Emilia in bici

Un giro sull'Appennino Piacentino
Val Nure

(PC)
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In questo report lascio la parola al Dr. Alberto Massetti, Biologo Nutrizionista che in passato aveva già fatto un report in queste zone dell'Appennino Piacentino.

Il 21 luglio 2015 ero dalle parti della Val Nure, proprio a Farini a fare un giro in bici. In seguito all'alluvione ho deciso di pubblicare questo report, perché la gente non deve dimenticare di quanto sono affascinanti quelle zone.

Ponte sul Nure Chiesa San Giovanni Battista



Monte Albareto - Farini - Centenaro

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
56,5km
1477m
Asfal/Sterr
strad/carrab
5%- 10%
✩✩✩✩
✩✩✩
✩✩
✩✩✩

 

 

 

 

 

 


Il tracciato si svolge in senso antiorario attorno alla Val Nure con Farini posta nel fondo valle. La traccia per i GPS

  

IL PERCORSO

È un giro ad anello su strade asfaltate, poco trafficate fatta eccezione per un tratto dell'ex SS. Giro impegnativo per le salite da affrontare e il dislivello complessivo.

Rifornimenti idrici

Soprattutto nei centri abitati.

Quale bici usare

Decisamente una MTB meglio se biammortizzata



La Val Nure

 

Sono partito da Mareto, proprio davanti al piazzale della chiesa. Per un disguido tecnico la macchina fotografica non ha salvato la foto della chiesa.
Pronti via, subito una serie di piccole salite sul pendio est del Monte Aserei.

Nella foto un aerogeneratore. Sono molto frequenti in queste zone, molto ventose soprattutto in altitudine (siamo a circa 1000 m.s.l.m.).

 

Uscendo da Mareto avevo incontrato numerosi trattori che trasportavano le balle di fieno, da campi come quello della foto. Sullo sfondo il monte San Martino sotto il quale scorre il Nure.

Sono arrivato a Nicelli (1063 m.s.l.m.) come recita il cartello. Sono sceso sulla strada a sx, a valle del piccolo abitato. Ogni casa ha la sua catasta di legna per l'inverno, sempre rigido.

Alla fine del paese ho proseguito diritto. La strada inizialmente sembrava in discesa, ma subito dopo la curva uno strappo mi ha trovato impreparato, soprattutto con il cambio duro.


Finalmente in piano. Ho notato che ogni spazio di verde è sfruttato per accumulare fieno, per il bestiame. Sullo sfondo il monte Albareto.

Dal piano, alle mie spalle, il monte Osero svetta sul borgo di Nicelli.

 


Si prosegue per un po' in falso piano, al termine del quale inizia la salita verso lo scollinamento. Il primo tratto è un bosco di noccioli


... poi salendo quasi a 1200m s.l.m. diventa un bosco di abeti, che impregnavano l'aria di un profumo intenso di resina. La strada è stretta, non certo in ottime condizioni



L'asfalto in gran parte rovinato mi obbligava a prendere traiettorie strane, e dopo una curva si è visto lo scollinamento



Sulla sinistra pascoli sul monte Albareto.



Dopo 3,5 km dalla partenza mi trovavo nel punto più alto del giro, a quota 1178m s.l.m. con 220m D+ superati.
Uno sguardo verso Monte della Guardia, dove, (a circa un terzo della foto da sx) nell'avvallamento del profilo del monte si trova il passo del Mercatello, passo che mette in comunicazione la Val Nure con la Val Trebbia

Inizia la discesa verso Ferriere passando prima da Solaro. La strada è stretta e ci sono molte curve spesso cieche, quindi le dita erano sempre pronte a frenare.


Nella foto in primo piano il profilo del monte Albareto. Alla fine si intravede Ferriere. Sullo sfondo da sinistra, il monte S. Martino, il monte Megna e il monte Rocchetta.


Dopo 5,5km dalla partenza, superata la località di Solaro a circa 1020m. s.l.m., ritorna l'ombra degli alberi e si è sempre in discesa.

Il tratto di forte pendenza (anche 15%) termina e incrocia la SP50 che a destra conduce al passo del Mercatello e quindi in Val Trebbia. Svolto a sx verso Ferriere.


In primo piano i tetti di Cerreto, appena sopra Ferriere. A sinistra ritroviamo il monte Castellaro, al centro la Val Nure. Sullo sfondo il Monte Zovallo sul quale si trova l'omonimo passo che conduce alle Cinque Terre.

In località Pareto, la chiesa dedicata ai santi Nazario e Celso. Nelle foto la torre campanaria e l'interno della chiesa


Numerosi motociclisti mi sorpassavano mentre mi accingevo ad entrare in Ferriere. Da ponte sul Nure uno sguardo sulla chiesa San Giovanni Battista


Il monumento dedicato alla fiorente, antica attività mineraria nella piazza delle Miniere. Tappa utile per rifornire la borraccia ormai carente. Nonostante non facesse eccessivamente caldo è sempre utile bere costantemente.

Ferriere si trova a 12,6km dalla partenza e 9km dal punto più elevato del precedente scollinamento e che ha permesso una veloce discesa sulla pendenza media al 6%

Ritornato all'inizio del paese e superato il ponte ho svoltato a destra in direzione Centenaro Castello. La lieve salita lunga 4km con 162m D+ mi ha portato sulle pendici est del monte Albareto

a

A 3,5km da Ferriere il piccolo abitato di Cassano avvolto dal bosco a circa 800m s.l.m.


