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Un giro
movimentato ricco di su e giù, che racchiude
5.000ha di territorio Bergamasco al confine con il
Lecchese. Protagonisti il Monte Canto e la
Valcava L'altimetria
del Percorso: sono 1750m di dislivello con una
parte in fuoristrada. Pianura quasi assente, sono
42km di salite con 25km di discesa finale. Il
percorso totale sviluppa 70km. Nota: i "dirupi" che
vedete sul grafico, specie nella discesa, sono il
solito problema dello sgancio del segnale del GPS
della Garmin, e fin quando quelli della Garmin non
si decideranno a regalarmene uno più
efficiente questo è quanto! Pronti,
via, si sale, sono 3,2km al 4% sino allo
scollinamento verso Carvico. Da sotto il Monte sono
3km di salita al 7% (medio) sino a Fontanella. Poi
discesa di 2,6km misto selciato e finale su
asfalto.Si passa alla salita del Barlino 2,6km
pendenza media 6%. In
realtà avevo previsto il percorso in giallo,
ovvero dalla località Barlino seguendo la
costa della montagna andare sino ad Albenza, ma la
mancanza di cartelli indicatori ci ha fatto
ritornare sui nostri passi, in quanto avevo visto
l'indicazione per Albenza alla frazione di
Longa. Per cui
abbiamo fatto 4,5km di salite al 4% al 12% da Longa
a Cacastrone. Giunti
a Palazzago sono 1,3km al 6% sino a Burligo, da li
la strada si fa stretta e ci sono circa 4km all'8%
sino a Collepedrino a 800m slm. Ancora 1,7km di
asfalto al 10% , poi stop. Qui occorre
aprire una parentesi, in effetti ci sono circa
2,7km di strada sterrata e asfaltata che sono su
proprietà privata della ITALCEMENTI con
tanto di sbarra e divieto d'accesso. In effetti
è una cava attiva con macchinari in
movimento. E' logico che passare in un cantiere in
bici si va in contro a questioni di carattere di
sicurezza, se succedesse un inconveniente ci
sarebbero problemi di responsabilità non
indifferenti. Per questo motivo abbiamo avuto un
permesso di transito. Per
giungere al passo Valcava non c'è che
l'imbarazzo della scelta, la cosa più
semplice una volta giunti al Barlino, proseguire a
sx verso la Roncola e da lì per Costa Imagna
e poi salire al Passo Valcava. Esistono comunque
altre 4 salite al Passo Valcava, una da Torre de
Busi, una da Boccio su strada sterrata che arriva
sino al Pertus e poi da li al Passo Valcava,
un'altra che sale dalla Valsecca ed infine una che
sale da Capizzone. Quindi
direi che si può tranquillamente scegliere
uno dei percorsi alternativi senza dover passare
per la cava. C'è
poi da dire che i panorami che si possono osservare
dal Collepedrino, una volta giunti a Passovalcava
sono ancora più ampi, al limite basta
arrampicarsi a piedi per un centinaio di metri, per
avere ancora più visuale sulla
pianura. Il punto di
partenza lo abbiamo stabilito all'imbarcadero di
Imbersago. Dall'Autostrada A4 MI-VE uscita Agrate,
si prende la direzione per Lecco sino a Osnago poi
si svolta a dx. in direzione Paderno d'Adda sino al
bivio dove a sx. dà indicazioni per
Imbersago, e da lì al Traghetto. Da Milano:
45km, da Bergamo 21km, 20km da Lecco. Giunti
davanti al piazzale del Traghetto, a sx c'è
una salita con ampio parcheggio Giunto a
Imbersago sulla strada che conduce al Traghetto
fluviale, che dista poche centinaia di metri, mi
soffermo ad osservare il panorama, la giornata si
preannuncia molto bella, ormai sono giorni che
l'estate è come scomparsa, e ora uscendo
dalle nuvole e trovarsi davanti il profilo delle
montagne sembra di essere in un altro
mondo. Da sx. la
cima della Grigna, poi l'inconfondibile cresta
frastagliata del Resegone e in primo piano il monte
