Alla
scoperta del territorio
Alla solita
mappa ricavata da Google, ho aggiunto il percorso e
altre indicazioni utili.
La
Valtellina, questa immagine è rivolta verso
nord-est, si può vedere la Valle che va
verso Sondrio, mentre a sx della Valtellina, si
vedono i rilievi del Monte Disgrazia e del gruppo
del Bernina, di fatto a nord della Valtellina si va
verso il confine Italo-Svizzero.
Infine il
tracciato che sale al Passo San Marco attraverso la
Valle del Bitto di Albaredo
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Il profilo altimetrico (tratto da www.salite.ch)
La prima
volta che ho varcato questo passo provenivo dalla
Valle Brembana, era il lontano 1985, in quegli anni
la strada asfaltata terminava al Passo San Marco,
poi uno sterrato di alcuni km portava di nuovo alla
strada asfaltata della Valle del Bitto che scendeva
a Morbegno. Mi rimase molto impressa la discesa
verso Morbegno per il magnifico paesaggio, ora a
distanza di 25 anni sono risalito in senso inverso,
ma questa volta in bici, allora ero in
moto.
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Il punto di
partenza a Morbegno l'ho fissato nel parcheggio
adiacente alla stazione ferroviaria, in particolare
quello posto a ovest della stazione. E' sterrato,
con un accesso nel piazzale con molte buche, in
compenso è ampio ed anche ombreggiato in
alcuni punti verso sud.
Vista la
carenza di parcheggi a Morbegno, questo è
l'unico che consiglio anche perchè non vi
sono limitazioni orarie.
Per
raggiungerlo, proveniendo da Lecco si va alla
stazione ferroviaria che si trova a sx. al secondo
semaforo all'ingresso a Morbegno.
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Lasciata la
stazione alle spalle, mi sono avviato al semaforo
della provinciale dello Stelvio SS38, ho
attraversato l'incrocio e sono andato diritto verso
il centro di Morbegno, giunto alla piazza 3
Novembre, mi sono imbattuto in questo vecchio
negozio, e visto che avevo desiderio di un paio di
panini con bresaola e bitto, ne ho
approfittato...
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... e
varcata la soglia, mi si è presentato
davanti un mondo antico in cui il tempo si è
fermato...
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...che
fosse antico lo si percepiva, e di fatti il
proprietario mi ha poi mostrato la data incisa
all'ingresso delle cantine sottostanti che riporta
un bel 1692!
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La sala di
stagionatura del bitto, quello che poi io ho
ribattezzato:
"il Sancta Sanctorum" ovvero il luogo più
sacro del negozio posto nel retrobottega. In
pratica in questo locale vengono poste a stagionare
le forme, dove quotidianamente vengono raspate per
evitare il propagarsi delle muffe fino ad una
stagionatura ottimale che non da più luogo a
questa proliferazione.
Le forme
poi a stagionatura inoltrata vengono trasferite per
periodi in Val Gerola, per fare di nuovo ritorno
nelle cantine.
In questo
negozio è possibile trovare del Bitto dai
70giorni di maturazione fino ai 10anni di
stagionatura!
Di fatto il
formaggio denominato Bitto è esclusivo del
territorio compreso fra la Valle del Bitto e della
Val Gerola.
Il Bitto
vine prodotto esclusivamente con latte prodotto da
vacche che si nutrono sui pascoli, il latte viene
trasformato a caldo sul posto appena munto e
addizionato con 10-20% di latte di capra di razza
Orobica o della Val Gerola.
Ovviamente
vi dico solo che è molto buono!
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Concludo
qui la mia visita al negozio, e lascio a voi
scoprire le altre zone riservate ai vini le grappe
e salumi, miele, farine, e altri prodotti tipici
della Valtellina.
Io i miei
panini me li sono gustati sul Passo San Marco al
vertice della zona di appartenenza del Bitto, con
la valle ai miei piedi, penso che meglio di
così non si sarebbe potuto gustare il
formaggio, avendolo riportato nella sua zona di
origine naturale !
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Uscito dal
negozio si prende la via a dx. attraversando la
parte antica di Morbegno...
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... con
scorci caratteristici, giunti in questa piazzetta
si prende la strada a sx della fontana.
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Terminata
la zona ciclo-pedonale, si sbuca in questa piazza,
occorrerà svoltare a dx. di fronte alla
chiesa.
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Dopo
qualche centinaia di metri ci si ritrova davanti a
questi cartelli, da qui inizia la salita al Passo
San Marco, il cartello indica 25km al Passo San
Marco e 10Km ad Albaredo.
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La strada
sale all'ombra del bosco con viste verso le cime
ancora imbiancate dell'alta Valtellina
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La vista su
Morbegno, la strada come ho già scritto
all'inizio non è molto pendente per cui si
sale con regolarità senza strappi duri da
affrontare.
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Guardando
verso l'inizio della Valtellina si inizia a
scorgere la parte finale del lago di Como, con lo
sfondo delle montagne Svizzere
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L'ambiente
circostate è ben curato, i prati sono tenuti
in ordine ed il verde trionfa in ogni
luogo.
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La
via PRIULA
Primo
incontro ravvicinato con la via PRIULA.
Sul finire
del 1500 il nord Italia era suddiviso fra La
Serenissima Repubblica di Venezia e il Ducato di
Milano allora sotto il dominio Spagnolo.
Per i
Veneziani poter commerciare con il Cantone dei
Grigioni che era un alleato significava dover
passare lungo il Lago di Como controllato dagli
Spagnoli,oppure affrontare e superare le impervie
vie delle Orobie.
Fu scelta
la via della Valle Brembana e venne costruita la
via che partendo da Bergamo portava a Morbegno
scavalcando il Passo San Marco, venne anche
costruito il rifugio Cà San Marco (ancora
esistente) per dare ricovero ai
viandanti.
