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Un giro nel Parco Nazionale dello Stelvio salendo al Passo dello Stelvio e ai Laghi di Cancano


 

Cima Coppi, Passo dello Stelvio m. 2760 un mito per tutti i ciclisti e motociclisti






>Passo dello Stelvio m. 2760


Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
86km
2309m
asfa/sterr
stradale
7% - 15%
✩✩✩✩✩
✩✩✩
✩✩✩✩
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Un percorso inserito nel Parco Nazionale dello Stelvio. Si parte dalla Valdisotto nella frazione di Tola, passando per Bormio e salendo al Passo dello Stelvio, poi discesa sino al bivio per Livigno e raggiunta la frazione di Turri Piano deviazioni per Torri di Fraele, Laghi di Cancano.




L'altimetria del Percorso: sono 2309 metri di dislivello da superare con un percorso totale di 86km. Ovviamente è un percorso duro, non quanto per le pendenze in gioco, ma per le quote che si raggiungono, e per i 40km di salite da affrontare.





Queste due immagini sono tratte da:


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Il percorso

Pronti, via, si sale? no! questa volta ho volutamente scelto un punto di partenza defilato. Ho scelto la Valdisotto nella frazione di Tola, lontano 6km dalle prime salite di Bormio, in modo da poter fare un riscaldamento adeguato. In questi giorni dei primi di Settembre il risveglio era con temperture fra 6-9°C mentre a Milano ci si alzava con 19°C.

Fuori Bormio c'è un bivio, diritti si va a Livigno, mentre svoltando a dx. si prende per il Passo dello Stelvio. Arrivati al passo si ridiscende sempre a questo bivio prendendo questa volta la strada per Livigno, e giunti alla frazione Turri Piano si svolta a dx. per Torri di Fraele - Laghi di Cancano.

Perchè queste mete

Perchè affrontare queste due salite; per me lo Stelvio non è una novità e più avanti troverete delle mie testimonianze risalenti al 1976, ma per un ciclista lo Stelvio è un po' l'esame finale , è una meta che ogni ciclista sogna di poter fare, un mito da raggiungere, ma nel mio caso direi più che altro sono i Laghi di Cancano che erano nei miei desideri già dai primi anni 70' e che per mille motivi non sono mai riuscito a vedere.

Mi accorsi della presenza dei Laghi di Cancano quando nel 1969 organizzai il primo raid a Livigno con le moto, riuscii a convincere 6 amici con 5 moto. Un viaggio epico per quei tempi, io a bordo di una Gilera Giubileo 98. Erano i giorni di Ferragosto ed in cima al passo del Foscagno un leggero nevischio aveva anche provocato un testa coda ad una moto, fu in quella occasione che osservando le cartine stradali poco dettagliate in mio possesso mi accorsi delle due insignificanti macchioline azzurre, nella valle attigua, e da quel momento la curiosità è rimasta tale fino a questo momento.


 


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Come arrivarci

Occorre percorrere tutta la Valtellina sino all'uscita dell'ultima galleria in prossimità di Bormio uscendo subito a dx. verso Cepina-Valdisotto-Tola


DISTANZE

Da Milano 199 km - Da Bergamo 151 kma - da Lecco 142km - da Brescia 151km

Dove parcheggiare

Vorrei aprire una parentesi, pensare di farsi il Passo dello Stelvio arrivando la mattina stessa, dalla pianura, è una cosa che sconsiglio.

Salire a circa 3000m di punto in bianco senza fare un minimo di acclimatamento in altitudine, è una cosa da non fare. Almeno passare una notte in luogo e al mattino dopo affrontare la salita è già una cosa accettabile. C'è sempre da tener conto che oltre le differenze di altitudine ci sono anche le differenze di temperature, per cui diamo il tempo anche al nostro corpo di adattarsi, anche se ci vogliono almeno 2gg per incominciare ad adattarsi.

Quindi se optate per questo consiglio un qualsiasi pensione-albergo o altra struttura avrà il necessario spazio a disposizione.