Canto, prima meta della giornata. Scaricate
le bici, io e Giordano ci imbarchiamo sul traghetto
di Leonardo per attraversare il fiume Adda , dalla
sponda d'Imbersago a quella di Villa
d'Adda. Per saperne
di più sul traghetto qui Traghettati
sull'altra sponda, vi aspetta subito di fronte a
voi una salita di poco più di un centinaio
di metri, ma abbastanza impegnativa. Superata
questa svoltate a sx e dirigetevi verso Villa
d'Adda - Carvico, sono 3km al 4% che vi porta a
scollinare verso Carvico. Questa
salita è molto frequentata dai ciclisti
sportivi Scollinati
a Carvico, alla rotonda si prende per Sotto il
Monte, città natale di Papa Giovanni
XXIII. A lato,
Torre San Giovanni, si procede ora in direzione
località Pratolongo - Fontanella Arrivati a
questo bivio svoltate a sx, la cosa assurda
è che sul palo in centro si trovano
solamente due cartelli che indicano due trattorie,
ma non dove conducono le strade! Comunque,
svoltando a sx. la strada incomincia a salire e
dopo 500m troverete un bivio , svoltate a dx, in
quel punto troverete finalmente il cartello marrone
con indicazioni per la chiesa di
Fontanelle. Sono 2km di
salita al 9%, già si intravede il campanile
dell'Abbazia. l'ultimo km
è immerso nel bosco, e l'ombra è
assicurata. In pieno
controluce arriviamo davanti all'Abbazia
cluniacense di Fontanella, Priorato di Sant'Egidio
risalente all'anno 1000. Luogo caro
a Papa Giovanni XXIII. Siamo a
450m slm sul Monte Canto. Qui nel 63'
Padre David Maria Turoldo, vi approdò,
fondando la Comunità La Casa di Emmaus.
Il cortile
con porticato posto a sud dell'Abbazia
Vale la
pena fermarsi per una breve sosta ed ammirare il
complesso dell'Abbazia Ecco il
contesto in cui è Fontanella, posizione
magnifica con vista sulla pianura
padana. Lasciata
Fontanella si prosegue in salita per circa 300m
dopo di che troverete sulla sx. un ripido sentiero
acciotolato, con la presenza di tornelli in acciaio
inox, con cui si fa fatica a far passare la
bici. Poco dopo
il sentiero lastricato si trasforma in un sentiero
panoramico con la pianura in bellavista
Incontro
con un altro ciclista, questa è la vista
verso est Vista verso
Calusco d'Adda, la torre in centro alla foto
è quella del cementificio. Stringendo
l'apertura dell'obiettivo questo è il
massimo che è possibile ottenere, ed in
centro alla foto i grattaceli di Milano, ancora a
dx. la torre del cementificio di Calusco
d'Adda. Con visuale
ottima è possibile vedere anche gli
appennini. Dopo una
ripida discesa si arriva a questo arco
... e da
cui inizia una ripida discesa che saggiamente
abbiamo affrontato a piedi. Se si bloccasse il
freno anteriore, qui il ruzzolone sarebbe garantito
sino in fondo alla discesa! Si scende
nel bosco sino ad incontrare questo spiazzo con la
chiesetta degli alpini dedicata alla Madonna dei
Cerri, si svolta a dx. Una bella
discesa nel bosco con cinque tornanti porta a
Mapello. Già il percorso sino a qui devo
dire che è molto bello, e tante volte non si
hanno conoscenze di posti così belli e poco
distanti dalla pianura. Arrivati a
Mapello si prenderà la strada per Ambivere
passando all'esterno dell'abitato e proseguendo
sino all'incrocio sulla statale 342, dove si
svolterà a sx. percorrendo 3 km sino allla
deviazione a sx per Almenno San Bartolomeo -
Roncola A Mapello
si entra in paese passando davanti a questa chiesa,
ma col senno di poi, prima di giungere qui,
converrebbe mantenersi sulla Via dei Colli, in
fondo svoltare a dx. poi sx e ancora sx, questo per
evitare il dedalo di sensi unici. Arrivati in
periferia di Almenno San Bartolomeo, breve sosta