Balle di fieno stavano seccando al sole delle 13, quando stavo per raggiungere Centenaro



Vista l'ora di pranzo ho deciso di mangiare qualcosa, ed ho colto l'occasione di questo spiazzo all'ombra, poco prima di giungere a Centeraro

Nelle foto l'esterno e l'interno della Pieve di San Pietro, nel paese di Centenaro

Dalla Pieve mi sono fiondato giù per l'ultimo tratto della discesa, 6,8km al 7% medio con 274 D-. La strada è larga e l'asfalto intatto mi ha condotto all'incontro con la SS654. Svoltato a sx verso Farini e per pochi km sono rimasto sulla statale.


Nonostante tutto, il traffico non è molto. Superato il ponte sul Nure ho proseguito verso Moline (in effetti sarebbe in direzione Groppallo, ma non c'è il cartello) In sostanza si svolta a dx!



All'inizio ho affiancato il Torrente Nure, poi un suo affluente: il torrente Lavaiana. Presso la località Boli svoltare in direzione Branzolo


Il torrente Lavaiana dal ponte in località Boli.


La salita inizia lieve, con sprazzi di ombra, mentre il cielo incominciava ad annuvolarsi.

Sono circa 9km di salita da affrontare con 468m D+ da superare, pendenza media 5%



All'incrocio successivo svoltare a sx in direzione Centopecore. Dalla foto si percepisce che la salita inizia a farsi decisamente più impegnativa. Il passaggio è netto dai 3-4% agli 8-9%.



Il leitmotiv del percorso: balle di fieno prati e boschi ricoprono i pendii.


Alle spalle una vista della valle solcata dal torrente


Poco prima della località Centopecore, dopo una curva il mio sguardo si è fermato su una coppia di giovani caprioli. Gli "elfi del bosco", così sono chiamati, si sono accorti immediatamente della mia presenza, rizzando le orecchie, rifugiandosi poco dopo nella boscaglia.

Contento dell'avvistamento, ne ho approfittato della breve sosta per bere. Le nuvole avevano ricoperto il sole, tuttavia non sembravano minacciare pioggia. La fortuna è stata che l'ultimo tratto è stato senza sole. Nella foto si intravede sulla cima del monte la chiesa di Groppallo, da cui ero sceso poco prima.

All'ingresso del paese mi accoglie il cartello della via Francigena, promemoria della storia di cui è intrisa questa . Cliccare sull'immagine per la sua lettura.



All'incrocio svolto a dx verso il monumento dei caduti. Oltre alla storia legata ai pellegrini diretti a Roma, c'è molta storia legata alle due guerre che hanno coinvolto queste zone, crocevia di importanza notevole.



Ho Imboccato la strada in salita (attorno a 10%) a sx rispetto al monumento. Conduce all'imponente chiesa di Santa Maria Assunta, interamente in pietra. L'edificio attuale, edificato nel XX secolo sorge sulla struttura antica di cui sono stati trovati documenti risalenti al 1599. Nelle foto la facciata e l'interno.




Ritornato in paese e proseguito in direzione Farini. La discesa si rivela poco interessante per il panorama, ostacolato dalla vegetazione e per il cielo che era molto scuro. Inoltre, l'aria fresca non preannunciava niente di buono. Ho deciso di scendere senza soste fino a Farini.

La strada ampia, a due corsie, l'asfalto in buone condizioni e curve larghe addolciscono la mancanza di paesaggio. Una discesa piacevole, lunga 8,6km con 536m D- in cui la bici scorreva facilmente verso valle.



Ho Incrociato nuovamente sul fondovalle la SS654 svoltando a dx in direzione Piacenza. Arrivato a Farini e prima del ponte sul Nure ho scattato questa foto. Questo scorcio si trova spesso in internet cercando "Farini", ed è ancora più emblematico dopo l'alluvione che ha provocato distruzione e morte il 14 settembre 2015.



Subito dopo il ponte sul Nure svolto a sx e proseguo in direzione Mareto. Inizia la lunga (11km) e ripida salita al termine di questo percorso. Per chi volesse fare l'altro giro ad anello https://www.bellitaliainbici.it/farini.htm , all'incrocio deve andare a dx in direzione Pradovera.


Le nuvole alle mie spalle si stanno schiarendo e il pericolo pioggia è scongiurato. Nella foto la chiesa di Groppallo, da cui sono sceso poco fa.

 

Chi abita in queste zone si prepara per il duro inverno accatastando la legna per la stufa. Nella foto, al centro l'incontro fra il Nure che proviene dall'omonima valle a destra e il torrente Lavaiana che proviene da sinistra.

In alcuni punti la vegetazione copre la visuale, ma copre anche dal sole e l'ombra in salita è sempre un toccasana

Il monte Osero a sx e il monte Cogno a dx, sotto la frazione Pellacini.

Prima di entrare a San Savino, sulla destra, incastonata nella roccia una statuetta della Vergine

 

Il paese prende il nome del Santo a cui è dedicata la chiesa. San Savino era amico di Sant'Ambrogio ed è stato vescovo di Piacenza nel IV sec. Della chiesa sono emerse notizie in documenti risalenti al 1191. Nella foto la torre campanaria.

Una vista del paesino arroccato sulla sporgenza della montagna.

I successivi 5 km sono in falso piano e non offrono spunti paesaggistici, inoltre nuovamente il cielo minacciava pioggia. Così senza pause mi sono affretto a tornare a Mareto.

 


 

CONCLUSIONE

I continui sali scendi che caratterizzano questo giro e le parti in sterrato, impongono che chi lo faccia sia sufficientemente allenato. Il rovescio della medaglia come sempre sono i panorami e le belle zone dove si passa.

Consiglio di portare sempre un giubbino antivento per le temperature fresche (anche quando in pianura ci sono 30°C.

 

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Alberto Massetti © 2015
pagina creata:5-11-2015
ultimo aggiornamento: 25 -11-2015
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