Veneto in bici
CADORE
Lunga via delle Dolomiti
da Calalzo di Cadore
a Passo Cimabanche
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SECONDA PARTE

La "Lunga via delle Dolomiti", una ciclabile che vi porta ad attraversare uno dei luoghi riconosciuti dall'UNESCO come Patrimonio Naturale dell'Umanità

San Vito di Cadore uno dei comuni attraversati dalla Lunga via delle Dolomiti, con alle spalle da sx. la Croda Marcora (sopra il lampione) appartenente al gruppo Sorapis, seguono , la Cima Belprà e la Cima Scottèr del gruppo delle Marmarole.






Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
102km
1022m
asfa/sterr
ciclabile
2% - 5%
✩✩✩✩✩
✩✩✩
✩✩✩✩✩
✩✩✩✩

  

 

 

 


Ci troviamo nelle Dolomiti, in provincia di Belluno nel Centro Cadore.
Si parte da Calalzo di Cadore nella Valle del Piave, percorsa dalla strada 51 bis, per poi risalire da Tai di Cadore nella Valle del torrente Boite sino al Passo di Cimabanche.

Da Cimabanche la ciclabile prosegue costeggiando la Rienza (subaffluente dell'Adige) per terminare a Dobbiaco.




L'altimetria del Percorso: sono 930m di dislivello da superare sino a Cimabanche, se poi si aggiunge il ritorno il totale sale a 1022 m.
La pendenza media è al 2% con brevi strappi anche al 5%.

Località
Km. Distanze progressive
Altitudine
m. Dislivello progressivo

Calalzo di Cadore

0
746
0

Pieve di Cadore

5,84
892
138

Tai di Cadore

8,5
836
138

Valle di Cadore

11,66
860
152

Vodo di Cadore

20,68
912
230

Borca di Cadore

23,76
965
282

San Vito di Cadore

27,6
1015
345

Dogana Vecchia

32,28
1132
454

Cortina d'Ampezzo

39,41
1211
571

Passo Cimabanche

53,37
1538
914




... e che dire di questa bella casetta con lo sfondo dell'Antelao?



Arriviamo alla stazione di Borca di Cadore a 942m slm., da notare il cambio di stile del manufatto, con tetti in stile tirolese.




A fianco della stazione, un'area di sosta dedicata, con tanto di tavolo e panche, fontana per l'acqua e vista strepitosa, cos'altro volere? Ideale per uno spuntino!



La mia guida ufficiale approfitta della sosta e della presenza del tavolo per estrarre due mega mappe in scala 1:25.000 per mostrarmi in dettaglio l'intero percorso che abbiamo fatto e che andremo a fare.

Siamo a circa 24km dalla partenza e ne rimangono da fare ancora 29km.


Giunti alle porte di San Vito di Cadore, veniamo accolti da questo grande cartello che indica la Lunga Via delle Dolomiti da Cortina a Calalzo di Cadore, con sotto il profilo altimetrico e i vari comuni attraversati.


Fa sempre piacere trovare queste edicole che ti danno il benvenuto nel territorio del comune, è come mostrare una maggiore attenzione all'ospite.



Anche qui la stazione ha lo stile tirolese.



In questo punto la ciclabile viene interrotta da un attraversamento stradale secondario che porta ad una zona industriale.

In primo luogo, sempre per il discorso dell'importanza data alla pista ciclo-pedonale, andrebbe segnalato in orizzontale il proseguimento della ciclabile ed in secondo luogo, essendo la pista anche pedonale, il codice stradale prescrive che un attraversamento pedonale debba essere segnalato sia in segnaletica orizzontale che in segnaletica verticale con l'obbligo di arresto da parte dei veicoli circolanti, in presenza di pedoni o ciclisti.

Ora, questo concetto va esteso a tutti gli attraversamenti stradali a cui è soggetta questa Lunga via delle Dolomiti, senza alcuna eccezione, i pedoni e le bici in questo caso hanno la precedenza negli attraversamenti e non il contrario!