per il controllo della mappa, si proseguirà
diritti sino alla salita del Barlino che interseca
la strada che sale per la Roncola da Almenno San
Salvatore. La Roncola
nella foto è situata fra la sella della
montagna a sx. poco sopra dell'ultima pianta che si
vede a lato della strada. Giunti alla
località Barlino noi proseguiamo sino
all'intersecazione con la strada che sale da
Almenno San Salvatore. Se rileggete quanto scritto
all'inizio, occorrerebbe svoltare a sx. in
direzione Roncola, salvo poi dopo circa un 600m ad
un tornante proseguire diritti per via Foppa in
direzione Casagno - Capochelli -Camarone - Capreti-
sino ad Albenza per poi proseguire sino a
Palazzago. Naturalmente
questa deviazione la farà solamente chi
vorrà visitare i luoghi sino a Collepedrino,
ma poi sarebbe costretto a scendere visto che
è vietato proseguire all'interno della
cava. Per questa
ragione al bivio del Barlino, proseguite in
direzione: Roncola - Costa Imagna - Val
Cava In centro
alla foto in cima alla montagna si trova
Roncola Ci troviamo
a circa 500m slm nelle vicinanze di Palazzago, e si
incomincia ad apprezzare una visuale sulla
pianura. Il profilo
del monte che si vede in lontananza è quello
del Monte Canto da cui siamo partiti. Sino a qui
sono circa 30km già percorsi. Dopo una
discesa di circa 2km, si arriva alla periferia di
Palazzago, dove si svolterà a dx. in
direzione Burligo, circa 1,5km di
salita. In cima
alla montagna l'abitato di Collepedrino Il ponte
che dà l'ingresso a Burligo, per
Collepedrino occorre proseguire diritti da dove si
è venuti senza attraversare il
ponte.
Una volta
saliti a Collepedrino, sotto appare la vista su
Burligo incastonato fra i boschi, mentre più
in là si apre lo sguardo sulla
pianura. Al confine
del territorio di Collepedrino, una sosta per
ammirare il panorama. Uno sguardo
verso il punto di partenza a Imbersago, a sx. si
vede la parte ovest del Monte Canto, in centro alla
foto l'ultimo rilievo che si vede è quello
dove c'è Montevecchia,
mentre la montagna a dx. è quella dove si
trova Santa Maria Hoè - Colle Brianza ecc.
alcuni percorsi sono elencati qua. La salita
prosegue sino all'ingresso della cava, da qui in
poi è offlimits, un responsabile della cava
ci stava aspettando e ha autorizzato il
passaggio.
La montagna
mostra le ferite fatte con l'estrazione del
materiale, si vedono le varie sezioni verticali dei
blocchi che mano a mano vengono
estratti. Arriviamo
ad un livello intermedio della cava e già da
qui si ha una bella visuale verso Ovest Veniamo
attratti da un rumore di un mezzo meccanico che
proviene dalla cima della cava che è posta
ad un livello ben superiore, ed appare una sagoma
di un camion che percorre il crinale. Per dare
un'idea delle dimensioni della cava, nello spiano
posto sulla montagna in centro alla foto, è
posta la cava principale, dove ci sono gli impianti
per la lavorazione, mentre dove abbiamo visto il
camion, è nella parte superiore sx. della
foto. Quindi c'è ancora mezza montagna da
scalare. Le due cave
superiore ed inferiore sono unite da una strada di
servizio che si puo' scorgere nella foto, anche con
un tornante nella parte inferiore sx. La strada
è ampia, asfaltata e molto
panoramica. Si
incominciano a vedere le antenne dei ripetitori dei
ponti radio della Valcava Finalmente
arriviamo al livello superiore della cava, e in
centro alla foto si vede il camion che vedavamo da
sotto. Certo
è una cava con vista extra panoramica, ma
è anche vero il contrario, ovvero che con il
bel tempo è visibile lo squarcio nella
montagna da buona parte della lombardia.
