Lombardia in bici

In ciclabile da
Melzo a Vaprio d'Adda
e Trezzo sull'Adda

(MI)
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Colgo l'occasione dall'apertura del nuovo tratto ciclabile Groppello d'Adda - Vaprio d'Adda, per indicarvi questo percorso turistico che si svolge in gran parte su ciclabili lungo il Naviglio Martesana e con scorci sul fiume Adda.

   

Groppello d'Adda, qui finisce la ciclopedonale asfaltata che proviene da Milano




Chiesa Sant'Andrea a Melzo - Villa Melzi a Vaprio d'Adda - Fiume Adda a Trezzo d'Adda



Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
32km a/r
80m
asfalto
Ciclab/strad
0,1% - 7%
✩✩✩
✩✩
✩✩✩

 

 

 

 

   

 


AMARCORD

Di norma un report lo faccio per far visitare posti belli della nostra Italia, questa volta però subentra dell'AMARCORD in quanto di recente l'unico tratto di campagna ancora rimasta fra la città di Melzo e di Pozzuolo Martesana è stato in gran parte spazzato via dalle ruspe per far posto alla costruenda T.E.M, Tangenziale Esterna Milanese. Per questo motivo il primo tratto includerà foto di come era, il durante i disboscamenti. Il dopo, ovvero gli attuali lavori in corso non li ho messi perché sono in continua evoluzione, ma se ci passerete in bici ve ne renderete conto voi stessi delle differenze di come era prima l'ambiente visto sulle mie foto.

Sono passati 47 anni dalla canzone di A.Celentano "il Ragazzo della via Gluck"

...catrame e cemento e non lasciano l'erba! Ora la via Gluck é qui!

E' vero! C'è chi dice dite tutti così: Fai quello che vuoi ma non nel mio giardino!
Il fatto è che questo è il giardino di più di 30.000 persone, se consideriamo anche Pozzuolo Martesana. Non parliamo poi se andiamo a considerare tutti gli altri Comuni interessati da queste nuove opere di viabilità.


La mappa di Google earth che inquadra il territorio attraversato dal percorso.

I tratti in rosso sono a basso traffico, salvo il breve tratto a nord-est di Vaprio che interessa la S.S. 11, ma essendo un tratto cittadino é soggetto ai limiti di velocità. I rimanenti tratti sono tutti in ciclabile.

Oramai a seguito di costruire capannoni, zone industriali fuori dai Comuni, ed ora tangenziale TEM e Autostrada BREBEMI, stanno consumando il poco verde rimasto. Sarà forse che il cemento e l'asfalto siano i piatti da portare sulle nostre tavole in futuro?


La mappa del percorso. Se vi dovessero uscire le indicazioni in "Miglia" é possibile convertirle in Km nelle preferenze di accesso al sito Garmin Connect una volta che si è registrati.


IL PERCORSO

Il percorso non presenta difficoltà, si tratta di percorso pianeggiante e tutto asfaltato.

Quale bici usare

Qualsiasi tipo di bici può essere impiegata, salvo abbia il cambio per affrontare la salita di Vaprio d'adda, a meno che di scendere e spingere la bici per circa duecento metri.

Come si raggiunge

Melzo è raggiungibile sia con i treni del passante ferroviario della linea Treviglio-Novara-Varese, oppure in auto dalla strada Cassanese o Rivoltana, dalla strada Agrate - Melegnano e in futuro dalla famigerata TEM, quindi A1 e A4, nonché dall'autostrada BREBEMI, in pratica sarà il nodo nevralgico di tutta la Lombardia!

Che passaggi storici, da vecchio borgo dedito all'agricoltura e allevamento del bestiame, alla successiva industrializzazione con decine di stabilimenti a rilevanza nazionale, vedi Galbani,Invernizzi, Tudor, RehmSafim, Interzuccheri, giusto per citarne alcuni, ad oggi che verrà circondata da una miriade di strade di comunicazione ad alto traffico. E' buffo, un tempo era una città murata, oggi è assediata tutt'attorno da strade, triste destino di un borgo che risale all'epoca romana probabilmente prima del 500 d.C.


