Un altro
percorso inserito nel Parco Nazionale dello
Stelvio.
Si parte dalla Valdisotto nella frazione di Tola,
passando per Bormio e Santa Caterina Valfurva per
affrontare poi la salita al Passo Gavia.
Nella mappa
si puo' osservare la frana che nel Luglio 1987
causo' la devastazione con morti e feriti nella
Valdisotto.
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L'altimetria
del Percorso: sono 1508 metri di dislivello da
superare in 33km. Percorso duro, non quanto per le
pendenze, ma per le quote che si raggiungono, e per
i 33km di salite da affrontare.
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Queste due
immagini sono tratte da:
Il
percorso
Pronti,
via, si sale? no! anche questa volta ho volutamente
scelto un punto di partenza defilato. Ho scelto la
Valdisotto nella frazione di Tola, lontano 6km
dalle prime salite di Bormio, in modo da poter fare
un riscaldamento adeguato. In questi giorni dei
primi di Settembre il risveglio era con temperture
fra 6-9°C mentre a Milano ci si alzava con
19°C.
A Bormio
c'è un bivio, a sx. si va a Livigno, mentre
andando diritti si prende per il Passo
Gavia.
Perchè
il Gavia
Direi che
è presto detto, avendo già fatto la
salita
da Ponte di Legno,
mi mancava questo versante da Bormio.
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Come
arrivarci
Occorre
percorrere tutta la Valtellina sino all'uscita
dell'ultima galleria in prossimità di Bormio
uscendo subito a dx. verso
Cepina-Valdisotto-Tola
Distanze
Da Milano
199 km - Da Bergamo 151 kma - da Lecco 142km - da
Brescia 151km
Dove
parcheggiare
Vorrei
aprire una parentesi, pensare di farsi il Passo del
Gavia arrivando la mattina stessa, dalla pianura,
è una cosa che sconsiglio.
Salire a
quasi 2700m di punto in bianco senza fare un minimo
di acclimatamento in altitudine, è una cosa
da non fare. Almeno passare una notte in luogo e al
mattino dopo affrontare la salita è
già una cosa accettabile. C'è sempre
da tener conto che oltre le differenze di
altitudine ci sono anche le differenze di
temperature, per cui diamo il tempo anche al nostro
corpo di adattarsi, anche se ci vogliono almeno 2gg
per incominciare ad adattarsi.
Quindi se
optate per questo consiglio un qualsiasi
pensione-albergo o altra struttura avrà il
necessario spazio a disposizione.
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Il
punto di partenza: Camping Cima Piazzi - Tola -
Valdisotto
Idealmente
la meta del Passo Gavia si trova dietro queste
montagne a ridosso del campeggio.
Personalmente
ho scelto questa location,
il Camping CIMA PIAZZI a Tola-
Valdisotto.
Il Camping
è dotato anche di 12 Bungalows con 4/6 posti
letto, con servizi, angolo cottura e TV.
Oltre a questo nel Campeggio c'è un ampio
ristorante e pizzeria e nei mesi estivi una
piscina.
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Lascio il
campeggio e prendo la ciclabile x Bormio, girandomi
posso osservare la Valdisotto verso la Cima
Coppetto.
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Non
è tutta cilabile sino a Cepina, in alcuni
tratti occorre stare sulla strada , mentre in
tratti come questo si puo' stare in sede protetta
sul marciapiede
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A sx. la
statale che porta a Bormio, parallela scorre la
ciclabile in sede protetta, seguite sempre la
direzione della statale. Nella foto accanto sulla
dx. dove ci sono gli alberi c'è un bivio,
occorre salire a sx. e proseguire sul
marciapiede/ciclabile sino in centro a
Bormio
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Sulla sx.
la frazione di Santa Lucia, manca 1km al centro di
Bormio
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Giunti a
Cepina prima del bivio che porterebbe sulla statale
che va a Bormio, occorre svoltare a dx. in
direzione Vigili del Fuoco, e dopo essere passati
sotto il ponte si prende subito la ciclabile a
sx.
Sulla Vs.
dx vedrete queste frazioni di Gotrosio- San Pietro
- Piatta - Ciuk
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Arrivato a
Bormio prima di prendere la strada per la Valfurva,
faccio una breve visita in centro, questa è
Via Roma.
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La chiesa
romanica di San Vitale XII sec., con dipinti
esterni del trecento, la forma è a
capanna.
Nel 2010
è stata restaurata come in origine, mettendo
a vivo la pietra, mentre prima era intonacata e
dipinta.
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Questa
dovrebbe essere la Torre del Palazzo De
Simoni
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Torre delle
Ore o Bajona di Bormio
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A fianco
della Torre delle Ore si trova la Chiesa Collegiata
o Parrocchiale di Bormio
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Di fronte
alla Torre delle Ore si trova un'ampia piazza con
bar e tavolini
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Un angolo
della piazza con le case con vecchi
affreschi
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Uscendo dal
centro mi imbatto in questo antico ponte in pietra
"a schiena d'asino"del 1300, si tratta del Ponte di
Combo, sul torrente Frodolfo, un tempo l'unica via
d'accesso a Bormio dal Passo del Gavia.
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Lascio
Bormio e metto le ruote verso Valfurva, e incontro
subito la chiesetta della Madonnina di Uzza a
pianta ottagonale, risalente al 1700. La cosa
curiosa è che fu edificata per proteggere un
vecchio affresco raffigurante la Madonna che
allatta Gesù Bambino, ma all'epoca delle
"castigazioni" operate dalla chiesa sulle opere
d'arte ignude (vedi anche i veli sui dipinti della
Cappella Sisitina a Roma), il dipinto
scomparve!
