Lombardia in bici

Alta Valtellina
Ciclopedonale della Valfurva
(SO)
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In Alta Valtellina è possibile percorrere in Ciclopedonale un tratto del Sentiero Valtellina partendo da Tola in Valdisotto toccando Bormio e proseguendo per un tratto in Valfurva sino a Sant'Antonio. Volendo si può proseguire su una impegnativa strada forestale sino a Santa Caterina Valfurva

Santa Caterina Valfurva

 
Sentiero Valtellina - Bormio Piazza Cavour - Santa Caterina Valfurva

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
46 km
1000 m
Asfal/Sterr
Cicl/Carr
3%- 20%
✩✩✩✩
✩✩✩✩
✩✩
✩✩✩✩



 


La Mappa di Google Earth

Ci si trova in alta Valtellina nelle zone attorno a Bormio, il percorso parte dalla Valdisotto per terminare a Santa Caterina Valfurva. Come si vede il tracciato in Valfurva è sdoppiato, questo perchè all'andata finita la Ciclopedonale abbiamo seguito un sentiero forestale, mentre al ritorno si è fatta la normale strada asfaltata.






L'altimetria del percorso: La Ciclopedonale termina attorno ai 1300m. Fa seguito poi una carrabile sterrata con lunghi strappi impegnativi.





Come arrivarci

Tola si trova a sud di Bormio, arrivando dalla superstrada da Tirano, invece di proseguire nelle gallerie fino a Bormio, dopo Sondalo prendere l'uscita per "Le Prese" sino a Tola.

Il percorso

Da Tola a Bormio centro sono 6,7 km di Ciclopedonale sul Sentiero Valtellina, fanno seguito altri 6 km di Ciclopedonale in Valfurva con 142 m D+.

Di fatto la Ciclopedonale termina alla periferia nord di Sant'Antonio. Da lì esiste un tracciato forestale che in 10,5 km porta a Santa Caterina Valfurva.

Di questo tracciato la prima parte di 3,8km presenta una salita continua con 439 m di D+ da superare. I rimanenti chilometri sono un susseguirsi di su e giù entro i 70m +D-

 Bici consigliata

E' preferibile una MTB Front o meglio Full e come sempre: buoni freni in ordine.


Alta Valtellina

Partendo da Tola si segue il Sentiero Valtellina verso Bormio


Il tracciato segue il corso del fiume Adda. Qui si è nei pressi di Piazza e Gotrosio che si vedono sull'altra sponda a mezza costa...

 


... mentre avvicinandosi a Bormio sulla sx si trova la frazione di Santa Lucia del Comune di Valdisotto


Dopo aver passato il ponte sul Torrente Frodolfo, si prende a sx il sottopasso per attraversare la Via Milano e sbucare nella ciclopedonale che porta in centro a Bormio.

Questa è la ciclopedonale che attraversa tutto un parco. Questo si estende a ridosso della sponda dx del torrente Frodolfo che proviene dalla Valfurva e di cui se ne vede l'inizio nella foto.


Giunti a Bormio la ciclopedonale termina in prossimità di questo ponte dove si vede una bacheca in legno, più o meno in centro alla foto. Se volete ovviamente potete fare un salto in centro oppure riservare la visita al ritorno. Comunque sia se volete proseguire, attraversate il ponte giungendo sulla sponda sx del torrente Frodolfo.

n.d.r: Per chi fosse a digiuno di nozioni geografiche, le sponde sx e dx di un fiume sono sempre da riferirsi con l'osservatore che dà le spalle alla sorgente.


Si prosegue quindi lungo la sponda sx del torrente Frodolfo



Passati sotto questo moderno ponte pedonale che va a collegare il centro di Bormio agli impianti di risalita per Bormio 2000, si prosegue sino alla fine della ciclopedonale lungo il torrente, dove al suo termine in prossimità del vecchio ponte di Combo, una uscita in salita vi porterà sulla via Coltura

 


Giunti sulla via in porfido, si svolta a sx sino a questo bivio dove si svolterà a dx.



Sempre a questo bivio se si svoltasse a sx, dopo aver attraversato il caratteristico vecchio Ponte di Combo sul torrente Frodolfo, come da indicazione si intercetterebbe la strada che sale a Santa Caterina Valfurva


Svoltando a dx invece ci si dirigerà verso la ciclopedonale che permette di arrivare a Sant' Antonio. Premetto che di cartelli indicatori non ne troverete ad indicarvi il percorso partendo da Bormio. A fianco della chiesa troverete una strada in ripida salita

 


Questa è la strada in ripida salita su cui proseguire

Come da cartello si tratta della Chiesa della Madonna del Sassel o della Pazienza.

Sopra di esso due cartelli indicatori di sentiero che si andrà a percorrere. In effetti per il primo pezzo non si tratta di una vera e propria Ciclopedonale.

Il sentiero che in realtà è una carrabile, viaggia a mezza costa rispetto al fondovalle.