Da Leonardo a Leonardo, un percorso
che tocca luoghi in cui il celebre genio
Italiano è vissuto o ha lasciato
alcune tracce nel Milanese

Per comodità alcune foto sono di repertorio o scattate tempo fa, anche perché è da tempo che aspettavo che finissero i lavori sulle ciclabili. Qui sopra è Melzo, Palazzo Trivulzio con facciata neoclassica. Di recente la piazza è stata riqualificata e ha cambiato il suo assetto urbano.

Dietro la facciata ha ora sede il Cinema-Teatro Trivulzio.


A proposito di assetto urbano, oggi Melzo ha ben poco da spartire con l'assetto del 1600 quando era un borgo cinto di mura e quattro porte d'accesso di cui se ne sono conservate solo due: Porta Lodi a sud e Porta Milano a ovest. Oggi le mura non ci sono più, come monumenti importanti sono rimaste le tre chiese: La parrocchiale dei santi Alessandro e Margherita, quella di San Francesco e Sant'Andrea con affreschi attribuibili alla scuola di Leonardo da Vinci. Poi è rimasta la Torre Civica, il Palazzo Trivulzio e la Piazza con portici oltre alle vie del centro che hanno conservato in parte l'antico tracciato.


A fianco della torre, si trova l'ingresso al Palazzo Trivulzio con lo scalone che porta al salone del piano superiore, mentre la restante parte in primo piano é attualmente adibita a Biblioteca Comunale che presto si trasferirà nella nuova costruenda sede posta di fronte alla Chiesa di Sant'Andrea.




Una vista notturna della facciata che dà l'ingresso al Palazzo Trivulzio.




Uno scalone a due rampe di scale porta al piano superiore. Di fronte alcuni affreschi con sopra il soffitto a cassettoni. A dx è posto l'ingresso al salone dove si tengono manifestazioni culturali di arte, musica strumentale, esibizioni canore e varie mostre.



Il termine di una stagione di scuola di canto, culminata in un saggio pubblico.

 


Una falce di luna e una stella alla finestra osservano una giovane soprano, chi sarà mai? Vi dico solo di pensare a bellitaliainbici!


La piazza Vittorio Emanuele con i portici ai lati, in fondo e in centro alla Piazza la colonna con la statua bronzea di Sant'Alessandro, il patrono della città.

Ogni anno nella domenica delle Palme si svolge la famosa ed antica Fiera di Melzo. Da qualche anno in Piazza della Vittoria sono rappresentati le Arti e i Mestieri antichi. La lavorazione delle pelli.




Si fa il bucato con la cenere! Come del resto facevano i nostri genitori prima della guerra.



Passando oltre la Piazza Vittorio Emanuele, si entra in via Agnese Pasta ed in fondo si può scorgere la chiesa di Sant'Andrea, venuta alla ribalta in anni recenti per avervi trovato affreschi attribuibili alla scuola di Leonardo da Vinci.


Nella chiesa, da tempo sconsacrata, spesso vengono organizzate piccole mostre tematiche come questa ad esempio sui lavori del Caravaggio, oppure si tengono concerti di musica classica pianoforte o archi


Lasciandosi alle spalle il centro di Melzo ci si dirige verso nord. Si prende via Casanova, si prosegue attraversando il parco oltre Viale Olanda per uscire su via Aldo Moro e prendere così la ciclabile verso Pozzuolo Martesana. Qui sopra il primo tratto in campagna. A sx si vede l'enorme spazio occupato dal nuovo insediamento della DHL dove prima c'era..



c'era... DIVIETO di CACCIA Zona di Ripopolamento e di Cattura. Già, c'era! Ma qualcuno ha pensato bene di cambiarne la destinazione d'uso! Peccato che si siano dimenticati di togliere il cartello, a meno che abbiano paura che qualcuno vada a caccia di pacchi!