Spero che chi ha la responsabilità di questo progetto abbia anche l'accortezza di recepire la normativa vigente che tutela i soggetti più deboli, come i pedoni e i ciclisti.

Per praticictà, qui sotto riporto ancora una volta la foto di come deve essere fatto un attraversamento ciclopedonale con diritto di precedenza all'attraversamento, anche per chi sta in sella alla bici.






Non si tratta dell'incredibile Hulk, in alcuni tratti del percorso sono presenti questi paletti che hanno la caratteristica di avere uno snodo in gomma alla loro base, per cui anche un urto involontario li farebbe piegare senza disarcionare il ciclista.



Il magnifico panorama che si può apprezzare dalla ciclabile a San Vito di Cadore...




... e non solo, la visuale prosegue a dx. verso il monte Antelao. La mia guida mi sta illustrando nel caso di un'ascesa in vetta, salendo dalla parete nord una lunga cresta spessa ghiacciata anche in piena estate, su cui occorre procedere con i ramponi e meglio ancora con una guida Alpina. La parete Ovest invece mostra ampi ghiaioni su due fronti estesi e ben visibili.




Vista l'ora e la fame ci fermiamo a San Vito di Cadore per una sosta pranzo




Bortolo mi porta in questo panificio storico che risale al 1910, dove si trova un po' di tutto, dalla Pasticceria da forno, a Focacce salate, a Pizzette, Salumi, Formaggi , Frutta e Verdure.

A me era venuta voglia di pane e speck, e visto che andava bene anche a Bortolo, ce li siamo mangiati comodamente seduti sulle panchine fuori dal negozio, ma questo era l'antipasto, perché attiguo al panificio c'è anche il negozio di pasticceria, e per dei golosi come noi, giustificati anche per aver percorso già 30km in salita, uno strappo per una fetta di dolce in più, cosa volete che sia? In fondo si trattava solo di Sacher Torte, Torta di ricotta, e per finire Strudel di mele.

Oltre al magnifico paesaggio che si gode dalla pasticceria, per chi fosse in astinenza di Wi-Fi, il parco di fronte è dotato di area coperta a libero accesso. Una amministrazione comunale di larghe vedute ed al passo con i tempi!



Un incontro inaspettato, Bortolo Calligaro che incontra Andrea Fiori, il Sindaco di San Vito di Cadore.

Ambedue si sono impegnati parecchio nei loro ambiti per la promozione e realizzazione di opere riguardanti la pista ciclabile, così come il sindaco precedente, Giampiero De Vido, con la sua Giunta.

Nel Comune di San Vito di Cadore (come pure in quello di Vodo) sono stati fatti lavori molto importanti per dare continuità alla pista, dove lunghi tratti del sedime ferroviario non erano più disponibili.
Sono stati realizzati altri due sottopassi della statale Alemagna, oltre a quello in comune di Valle, realizzato anni prima.


Lasciamo San Vito di Cadore e la sua corona di monti per dirigerci verso Cortina.




Uno sguardo indietro verso San Vito di Cadore, è inutile che ribadisca che i panorami sono affascinanti!


Ci addentriamo ancora nella Valle del Boite ed ora ci appare il gruppo delle Tofane




Proseguiamo sulla Lunga via delle Dolomiti...


... fino ad arrivare alla frazione di Dogana Vecchia, un luogo storico che ha segnato il confine fra la Repubblica Veneta e l'Impero Austro Ungarico e poi il confine fra l'Italia e l'Austria sino alla Prima Guerra Mondiale.




Qui si entra nel territorio Ampezzano e si trovano gli unici cartelli con sfondo marrone che indicano la ciclabile, ma senza i km che mancano a raggiungere i vari comuni, questa mi sembra una cosa basilare ed utile che manca.



Dalla Dogana Vecchia sino a Cortina la ciclabile è sterrata, a dx. l'ex. stazione di Dogana Vecchia.


