L'Altimetria
La prima
parte del percorso sino a 8,5km si svolge in valle
con una pendenza media al 5%, dopo di che si
procede in Val D'Agola mantenendosi su una pendenza
costante.
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Trentino
Premessa
La salita
al lago Valagola parte dalla Val Brenta, in
prossimità del maso Pra' de la Casa.
Per arrivarci ci sono due opzioni: andare in
macchina e pagare ¤ 8 di parcheggio (10 per i
camper), oppure arrivare in bici fino a
Sant'Antonio di Mavignola, prendere per
Vallesinella/Val Brenta senza pagare
alcunché.
Oggi parto
direttamente da Pinzolo con la bici, avendo la base
qui. I parcheggi di riferimento sono principalmente
due: funivia di Pinzolo, oppure a Carisolo lungo il
fiume Sarca.
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Nella foto
la chiesa di San Vigilio, proprio in
prossimità della funivia e dell'ampio
parcheggio che però ha il limite di altezza,
quindi non adatto ai camper.
Procedo
verso Madonna di Campiglio lungo la strada e, poco
prima del ponte sul Sarca, svolto a destra
prendendo la strada consigliata per bici e pedoni,
già percorsa nel report
salita a Carlomagno.
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Ripropongo
una veduta del municipio di Carisolo e della chiesa
di San Nicolò, alle spalle delle quali si
stagliano i monti della Val Genova.
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Dopo
qualche tornante lo scorcio del Sarca di Campiglio.
In pochi metri ci si alza tanto, d'altra parte sono
circa 400 metri di dislivello in circa 4 km per
arrivare a Sant'Antonio di Mavignola.
Il resto
della salita non offre nuovi spunti paesaggistici,
è invece importante ricordare che la
fontanella prima dell'ingresso in paese è la
penultima che troverete. La successiva è
lungo la strada che attraversa Sant'Antonio di
Mavignola e poi solo in prossimità del lago,
alla fine del percorso.
Diventa
fondamentale avere una buona scorta di acqua: io
utilizzo una borraccia da 750 ml e una da 500 ml.
Oggi fa anche molto caldo ed è afoso
nonostante l'altitudine. La temperatura è di
22°C alle 8,30 e tende ad aumentare.
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La
chiesa di Sant'Antonio Abate
Costeggio
la SS239 in direzione Madonna di Campiglio. Essendo
la strada molto stretta e il marciapiede molto
largo è possibile sfruttarlo soprattutto
nelle giornate di traffico intenso.
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L'interno
della chiesetta.
Dopo la
visita alla chiesetta, vicino alla quale c'è
un'altra fontanella, salgo 50 m e mi ritrovo sulla
statale che attraversa Sant'Antonio di Mavignola.
Il percorso è ben indicato.
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Il bivio
è contraddistinto dalla presenza simbolica
di una Cabina della cabinovia di Madonna di
Campiglio. Al bivio successivo mantenere la
sinistra verso Valagola
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Le dolomiti
del Brenta, nonostante l'inevitabile controluce
oggi sono più visibili dopo i temporali di
ieri che hanno attenuato l'umidità e con il
sole leggermente nascosto dalle nuvole che risalta
il profilo delle Montagne.
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Oggi il
cielo è più terso. Ricordo benissimo
l'anno scorso quando ho preso la salita a sinistra
verso il passo Campo Carlo Magno con il sole molto
più a picco e le Dolomiti non erano
così.
Oggi scendo
a destra verso il fondo Val Brenta.
La discesa
è molto veloce e me la godo, pur sapendo che
quel che ora è discesa dopo è salita.
Tengo le
mani sui freni. La corsia è stretta come
alcune curve. Oltretutto, le macchine elettriche
non fanno molto rumore, quindi è
fondamentale l'attenzione.
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Arrivo alla
baita Pra' de la Casa e la temperatura è di
17°C. Piccola pausa e un caffè prima
della salita. Ultima occasione per rabboccare
l'acqua che in questo caso va comprata
perché non c'è una
fontanella
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Per chi
volesse partire da qui, prima della baita
c'è il varco per pagare il parcheggio che si
trova a circa 500 metri dalla baita
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Dopo la
baita supero il ponte sul Sarca di Vallesinella. A
monte della Val Brenta le cascate Vallesinella sono
una meta ambita per la loro spettacolarità.
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Inizia
subito lo sterrato battuto e per un po' di strada
è frequente il passaggio di macchine.
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Il primo
tratto di salita non offre spunti panoramici di
rilievo, ma offre tanto fresco dato che sono
immerso nel verde e una discreta pace. Discreta
perché fino al parcheggio successivo, fra
circa 2 km, le macchine possono transitare.
