Un percorso
inserito nel Parco Nazionale dello Stelvio. Si
parte dalla Valdisotto nella frazione di Tola,
passando per Bormio e salendo al Passo dello
Stelvio, poi discesa sino al bivio per Livigno e
raggiunta la frazione di Turri Piano deviazioni per
Torri di Fraele, Laghi di Cancano.
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L'altimetria
del Percorso: sono 2309 metri di dislivello da
superare con un percorso totale di 86km. Ovviamente
è un percorso duro, non quanto per le
pendenze in gioco, ma per le quote che si
raggiungono, e per i 40km di salite da
affrontare.
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Queste due
immagini sono tratte da:
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Il
percorso
Pronti,
via, si sale? no! questa volta ho volutamente
scelto un punto di partenza defilato. Ho scelto la
Valdisotto nella frazione di Tola, lontano 6km
dalle prime salite di Bormio, in modo da poter fare
un riscaldamento adeguato. In questi giorni dei
primi di Settembre il risveglio era con temperture
fra 6-9°C mentre a Milano ci si alzava con
19°C.
Fuori
Bormio c'è un bivio, diritti si va a
Livigno, mentre svoltando a dx. si prende per il
Passo dello Stelvio. Arrivati al passo si
ridiscende sempre a questo bivio prendendo questa
volta la strada per Livigno, e giunti alla frazione
Turri Piano si svolta a dx. per Torri di Fraele -
Laghi di Cancano.
Perchè
queste mete
Perchè
affrontare queste due salite; per me lo Stelvio non
è una novità e più avanti
troverete delle mie testimonianze risalenti al
1976, ma per un ciclista lo Stelvio è un po'
l'esame finale , è una meta che ogni
ciclista sogna di poter fare, un mito da
raggiungere, ma nel mio caso direi più che
altro sono i Laghi di Cancano che erano nei miei
desideri già dai primi anni 70' e che per
mille motivi non sono mai riuscito a vedere.
Mi accorsi della presenza dei Laghi di Cancano
quando nel 1969 organizzai il primo raid a Livigno
con le moto, riuscii a convincere 6 amici con 5
moto. Un viaggio epico per quei tempi, io a bordo
di una Gilera Giubileo 98. Erano i giorni di
Ferragosto ed in cima al passo del Foscagno un
leggero nevischio aveva anche provocato un testa
coda ad una moto, fu in quella occasione che
osservando le cartine stradali poco dettagliate in
mio possesso mi accorsi delle due insignificanti
macchioline azzurre, nella valle attigua, e da quel
momento la curiosità è rimasta tale
fino a questo momento.
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Come
arrivarci
Occorre
percorrere tutta la Valtellina sino all'uscita
dell'ultima galleria in prossimità di Bormio
uscendo subito a dx. verso
Cepina-Valdisotto-Tola
DISTANZE
Da Milano
199 km - Da Bergamo 151 kma - da Lecco 142km - da
Brescia 151km
Dove
parcheggiare
Vorrei
aprire una parentesi, pensare di farsi il Passo
dello Stelvio arrivando la mattina stessa, dalla
pianura, è una cosa che
sconsiglio.
Salire a
circa 3000m di punto in bianco senza fare un minimo
di acclimatamento in altitudine, è una cosa
da non fare. Almeno passare una notte in luogo e al
mattino dopo affrontare la salita è
già una cosa accettabile. C'è sempre
da tener conto che oltre le differenze di
altitudine ci sono anche le differenze di
temperature, per cui diamo il tempo anche al nostro
corpo di adattarsi, anche se ci vogliono almeno 2gg
per incominciare ad adattarsi.
Quindi se
optate per questo consiglio un qualsiasi
pensione-albergo o altra struttura avrà il
necessario spazio a disposizione.
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Camping
Cima Piazzi - Tola - Valdisotto
Personalmente
ho scelto questa location, il Camping CIMA PIAZZI a
Tola- Valdisotto.
Il Camping
è dotato anche di 12 Bungalows con 4/6 posti
letto, con servizi, angolo cottura e TV, nella foto
accanto è la struttura a sx.
