Lombardia in bici

Val Biandino

(LC)

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Alla scoperta della Val Biandino, una solitaria valle laterale della Valsassina

Rifugio Madonna della Neve 1587m slm.




Alcuni tratti della ciclabile della Valsassina


Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
30,5km a/r
1071m
asf/cem/ste
Cicl/Strad
12% - 25%
✩✩✩✩
✩✩
✩✩
✩✩✩✩

 

 

 

 

 

 


Ci troviamo nel cuore della Valsassina, ai confini fra le province di Lecco e di Bergamo. Il percorso è quello raffigurato con traccia di color turchese, da Introbio a Rif. Madonna di Neve.

In questa mappa ho voluto inserire i percorsi dei reports fino ad ora pubblicati nelle zone attigue, la mappa è interattiva scegliendo il percorso si aprirà la relativa pagina.

In questo modo è possibile conoscere anche cosa stà attorno al percorso attuale che non rimane fine a se stesso ma si trova integrato con il territorio vicino.




L'altimetria del Percorso

Il percorso è suddiviso in due tratte: la prima tratta su strada asfaltata rappresenta la ciclabile da Barzio al bivio per Introbio, poi sempre su asfalto si arriva ad Introbio e al bivio per la Val Biandino per un totale di 4km. Per la Val Biandino il fondo nel primo breve tratto è asfaltato per poi lasciare il posto al fondo cementato ed alcuni tratti sterrati. La salita in totale è 12,5km.

Le pendenze in gioco sono importanti, mai sotto il 10% in media il 13% ma sovente c'erano tratti al 17% e oltre, sino a qualche strappo al 25%.




La mappa del Percorso

Ho suddiviso il percorso con due colori, in verde la ciclabile, in azzurro il tratto che sale in Val Biandino. Quest'ultimo essendo un percorso molto impegnativo è destinato esclusivamente a persone molto allenate nelle salite in montagna.

Perchè ho lasciato anche la ciclabile? semplice, se si dovesse fare un pronti via con salite sopra il 10% le gambe non ringrazierebbero, quindi meglio fare un riscaldamento sulla ciclabile per poi affrontare la salita della Val Biandino, quello che in pratica ho fatto io.

Località
Km. Distanze progressive
Altitudine
m. Dislivello progressivo

Barzio

0
602
0

Introbio

4,82
591
42

Rif. Madonna della Neve

14,57
1587
1027

Barzio

30,50
602
1071


Queste due immagini sono tratte da:



Come arrivarci

Da Lecco, si prende l'indicazione per la Valsassina, prendendo la nuova tangenziale in galleria che porta sino all'imbocco della Valsassina a Ballabio. Da lì si prosegue verso Introbio, ed arrivati al Colle di Balisio si prosegue ancora diritti verso Introbio. Dopo 2km, poco prima di Pasturo si svolta a dx. all'altezza di un ponte che porta alla Comunità montana della Valsassina, poco distante parte la ciclabile.


Distanze

Da: Milano 69 km - Bergamo 46 km - Lecco 15,6km - Como 42km - Brescia 102km

Dove parcheggiare

Parcheggio Comunità montana della Valsassina, Valvarrone, Val D'Esino e Riviera


Il percorso

Dopo il riscaldamento sulla ciclabile, da Introbio la musica cambia e si sale quasi sempre con il primo rapporto inserito velocità media 5-6km/h.

Condizioni del percorso

Il fondo è asfaltato sino Introbio, poi il primo pezzo di 800m è ancora asfalto ma non in buone condizioni per poi lasciare il posto a cemento e tratti in sterrato. Dal rifugio Taveggia poi è tutto sterrato salvo cemento su alcuni tratti ripidi.

In discesa al massimo si scende a 15km/h, sia per le pendenze importanti che per il fondo non proprio liscio, insomma freni quasi sempre tirati.


Val Biandino


In fronte, l'ampio piazzale di Barzio. Sulla dx. il tetto in secondo piano è quello della Comunità Montana Valsassina,Valvarrone, Val D'Esino e Riviera, in Via Fornace Merlo, 2. Qui non avrete certo problemi di parcheggio!