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Al mattino
si sale al Gavia con il sole in fronte, qui
è la frazione di San Nicolò, vicino a
Valfurva
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La frazione
di Sant'Antonio, vicino a Valfurva
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Guardando
indietro ci si lascia alle spalle Valfurva il
comune che da il nome alla omonima valle, questa
è la frazione di Sant'Antonio.
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Sulla costa
della montagna sopra Valfurva le frazioni di
Plazzanecco e Niblogo
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Si sale con
accanto il corso del torrente Frodolfo.
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Dopo 20km
ci si lascia alle spalle anche Santa Caterina
Valfurva, l'ultimo abitato sino al Passo del
Gavia.
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Qui
ufficilmente inizia la salita al Passo Gavia, siamo
a 1749m slm e mancano 13km al Passo Gavia, con
pendenze medie dell' 8% max. 10% e un dislivello di
883m da superare.
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Dai primi
tornanti, si vede sotto, Santa Caterina
Valfurva
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La valle
che prosegue da Santa Caterina Valfurva verso il
rifugio Branca e il Ghiacciaio dei Forni, il
più grande dei Ghiacciai esistenti in
Italia.
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Alcune
baite sopra Santa Caterina Valfurva
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Panoramica
della Valfurva
nota: il
fatto che alcune foto mostrano le nuvole e altre il
cielo terso, è solo per il fatto che alcune
sono state scattate durante la discesa e il meteo
nel frattempo era cambiato
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Il cambio
di quota si avverte subito guardandosi indietro, ed
ora Santa Caterina è là in fondo alla
valle. La strada in salita è bella con molti
tratti asfalati di recente, il paesaggio manco a
dirlo è stupendo e la giornata non ha
tradito le aspettative.
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Più
ci si alza di quota e più, lo scenario
diventa aspro, con rocce presenti
ovunque.
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Anche le
moto la fanno da padrone su questo passo, e gruppi
nutriti si incontrano di sovente...
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... ma
anche singoli motociclisti
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Un
paesaggio lunare con ghiacciai di
contorno
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In
vista di un primo rifugio
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Anche le
supercar non disertano questo passo!
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Monumento
ai caduti vicino al Passo Gavia, inaugurato nel
1927 e dedicato ai caduti della I Guerra
Mondiale.
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Rifugio
Arnaldo Berni m.2560
CLUB ALPINO ITALIANO
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Rifugio
Arnaldo Berni m.2560, di fronte il ghiacciaio,
peccato che le nuvole incombevano.
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A queste
quote si vedono solo roccia, ghiacciai e qualche
pascolo
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A dx, un
vecchio rifugio nella valle, questo tratto è
abbastanza pedalabile, ma a queste quote se capita
anche il vento contro la fatica può
diventare importante.
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Crocefisso
sul Lago Bianco, il passo è ormai vicino,
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E' la
seconda volta che raggiungo questo lago, la prima
volta con l'Alpina I salendo da Ponte di Legno,
questa volta con l'Alpina III da Bormio, lo
spettacolo rimane sempre fantastico.
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Anche
questa è fatta! due giorni tre cime, sono
sufficienti per aver visionato una buona parte del
Parco Nazionale dello Stelvio
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Sala pranzo
in bella vista sul Passo Gavia
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Il Rifugio
Bonetta, anche questa volta il meteo ha retto, e
sono subentrati solo degli addensamenti non
significativi.
Che dire,
la salita è lunga, sono pur sempre 33km,
anche se il primo tratto fino a Santa Caterina
Valfurva non ha pendenze come il tratto successivo,
ma forse per questo trae in inganno e si tenta a
forzare di più, forse perchè tratti
in inganno dalla visione della strada che sembra
spianare dolcemente, ma non lo è affatto, e
questo lo si avverte sui pedali e quando si osserva
il tachimetro.
La parte da
Santa Caterina che rappresenta la vera salita,
alterna strappi importanti a falsopiani leggeri,
per poi riprendere e poi mollare ancora, insomma
non è una salita continua e presenta cambi
di pendenza frequenti.
Visto che
avevo già affrontato la salita da Ponte di
Legno, per me quella presentava tratti più
impegnativi, per contro erano metà km
rispetto a questa, almeno da dove sono partito
io.
Per quanto
riguarda i panormi, sono due ambienti differenti,
uno esposto a sud e questo a nord, ambedue sono
panoramici in modo differente, preferire uno
piuttosto che l'altro è arduo, una cosa
però per me è certa, ho preferito di
gran lunga la lunghissima discesa a
Bormio!
Quale delle
due salite consigliare ... io direi fatele tutte e
due e poi decidete voi qual'è la vostra
preferita, una cosa è certa, da qualsiasi
parte salirete non ve ne pentirete, ne vale
senz'altro la pena, il Passo del Gavia come Lo
Stelvio rimangono sempre due passi mitici che sono
ormai facenti parte della leggenda del
ciclismo.
Un pensiero
va a chi ha corso su questi passi talvolta in
condizioni proibitive e vi assicuro che scendere da
qui sotto la neve o l'acqua ghiacciata con su una
misera mantellina, è senz'altro un incubo da
non provare!
Si avverte
già il freddo quando il tempo è
bellissimo e non si e sudati perchè ci si
è fermati a pranzo. Inoltre si è ben
equipaggiati di tutto, ma scendere in corsa
mettendo sotto un giornale e sopra una mantellina
è ben altra cosa! e di gare così ne
sono capitate quassù. Per cui mi raccomando
se il meteo è incerto portate qualche cosa
di più che qualche cosa di meno, siete quasi
a 3000 metri e non si scherza con il meteo a queste
quote.
Quindi
informatevi bene prima di salire, oramai le
informazioni meteo sono diffuse e abbastanza
affidabili nel breve periodo, e buone pedalate a
tutti!
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