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Val Biandino (LC) |
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Ci troviamo
nel cuore della Valsassina, ai confini fra le
province di Lecco e di Bergamo. Il
percorso è quello raffigurato con traccia di
color turchese, da Introbio a Rif. Madonna di
Neve. In questa
mappa ho voluto inserire i percorsi dei reports
fino ad ora pubblicati nelle zone attigue, la mappa
è interattiva scegliendo il percorso si
aprirà la relativa pagina. In questo
modo è possibile conoscere anche cosa
stà attorno al percorso attuale che non
rimane fine a se stesso ma si trova integrato con
il territorio vicino. Il percorso
è suddiviso in due tratte: la prima tratta
su strada asfaltata rappresenta la ciclabile da
Barzio al bivio per Introbio, poi sempre su asfalto
si arriva ad Introbio e al bivio per la Val
Biandino per un totale di 4km. Per la Val Biandino
il fondo nel primo breve tratto è asfaltato
per poi lasciare il posto al fondo cementato ed
alcuni tratti sterrati. La salita in totale
è 12,5km. Le pendenze
in gioco sono importanti, mai sotto il 10% in media
il 13% ma sovente c'erano tratti al 17% e oltre,
sino a qualche strappo al 25%. Ho
suddiviso il percorso con due colori, in verde la
ciclabile, in azzurro il tratto che sale in Val
Biandino. Quest'ultimo essendo un percorso molto
impegnativo è destinato esclusivamente a
persone molto allenate nelle salite in
montagna. Perchè
ho lasciato anche la ciclabile? semplice, se si
dovesse fare un pronti via con salite sopra il 10%
le gambe non ringrazierebbero, quindi meglio fare
un riscaldamento sulla ciclabile per poi affrontare
la salita della Val Biandino, quello che in pratica
ho fatto io. Barzio Introbio Rif.
Madonna della Neve Barzio Da Lecco,
si prende l'indicazione per la Valsassina,
prendendo la nuova tangenziale in galleria che
porta sino all'imbocco della Valsassina a Ballabio.
Da lì si prosegue verso Introbio, ed
arrivati al Colle di Balisio si prosegue ancora
diritti verso Introbio. Dopo 2km, poco prima di
Pasturo si svolta a dx. all'altezza di un ponte che
porta alla Comunità montana della
Valsassina, poco distante parte la
ciclabile. Da: Milano
69 km - Bergamo 46 km - Lecco 15,6km - Como 42km -
Brescia 102km Parcheggio
Comunità montana della Valsassina,
Valvarrone, Val D'Esino e Riviera Dopo il
riscaldamento sulla ciclabile, da Introbio la
musica cambia e si sale quasi sempre con il primo
rapporto inserito velocità media
5-6km/h. Il fondo
è asfaltato sino Introbio, poi il primo
pezzo di 800m è ancora asfalto ma non in
buone condizioni per poi lasciare il posto a
cemento e tratti in sterrato. Dal rifugio Taveggia
poi è tutto sterrato salvo cemento su alcuni
tratti ripidi. In discesa
al massimo si scende a 15km/h, sia per le pendenze
importanti che per il fondo non proprio liscio,
insomma freni quasi sempre tirati.
In fronte,
l'ampio piazzale di Barzio. Sulla dx. il tetto in
secondo piano è quello della Comunità
Montana Valsassina,Valvarrone, Val D'Esino e
Riviera, in Via Fornace Merlo,
2. Qui
non avrete certo problemi di parcheggio! Il meteo
all'inizio della giornata non era dei migliori. A
fronte del parcheggio quest'area dedicata ai
più piccoli. Lungo la ciclabile ne ho viste
altre di queste aree. Il cartello
bianco che si vede in fondo, indica l'inizio della
Ciclopedonale. A pochi
metri dall'inizio della Ciclopedonale, questa
locandina illustra tutto il percorso, con annesse
fotografie dei luoghi toccati, grafico del
dislivello e distanze, nonché i regolamenti
per poter usufruire correttamente della ciclopista.
Per le bici limite a 20km/h. Per ora la
lunghezza della pista è limitata a 10km, in
previsione c'è un'altro tratto di 4-5km da
Cortenova a Taceno. Ai cavalli
non è permesso transitare. La partenza
della ciclopedonale, come vedete la pista non
è molto ampia, ma sufficiente. La
ciclopedonale, affianca spesso il corso del
Torrente Pioverna, che scorre verso Nord sfociando
poi a Bellano, creando fra le rocce il
caratteristico "Orrido
di Bellano". Lungo il
percorso ho trovato diversi recinti con
cavalli. Alcuni
ponti sono posti lungo il percorso per potere
attraversare il torrente Pioverna. L'ambiente
appare naturale, con piante diversificate, segno
che l'uomo in questi punti non vi ha messo mano,
lasciando che la natura facesse il suo
corso. Scendendo
dal Colle di Balisio, fra Barzio e Pasturo, la
valle si apre per pochi km per poi chiudersi
là in fondo e riaprirsi di nuovo superato il
varco fra le due rocce, dove a dx. è situato
uno dei due famosi stabilimenti che producono il
Taleggio, l'altro si trova a Pasturo andando verso
il Colle di Balisio. Qui non ci
sarebbe stata altra soluzione che attraversare la
strada 62 provinciale della Valsassina, quindi la
soluzione del sottopasso è stata la scelta
migliore. Per la Val
Biandino occorre andare ad Introbio, per cui
all'uscita del sottopasso si svolterà a sx.