 


Arrivati all'altezza del cartello di Divieto di Caccia che è terreno di Pozzuolo Martesana, qui a dx si passa all'ultimo terreno di Melzo, le sue ultime campagne.




E come ci si trova in campagna si può anche avere la fortuna di trovarsi un gregge di pecore, con la periferia di Melzo a due passi! Difficile ora che le pecore vadano a pascolare sui capannoni DHL!



Una foto che rimarrà storica! Sulla sx dove le pecore hanno invaso la strada Cassanese, si vedono degli alberi ad alto fusto e dietro campagna, ora gli alberi non ci sono più e dietro c'é la DHL. A dx sullo sfondo si intravedono i fabbricati della Ferrero a Pozzuolo Martesana, fra un pò invece si vedrà la TEM



Ciclabile con la neve? Non c'é problema si va comunque! Come vedete siamo in campagna, ma forse ora è più corretto dire eravamo in campagna!

Altra foto storica!

Se guardate a sx oltre la strada non c'è nulla, come ho già scritto sopra, oggi troverete uno dei più grossi impianti della DHL in Lombardia costruiti su un terreno dove esisteva un cartello di divieto di caccia, il che è tutto dire!

Sullo sfondo vedete tutta campagna sino a Pozzuolo Martesana, ecco non vi rimane che ricordarvi questa foto, quando passerete di qua la differenza la noterete senza alcun dubbio!


Nella foto precedente dove si vedono i primi alberi sulla dx, sono praticamente questo punto dove scorre una roggia di irrigazione




Oltre la roggia, se si guarda indietro si vede il profilo della città di Melzo




Si prosegue ancora, sempre campagna ed in fondo si riesce a scorgere la fabbrica della Ferrero a Pozzuolo Martesana. Come si vede la ciclabile in fondo svolta a sx


Infatti la ciclabile arrivava a questa curva con un insieme di alberi



Essendo l'unica ciclabile di Melzo che prosegue in campagna, da subito come era stata inaugurata è stata sempre luogo di frequentazione di sportivi e non, come semplici persone a passeggio oltre a naturalmente chi ci andava in bici. Col tempo poi hanno incominciato a tagliare molti alberi che separavano e mitigavano l'inquinamento provocato dalla strada Cassanese che passa oltre la roggia, fino a quanto sta succedendo oggi!


Bello vero? chi non vorrebbe avere un posto così ai margini della campagna dove poter passeggiare e correre.....ma...


...ma ormai questa ciclabile è diventata la nostra via Gluck, dove c'era l'erba solo cemento,ettari di verde spazzati via!

E dove la gente correva ora c'è il deserto, alberi abbattuti, rimane unico testimone il cestino dei rifiuti e qualche pezzo di palizzata.



Dopo la curva ci si trovava sotto questi salici piangenti e la mia bici ha testimoniato questo passato che ora non esiste più, in seguito addirittura erano state poste delle panchine dove si soffermavano le persone a riposarsi al fresco.

Così dalla mia fototeca escono questi che ormai sono da considerarsi scatti storici

E poi passa il tempo e tutto viene distrutto, piante che hanno visto probabilmente molti decenni di storia contemporanea sono cadute per sempre, dietro di loro anche la campagna un tempo fonte di raccolti, termina la sua vita per sempre, verrà ricoperta dal cemento e asfalto di una prossima tangenziale, questa è la fine che fa il giardino di casa nostra.


Dietro la panchina ormai deserta, che rimarrà ancora per poco e agli stessi tronchi testimoni del passato, tutta la campagna che vedete delimitata ai lati da mucchi di terra non è altro che il futuro insediamento della TEM, ora immaginate questo ampio spazio moltiplicato per i Km che separano l'autostrada A4 dalla A1. Pensate a quanto verde verrà a mancare per sempre e con esso raccolti persi, alberi e vegetazione di qualsiasi tipo che non ci saranno più.

Ma fosse tutto qui! E no! Non è tutto qui, poi ci saranno i danni collaterali, immaginate questo bel serpentone che se ne va in mezzo alle belle campagne, quanto altro inquinamento porterà ai bordi del suo tracciato? Non penserete che le polluzioni se ne staranno buone sopra la strada!