A sx si vede la strada per Santa Caterina Valfurva che passa davanti alla chiesetta di Uzza

 


Non essendoci cartelli indicatori a questo bivio lei si era già portata avanti sparendo dietro alla curva per cui ho dovuto richiamarla per farla tornare indietro.

In pratica occorre scendere a sx e lo confermava un piccolo cartello bianco con scritte in rosso messo su un basso paletto posizionato in modo poco visibile per chi proviene dalla nostra direzione.

 

 

Giunti sul lato opposto in prossimità di questo sbarramento non avendo trovato altre indicazioni non abbiamo proseguito oltre preferendo l'attraversamento dello sbarramento e risalendo sulla strada per Santa Caterina Valfurva. A posteriori poi abbiamo saputo che si poteva continuare.

 


Quindi dalla diga che si vede a dx siamo risaliti sulla strada uscendo vicini alla Chiesetta di Uzza e con uno sguardo sulla Valfurva

 

 


La vecchia strada che sale a Santa Caterina passa attraverso i piccoli paesi spesso con gli spigoli delle case che sfiorano la strada. Di fronte una vecchia chiesa con tracce di affreschi sulla parete

A Uzza continuando sulla strada scorgiamo un negozio di moto e bici e ci fermiamo a chiedere informazioni sulla ciclopedonale della Valfurva.

Scopriamo poi che il proprietario effettua anche un servizio di recupero di ciclisti in panne o di trasporto ciclista + bici in caso di necessità o anche di gruppi con bici a seguito.


Usciti da Uzza abbiamo proseguito prendendo la Ciclopedonale che termina poi nei pressi della chiesa di San Nicolò, dove dietro di essa una strada in discesa porta di nuovo sulla ciclopedonale che avevamo lasciato poco prima in corrispondenza della diga sul torrente.

Abbiamo così ripreso il percorso a fianco del torrente.
Nota: Anche davanti al negozio di moto e bici si trovava un cartello che indica il percorso lungo il torrente, se lo avessimo preso saremmo sbucati nel tratto che si vede con la palizzata in legno sotto la chiesa di San Nicolò


Da San Nicolò si prosegue verso Sant'Antonio stando sempre sulla sponda sx del torrente

 

Non si può dire che non ci si trovi in un panorama alpino, qui ci sono tutti gli elementi caratteristici con in più una ciclopedonale

 

 

La Valfurva in questo punto è sufficientemente ampia, circondata da fitti boschi da ambo le parti, mentre in fondo spunta la cima innevata del Pizzo Tresero

 
Questo è Sant'Antonio ...

 


... dove troviamo un bel parco giochi e naturalmente il legno è stato impiegato ovunque.


sono presenti anche tavole e panche per uno spuntino

Qui a Sant'Antonio come da informazioni avute la ciclopedonale doveva terminare, ma non era ancora in questo punto

A sx del campanile la cima dell'Hohe Schneide, a seguire a dx con un po' di neve il Payerspitze e ancora a dx il Kristallspitzen.

Qui si trova l'imbocco della Val Zebrù con l'omonimo torrente che si innesta nel Frodolfo


Fine della Ciclopedonale. Da qui occorre scegliere: A sx si prende la strada asfaltata che sale a Santa Caterina Valfurva, mentre a dx si prosegue su sterrata nel bosco sempre con la stessa meta finale.

Quali sono le differenze

Su asfalto 7,6 km e 385 m D+ (traccia rossa).
Su sterrato 10,5 km e 558 m D+ (traccia verde).

Come si vede, sull'asfalto (traccia rossa) la pendenza é più regolare su tutta la lunghezza mentre in fuoristrada (traccia verde) la pendenza é maggiore con frequenti sali scendi nella parte sommitale oltre ad allungarsi il percorso.

 

Noi abbiamo scelto il tracciato più impegnativo su sterrato dato per 3h a piedi sino a Santa Caterina Valfurva

 


L'inizio era molto bello e quasi in piano e pensavamo lo fosse anche in seguito...

... ma arrivati davanti al capanno in legno abbiamo visto subito che le cose non stavano proprio come in questo facile inizio bucolico!

 

La carrabile si è inoltrata nel bosco e ha iniziato a salire regolarmente con una media del 14% nel primo tratto proseguendo con un 12% con punte significative.


Inutile dire che il paesaggio da quassù è ben differente da quello che sarebbe visibile facendo la strada asfaltata di fondovalle...


... per contro certe rampe sono belle durette da farsi! Naturalmente quassù non abbiamo incontrato quasi nessuno, salvo un cane di grossa taglia che venendoci in contro per fortuna non si è dimostrato aggressivo.


Si giunge ad uno dei tanti bivi...


...bivi che indirizzano in varie direzioni, a noi sarebbero mancate ancora 2.20 h se fossimo stati a piedi

Essendo una salita continua, ogni tanto ci si fermava a fiatare...


... e ad ammirare il paesaggio con l'immancabile cima innevata del Pizzo Tresero a fare da sfondo.


La sede della carrabile è comunque ampia e permette di schivare pietre o irregolarità.