Se invece di seguire il sentiero sterrato, si prosegue sulla strada Alemagna, che ha assorbito il sedime della ex ferrovia, più avanti si incontra la pittoresca ex. stazione ferroviaria di Acquabona.




Seguendo la sterrata si scende attraverso il bosco, qui uno sguardo alle spalle.




Uscendo dal bosco si arriva alla frazione di Acquabona di Sotto, lungo la medievale Strada Regia. Importante via di collegamento fra Venezia e il Tirolo per molti secoli.

Interessante la casa a sx., una tipica abitazione del Cadore dove a dx. si trova il corpo principale con sotto le cucine e la zona giorno, mentre ai piani superiori ci sono le stanze da letto, accessibili da scale esterne. A sx. si vede la parte rustica con il fienile e la stalla in legno.



Ed ora? Uno si può domandare dov'è la Lunga Via delle Dolomiti che porta in Europa?

Risposta: ma come, non la vedete? E' anche indicata con tanto di cartelli,

sì è vero, c'è da fare un po' di single track nel bosco, ma cosa volete che sia per chi ha bici da corsa in carbonio , o per chi traina un carrellino al seguito o per un tandem? Una bazzecola!

Eh sì, signori, se si vuole andare in Europa si deve passare di qua, questo è quello che viene offerto, o in alternativa percorrere la trafficata strada d'Alemagna.

Naturalmente mai nulla da eccepire sul paesaggio o il passaggio nei boschi.

Forse avete capito il perché delle mie critiche "costruttive" a riguardo, sarebbe come se una autostrada ad un certo punto diventasse una strada di campagna sterrata, secondo voi lo accettereste?

Qui se ti viene incontro uno in senso opposto, occorre che uno dei due si scansi per lasciare passare l'altro, e tutto questo accade sul territorio di Cortina d'Ampezzo, la Regina delle Dolomiti.

Da notare che poi giustamente in senso opposto è stato messo un cartello di obbligo di dare la precedenza, ma a chi? Alle auto naturalmente!

Così si va contro le normative vigenti che stabiliscono il diritto di precedenza nei passaggi pedonali rispetto al traffico veicolare, e visto che siamo di fronte ad una pista ciclo-pedonale....



Si arriva finalmente nei pressi di Cortina, in controluce il trampolino delle Olimpiadi Invernali del 1956



Giunti nella conca d'Ampezzo si ritrova la ciclo-pedonale asfaltata.

A sx. il gruppo delle Tofane e a dx. la cresta del Pomagagnon.

Qui si apprezza meglio la conca Ampezzana, tuttavia la ciclabile è più che altro una passeggiata pedonale, priva di segnaletica orizzontale atta a separare le corsie di pedoni e bici, per cui occorre fare molta attenzione ai pedoni con cani al guinzaglio, passeggini , bimbi piccoli ed altro, quindi moderate la velocità.



La classica famiglia a braccetto sulla ciclo-pedonale, ovviamente occupa tutto lo spazio disponibile.


Una vista verso ovest, in centro le Cinque Torri e a dx. le Tofane.




Il gruppo delle Tofane al completo.

A sx. la Tofana di Rozes, in centro la Tofana di mezzo e a dx. la Tofana di Dentro.

Si arriva finalmente, dopo 39km, a vedere Cortina con alle spalle, partendo da sx. il Col Rosà, in lontananza la Croda del Becco, poi la lunga Cresta del Pomgagnon e a seguire il Monte Cristallo.



La ciclabile è stata trasformata da tempo in passeggiata, mentre la stazione ex ferroviaria, trasformata come stazione per i Bus si trova a poche decine di metri dal centro.



Si attraversa il piazzale dell'ex. stazione della ferrovia per ritrovare nella parte opposta di nuovo la ciclo-pedonale, dopo la discesa da un marciapiede senza scivolo e l'attraversamento della statale che sale al passo Tre Croci e Lago di Misurina.




All'uscita di Cortina, la ciclo-pedonale è di nuovo su fondo sterrato anche se di ampie dimensioni.




