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Da Sanremo al Colle d'Oggia passando per 4 Valli |
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Questa
è l'immagine dove si svolge il tracciato. Da
Sanremo lasciata la ciclabile ad Arma di Taggia si
risalgono le valli per raggiungere Colle D'Oggia a
1135 s.l.m. L'altimetria
del tracciato, la parte di effettiva salita
è di 23km. Se nel primo tratto la pendenza
media è al 3,7% nel secondo tratto, si passa
al 7% e con punte al 15%.
Da
Sanremo si prosegue in direzione Arma di Taggia,
dove si abbandona la ciclabile verso San Lorenzo al
Mare per prendere la ciclabile per Taggia lungo il
torrente Argentina. Da
li in poi è tutta discesa, si passa dallo
spartiacque dell'alta Val Maro, si prosegue nella
Val Prino passando da Pantasina, Praelo, Case
Carli, Molini di Prelà, Dolcedo, Piani, per
sbucare sulla strada Aurelia in località
Poggi e percorrerla sino a San Lorenzo Al Mare dove
si riprenderà la ciclabile verso
Sanremo. Lungo
il percorso a lato ciclopedonale si trovano alcune
fontanelle prima di Arma di Taggia, in piazza a
Carpasio, a Dolcedo sulla scalinata del caruggio a
fianco del Comune. Vista la
lunga salita, e lunga discesa oltre al totale dei
km, serve una buona bici scorrevole e ben frenata
oltre ad essere confortevole. |
Da Sanremo
a Badalucco in passato è già stato
pubblicato un
report
dove attingere le informazioni necessarie, per cui
ho ritenuto opportuno non duplicare lavori
già fatti. Quindi
superata Taggia proseguendo lungo la statale della
Valle Argentina si arriva in vista di
Badalucco. Già
che eravamo di passaggio ci siamo fermati un attimo
per rifornire le borracce e dare un breve sguardo
al suo interno, dove come al solito essendo borghi
quasi sempre molto raccolti di spazi verdi non se
ne trovano e per mitigare questo aspetto si
adornano i caruggi con ampi vasi di piante o
fiori. La fontana
dove fare rifornimento si trova a fianco della
parte posteriore della chiesa parrocchiale,
all'inizio di un caruggio La facciata
barocca della chiesa di Santa Maria Assunta e San
Giorgio. Direi che
come da tradizione Ligure, di fianco alla chiesa
parrocchiale non poteva mancare un Oratorio in
questo caso dedicato a San Francesco. Oramai
è da tempo che girando per la Liguria
abbiamo osservato che quasi sempre si trovano o un
paio di chiese o una chiesa ed un oratorio a poca
distanza fra loro.
In pratica
questo è il centro del vecchio
borgo L'interno
della parrocchiale in stile barocco. Da notare la
balconata posta ai piedi delle volte che corre
lungo tutta la navata spingendosi sino
all'abside.
Superato il
borgo di Badalucco accanto al torrente Argentina,
ecco che in alto dopo una curva appare Montalto
Ligure, prossima meta del giro. Dopo la
curva che si vede si trova il punto di confluenza
dei torrenti Argentina a sx e a dx
Carpasino. La montagna
a sx di Montalto ligure è Il Monte Colletto
738 m. Nei nostri
giri ci siamo sempre passati sotto, era giunto il
momento di salire e attraversare anche questo
borgo. Dal 1°
Gennaio 2018 dopo il referendum consultivo tenuto
in questo Comune e in quello di Carpasio, i due
Comuni si sono uniti dando vita a Montalto
Carpasio.
La statale
prosegue arrivando a questo bivio dove si
svolterà in direzione Montalto. Se si
proseguisse diritti si arriverebbe a Molini di
Triora e poi a Triora, il relativo report è
quello citato all'inizio di questo
report La nostra
meta da qui dista 13,6 km. Su questi
cartelli però ho trovato un
errore: Per
arrivare a Ville San Pietro ci vogliono ben 23km
non 11km!