Oltre a
questo nel Campeggio c'è un ampio ristorante
e pizzeria e nei mesi estivi una
piscina.
Dopo aver
passato la notte, partenza poco prima delle 9 con i
tetti che mostrano il segno di un po' di brina
della notte.
Il sole
incomincia a fare capolino sulle cime della
valle.
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Nonostante
la Valdisotto ancora in ombra, quello che interessa
è vedere le montagne che danno l'accesso al
passo dello Stelvio che sono già assolate, e
nel cielo nemmeno l'ombra di una nuvola, senza
dubbio si prevede una bella giornata
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Terminata
la colazione e approntata la bici , scorte
alimentari, vestiario, e indispensabile crema
solare protettiva, se non volete ustionarvi, prendo
la ciclabile per Bormio. Questo tratto all'ombra
richiede di mettersi le coperture antivento che poi
serviranno anche per la discesa dal Passo dello
Stelvio.
Ovviamente
tutto dipende dalle temperature che
incontrerete!
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Ormai il
sole stà illuminando tutta la valle verso
Bormio e fra un po' si toglieranno gli indumenti
antivento.
Arrivati a
Cepina seguire sulla dx. l'indicazione per i Vigili
del Fuoco, passati sotto il ponte svoltare a sx.
prendendo la ciclabile per Bormio.
Partendo
dal campeggio non è tutta ciclabile sino a
Cepina, alcuni pezzi mancano, e in altri è
possibile percorrere i larghi
marciapiedi
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Arrivato a
Bormio il sole fa già sentire il suo effetto
permettendo di alleggerirsi dagli
indumenti.
Qui accanto
è mostrato il bivio a sx.Livigno -
Valdidentro - Passo dello Stelvio, a dx. Santa
Caterina Valfurva, Passo del Gavia.
Dal
Campeggio sono 6,9km con pendenze 1-2%
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Si
attraversa Bormio e si incomincia a salire, 1,5km
al 5% sino al bivio, dove diritti si va a Livigno,
mentre a dx. si prosegue per il Passo dello
Stelvio.
Le luci del
primo mattino proiettano ancora lunghe ombre, ma la
temperatura sta salendo rapidamente, rispetto alle
zone in ombra da cui sono partito, e che
riceveranno i raggi del sole fra un po'.
Dal bivio
ci sono 20km di salita sino al Passo dello
Stelvio
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Presa la
strada per il passo, sotto appare la valle che a
sx. porta in Valdidentro con all'inizio la frazione
di Premadio . Sulla dx, la gola fra le due montagne
è l'inizio della Valle di Fraele e lo sbocco
dei Laghi di Cancano
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Galleria
Bagni Vecchi, sulla SS.38 dello Stelvio, a sx. dopo
la galleria si trovano i famosi "Bagni Vecchi" di
Bormio, visti e rivisti più volte in vari
servizi TG
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Queste
targhe sono murate nella roccia, sulla dx. poco
prima dell'inizio della galleria
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Guardando
indietro, in centro alla foto, la periferia di
Bormio verso Santa Lucia, e verso l'imbocco della
Valdisotto, mio punto di partenza di questo
giro.
I tracciati
che si vedono nella montagna a sx. sono le piste da
sci di Bormio
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Superati i
Bagni vecchi di Bormio la strada piega verso dx.
imboccando la valle del Braulio, e poco dopo si
arriva al primo dei 35 cartelli che segnalano i
tornanti, qui siamo a quota 1597m slm.
Siccome uno
potrebbe anche perdere il conto, i vari cartelli ce
lo ricordano!
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Dei tratti
sono ancora in ombra, la strada è ampia e si
sale senza problemi, anche se il traffico di auto e
moto si fa sentire, specie per gli scarichi di
benzina incombusta, che per chi va in bici non
è proprio il massimo!
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Dopo 3
tornanti e 150m di dislivello superati, la valle si
mostra in tutta la sua lunghezza, per lo meno sino
alla montgna di fronte, dove sul suo pendio sono
disegnati numerosi tornanti
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Questa
è la zona gallerie, alcune buie alcune con
feritoie laterali, comunque con poca
visibilità.