Camping Cima Piazzi - Tola - Valdisotto

Personalmente ho scelto questa location, il Camping CIMA PIAZZI a Tola- Valdisotto.

Il Camping è dotato anche di 12 Bungalows con 4/6 posti letto, con servizi, angolo cottura e TV, nella foto accanto è la struttura a sx.

Oltre a questo nel Campeggio c'è un ampio ristorante e pizzeria e nei mesi estivi una piscina.

Dopo aver passato la notte, partenza poco prima delle 9 con i tetti che mostrano il segno di un po' di brina della notte.

Il sole incomincia a fare capolino sulle cime della valle.

Nonostante la Valdisotto ancora in ombra, quello che interessa è vedere le montagne che danno l'accesso al passo dello Stelvio che sono già assolate, e nel cielo nemmeno l'ombra di una nuvola, senza dubbio si prevede una bella giornata

Terminata la colazione e approntata la bici , scorte alimentari, vestiario, e indispensabile crema solare protettiva, se non volete ustionarvi, prendo la ciclabile per Bormio. Questo tratto all'ombra richiede di mettersi le coperture antivento che poi serviranno anche per la discesa dal Passo dello Stelvio.

Ovviamente tutto dipende dalle temperature che incontrerete!

Ormai il sole stà illuminando tutta la valle verso Bormio e fra un po' si toglieranno gli indumenti antivento.

Arrivati a Cepina seguire sulla dx. l'indicazione per i Vigili del Fuoco, passati sotto il ponte svoltare a sx. prendendo la ciclabile per Bormio.

Partendo dal campeggio non è tutta ciclabile sino a Cepina, alcuni pezzi mancano, e in altri è possibile percorrere i larghi marciapiedi

Arrivato a Bormio il sole fa già sentire il suo effetto permettendo di alleggerirsi dagli indumenti.

Qui accanto è mostrato il bivio a sx.Livigno - Valdidentro - Passo dello Stelvio, a dx. Santa Caterina Valfurva, Passo del Gavia.

Dal Campeggio sono 6,9km con pendenze 1-2%

Si attraversa Bormio e si incomincia a salire, 1,5km al 5% sino al bivio, dove diritti si va a Livigno, mentre a dx. si prosegue per il Passo dello Stelvio.

Le luci del primo mattino proiettano ancora lunghe ombre, ma la temperatura sta salendo rapidamente, rispetto alle zone in ombra da cui sono partito, e che riceveranno i raggi del sole fra un po'.

Dal bivio ci sono 20km di salita sino al Passo dello Stelvio

Presa la strada per il passo, sotto appare la valle che a sx. porta in Valdidentro con all'inizio la frazione di Premadio . Sulla dx, la gola fra le due montagne è l'inizio della Valle di Fraele e lo sbocco dei Laghi di Cancano

La Valdidentro

Galleria Bagni Vecchi, sulla SS.38 dello Stelvio, a sx. dopo la galleria si trovano i famosi "Bagni Vecchi" di Bormio, visti e rivisti più volte in vari servizi TG

Queste targhe sono murate nella roccia, sulla dx. poco prima dell'inizio della galleria

Guardando indietro, in centro alla foto, la periferia di Bormio verso Santa Lucia, e verso l'imbocco della Valdisotto, mio punto di partenza di questo giro.

I tracciati che si vedono nella montagna a sx. sono le piste da sci di Bormio

Superati i Bagni vecchi di Bormio la strada piega verso dx. imboccando la valle del Braulio, e poco dopo si arriva al primo dei 35 cartelli che segnalano i tornanti, qui siamo a quota 1597m slm.

Siccome uno potrebbe anche perdere il conto, i vari cartelli ce lo ricordano!

Dei tratti sono ancora in ombra, la strada è ampia e si sale senza problemi, anche se il traffico di auto e moto si fa sentire, specie per gli scarichi di benzina incombusta, che per chi va in bici non è proprio il massimo!