Dopo il
bivio inizia la salita vera quella che porta al
Colle D'Oggia. Il cartello
pubblicizza che qui nasce l'olio Extra Vergine
d'oliva D.O.P. Riviera Ligure. Non
scordiamoci che a Taggia e territori limitrofi
nascono le famose olive Taggiasche
Mentre si
sale si apre un panorama verso la sottostante valle
Argentina in direzione Triora Dopo 25 km
dalla partenza e 280m di ascesa, ci si avvicina
all'ingresso di Montalto Ligure
Prima che
la strada con un'ampia curva porti all'ingresso del
borgo, si apre un'altra panoramica in direzione
Taggia, sempre nella Valle Argentina il cui omonimo
torrente in parte in secca si vede attraversato da
un ponte.. Da quel
punto era stata scattata la foto di Montalto visto
da sotto. In primo
piano la Pieve di San Giorgio a Montalto
Ligure Nel borgo
la stretta strada che lo attraversa non lascia
spazio per un marciapiede, per cui questa soluzione
a raso terra dà il vantaggio di segnalare la
presenza di una sezione stradale riservata ai
pedoni e nel contempo utilizzabile da mezzi
più ingombranti. Oppure durante l'incrocio
di un altro mezzo, questa sezione di marciapiede
può essere temporaneamente occupata dando
comunque precedenza ai pedoni, salvo poi come nella
foto il mal costume di farne uso come sosta per le
auto.
La medesima
soluzione l'abbiamo trovata in Olanda quasi 30 anni
fa, applicata in strade anche molto più
strette dove addirittura si erano ricavate per ogni
senso di marcia due piste ciclopedonali, dove
valeva lo stesso concetto; le auto in caso di
necessità potevano invadere le due corsie
solo se in assenza di ciclisti o pedoni. Lo stesso
concetto potrebbe essere applicato su molte nostre
strade dove sarebbe materialmente impossibile od
oneroso realizzarne una pista in sede propria
separata. Ovviamente
non è una pista dipinta che ci può
salvare da un eventuale investimento, il problema
sta nell'educazione stradale assai carente da noi
mentre lassù sono decenni che questa
soluzione sta funzionando! Usciti da
Montalto Ligure si entra nella valle Carpasina
solcata dall'omonimo torrente Carpasino. Il nostro
obiettivo è là in cima alla valle
sulla cresta di confine con l'alta Valle del
Maro La strada
presenta anche brevi tratti in ombra Alcuni
tratti dell'asfalto hanno la superficie fresata
longitudinalmente. In genere ci sono due motivi del
perchè lo si fa: 1) In attesa di una nuova
asfaltatura. 2) Nel caso di zone in ombra
caratterizzate in inverno da gelate che rendendo il
fondo stradale sdrucciolevole. In vista
della periferia di Carpasio
Prima di
arrivare a questo cartello c'è ancora da
salire! Dopo 33km e
690 m di ascesa, arrivo a Carpasio. A fianco della
nicchia in centro alla foto troverete una
fontanella.
Il Comune
di Montalto Carpasio. Salendo sopra la scalinata si
arriva alla piazza delle chiese. Notare sul
tabellone elettronico la temperatura di 35°C
riportata alle 11:45 La piazza
ha come di consuetudine Ligure due chiese una
accanto all'altra.
Lasciato
Carpasio molti tratti del percorso sono affiancati
dai boschi. La cima
più alta in centro alla foto non è
altro che quella del Monte Faudo. In tutta la
valle, Carpasio è l'unico insediamento
rilevante ci sono poi due piccole frazioni quella
di Costa ed Arzene orograficamente posti a sx della
valle Carpasina.
Dall'alto
ecco il raccolto borgo del Comune di Carpasio
Montalto immerso nel verde Non eravamo
i soli a pedalare sotto il sole cocente e a picco,
dalla divisa indossata sembrava Nibali Da
un'apertura del bosco finalmente si intravedeva la
testa della valle Pensavo di
essere giunto al passo, invece erano solo quattro
case di numero ai lati del bosco. Dopo 38km con una
ascesa di 1071m, raggiunta la località Prati
Piani a 1065m di quota e a ridosso del Monte
Grande. Superati i
Prati Piani c'è ancora da salire per circa
900m e qui ci si trova proprio a ridosso della
testa della valle Tratto
ovviamente panoramico sulla Valle Carpasina. In
centro alla foto sotto le fronde degli alberi la
solita cima del Monte Faudo 1149m s.l.m. Manca poco
al Colle D'Oggia che si trova a soli 250m dal bivio
con soli 10 metri di dislivello ...
