Trentino in bici

Salita da Pinzolo
al
Lago di Valagola
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Il report di oggi parte da Pinzolo salendo al Lago di Valagola

Lago di Valagola

 

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
15,8 km
884 m D+
Asf-Sterr
Cicl-Strad
5% / 10%
✩✩✩✩
✩✩✩
✩✩
✩✩✩✩



 



L'Altimetria

La prima parte del percorso sino a 8,5km si svolge in valle con una pendenza media al 5%, dopo di che si procede in Val D'Agola mantenendosi su una pendenza costante.


 


Trentino

Premessa

La salita al lago Valagola parte dalla Val Brenta, in prossimità del maso Pra' de la Casa.

Per arrivarci ci sono due opzioni: andare in macchina e pagare ¤ 8 di parcheggio (10 per i camper), oppure arrivare in bici fino a Sant'Antonio di Mavignola, prendere per Vallesinella/Val Brenta senza pagare alcunché.

Oggi parto direttamente da Pinzolo con la bici, avendo la base qui. I parcheggi di riferimento sono principalmente due: funivia di Pinzolo, oppure a Carisolo lungo il fiume Sarca.


 

Nella foto la chiesa di San Vigilio, proprio in prossimità della funivia e dell'ampio parcheggio che però ha il limite di altezza, quindi non adatto ai camper.

Procedo verso Madonna di Campiglio lungo la strada e, poco prima del ponte sul Sarca, svolto a destra prendendo la strada consigliata per bici e pedoni, già percorsa nel report salita a Carlomagno.

Ripropongo una veduta del municipio di Carisolo e della chiesa di San Nicolò, alle spalle delle quali si stagliano i monti della Val Genova.


Dopo qualche tornante lo scorcio del Sarca di Campiglio. In pochi metri ci si alza tanto, d'altra parte sono circa 400 metri di dislivello in circa 4 km per arrivare a Sant'Antonio di Mavignola.

Il resto della salita non offre nuovi spunti paesaggistici, è invece importante ricordare che la fontanella prima dell'ingresso in paese è la penultima che troverete. La successiva è lungo la strada che attraversa Sant'Antonio di Mavignola e poi solo in prossimità del lago, alla fine del percorso.

Diventa fondamentale avere una buona scorta di acqua: io utilizzo una borraccia da 750 ml e una da 500 ml. Oggi fa anche molto caldo ed è afoso nonostante l'altitudine. La temperatura è di 22°C alle 8,30 e tende ad aumentare.


La chiesa di Sant'Antonio Abate

Costeggio la SS239 in direzione Madonna di Campiglio. Essendo la strada molto stretta e il marciapiede molto largo è possibile sfruttarlo soprattutto nelle giornate di traffico intenso.

L'interno della chiesetta.

Dopo la visita alla chiesetta, vicino alla quale c'è un'altra fontanella, salgo 50 m e mi ritrovo sulla statale che attraversa Sant'Antonio di Mavignola. Il percorso è ben indicato.

Il bivio è contraddistinto dalla presenza simbolica di una Cabina della cabinovia di Madonna di Campiglio. Al bivio successivo mantenere la sinistra verso Valagola

Le dolomiti del Brenta, nonostante l'inevitabile controluce oggi sono più visibili dopo i temporali di ieri che hanno attenuato l'umidità e con il sole leggermente nascosto dalle nuvole che risalta il profilo delle Montagne.


Oggi il cielo è più terso. Ricordo benissimo l'anno scorso quando ho preso la salita a sinistra verso il passo Campo Carlo Magno con il sole molto più a picco e le Dolomiti non erano così.

Oggi scendo a destra verso il fondo Val Brenta.

La discesa è molto veloce e me la godo, pur sapendo che quel che ora è discesa dopo è salita.

Tengo le mani sui freni. La corsia è stretta come alcune curve. Oltretutto, le macchine elettriche non fanno molto rumore, quindi è fondamentale l'attenzione.


Arrivo alla baita Pra' de la Casa e la temperatura è di 17°C. Piccola pausa e un caffè prima della salita. Ultima occasione per rabboccare l'acqua che in questo caso va comprata perché non c'è una fontanella


Per chi volesse partire da qui, prima della baita c'è il varco per pagare il parcheggio che si trova a circa 500 metri dalla baita

 

Dopo la baita supero il ponte sul Sarca di Vallesinella. A monte della Val Brenta le cascate Vallesinella sono una meta ambita per la loro spettacolarità.

Inizia subito lo sterrato battuto e per un po' di strada è frequente il passaggio di macchine.