Dopo 3 tornanti e 150m di dislivello superati, la valle si mostra in tutta la sua lunghezza, per lo meno sino alla montgna di fronte, dove sul suo pendio sono disegnati numerosi tornanti

Questa è la zona gallerie, alcune buie alcune con feritoie laterali, comunque con poca visibilità.

Rammento che per i ciclisti con i nuovi regolamenti sono obbligatori i giubbini o le bretelle riflettenti, oppure disporre delle luci, io avevo tutto e poi ancora, per cui...

Certo che se mettessero delle luci non sarebbe poi male, al Gavia ho letto che le stanno mettendo!

... forse avranno letto il mio articolo a riguardo? bho!

In galleria raggiungo un ciclista con bici da corsa e rimango alle sue spalle avendo le luci che lui non ha

Fra una galleria e l'altra intanto si avvicina la montagna con la serie di tornanti da scalare

Mi fermo un attimo ad osservare la valle del Braulio sottostante, questa è la vista da dove si sale, la strade corre tutta a mezza costa sulla sx.

In prossimità di una piccola centrale idroelettrica, un cartello indica che ci sono 14 tornanti da affrontare

Affronto i primi tornanti e da qui ora si vede bene la selvaggia valle, con la strada intagliata nella roccia

"Amarcord" ora provate a confrontare questo scatto con la foto sopra, questo è stato fatto un tornante più in alto rispetto alla foto sopra, con la differenza che questo scatto l'ho fatto nell' ormai lontano 1976!

Le montagne sono rimaste le stesse, ma io non direi!

Al tornante n° 26 a quota m. 2004 dopo aver superato il tratto più ripido al 15% ci si trova con a sx. la cascata del Braulio, mentre sulla dx. i vari tornanti che salgono sul pendio della montagna.

Sino a qui sono 833m di dislivello e 17,26km dalla partenza

Al tornante 24 si può osservare bene la cascata del Braulio, con innumerevoli salti che formano delle pozze.

Poco sopra si trova ad un tornate un Ristoro

Superato il Ristoro, un gruppo di motociclisti stanno sorpassando due ciclisti, in moto si fa in fretta, basta aprire il gas, ma in bici ....

I tornanti lasciati alle spalle

Più si sale e il paesaggio cambia

Finiti i tornanti si arriva alla seconda cantoniera, sulla dx. un'area di sosta

Dopo la cantoniera la strada spiana e permette di respirare

Si passa accanto al torrente Braulio, con altri piccoli salti d'acqua, sullo sfondo un'altra nuova montagna

Guardando indietro il panorama è d'alta quota

In falsopiano si arriva al Pian del Braulio nei pressi della 3° cantoniera

Alla terza Cantoniera 2318m fa da cornice una parete di dolomie, con una vasta area erosa di carbonato di calcio. Sulla dx. un monumento commemorativo dei caduti della I Guerra Mondiale

Il monumento commemorativo dei caduti della I Guerra Mondiale

Di fronte al monumento c'è la casa del Cappellano

Ormai la meta si sta avvicinando, a sx. si scorge la IV Cantoniera, mentre a dx. i primi alberghi del passo dello Stelvio

Sullo sfondo la IV Cantoniera, questa fila di auto aveva le targa dello stesso paese, ovviamente erano degli amici o conoscenti, tra l'altro alcune auto erano dello stesso modello

Alla IV Cantoniera ci si trova al bivio, a dx. si sale al Passo, mentre diritti si va in Svizzera

Di fronte la strada che porta in Svizzera, qui si è a 2502 m. di quota

Ancora un Amarcord, stesso punto della foto sopra, scattata nel 1976, eravamo pronti per arrivare in vetta con tutto il Moto club

Era il 3° Rally dello Stelvio Motoraduno Nazionale organizzato dal Moto Club di Sondalo 11 Luglio 1976

Nella foto sopra il gonfalone del Moto Club a cui appartenevo e che apriva la sfilata delle nostre moto

Qui sotto la medaglia ricevuta in attestato alla partecipazione

 

Da questo bivio mancano 3,35km con pendenza media al 9% , sono 276m di dislivello da superare

Le ultime rampe, forse le più dure non quanto per le pendenze, ma perchè si avverte la rarefazione dell'aria, e quando cala l'ossigeno e come se mancasse la benzina ad un motore.