L'ex stazione della frazione di Fiammes


Ora il paesaggio si fa più aspro, Bortolo si ferma per mostrarmi le rovine del Castello di Botestagno: ricordate che lo avevo descritto nella visita a Pieve di Cadore?




Incontriamo un gruppo di ragazze cicloturiste Americane. Ci fermiamo a scambiare quattro chiacchiere con l'accompagnatrice, che spiega a loro che poi pubblicherò sul mio sito web un report della Ciclabile delle Dolomiti. Avendo io esibito la T-Shirt con il logo di bellitaliainbici, una ragazza ha esclamato: beautiful T-Shirt!




Ci inoltriamo in un'altra galleria scavata nella roccia viva


Qui è illuminata dal flash, ma in effetti non è che ci veda molto bene, specie quando si arriva dalla forte luce esterna; naturalmente occorre subito togliersi gli occhiali da sole per non andare a sbattere contro le pareti.

Consiglio sempre una torcia elettrica di scorta, non si sa mai se dovesse mancare la luce...

Moderate anche la velocità perché qualche buchetta e acqua qua e là, le si trovano.



Si arriva ad attraversare un ponte di ferro gettato sopra una forra vertiginosa. Purtroppo una doppia rete. metallica all'esterno e di plastica all'interno, impedisce la visione sottostante.

Immagino che siano state messe perché d'inverno questo percorso diventa una pista da fondo e dalla parte opposta si arriva da una discesa. Come penso saprete, gli sci da fondo non hanno lamine per frenare, per cui se in un ponte stretto qualcuno si fermasse a guardare sotto, chi arrivasse quasi di certo lo investirebbe, con conseguenze non piacevoli.

Tenete conto che in bici qui si scende senza tirare i freni a circa 30km/h e con gli sci immagino non si sarà certo da meno!



Siamo arrivati ad Ospitale, ormai non manca molto




La chiesa Gotica di Ospitale del XIII sec., posta a fianco della strada Alemagna



Superata la località di Rufreddo si arriva a questo laghetto, mentre la ciclabile passa in mezzo ad alte conifere.

I paesaggi sono tutti da cartolina



La ciclabile ora affianca la strada Alemagna e il cartello indica 17km a Dobbiaco, il passo allora è dietro l'angolo...




Il contachilometri segna 52.40Km, il Passo di Cimabanche è stato raggiunto dopo aver superato 934m di dislivello.


Il centro noleggio bici e il ristoro a Passo Cimabanche a 1538m di quota.

Non ci rimane che fare un po' di stretching, rifornimento d'acqua e dar fondo alla cambusa, ci aspettano ancora 2h e 10' di discesa continua con punte di 30km/h.

Non so se mi spiego, ma 50km in discesa ripagano per bene quelli fatti in salita, senza contare che si hanno altri 50km di vedute differenti da quando si è saliti, per cui doppi panorami, un pieno di natura!



Conclusioni

Per me è un altro sassolino tolto dalle scarpe, un altro percorso da depennare dalla lista dei desiderati.

Come avrete visto per quanto riguarda i panorami nulla da eccepire, siamo nell'eccellenza della nostra bella Italia, per quanto riguarda il percorso, il fondo, i segnali, gli attraversamenti ecc., mi pare di aver scritto abbastanza e mi auguro che questi suggerimenti costruttivi siano presi in considerazione per confezionare un "prodotto" che sia all'altezza del nome e dell'importanza che ricopre.

C'è ancora molto da fare, ma col tempo e le risorse necessarie si dovrebbe riuscire a scrivere la parola fine e togliere tutte le critiche da questo report.

Comunque sia lo stato attuale della Lunga Via delle Dolomiti, vale senz'altro la pena di percorrerla! Il Cadore vi aspetta a braccia aperte con la cordialità della sua gente che lo contraddistingue.

Buone pedalate a tutti!


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buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2011
pagina creata: 26-09-2011
ultimo aggiornamento: 15-06-2015
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