 

 

Il primo tratto di salita non offre spunti panoramici di rilievo, ma offre tanto fresco dato che sono immerso nel verde e una discreta pace. Discreta perché fino al parcheggio successivo, fra circa 2 km, le macchine possono transitare.

Fortunatamente, visto l'orario ne transitano molto poche.

Al parcheggio prendo la strada sulla destra.

In alcuni punti, la strada mi ricorda che devo fare fatica e quindi dà degli strappetti. Dopo due strappetti e qualche curva mi fermo per far passare alcuni ragazzini in discesa con le bici e fotografo questa bella "collinetta": è il Pra Rodont oltre il quale c'è Pinzolo.

Dopo pochi metri si apre a nord-ovest la meraviglia del gruppo dell'Adamello. Risalta la Punta Graffer con qualche spruzzo di neve.

Il fruscio del Sarca Valagola che scorre a fianco della strada accompagna ogni pedalata.

Arrivo al parcheggio. La stanga impone lo stop a tutti i veicoli. Sono ammessi solo cicli e veicoli autorizzati. Il cartello "AREA ORSO" ricorda che siamo ospiti. Il rispetto di TUTTA la fauna e la flora è imperativo.

Lo sterrato rimane battuto, tranne in alcuni tratti in cui sono presenti sassi e avvallamenti.

Oggi lo definirei il "percorso dei bivi", anche se qui è obbligata la strada a destra. Il Sarca in questo tratto scompare, credo sotto la montagna.

Piccoli spazi aperti spezzano l'armonico verde del bosco. Fiori e insetti animano questi prati.

Cardi di notevoli dimensioni trovano spazio a bordo strada.

... sono la dispensa di operose api, bombi e farfalle.

Tra le fronde degli alberi scorgo la cima Pra' dei Camosci Iniziano i tornanti. C'è più sabbia e sassi fini, quindi è importante incanalare le ruote sulla parte battuta, soprattutto in discesa.

Sono in prossimità delle ultime curve, prima del lago e probabilmente, alcuni tronchi accatastati incontrati durante la salita provengono da questo versante.

Una breve rampa "sassosa" precede la malga Valagola e la mia destinazione. Cerco di affrontarla pedalando, ma la resistenza di sassi piuttosto grossi e la sabbietta impediscono di completarla. Scendo e spingo.

Ed ecco la malga Valagola. Dove ci sono i due abeti c'è la fontanella. Dato che ha il rubinetto, il consiglio è di farla scorrere un po' prima di abbeverarsi.

Dopo due curve, facendo lo slalom fra torte di vacche al pascolo, arrivo a questo piccolo guado. Lo supero utilizzando il ponticello di legno.

A monte del piccolo alveo, ecco le cascatelle e il lago Valagola.

Costeggio il lato ovest che è ciclabile. Le descrizioni ritengo siano superflue di fronte a tali panorami, anche se so che la fotografia è riduttiva.

Più a monte, una fitta giungla di giunchi affiorano dal lago popolato da numerose libellule.

 

Supero il lago seguendo le indicazioni della MTB e arrivo a questo ampio prato. Lo scampanellio di altre vacche al pascolo è lontano, oltre i boschi ...

... mentre sto fotografando, una piccola ape si pone sul mio dito. Voglio pensare che faccia una piccola pausa dall'intenso lavoro di suzione del nettare dei fiori, e godersi insieme a me questo meraviglioso panorama.



Traccia GPX


Conclusioni

A me è piaciuto molto, soprattutto partendo da Pinzolo. è un percorso che non si caratterizza da panorami estesi , ma che se si osserva bene si possono cogliere dei momenti e dei paesaggi spettacolari.

Da un punto di vista tecnico-ciclistico è un percorso adatto a chi è ben allenato, anche con elettrica. Il percorso fino alla baita Pra' de la Casa è asfaltato, poi fino al lago sterrato con sassi e sabbia per cui serve una mountain bike ammortizzata front, soprattutto per la discesa, parecchio impegnativa per pendenza e terreno.

L'unico grande difetto è l'acqua: scarsissima durante la salita, per cui organizzarsi bene in modo da fare rifornimento a Sant'Antonio di Mavignola, per chi parte da Pinzolo oppure alla baita Pra' de la Casa, poco prima di salire. c'è una fontanella poco prima del lago, in corrispondenza della malga Valagola. Fortunatamente il percorso è molto fresco, quasi sempre all'ombra e in questa valle le temperature sono sempre di 2-4 gradi inferiori rispetto a Sant'Antonio di Mavignola e val Rendena

dr. Alberto Massetti





buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2024
pagina creata: 27-08-2024
ultimo aggiornamento: 5-10-2024
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