La
Mappa di Google Earth
Ci si trova
fra la media e l'alta Valtellina nel tratto fra
Tirano e Bormio
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L'altimetria
del percorso, nulla di difficile salvo qualche
breve salita più impegnativa
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Come
arrivarci
Nella
Valtellina c'è la S.S. 38 che la percorre
per tutta la sua estensione e che ovviamente passa
anche da Tirano, anzi la attraversa letteralmente.
Quindi é facile raggiungerla sia con mezzi
propri o con la linea ferroviaria che fa capolinea
proprio a Tirano. Il Percorso costeggia il fiume
Adda per cui un qualsiasi parcheggio nelle
vicinanze va bene, poi visto che sarete in bici,
trovate quello che vi è più
comodo.
Il
percorso
Il Sentiero
Valtellina di fatto è una Ciclopedonale,
pertanto una volta presa si è in percorso
protetto, salvo in alcuni punti in cui si va in
promiscuità con un traffico locale scarso se
non assente. Il tutto è ben segnalato e non
occorre avere una traccia GPS.
Bici
consigliata
Qualsiasi
bici può andar bene purchè dotata di
cambio per affrontare i brevi strappi.
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Valtellina
Da un
parcheggio in prossimità della ferrovia
è iniziato il nostro percorso per
raggiungere Bormio, portando così a termine
il tracciato completo del Sentiero Valtellina
aggiungendolo ai precedenti tratti già
pubblicati: Colico-Sondrio
e Sondrio-Tirano
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Il Sentiero
Valtellina è provvisto di una ottima e
completa segnaletica, qui sta ad indicare che si
è al km 75 dal punto d'inizio di Colico e
che mancano 39km a Bormio.
Questa
è via Calcagno dove si trova un ampio
parcheggio accanto alla ferrovia.
Il
Sentiero, poiché attraversa Tirano, sino
alla fine della sua periferia rimane affiancato da
una strada a traffico prettamente locale, per poi
trasformarsi unicamente in
ciclo-pedonale.
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Da Tirano
il Sentiero Valtellina costeggia la sponda dx del
fiume Adda. Qui una vista alle nostre spalle verso
Tirano.
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Si è
immersi nel verde e sempre con la costante del
fiume che scorre accanto. In questo tratto fra
Sernio e Tirano il fiume affronta una serie di
salti in quanto deve affrontare il dislivello di
una trentina di metri in 3 km.
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A mezza
costa sulle montagne alcuni paesi. Quello sulla dx
dovrebbe trattarsi di Baruffini.
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Dopo 3 km
dalla partenza si arriva nei pressi di Sernio e
della diga con la centrale idroelettrica che va a
formare un lago artificiale per sfuttarlo come
fonte di energia elettrica
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Il lago e
Sernio che si vede sulla dx della foto
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Superato lo
sbarramento ed il lago a circa un paio di
chilometri un ponte attraversa il fiume per
portarci poi a proseguire sull'altra
sponda.
Qui
l'incontro con un ciclista che ci ha accompagnato
durante la sua uscita quotidiana raccontandoci
alcuni aneddoti della sua vita.
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Dal ponte
la vista sul fiume e sulla media Valtellina. I
paesi che si vedono dovrebbero essere: a sx Vervio
e a dx Tovo di Sant'Agata.
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Passato il
ponte ci si trova a proseguire lungo la sponda sx
del fiume e qui nei pressi di Lovero si trova
un'ampia area di sosta con annesso
parcheggio.
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A pensare
che nella valle accanto, ovvero la Valcamonica, era
data una giornata con cielo coperto e possibili
precipitazioni. Quindi abbiamo pensato bene di
cambiare valle e la scelta è stata fra le
migliori, qualche nuvola ma senza acqua.
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Cartellonistica
ben fatta e frequenti aree di sosta non mancano di
certo sul Sentiero Valtellina che va annoverato fra
uno dei più belli che abbiamo in
Italia.
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Arrivati a
Grosotto si attraversa di nuovo il fiume
Adda
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Dopo
Grosotto ci si dirige verso Grosio. In alto a sx
è Ravoledo, posto sulla strada che porta al
Passo
di Verva
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Da Grosio a
Tiolo come ben segnalato è presente una
deviazione per un primo breve tratto su strada a
viabilità ordinaria ed un secondo tratto su
sterrato.
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Questo
è il punto dove a dx inizia il tratto
sterrato....
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... che
inizia alla periferia di Grosio ....
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.... tranne
che le piogge di quei giorni ne hanno allagato
abbondantemente le buche e per non sporcare
inutilmente noi e le bici ci hanno obbligato a
scendere.
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La
deviazione prosegue sino ad attraversare il ponte,
quindi restate a sx nel percorso in salita e non a
dx. Si tratta comunque di una situazione
provvisoria.
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Dal ponte,
in alto sbuca fra la vegetazione il campanile di
Tiolo.
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Dal ponte
la vista verso Grosio. Vedendo il fiume quasi in
secca fa pensare invece quando in più
occasioni è straripato creando notevoli
danni alla Valtellina.