Giordano
indica il famoso camion che nel contesto della cava
sembra un giocattolino come quello che usano i
bambini per giocare, solo che in realtà
è molto più grande di un normale
camion, basta osservare la dimensione del
finestrino per rendersi conto in proporzione quanto
è grande il resto. A questo
livello si vede che gli scavi della cava scendono
di quota all'interno della montagna. Sotto si
vedono escavatrici ed altri camion, ma i livelli
della cava non finiscono qui, come vedete ci sono
tracce di estrazione anche a livelli superiori
nella costa della montagna. L'ultimo
livello superiore della cava ed in cima le antenne
del passo Valcava, la nostra meta. Lasciamo la
cava e si sale ancora sullo sterrato, questa via
che potrei chiamare "direttissima", dopo aver fatto
tutte le altre che portano al Passo Valcava, posso
dire che è la più difficile di tutte
anche perchè c'è la parte sterrata da
affrontare. Ci fermiamo
ad osservare il panorama sottostante Ora stando
più in alto è possibile vedere un
tratto del fiume Adda nei pressi di Brivio, e poco
più in alto a sx. la bolla del laghetto di
Sartirana sopra Merate. In alto a
dx. si intravede il profilo di
Montevecchia Arrivati!
siamo al passo Valcava, o almeno a una ventina di
metri per l'esattezza! Basta
oltrepassare il passo e percorrere un centinaio di
metri per godere questo panorama sulle prealpi e
alpi bergamasche, basta cliccare sulla foto per una
visione ingrandita. Giordano,
nonostante la faticaccia che gli ho fatto fare per
arrivare quassù, si è dimostrato
molto contento e non smetteva mai di osservare il
panorama Io ormai
questo posto lo conosco da tempo e non conto le
volte che ci sono salito, fa comunque sempre
piacere ritornarci, specie con giornate belle come
questa. E quando si arriva quassù, non si
dovrebbe mancare di fare visita al Pertus
o Forcella Alta Giordano
non se la sente di andare al Pertus, per cui
giriamo le bici e scendiamo verso Torre de Busi, ma
non possiamo non fermarci ad ammirare lo spettacolo
che si vede verso Ovest, con i quattro laghi della
brianza che si stagliano all'orizzonte, in ordine:
Garlate, Annone,Pusiano,Alserio e se si ha fortuna
anche il laghetto di Montorfano, oltre al Monte
Rosa e tante altre vette. Una volta
giunti a Villa d'Adda cambiamo itinerario e invece
di prendere ancora il traghetto, passiamo l'Adda
sul ponte di Brivio, che si vede nella foto, per
poi scendere lungo la sponda e prendere la
ciclabile che ci porterà a
Imbersago. Se
ricordate avevo descritto una foto in cui si vedeva
l'Adda a Brivio, ebbene ovviamente è vero
anche anche il contrario, e da Brivio si possono
vedere perfettamente i ripetitori della Valcava e
la cava. Basta
ingrandire un po' per vedere meglio dove
eravamo.
La
Ciclabile corre accanto alla riva del fiume Adda, e
questo tratto è ricco di avifauna Sei "brutti
anatroccoli" ovvero i giovani cigni con la
caratteristica livrea grigia. Questi sei esemplari
non sono di certo frutto di una sola covata ma
possono appartenere ad altre coppie di cigni.
Di fatto i
cigni praticano spesso la forma di "asilo nido"
ovvero a turno accudiscono diversi pulcini intanto
che le altre coppie si alimentano. Ancora una
volta mi giro per osservare il panorama Ho iniziato
questo report con una foto panoramica che ritraeva
la cresta del Resegone, finisco il report ancora
con il Resegone che questa volta si rispecchia
nell'acqua.
Che dire,
un giro faticoso, ma che sa donare molteplici viste
panoramiche su un territorio di 5.000ha. La strada
da percorrere non è poca, come nemmeno lo
è il dislivello da superare, ma a fine
giornata non si puo' non esserne soddisfatti delle
fatiche fatte. |
buone pedalate a tutti, Outside |
pagina creata: 09-08-2011 ultimo aggiornamento: 11-08-2015 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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