Rammento
che per i ciclisti con i nuovi regolamenti sono
obbligatori i giubbini o le bretelle riflettenti,
oppure disporre delle luci, io avevo tutto e poi
ancora, per cui...
Certo che
se mettessero delle luci non sarebbe poi male, al
Gavia ho letto che le stanno mettendo!
... forse
avranno letto il mio articolo a riguardo?
bho!
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In galleria
raggiungo un ciclista con bici da corsa e rimango
alle sue spalle avendo le luci che lui non
ha
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Fra una
galleria e l'altra intanto si avvicina la montagna
con la serie di tornanti da scalare
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Mi fermo un
attimo ad osservare la valle del Braulio
sottostante, questa è la vista da dove si
sale, la strade corre tutta a mezza costa sulla
sx.
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In
prossimità di una piccola centrale
idroelettrica, un cartello indica che ci sono 14
tornanti da affrontare
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Affronto i
primi tornanti e da qui ora si vede bene la
selvaggia valle, con la strada intagliata nella
roccia
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"Amarcord"
ora provate a confrontare questo scatto con la foto
sopra, questo è stato fatto un tornante
più in alto rispetto alla foto sopra, con la
differenza che questo scatto l'ho fatto nell' ormai
lontano 1976!
Le montagne
sono rimaste le stesse, ma io non direi!
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Al tornante
n° 26 a quota m. 2004 dopo aver superato il
tratto più ripido al 15% ci si trova con a
sx. la cascata del Braulio, mentre sulla dx. i vari
tornanti che salgono sul pendio della
montagna.
Sino a qui
sono 833m di dislivello e 17,26km dalla
partenza
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Al tornante
24 si può osservare bene la cascata del
Braulio, con innumerevoli salti che formano delle
pozze.
Poco sopra
si trova ad un tornate un Ristoro
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Superato il
Ristoro, un gruppo di motociclisti stanno
sorpassando due ciclisti, in moto si fa in fretta,
basta aprire il gas, ma in bici ....
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I
tornanti lasciati alle spalle
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Più
si sale e il paesaggio cambia
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Finiti i
tornanti si arriva alla seconda cantoniera, sulla
dx. un'area di sosta
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Dopo la
cantoniera la strada spiana e permette di
respirare
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Si passa
accanto al torrente Braulio, con altri piccoli
salti d'acqua, sullo sfondo un'altra nuova
montagna
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Guardando
indietro il panorama è d'alta
quota
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In
falsopiano si arriva al Pian del Braulio nei pressi
della 3° cantoniera
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Alla terza
Cantoniera 2318m fa da cornice una parete di
dolomie, con una vasta area erosa di carbonato di
calcio. Sulla dx. un monumento commemorativo dei
caduti della I Guerra Mondiale
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Il
monumento commemorativo dei caduti della I Guerra
Mondiale
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Di fronte
al monumento c'è la casa del
Cappellano
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Ormai la
meta si sta avvicinando, a sx. si scorge la IV
Cantoniera, mentre a dx. i primi alberghi del passo
dello Stelvio
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Sullo
sfondo la IV Cantoniera, questa fila di auto aveva
le targa dello stesso paese, ovviamente erano degli
amici o conoscenti, tra l'altro alcune auto erano
dello stesso modello
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Alla IV
Cantoniera ci si trova al bivio, a dx. si sale al
Passo, mentre diritti si va in Svizzera
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Di fronte
la strada che porta in Svizzera, qui si è a
2502 m. di quota
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Ancora un
Amarcord, stesso punto della foto sopra, scattata
nel 1976, eravamo pronti per arrivare in vetta con
tutto il Moto club
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Era il
3° Rally dello Stelvio Motoraduno Nazionale
organizzato dal Moto Club di Sondalo 11 Luglio
1976
Nella foto
sopra il gonfalone del Moto Club a cui appartenevo
e che apriva la sfilata delle nostre
moto
Qui sotto
la medaglia ricevuta in attestato alla
partecipazione
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Da questo
bivio mancano 3,35km con pendenza media al 9% ,
sono 276m di dislivello da superare
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Le ultime
rampe, forse le più dure non quanto per le
pendenze, ma perchè si avverte la
rarefazione dell'aria, e quando cala l'ossigeno e
come se mancasse la benzina ad un
motore.