Non è una cosa macroscopica, ma pur sempre una cosa avvertibile

Non lasciatevi trarre in inganno da questo cartello, il passo è ancora più su!

Il traguardo è dopo i parcheggi, dietro la curva

ancora 50m ed è fatta!


Arrivato al "circo mediatico" del Passo dello Stelvio, crocevia di persone e mezzi di ogni tipo. Se ci sofferma ad ascoltare, si possono sentire quasi tutte le lingue europee.

Per coprire i 28,40Km e 1600m di dislivello ho impiegato 2h:24' alla media di 11,81 km/h


Oltre ai negozi di souvenir sono presenti anche banchetti che forniscono panini con Wurstel e Crauti, arrosto di Cervo, salsicce ecc.


Il popolo dei motociclisti la fa sempre da padrone, dopo vengono i ciclisti e poi gli automobilisti


Uno sguardo verso l'altro versante con la strada che sale da Trafoi.

Sulla dx. su un paesaggio lunare, si vede il "Piccolo Tibet"


Il Versante Altoatesino conta 48 tornanti contro i 36 di quello che sale da Bormio



Punto di vista sul versante Altoatesino salendo al "Piccolo Tibet" cliccare sulla foto per la visione panoramica


Ed eccomi vicino al Piccolo Tibet

 

Dalla terrazza del Piccolo Tibet con alle spalle le vette con quel che rimane dei ghiacciai.

L'Alpina III compagna della scalata è stata modificata con l'aggiunta di un portapacchi su cui ho fissato una capiente borsa, che si è rivelata utile per mettere l'abbigliamento supplementare a protezione del freddo sia per il mattino che per affrontare la lunga discesa, c'è da tener presente che il giro non finisce qui e che sceso a Bormio mi aspetta un altro 2000 da scalare, per cui meglio non raffreddare i muscoli.

Come si può vedere ho preso in prestito la paletta catarinfrangente dall'altra bici, in previsione di questi percorsi trafficati da auto.

Può sembrare una sciocchezza ma l'utilizzo della paletta e di fondamentale importanza per accrescere la sicurezza.

Con la paletta ho ormai verificato da tempo, le sto usando da quasi vent'anni, che gli automobilisti tengono maggior distanza durante i sorpassi, questo perchè un oggetto sporgente che non puoi vedere in fase di sorpasso, incute il timore di strisciarvi contro, mentre in presenza di un ciclista senza paletta, l'automobilista tende a prendere la misura della distanza osservando il corpo del ciclista che è l'unica parte che vede, senza tener conto della bici.

E' per questo motivo che molti sorpassi di auto alle bici talvolta vanno a sfiorare il ciclista.

Se non ci credete provate a metterla sulla vostra bici e poi vedrete il risultato, io a disprezzo dell'estetica e del possiibile freno aereodinamico l'avevo anche sulla bici da corsa!

Sul Passo si trova questa dedica al Campionissimo Fausto Coppi

Ultima foto sul Passo dello Stelvio, con un nuovo traguardo raggiunto assieme alla mia ALPINA III, in 4 mesi di utilizzo abbiamo superato 20.000 metri di dislivello! Non mi rimane che girare la bici...

... e percorrere i 20km della discesa sino al bivio per Livigno e da li affrontare gli altri 14km di salita ai Laghi di Cancano a 1950m, poi altri 22km per tornare al punto di partenza totalizzando 86km e 2309m di dislivello.

Ma questo lo vedrete nei prossimi giorni... restate su bellitaliainbici , il meglio dell'Italia a portata di mouse e ruote di bici!



seconda parte

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2011
pagina creata: 13-09-2011
ultimo aggiornamento: 26-07-2015
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