Nella mappa
sopra, partendo da Almenno San Salvatore, il giro
si sviluppa su un anello con una digressione a
Brembilla per salire a Catremerio e Sant'Antonio
Abbandonato.
A dire la
verità si doveva salire solo a Catremerio,
una semplice uscita per visionare questo piccolo e
antico borgo montano, ma poi una pedalata tira
l'altra e l'escursione si è trasformata in
un giro sportivo di tutto rispetto. Alla fine
mancavano solo 50m per arrivare a un dislivello
superato di 2000m con 66km percorsi su e giù
per le valli Bergamasche.
Di fatto si
passa dalla Valle Brembana, alla valle laterale Val
Brembilla, per poi scollinare verso Berbenno in
Valle Imagna, risalire sino al bivio di Costa valle
Imagna deviare verso La Roncola per poi scendere
giù e fare ritorno al punto di partenza di
Almenno San Salvatore.
In pratica
ci si trova a scalare le prime montagne che si
trovano ai confini con la Pianura Padana e
trovandoci a pochi km da Bergamo e da Lecco, ne
fanno un giro facilmente raggiungibile da chi abita
in queste zone.
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La
sorpresa
Ormai di
salite posso dire di averne fatte parecchie, il
fatto di aver trovato una salita impegnativa che
nessuno ha mai nominato mi ha lasciato sorpreso.
Molti affrontano la salita della Roncola che
è un po' la palestra per chi vi abita in
zona, e di bici sulla Roncola ne potete incontrare
a tutte le ore nel corso di tutta la settimana, ma
sulla salita che porta a Catremerio siamo stati
praticamente i soli a salire.
Già
dai primi tornanti ci siamo resi conto che era una
salita per nulla facile, e strada facendo il fatto
che non mollasse mai ed a un certo punto ho sentito
anche alleggerirsi la ruota anteriore, fa pensare
ad un tratto con pendenza compresa fra i 22-25%, mi
potrò sbagliare ma la sensazione era
quella.
In sostanza
c'è da mettere in conto che sulla salita di
7,3km da Brembilla a Catremerio, c'è un
tratto di 3,85km di salita con pendenza media del
12%.
Del resto
il grafico rilevato con il GPS non mente e se si
mette a confronto con la salita della Roncola come
ho fatto io, è lampante che la salita a
Catremerio è più
impegnativa.
Per cui per
gli sportivi che non la conoscono, forse è
il caso di provarla, oltre al fatto che poi potete
vedere Catremerio, e se vi vien fame poco prima
c'è una trattoria con dell'ottimo vino e
formaggio locale, tanto dopo c'è la discesa
e la leggera salita a Berbenno per cui fate in
tempo a smaltire per l'ultimo sforzo della terza
salita.
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Come
arrivarci
All'uscita
dell'Autostrada Mi-Ve a Bergamo, prendere per la
Valle Brembana, sono circa 16km
Dove
parcheggiare
Giunti ad
Almenno San Salvatore, vi consiglio di andare a
parcheggiare sulla piazza del mercato del Sabato,
ovviamente Sabato escluso! Il parcheggio lo trovate
sulla strada che sale alla Roncola, a circa 500m
dopo aver svoltato dalla strada principale che
porta in valle Imagna.
Una volta
parcheggiato si riprende la strada che conduce in
Valle Imagna, svoltando a dx. per Via
Clanezzo.
Quale
bici usare
C'è
libertà di scelta, ovvio meglio una bici
leggera e ben rapportata per le salite, ma
soprattutto buone gomme e freni in ordine, i nostri
dischi sono diventati blù al termine delle
discese!
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Invece di
fare il solito tragitto sulla sponda sx. del Fiume
Brembo, dopo 40 anni di buoni propositi ho colto
l'occasione per percorrere la strada sulla sponda
dx. del fiume Brembo passando da Ubiale
Clanezzo
un comune intriso di storia che affonda le sue
radici a circa 12.000 anni fa. Osservando il
territorio cosa voler di meglio all'uomo
preistorico? un territorio posto al confine con la
pianura, alla confluenza di due fiumi, attorniato
da boschi, montagne alle spalle, con alcune grotte,
un luogo ideale dove poter vivere.