... ma noi
eravamo in ritardo sulla tabella di marcia per cui
giunti al bivio abbiamo svoltato a dx in direzione
Pantasina
Il cartello
posto a sx sulla strada che sale al colle porta
anche l'indicazione per Torino anche se con un
certo ottimismo visto che si tratta di fare 170km
fra tortuose strade di montagna superando il Colle
San Bartolomeo e il Colle di Nava per poi arrivare
dopo 75km a Ceva per immettersi in autostrada verso
Torino.
Quindi al
bivio presa la strada a dx verso Pantasina, la
strada sale ancora sino a scollinare verso lo
spartiacque che si vede nella foto centrale, dopo
di che si lascia la Valle Carpesina per passare
nella foto seguente nella Alta Val Maro. Oltre i
rilievi sullo sfondo c'è il mare, dovete
aver fede in quanto poco visibile per la
foschia. A questa
quota si è circa un 10m sotto la quota della
cima del Monte Faudo che avete visto nelle foto
precedenti.. Da questo
punto vi aspetta solo discesa 1125 D- da farsi in
24km.
Dopo lo
scollinamento inizia la lunga discesa e se prima
l'asfalto era in buone condizione, da questa parte
pressochè disabitata sino a Pantasina il
fondo è alquanto precario. Del resto
il cartello dei 30km/h è eloquente come pure
il divieto di transito in caso di neve. Anche
questa strada è panoramica, questa volta
sull'Alta Val Maro. Alle sue
spalle la cima del Monte Grande 1418 m. mentre alla
sua dx sulla sella si trova San Bernardo di Conio,
mentre in basso è il borgo di
Conio Una
panoramica sull'Alta Val Maro, cliccando
sull'immagine la potrete vedere ingrandita e con i
riferimenti.
La parte
alta del percorso è allo scoperto, ma
perdendo quota si entra nella zona boschiva.
Lungo la
strada sino a Pantasina le abitazioni si contano
sulle dita di una mano e quasi tutte sono
disabitate. Mentre
stavamo scendendo ci siamo interrogati se fosse
meglio salire da questo versante e scendere da
quello della Val Carpasina dove l'asfalto non ha
alcun problema di irregolarità. Qui inoltre
i tratti boschivi e ombrosi sembravano più
lunghi. A questo
bivio si segue l'indicazione per Dolcedo e
Prelà A chi piace
condurre la bici in modo sportivo qui avrà
di che divertirsi per le innumerevoli curve e
qualche tornante. Stavo
indicando una bella coltivazione di
lavanda Dopo un
discesa con perdita di 600m si arriva a Pantasina.
In questo tornante si trova il Santuario della
Madonna della Guardia da ci pare si goda di un bel
panorama verso il mare. Qui se non
ricordo male stavo indicando ancora il Monte
Faudo. Arrivati a
Pantasina la strada gira attorno alla
chiesa
Nella prima
foto, sulla piazza a fianco della chiesa si trovano
i cartelli che indicano le direzioni per il Colle
d'Oggia e Carpasio, in pratica la strada che si
è appena percorsa. Giunti allo
stop si svolterà a dx passando davanti alla
chiesa e al Comune. La perdita
di quota fa cambiare anche il tipo di vegetazione
ora tutta ad ulivi che affiancano la strada. Strada
ancora molto bella per far correre la bici e con
belle curve e tornanti. Arrivati a
Molini di Prelà si prosegue a sx sulla
strada in discesa verso Dolcedo. L'arrivo a
Dolcedo ci ha visti ad effettuare una sosta pranzo
sotto il Comune. Mentre
nella foto con le bici, a dx c'è una
gelateria che apre agli orari esposti. Uscendo da
Dolcedo a sx si trova Isolalunga. Giunti a
Piani si cambia sponda lungo il torrente Prino
passando alla dx orografica sino alla sua foce a
Poggi Inferiore dove ci si immetterà sulla
S.S. Aurelia sino a San Lorenzo al Mare dove si
riprenderà la Ciclabile per
Sanremo. Visto il
caldo che abbiamo trovato abbiamo preferito fare
una sosta rinfrescante a Santo Stefano Al Mare, sia
con fresca acqua che con un buon gelato, lo si
trova entrando nel carrugio sotto l'arco a una
cinquantina di metri sulla dx
Un giro
molto lungo e panoramico non adatto a tutti,
d'altra parte in Liguria questi sono i percorsi
quando si lascia il mare per recarsi verso
l'interno e qui o si è allenati o si deve
ricorrere ad una ebike!
buone pedalate a
tutti, Outside
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pagina creata:19-08-2019 ultimo aggiornamento: 23-08-2019 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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