Daltronde la valle è lunga più di 100
km e con un bacino idrico così esteso, che
comprende anche le attigue valli con i loro corsi
d'acqua, si fa presto a capire a quanto potrebbe
ammontare il potenziale d'acqua che si riverserebbe
nel fiume Adda.
C'è solo da augurarsi che fenomeni intensi e
prolungati come è successo in passato non si
ripetano più. Alcune opere di rinforzo degli
argini sono state fatte, ma penso che poi il
problema non faccia altro che spostarsi più
a valle.
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Attraversato
il ponte vi aspettano un paio di rampe un po'
impegnative, preparatevi con un rapporto corto per
l'imminente scalata.
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Questo
tratto che sale dal fiume e prosegue verso Sondalo
è molto bello
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A Sondalo
ci sono alcuni piccoli strappi.
Terminato il breve tratto in salita, sulla sx si
vedono i padiglioni dell'ospedale Morelli (ex.
sanatorio)
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Nei pressi
di Sondalo si costeggia un bel parco. Un
caratteristico ponte coperto in legno attraversa il
fiume e sopra di esso a sx si vede la chiesa di S.
Agnese
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Alla
periferia di Sondalo il Sentiero Valtellina termina
e si prosegue come da descrizione del
cartello.
Come si
vede nulla è lasciato al caso ed i cartelli
sono espliciti e ben fatti.
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In pratica
si percorre la vecchia S.S. 38 l'unica strada che
conduceva a Bormio prima del tragico evento della
frana dell'87.
Questo é il tratto più impegnativo di
tutto il percorso, poiché la deviazione
consiste nel dover affrontarte una costante salita
che costringe Debora a scendere ogni tanto dalla
sella per riprendere fiato.
Ovviamente chi é allenato non avrà
alcuna difficoltà.
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Era il 28
Luglio 1987 quando una enorme massa si
staccò dal Monte Zandila che spazzò
via Sant'Antonio Morignone ed in parte Aquilone. La
ferita della montagna resta ben visibile a peritura
memoria. Questa foto in realtà é
stata scattata al nostro rientro verso
Tirano.
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Il
Memoriale costruito in memoria della tragedia
consumata giusto 29 anni fa. L'anno prossimo
sarà il trentennale.
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Superato
Aquilone basta voltarsi indietro per vedere il
"teatro" dove è accaduto il
fatto.
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Da Aquilone
si sale verso Valdisotto.
Poco dopo Aquilone termina il tratto in salita per
dare spazio ad una piacevole discesa condita da un
verde paesaggio.
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Ovviamente
non può essere tutto in discesa. Come potete
vedere dalla foto questo é il genere di
salite che potrete ancora incontrare.
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Se vi serve
un Camping qui a Valdisotto a dx si trova il Cima
Piazzi
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Anche se
mancavano pochi chilometri alla nostra meta la
lunga salita ci aveva fatto aprire una voragine
nello stomaco. Quest'area di sosta di fronte al
Comune di Valdisotto è stata una manna. Ne
abbiamo approfittato per calmare i morsi della fame
con il nostro pranzo al sacco.
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Il cartello
segnala i 110 km da Colico e i 4 km che mancano a
Bormio.
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Un ponte
sull'Adda nei pressi di un centro sportivo ci ha
fatto di nuovo cambiare sponda. In centro alla foto
la Cima di Reit che sovrasta la conca di Bormio.
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Sulla dx
invece la frazione di San Pietro verso Bormio
2000
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Qui in
un'altra vista si vedono meglio Piatta e San
Pietro
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Bormio
Il Sentiero
Valtellina prosegue affiancando la statale. A sx
Santa Lucia una frazione di Valdisotto.
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Da Santa
Lucia un sottopasso facilita l'attraversamento
della strada statale. Risaliti dal sottopasso si
prosegue sotto le fronde di alcuni alberi sino ad
arrivare ad un punto in cui la strada si biforca
come indicano i due cartelli: una corsia riservata
ai pedoni a dx e l'altra ai ciclisti a
sx.
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La
panoramica verso Bormio con a dx il torrente
Frodolfo.
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La piazza
Cavour con la chiesa parrocchiale SS. Gervasio e
Protasio, con pregevoli interni, ne consiglio una
visita. In alto a dx Bormio 3000 con ancora la
presenza di alcune lingue di neve.
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E per
concludere non poteva mancare la merenda con torta
pere e ciccolato di una famosa panetteria. E'
facile da individuare in Corso Roma per
l'onnipresente coda davanti al negozio.
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Traccia
GPX
Conclusioni
Come
già descritto all'interno del report si
tratta di una ciclabile coi fiocchi per la
segnaletica ben fatta e le numerose aree di sosta.
Sia il percorso che il paesaggio, poco
antropizzato, non risultano monotoni e talvolta si
é accompagnati dal suono dell'acqua che
scorre verso valle. Infine, la meta premia con le
spettacolari cime che circondano la luminosissima
conca di Bormio.
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