per portarsi sulla provinciale, poi oltrepassando
il ponte e proseguendo per il centro di Introbio,
si arriverà al bivio per la Val
Biandino. Ad Introbio
si seguono le indicazioni per la Val Biandino sino
a questo bivio dove ho proseguito, non pensando che
per la Val Biandino si salisse per quella stretta
strada in pendenza! Ma dopo un
centinaio di metri, ho fatto dietro front,capendo
che era quella la strada da prendere, a dire il
vero alquanto anonima. Anche la presenza del
marciapiede dava più un senso di un accesso
ad una strada privata che non l'imbocco ad una
valle! Si sale ed
occorre mettere subito la prima, dopo circa 800m di
asfalto si arriva a questa pletora di cartelli,
finisce l'asfalto ed è l'inizio della strada
denominata AGROSILVOPASTORALE. I mezzi idonei che
possono accedervi sono: Moto, Trattori, Fuoristrada
e naturalmente MTB per chi ce la
fà! Qui
troverete anche i vari cartelli dei rifugi con lo
stato, se aperti o chiusi e relativi numeri di
telefono. Da qui solo
fondo sterrato o cementato Dopo un
primo tratto nel bosco la vegetazione lascia un
varco e fa vedere il fondo della valle, o per lo
meno di mezza valle, infatti dopo la "V" fra i
monti si accede all'altopiano della Val Biandino,
fino a là è tutta una salita fra
boschi e rocce e con la forra creata dal torrente
Troggia. Nel
passaggio fra i boschi, ho trovato molti ricci di
castagne rotolate sulla carrabile. Una piccola
cappelletta a circa 1.000m s.l.m. Una
classica casa nel bosco vicina al
torrente. Si prosegue
sempre in salita, arrivando a questa fontana
chiamata Acqua San Carlo edificata dal Comune di
Primaluna da parte di un gruppo di volontari e
amici della montagna nell'Agosto 1987. L'ambiente
è selvaggio, pareti ripide coperte di
boschi, montagne rocciose e a tratti il rumore del
torrente che scorre nella stretta gola. A circa
1200m uno spiazzo sulla parte ripida della montagna
ospita questo agriturismo LA BAITA Ormai
abituato alla continua pendenza, quasi non ci si
rende conto dell'incremento della pendenza, solo il
fatto che si avverte più fatica nello
spingere e poi l'occhio sul display che indica la
pendenza fa capire che si è oltre il 17%,
anche se le foto non rendono l'idea. Anche i
pendii laterali della valle non scherzano e sulla
sx. sono presenti diversi ghiaioni, che per la
dimensione delle pietre sarebbe più corretto
chiamarli in altro modo. La presenza
di massi anche sulla dx. della valle fa capire come
sono composti questi "ghiaioni" Nel fondo
della valle una piccola cascatella Lungo la
discesa del torrente sono innumerevoli i salti che
compie prima di arrivare ad Introbio. La Baita
degli alpini dedicata a Piero Magni Alcune
baite, con l'autunno che timidamente mostra i primi
colori di cambiamento. Un consulto
all'altimetro che segna 1463m con 1046m di
dislivello superati, temperatura 11°C dovrebbe
mancare poco al Bocca di Biandino. Infatti
dopo poche centinaia di metri intravedo il rifugio
ed una cascata. Un breve
ripido strappo porta dalla cascata d'innanzi al
Rif. Tavecchia, ormai il più è
fatto. Di fronte
al rifugio questa cappelletta con a fianco il ponte
in legno che passa sopra il torrente Troggia e dove
sotto il ponte si forma la cascata. I cartelli
danno la direzione per il Rifugio Grassi e se
è aperto o chiuso. Una
panoramica dalla Bocca di Biandino verso la testa
della valle, che tra l'altro non si vede
perchè è dietro il pendio boscoso
sulla dx. Un bagnetto
rinfrescante a 10°C nel torrente
Troggia A questo
bivio si svolta a dx. per il sentiero che sale al
rifugio della Madonna della Neve. E qui si
incomincia a vedere la testa della valle o per lo
meno la sentinella più alta: il Pizzo dei
Tre Signori Superato il
fianco della montagna appare ora la testa della
valle che si chiude con la vetta del Pizzo dei Tre
Signori. In centro il rifugio delle Madonna della
Neve, la mia meta finale. L'ultimo
posto abitato della valle risulta essere l'Alpe
Sasso, poi lì la carrabile si interrompe e
dipartono dei sentieri per altri rifugi posti in
cima alle montagne. Quello che
è un po' l'emblema della Val Biandino, il
rifugio Madonna della Neve e la cima del Pizzo dei
Tre Signori. Certo
arrivare sin qui richiede un pizzico d'impegno,
più che altro per le pendenze da
affrontare. A fianco
della chiesetta, sulla dx. il Rifugio Madonna della
Neve. Raggiunta
questa meta posso festeggiare i 25.000m di
dislivello superati in questa stagione
2011. L'onnipresente
cima del Pizzo de Tre Signori, che qui chiamano
semplicemente "Pizzo" L'Alpe
Sasso, senza dubbio il nome l'ha preso dal grosso
masso presente a monte delle baite. Un'albero
secolare fa da contorno alla terrazza del
rifugio. Che dire,
il percorso è impegnativo, con le numerose
fotografie penso di aver dato un'idea
dell'ambiente, per cui la decisione come sempre
spetta a voi se replicare o meno questo giro, nel
caso, buone pedalate a tutti!
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buone pedalate a tutti, Outside |
pagina creata: 17-10-2011 ultimo aggiornamento:11-08-2015 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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