Non
è una cosa macroscopica, ma pur sempre una
cosa avvertibile
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Non
lasciatevi trarre in inganno da questo cartello, il
passo è ancora più su!
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Il
traguardo è dopo i parcheggi, dietro la
curva
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Arrivato al
"circo mediatico" del Passo dello Stelvio, crocevia
di persone e mezzi di ogni tipo. Se ci sofferma ad
ascoltare, si possono sentire quasi tutte le lingue
europee.
Per coprire
i 28,40Km e 1600m di dislivello ho impiegato 2h:24'
alla media di 11,81 km/h
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Oltre ai
negozi di souvenir sono presenti anche banchetti
che forniscono panini con Wurstel e Crauti, arrosto
di Cervo, salsicce ecc.
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Il popolo
dei motociclisti la fa sempre da padrone, dopo
vengono i ciclisti e poi gli
automobilisti
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Uno sguardo
verso l'altro versante con la strada che sale da
Trafoi.
Sulla dx.
su un paesaggio lunare, si vede il "Piccolo
Tibet"
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Il Versante
Altoatesino conta 48 tornanti contro i 36 di quello
che sale da Bormio
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Punto di
vista sul versante Altoatesino salendo al "Piccolo
Tibet" cliccare
sulla foto per la visione panoramica
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Ed
eccomi vicino al Piccolo Tibet
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Dalla
terrazza del Piccolo Tibet con alle spalle le vette
con quel che rimane dei ghiacciai.
L'Alpina
III compagna della scalata è stata
modificata con l'aggiunta di un portapacchi su cui
ho fissato una capiente borsa, che si è
rivelata utile per mettere l'abbigliamento
supplementare a protezione del freddo sia per il
mattino che per affrontare la lunga discesa,
c'è da tener presente che il giro non
finisce qui e che sceso a Bormio mi aspetta un
altro 2000 da scalare, per cui meglio non
raffreddare i muscoli.
Come si
può vedere ho preso in prestito la paletta
catarinfrangente dall'altra bici, in previsione di
questi percorsi trafficati da auto.
Può
sembrare una sciocchezza ma l'utilizzo della
paletta e di fondamentale importanza per accrescere
la sicurezza.
Con la
paletta ho ormai verificato da tempo, le sto usando
da quasi vent'anni, che gli automobilisti tengono
maggior distanza durante i sorpassi, questo
perchè un oggetto sporgente che non puoi
vedere in fase di sorpasso, incute il timore di
strisciarvi contro, mentre in presenza di un
ciclista senza paletta, l'automobilista tende a
prendere la misura della distanza osservando il
corpo del ciclista che è l'unica parte che
vede, senza tener conto della bici.
E' per
questo motivo che molti sorpassi di auto alle bici
talvolta vanno a sfiorare il ciclista.
Se non ci
credete provate a metterla sulla vostra bici e poi
vedrete il risultato, io a disprezzo dell'estetica
e del possiibile freno aereodinamico l'avevo anche
sulla bici da corsa!
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Sul Passo
si trova questa dedica al Campionissimo Fausto
Coppi
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Ultima foto
sul Passo dello Stelvio, con un nuovo traguardo
raggiunto assieme alla mia ALPINA III, in 4 mesi di
utilizzo abbiamo superato 20.000 metri di
dislivello! Non mi rimane che girare la
bici...
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... e
percorrere i 20km della discesa sino al bivio per
Livigno e da li affrontare gli altri 14km di salita
ai Laghi di Cancano a 1950m, poi altri 22km per
tornare al punto di partenza totalizzando 86km e
2309m di dislivello.
Ma questo
lo vedrete nei prossimi giorni... restate su
bellitaliainbici , il meglio dell'Italia a
portata di mouse e ruote di bici!
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seconda
parte
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