Fortunatamente,
visto l'orario ne transitano molto poche.
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Al
parcheggio prendo la strada sulla
destra.
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In alcuni
punti, la strada mi ricorda che devo fare fatica e
quindi dà degli strappetti. Dopo due
strappetti e qualche curva mi fermo per far passare
alcuni ragazzini in discesa con le bici e fotografo
questa bella "collinetta": è il Pra Rodont
oltre il quale c'è Pinzolo.
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Dopo pochi
metri si apre a nord-ovest la meraviglia del gruppo
dell'Adamello. Risalta la Punta Graffer con qualche
spruzzo di neve.
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Il fruscio
del Sarca Valagola che scorre a fianco della strada
accompagna ogni pedalata.
Arrivo al
parcheggio. La stanga impone lo stop a tutti i
veicoli. Sono ammessi solo cicli e veicoli
autorizzati. Il cartello "AREA ORSO" ricorda che
siamo ospiti. Il rispetto di TUTTA la fauna e la
flora è imperativo.
Lo sterrato
rimane battuto, tranne in alcuni tratti in cui sono
presenti sassi e avvallamenti.
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Oggi lo
definirei il "percorso dei bivi", anche se qui
è obbligata la strada a destra. Il Sarca in
questo tratto scompare, credo sotto la montagna.
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Piccoli
spazi aperti spezzano l'armonico verde del bosco.
Fiori e insetti animano questi prati.
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Cardi di
notevoli dimensioni trovano spazio a bordo
strada.
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... sono la
dispensa di operose api, bombi e
farfalle.
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Tra le
fronde degli alberi scorgo la cima Pra' dei Camosci
Iniziano i tornanti. C'è più sabbia e
sassi fini, quindi è importante incanalare
le ruote sulla parte battuta, soprattutto in
discesa.
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Sono in
prossimità delle ultime curve, prima del
lago e probabilmente, alcuni tronchi accatastati
incontrati durante la salita provengono da questo
versante.
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Una breve
rampa "sassosa" precede la malga Valagola e la mia
destinazione. Cerco di affrontarla pedalando, ma la
resistenza di sassi piuttosto grossi e la sabbietta
impediscono di completarla. Scendo e spingo.
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Ed ecco la
malga Valagola. Dove ci sono i due abeti c'è
la fontanella. Dato che ha il rubinetto, il
consiglio è di farla scorrere un po' prima
di abbeverarsi.
Dopo due
curve, facendo lo slalom fra torte di vacche al
pascolo, arrivo a questo piccolo guado. Lo supero
utilizzando il ponticello di legno.
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A monte del
piccolo alveo, ecco le cascatelle e il lago
Valagola.
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Costeggio
il lato ovest che è ciclabile. Le
descrizioni ritengo siano superflue di fronte a
tali panorami, anche se so che la fotografia
è riduttiva.
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Più
a monte, una fitta giungla di giunchi affiorano dal
lago popolato da numerose libellule.
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Supero il
lago seguendo le indicazioni della MTB e arrivo a
questo ampio prato. Lo scampanellio di altre vacche
al pascolo è lontano, oltre i boschi ...
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... mentre
sto fotografando, una piccola ape si pone sul mio
dito. Voglio pensare che faccia una piccola pausa
dall'intenso lavoro di suzione del nettare dei
fiori, e godersi insieme a me questo meraviglioso
panorama.
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Conclusioni
A me è piaciuto
molto, soprattutto partendo da Pinzolo. è un
percorso che non si caratterizza da panorami estesi
, ma che se si osserva bene si possono cogliere dei
momenti e dei paesaggi spettacolari.
Da un punto di vista
tecnico-ciclistico è un percorso adatto a
chi è ben allenato, anche con elettrica. Il
percorso fino alla baita Pra' de la Casa è
asfaltato, poi fino al lago sterrato con sassi e
sabbia per cui serve una mountain bike ammortizzata
front, soprattutto per la discesa, parecchio
impegnativa per pendenza e terreno.
L'unico grande difetto
è l'acqua: scarsissima durante la salita,
per cui organizzarsi bene in modo da fare
rifornimento a Sant'Antonio di Mavignola, per chi
parte da Pinzolo oppure alla baita Pra' de la Casa,
poco prima di salire. c'è una fontanella
poco prima del lago, in corrispondenza della malga
Valagola. Fortunatamente il percorso è molto
fresco, quasi sempre all'ombra e in questa valle le
temperature sono sempre di 2-4 gradi inferiori
rispetto a Sant'Antonio di Mavignola e val
Rendena
dr. Alberto
Massetti
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