Il meteo all'inizio della giornata non era dei migliori. A fronte del parcheggio quest'area dedicata ai più piccoli. Lungo la ciclabile ne ho viste altre di queste aree.

Il cartello bianco che si vede in fondo, indica l'inizio della Ciclopedonale.




A pochi metri dall'inizio della Ciclopedonale, questa locandina illustra tutto il percorso, con annesse fotografie dei luoghi toccati, grafico del dislivello e distanze, nonché i regolamenti per poter usufruire correttamente della ciclopista. Per le bici limite a 20km/h.

C'è da tener presente che la pista non è molto larga e nei periodi di affluenza come d'estate, una bici a velocità elevata potrebbe essere un pericolo per i pedoni.

Per ora la lunghezza della pista è limitata a 10km, in previsione c'è un'altro tratto di 4-5km da Cortenova a Taceno.




Ai cavalli non è permesso transitare.



La partenza della ciclopedonale, come vedete la pista non è molto ampia, ma sufficiente.




La ciclopedonale, affianca spesso il corso del Torrente Pioverna, che scorre verso Nord sfociando poi a Bellano, creando fra le rocce il caratteristico "Orrido di Bellano".




Lungo il percorso ho trovato diversi recinti con cavalli.




Sullo sfondo Pasturo



Alcuni ponti sono posti lungo il percorso per potere attraversare il torrente Pioverna.




L'ambiente appare naturale, con piante diversificate, segno che l'uomo in questi punti non vi ha messo mano, lasciando che la natura facesse il suo corso.




Scendendo dal Colle di Balisio, fra Barzio e Pasturo, la valle si apre per pochi km per poi chiudersi là in fondo e riaprirsi di nuovo superato il varco fra le due rocce, dove a dx. è situato uno dei due famosi stabilimenti che producono il Taleggio, l'altro si trova a Pasturo andando verso il Colle di Balisio.




Pasturo, posto ai piedi della Grigna.



Qui non ci sarebbe stata altra soluzione che attraversare la strada 62 provinciale della Valsassina, quindi la soluzione del sottopasso è stata la scelta migliore.

Del resto creare una ciclabile che poi deve attraversare strade trafficate non è il massimo della sicurezza, e va sempre preferito un sovra o sottopasso.

Per la Val Biandino occorre andare ad Introbio, per cui all'uscita del sottopasso si svolterà a sx. per portarsi sulla provinciale, poi oltrepassando il ponte e proseguendo per il centro di Introbio, si arriverà al bivio per la Val Biandino.



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Ad Introbio si seguono le indicazioni per la Val Biandino sino a questo bivio dove ho proseguito, non pensando che per la Val Biandino si salisse per quella stretta strada in pendenza!

Ma dopo un centinaio di metri, ho fatto dietro front,capendo che era quella la strada da prendere, a dire il vero alquanto anonima. Anche la presenza del marciapiede dava più un senso di un accesso ad una strada privata che non l'imbocco ad una valle!




Si sale ed occorre mettere subito la prima, dopo circa 800m di asfalto si arriva a questa pletora di cartelli, finisce l'asfalto ed è l'inizio della strada denominata AGROSILVOPASTORALE. I mezzi idonei che possono accedervi sono: Moto, Trattori, Fuoristrada e naturalmente MTB per chi ce la fà!

Qui troverete anche i vari cartelli dei rifugi con lo stato, se aperti o chiusi e relativi numeri di telefono.




Da qui solo fondo sterrato o cementato





Dopo un primo tratto nel bosco la vegetazione lascia un varco e fa vedere il fondo della valle, o per lo meno di mezza valle, infatti dopo la "V" fra i monti si accede all'altopiano della Val Biandino, fino a là è tutta una salita fra boschi e rocce e con la forra creata dal torrente Troggia.




Nel passaggio fra i boschi, ho trovato molti ricci di castagne rotolate sulla carrabile.




Una piccola cappelletta a circa 1.000m s.l.m.