A fianco
l'ingresso a Clanezzo attraversando il ponte sul
torrente Imagna.
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Ecco
ciò che Dino stava indicando, il ponte in
pietra sottostante risalente all'incirca all'anno
1000, che, con un tracciato lungo il fiume metteva
in collegamento il territorio di Almenno San
Salvatore con Zogno, la Val Brembana e la Val
Brembilla
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Un tuffo
nel passato, un percorso suggestivo da poter fare a
piedi
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Passato il
ponte sulla dx. si trova il Castello di Clanezzo,
ora trasformato in un ristorante
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Nel
piazzale di fianco al Castello, si vede la chiesa e
la canonica accanto
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Uno
sbarramento sul fiume Brembo, una cosa è
certa da questo lato del fiume l'ambiente assume un
aspetto più bello
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Alzando lo
sguardo sui monti è possibile scorgere
qualche vecchia abitazione
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Lasciato
Clanezzo, si prosegue verso Ubiale Clanezzo, qui la
strada segue le anse del fiume, in lontananza Dino
sta facendo da battistrada
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Chissà
se 12.000 anni fà i preistorici avevano il
fiume così incassato nella gola, oppure se
si era ancora in presenza della lingua del
ghiacciaio, visto che il periodo di
interglaciazione era cominciato già 2000
anni prima della datazione dei resti fossili dei
nostri antenati che sono stati ritrovati in
zona
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Si è
in prossimità di Ubiale Clanezzo, sull'altra
sponda Sedrina.
Passato
Ubiale Clanezzo la strada scende sino a Ponti,
all'imbocco della Val Brembilla, svoltare a sx e
prendere la direzione per Brembilla
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Appena
entrati in Val Brembilla non disdegnate uno sguardo
su questo bellissimo ponte medioevale che
oltrepassa il torrente Brembilla ed è il
proseguo del percorso già segnalato
all'inizio a Clanezzo.
Da qui il
vecchio tracciato (Via Priula) portava a Zogno
rimanendo sulla sponda dx. del fiume
Brembo.
Dalla
località Ponti a Brembilla sono 3,86km al
2%
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Poco dopo
la strada passa attraverso questo masso
roccioso
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La strada
prosegue attraversando un ponte ed ora il torrente
Brembilla rimane sulla dx
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Arrivati a
Brembilla prendete la prima deviazione a dx.
seguendo le indicazioni Catremerio, sono 7,3km di
salita, e che salita!
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Salendo la
visuale spazia sulla Valle Brembilla ed oltre in
Valle Imagna. Nella foto, si vede l'abitato di
Laxolo - San Gottordo che sarà la prossima
scalata , mentre sullo sfondo si puo' vedere Costa
Valle Imagna, ovvero la terza salita. Sulla cresta
del monte sono visibili anche i ripetitori del
passo Valcava
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a 800m slm
si incontra il piccolo borgo antico di Malentrata
Bassa, un agglomerato di poche case restaurate di
recente
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In una
mattinata dove il blù del cielo lascia lo
spazio alle candide nuvole bianche,continuiamo la
salita verso il cielo
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Sempre con
lo sguardo rivolto al cielo ora si scorge in
controluce la sagoma della chiesa della frazione di
Sant'Antonio Abbandonato
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Il tratto
più duro della salita è terminato ed
ora si apre lo sguardo sui prati
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A sx. ora
sono visibili, in lontananza, le due frazione di
Catremerio. Sempre a sx. si vede il Pizzo
Cerro
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Arrivati a
Catremerio, dopo la sudata si ha la visione in un
sol colpo di tutto il percorso, perlomeno delle tre
cime del percorso.