Dopo
un'abbandono di questa via, ora c'è in atto
una rivalutazione delle comunità montane
interessate, e alcuni tratti sono ancora
percorribili.
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Si
prosegue ancora all'ombra del bosco
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La strada
ora esce dal bosco e subito si spalanca una
finestra sulle catene di monti a nord est della
Valtellina. A dx. la cima innevata del monte
Disgrazia
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La strada
dopo l'ampio tornante precedente, prosegue verso
ovest, a fianco tre cavalli intenti a brucare
l'erba.
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Breve sosta
per rifornimento idrico prima di giungere a Arzo.
Vi consiglio di approfittarne visto che dopo
Albaredo non ci sono fontane e la strada è
ancora lunga, se poi la si fa nelle ore
calde...
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Come ho
già scritto, tutto attorno alla strada
è ben curato, e questo è un
rappresentativo quadretto idilliaco.
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Giunti alla
frazione di Arzo, il panorama verso l'inizio della
Valtellina e il lago di Como si fa più
nitido. Si riesce anche a vedere parte del corso
del fiume Adda. Sullo sfondo le montagne della
Svizzera
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Entrando ad
Arzo nuova apertura verso le cime innevate a
nord-est
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Dietro la
curva, villetta con panorama sul monte Disgrazia,
cima innevata a dx.
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La
chiesa all'ingresso di Arzo
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Finalmente
una vista sulla Valle del Bitto, al centro Albaredo
per San Marco.
Per darvi un'idea di quanto dista l'obbiettivo da
raggiungere, guardate a dx. dove i pendii delle
montagne confluiscono a valle, bene da li risalite
perpendicolarmente sino alla cresta dei monti
superiori, lì si trova il Passo San Marco. I
cavi della rete elettrica che vedete in primo piano
sulla Sx. provengono proprio dal Passo San
Marco. Quindi
mettetevi il cuore in pace e pedalate, vi mancano
solo 16km
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Superato
Albaredo, ci troviamo nel mezzo della Valle del
Bitto
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Ad
Albaredo, ho raggiunto un ciclista che poi
diventerà mio compagno di scalata
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Posso
scrivere che questa valle, questa salita,
conservano il suo fascino immutato nel tempo che
non può non lasciare un segno a chi la
percorre.
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Ogni tanto
il ciclista incontrato si dava in alcuni brevi
fuorisella, ho scoperto poi che era di
nazionalità Olandese.
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Uno sguardo
indietro verso il punto di partenza.
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C'è
chi scende e chi sale, mancano ancora
7km
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Mancano
5km, lo scenario è bellissimo con ancora un
po di neve in cima.
Da tener
presente che mentre ero nel negozio a Morbegno per
farmi fare i panini, i proprietari mi dissero che
la sera precedente aveva fatto circa un 20cm di
neve sul Passo San Marco, tanto che non erano
sicuri che fosse percorribile.
Per questo
motivo ero ritornato al mezzo e mi sono preso un
windstopper a maniche lunghe in caso di
freddo.
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ecco
da dove si forma e scende il
torrente
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Al cartello
dei - 5km, il torrente che scende a valle nel
contesto del tipico paesaggio alpino, in uno
scenario di incomparabile bellezza.
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mancano
ancora 474m di dislivello da superare in poco meno
di 5km
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Alcune
abitazioni o baite attorno ai 1500m di
altitudine
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Le ultime
malghe, da qui sino al passo non si troveranno
più altre costruzioni
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Negli
ultimi km la strada sale fra alcuni tornanti
raddoppiando la pendenza e in breve si sale in
quota,
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La sotto a
sx si intravede la Casera. In mezzo alla conca
delle montagne è visibile il rivolo che
forma poi il torrente che scende a valle a
convogliarsi nel Bitto.
A
questa quota è ancora presente una folta
foresta di pini, e lo scenario è suggestivo.
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Si sale
sempre di più, ora la strada va in costa
mantenendosi esposta a nord aprendosi con i
panorami verso le catene di monti dell'alta
Valtellina e della vicina Svizzera.
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Il versante
esposto a nord è il più brullo, e ci
sono ancora tracce di neve nonostante sia il 23
Giugno, ma teniamo presente che la sera prima hanno
detto che c'era una spanna di neve sulla
strada!
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del resto
dando uno sguardo alle montagne di fronte il fatto
che vi sia anche là neve a queste quote,
testimonia che il tempo ha fatto brutto anche
li.
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anche il
mio occasionale compagno di viaggio sta per
arrivare in cima, manca poco ormai.
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Siamo ormai
in vista del traguardo, là in mezzo ai
tralicci c'è la meta.
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Finalmente
è fatta, anche l'Olandese è arrivato
al traguardo.
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Ed ecco
cosa si vede dal Passo San Marco guardando verso la
Valtellina.
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Questo
invece è lo scenario del lato Bergamasco del
Passo San Marco, con il laghetto e l'ultima neve in
primo piano
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Il cippo
posto dalla Serenissima Repubblica di Venezia
durante la costruzione della Via PRIULA
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In testa al
palo il cartello della Via PRIULA con a fianco lo
stemma del leone di San Marco
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Che dire,
la salita è lunga e questo si sa, si sale
quasi a 2000m nella Valle del Bitto, a dire il vero
poco antropizzata, ben curata e con tutte le
variazioni che la natura sa offrire salendo dal
fondovalle sino in vetta.
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CONCLUSIONI
Penso di
avere offerto un quadro abbastanza ampio di questa
valle e che meriti una scalata in bici,
gustandosela metro dopo metro.
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buone
pedalate a tutti, Outside