No! Quella a sx non è la prosecuzione del tracciato ....

... faceva parte dell'ennesimo bivio

 

Come si vede per chi va a piedi c'è l'imbarazzo della scelta, per noi invece Bike Adventure!

Come avrete visto dal grafico non solo salite ma anche discese


E altri bivi, qui occorre prendere quello in salita

Si è ad 1.20 h da Santa Caterina Valfurva

Un passaggio sul torrente Val di Sobretta


Qui ci si trova a 1800 m


A sx la cima innevata è il Palon della Mare mentre a dx è la Cima San Giacomo


Oramai eravamo vicini a Santa Caterina Valfurva


Usciti dal bosco ci siamo trovati in mezzo alla pista da discesa Debora Compagnoni

 


La strada prosegue sino ad arrivare in centro al paese dopo un passaggio su normale strada asfaltata.


Anche questa seconda pista stava aspettando la neve, sarà accontentata dopo due giorni!


Una vista verso Pizzo Tresero e Punta Segnale mentre a sx spunta una piccola macchia bianca che dovrebbe essere il Cevedale


A ben pensarci questo è un ritorno dopo 21 anni di assenza, allora però avevo un paio di sci ai piedi


Una vista verso il Passo Gavia

Giusto per ampliare lo sguardo verso l'alto, abbiamo fatto un paio di tornanti del Gavia permettendoci la vista da sx sul Monte Pasquale, il Cevedale, il monte Rosole e il Palon de la Mare

Pronti per il ritorno verso Bormio, questa volta seguendo la strada asfaltata.

Si passa davanti alla pista Debora Compagnoni, questa volta dal punto di arrivo

E pensare che dopo due giorni questa era la stessa pista ricoperta di neve! La freccia indica il punto dove l'avevamo attraversata e fatta la foto dall'alto.

Erano in corso i lavori per la finitura della stazione di partenza.

La discesa è veloce e forse per questo già nel 1906 era stata apposta una targa ben visibile su questa casa dove si proibiva ai veicoli una velocità superiore a 8 km/h nell'attraversamento di Sant'Antonio

Su questa strada il Giro d'Italia c'è passato per ben 10 volte

Arrivo a Bormio. Se ricordate l'inizio del report quello in centro è il Ponte di Combo, solo che ora si è sulla parte opposta.

Di fronte al ponte una strada entra verso il centro di Bormio, e già da qui si scorge la punta del campanile

Una vista verso il centro storico e la piazza Cavour

Chiesa SS. Gervasio e Protasio (da vedere il suo bel interno), a sx Il Kuerc e dietro di esso la Torre della Bajona o delle Ore

 

Chiesa SS. Gervasio e Protasio, Il Kuerc e la Torre della Bajona o delle Ore si trovano nella Piazza Cavour con una bella vista su Bormio 2000 e 3000

Questa è Via Roma ed è la via centrale di Bormio, dove se capitate non perdetevi il rinomato panificio noto soprattutto per le sue deliziose torte che vanno letteralmente a ruba, con le code fuori dal negozio ancora prima che apra!

Su questa via troverete antichi palazzi, alcuni con affreschi e portoni in legno intagliati

La nostra preferita: Torta Pere e Cioccolato

La Torre degli Alberti nella centrale Via Roma e risalente al XIII sec.

Questa torre assieme a quelle della Bajona e De Simoni, sono le uniche tre rimaste delle 32 torri che Bormio ha avuto nel XIV sec. periodo in cui era fiorente il commercio e il transito di persone e merci.

In questa Via Roma ho trovato una cosa curiosa, ovvero delle panche fissate alle facciate dei palazzi a mezzo di catene.

La prima cosa che mi è venuta in mente è stata: Se nevica qualcuno passa e rialza in verticale la tavola per non farvi accumulare la neve o per non farla bagnare. Sarà questo il suo impiego o servivano ad altro? Esempio: esporre della merce?

Naturalmente per Bormio la visita non si esaurisce qui ed avrete modo di vedere molte altre cose interessanti che lascio a voi il compito di scoprirle.

Intanto l'anticipo dell'inverno già lasciava le sue tracce su a Bormio 2000 e 3000, del resto tempo 2 giorni e sarebbe nevicato!


Lasciato Bormio e svoltato l'angolo eravamo di nuovo in Valdisotto diretti al nostro campo base di Tola.

Nella foto in primo piano Piatta e sopra San Pietro.


Traccia GPX


Conclusioni

Un tracciato che potrebbe essere il prolungamento ideale del Sentiero Valtellina, solo che andrebbe segnalato al meglio e rivisto in alcuni punti.

Di certo la seconda parte su sterrato non la ritengo adatta a tutti e per forza di cose è necessario un minimo di allenamento.

Come sempre gli sforzi impiegati verranno ripagati dall'ambiente circostante in cui sarete immersi.

 

 



buone pedalate a tutti, Outside

 

Un foto racconto di Cadore designer © 2016
pagina creata: 23-10-2016
ultimo aggiornamento: 26-10-2016
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