli in legno con panche
trasformano il luogo in un'area sosta. La foto non
rende bene l'ambiente ombroso e circondato dal
bosco Davanti al
Mulino di Malavalle l'Alpina III, ho colto
l'occasione per testare ancora una volta in
fuoristrada la nuova forcella ad aria Recon della
Rock Shox, che si conferma migliore rispetto alla
precedente Rock Shox Tora. Questa volta ho tenuto
la pressione di precarico leggermente al di sotto
del valore consigliato anche per attutire meglio il
fondo dissestato. Lasciato il
Mulino di Malavalle si incontra ancora un cartello
che indica il sentiero per l'Eremo di
Malavalle Fra le
piante del bosco si scorge in lontananza una
recinzione, in primo piano ancora un tavolo con
panche in legno Arrivo alla
recinzione e un cartello di lavori di conservazione
conferma che sono arrivato all'Eremo Ancora un
cartello per dare al pubblico le informazioni sul
manufatto Questa
é invece la pianta del complesso
monastico Dove
é ubicato il cartello, ora capite il
perché del non perfetto stato di
conservazione. Dopo la
fatica Vi presento l'Eremo di San Guglielmo di
Malavalle, o almeno quello che rimane! Sulla
destra altri resti fagocitati dalla vegetazione che
si riprende i suoi spazi. La bici
é la in fondo che mi aspetta, concludo qui
la visita all'Eremo di San Guglielmo di
Malavalle é
ora di far ritorno, fate attenzione in discesa per
il fondo sdrucciolevole, meglio ovviamente avere
gomme artigliate, buoni freni e
sospensioni! Un luogo
non distante da Castiglione della Pescaia, certo
una risistemazione dei cartelli e degli accessi
sarebbero auspicabili, sempre che si voglia
valorizzare il luogo, così com'é
sembra più lasciato all'abbandono. Anche la
SP 158 se dotata di corsia per le bici darebbe
più sicurezza ai turisti
ciclisti. |
buone pedalate a tutti, Outside |
pagina creata: 09-07-2012 ultimo aggiornamento:07-08-2015 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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