Una classica casa nel bosco vicina al torrente.



Si prosegue sempre in salita, arrivando a questa fontana chiamata Acqua San Carlo edificata dal Comune di Primaluna da parte di un gruppo di volontari e amici della montagna nell'Agosto 1987.




L'ambiente è selvaggio, pareti ripide coperte di boschi, montagne rocciose e a tratti il rumore del torrente che scorre nella stretta gola.




A circa 1200m uno spiazzo sulla parte ripida della montagna ospita questo agriturismo LA BAITA



Ormai abituato alla continua pendenza, quasi non ci si rende conto dell'incremento della pendenza, solo il fatto che si avverte più fatica nello spingere e poi l'occhio sul display che indica la pendenza fa capire che si è oltre il 17%, anche se le foto non rendono l'idea.




Anche i pendii laterali della valle non scherzano e sulla sx. sono presenti diversi ghiaioni, che per la dimensione delle pietre sarebbe più corretto chiamarli in altro modo.



La presenza di massi anche sulla dx. della valle fa capire come sono composti questi "ghiaioni"


Nel fondo della valle una piccola cascatella



Lungo la discesa del torrente sono innumerevoli i salti che compie prima di arrivare ad Introbio.



La Baita degli alpini dedicata a Piero Magni



Alcune baite, con l'autunno che timidamente mostra i primi colori di cambiamento.



Un consulto all'altimetro che segna 1463m con 1046m di dislivello superati, temperatura 11°C dovrebbe mancare poco al Bocca di Biandino.



Infatti dopo poche centinaia di metri intravedo il rifugio ed una cascata.



Un breve ripido strappo porta dalla cascata d'innanzi al Rif. Tavecchia, ormai il più è fatto.



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Di fronte al rifugio questa cappelletta con a fianco il ponte in legno che passa sopra il torrente Troggia e dove sotto il ponte si forma la cascata.

I cartelli danno la direzione per il Rifugio Grassi e se è aperto o chiuso.




Una panoramica dalla Bocca di Biandino verso la testa della valle, che tra l'altro non si vede perchè è dietro il pendio boscoso sulla dx.


Un bagnetto rinfrescante a 10°C nel torrente Troggia




Sullo sfondo le baite di Val Biandino


A questo bivio si svolta a dx. per il sentiero che sale al rifugio della Madonna della Neve.




E qui si incomincia a vedere la testa della valle o per lo meno la sentinella più alta: il Pizzo dei Tre Signori




Superato il fianco della montagna appare ora la testa della valle che si chiude con la vetta del Pizzo dei Tre Signori. In centro il rifugio delle Madonna della Neve, la mia meta finale.





L'ultimo posto abitato della valle risulta essere l'Alpe Sasso, poi lì la carrabile si interrompe e dipartono dei sentieri per altri rifugi posti in cima alle montagne.



Quello che è un po' l'emblema della Val Biandino, il rifugio Madonna della Neve e la cima del Pizzo dei Tre Signori.


Certo arrivare sin qui richiede un pizzico d'impegno, più che altro per le pendenze da affrontare.


A fianco della chiesetta, sulla dx. il Rifugio Madonna della Neve.


Raggiunta questa meta posso festeggiare i 25.000m di dislivello superati in questa stagione 2011.




L'onnipresente cima del Pizzo de Tre Signori, che qui chiamano semplicemente "Pizzo"
In centro alla foto si trova l'Alpe Sasso, che si fa fatica a vedere, riporto l'ingrandimento qui sotto.




L'Alpe Sasso, senza dubbio il nome l'ha preso dal grosso masso presente a monte delle baite.






Un'albero secolare fa da contorno alla terrazza del rifugio.



Che dire, il percorso è impegnativo, con le numerose fotografie penso di aver dato un'idea dell'ambiente, per cui la decisione come sempre spetta a voi se replicare o meno questo giro, nel caso, buone pedalate a tutti!


 

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2011
pagina creata: 17-10-2011
ultimo aggiornamento:11-08-2015
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