Una
è questa a 20km dalla partenza con 744m di
dislivello, a metà foto si vede il colle di
Laxolo da qui sono 12km e 373m di dislivello da
superare, poi a 32km da qui e 1023m di dislivello
si arriva alla Roncola, diciamo che arrivati sin
qui il pezzo più impegnativo è fatto,
rimangono solo 43km di montagne per tornare al
punto di partenza
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Per
esplicare meglio cosa rimane da fare vi riporto il
tracciato su Google Earth
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Il
borgo di Catremerio detto "dei Balos"
(furbi)
Posso dire
che quello che non va sono la moltitudine di cavi
elettrici che disturbano il borgo, e visto che
stiamo parlando di un borgo antico , proprio quei
cavi elettrici nulla hanno a che vedere!
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I
bellissimi cavi elettrici, che altro
dire...
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Questa
è la vista dalla chiesa, in mezzo alla foto
fra il V delle due montagne si vede la pianura
padana, mentre sulla montagna a sx. si vede la
chiesa di Sant'Antonio Abbandonato
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Si scende a
perlustrare il borgo di Catremerio "dei
Balos"
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Il mio
amico Dino rimane affascinato dal piccolo borgo,
alcune case sono state restaurate, alcune sono
più recenti, ma quelle vecchie si trovano
dietro
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Questo
è l'ingresso al cortile dove sono disposte
attorno le antiche case del 500'
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Varcata la
soglia del cortile appaiono le case, a sx. quelle
più vecchie e non rimaneggiate, a dx, alcune
porzioni sono state rifatte.
E' stato
rifatto il selciato in pietra del cortile, e
ripristinato il canaletto di scolo per le acque che
si vede in centro alla foto
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Queste sono
le parti meglio conservate, anche se alcuni
particolari tradiscono epoche più
recenti.
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Il fatto
che vi siano delle sedie di plastica, significa che
questo luogo resta comunque in parte abitato,
ovviamente nelle parti ristrutturate, è
comunque un segnale che non è stato del
tutto abbandonato come spesso succede in piccole
frazioni montane
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L'integrazione
fra vecchio e ristrutturato
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Quanti anni
possano avere alcune parti di legno, non lo posso
sapere, indubbiamente tanti!
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Un
tuffo dentro il passato
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Lasciamo
questo luogo sospeso fra il presente e il passato e
ci dirigiamo sulla montagna di fronte, alla
frazione di Sant'Antonio Abbandonato
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In breve si
arriva con un bel percorso nel bosco alla frazione
di Sant'Antonio Abbandonato
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La chiesa
di Sant'Antonio Abbandonato, posta in una posizione
panoramica.
Da qui in poi il giro come ho spiegato all'inizio
è stata una variante non programmata, per
cui non l'ho documentato, anche perchè il
meteo è variato e temavamo di incappare in
un acquazzone, visti i 40km ancora da fare e le due
salite.
Che dire,
la discesa da Catremerio, ha impegnato a fondo i
nostri freni a disco, che al termine della discesa
sono diventati viola!
La
successiva salita a Laxolo è stata
abbastanza bella, anche se accusavamo il pieno
fatto da poco in trattoria, ma dopo aver scollinato
a Berbenno ci siamo gustati la bella e lunga
discesa sino a Ponte Giunino.
Da li un
breve trasferimento a Capizzone, per poi salire
sino al bivio di Costa Valle Imagna, una bella
salita che nella parte finale è affiancata
dal bosco.
(Non perdetivi un ottima acqua che sgorga da una
fontana qualche km prima del bivio. La trovate
sulla vostra dx.)
Si scollina
poi verso Roncola Alta e poi giù sino a
Roncola, dove sotto ci siamo ritratti davanti alla
fontana.
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Per finire
la bella discesa della Roncola verso Almenno San
Salvatore, non prima di esserci fermati ad
osservare il panorama sulla pianura padana. Per
fortuna il tempo ha retto senza mettersi a
piovere.
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CONCLUSIONI
un giro che ha riservato molte sorprese sia
agonistiche che di paesaggi panoramici e di storia
dell'ambiente.
Un giro
nato in un modo e finito in tutt'altra maniera,
cose che capitano pedalando!
Lo
consiglio caldamente ovviamente a chi è in
condizioni per farlo.
Tempo impiegato 3h 53' media 17km/h.
Totale di
strada in salita: 35,37km
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