No, queste verranno sperse a destra e a manca arrecando danni alle colture, inquinando fossi, rogge e marcite, togliendo tranquillità alla poca fauna rimasta impedendone tra l'altro la migrazione delle stesse fra le varie campagne, trovandosi di fatto una barriera che prima non c'era.




Poi nella quiete della campagna si potevano scorgere anche gli aironi cinerini, e dietro dei bei alberi, bene tutto questo cancellatelo dalla memoria, o per lo meno conservatevi il ricordo delle mie foto!




Poi la ciclabile proseguiva verso Pozzuolo Martesana lambendo questo verde stagno con il suo concerto di rane.


Poi un giorno passo e le piante sono sparite per sempre!


E da fuori, questa era la vista, lo stagno era immerso fra le piante, ho scritto era, già!




Bello ora , vero?


Salutate lo stagno e anche questo archiviatelo nell'Amarcord



Concludo qui questa documentazione Amarcord del fu giardino di casa nostra. Pensate che in futuro vi saranno ancora delle mamme con i loro bimbi che prima li portavano a passeggio sotto i salici piangenti e che poi li porteranno all'ombra dei piloni di una tangenziale a respirare smog poliaromatico?

Ancora una volta è stato rubato un altro pezzo di verde alle prossime generazioni, non penso che sarà sufficiente ciò che io ho avuto la fortuna di godere in questi anni e che ho documentato in queste foto.

Il mio rammarico è proprio questo, sono stati sufficienti meno di 50 anni per distruggere ciò che la natura e uomini un po' più intelligenti avevano preservato per migliaia di anni.

In tutto ciò che è presente sul nostro pianeta Terra, fra tutte le specie animali e vegetali che si sono estinte, a mio parere l'unica che meritasse l'estinzione a ben guardare avrebbe dovuto essere la razza umana, l'unica specie ad essere incompatibile con il nostro pianeta.

Basta guardarsi attorno, dove ha messo le mani l'uomo il più delle volte è stato solo capace di distruggere ed alterare gli equilibri che sono resistiti per millenni.


Non mi resta che stendere un velo pietoso su quanto ho documentato sino ad ora e proseguire nel report.

Superato il cimitero si entra in Pozzuolo Martesana, la ciclabile è terminata e si percorre la vecchia strada Cassanese che passa nel centro del paese.

A fianco la chiesa di San Francesco risalente al 1295 di stile Gotico Lombardo. Sotto Natale al suo interno si tiene una mostra di Presepi.




Si prosegue diritti, fare attenzione che per circa 200m ci si trova in senso vietato, al massimo proseguite con cautela sul marciapiede dx.

Usciti da pozzuolo Martesana, alla rotonda si prenderà per Inzago. Raggiunta la rotonda sulla strada Cassanese, si prosegue diritti verso Inzago e giunti al Villaggio residenziale si svolterà a sx alla prima via seguendo poi il tracciato della mappa.

Volendo è possibile anche proseguire diritti sulla strada, vecchia Cassanese, come avevo fatto io, ma questo dipende se avete o meno macchine alle vostre spalle o se c'è traffico, in tal caso sarebbe meglio entrare nel Villaggio Residenziale per poi sbucare sulla ciclabile.




Se per caso doveste avere problemi sulla bici, a pochi metri dal percorso nel villaggio residenziale di Inzago potete trovare il negozio di Ciclissimo

Seguendo il tracciato che ho pubblicato si arriva poi sulla ciclabile del Naviglio Martesana.




A Inzago si oltrepassa il ponte seguendo sempre il corso del Naviglio, qui la torre simbolo di Inzago.



Il lungo naviglio nel centro di Inzago


Alcune vecchie abitazioni lungo il Naviglio Martesana ristrutturate di recente




Guardando indietro uno sguardo sulla torre, da qui sempre su ciclabile si prosegue sino a Cassano D'Adda


Giunti a Cassano d'Adda, si incontra la nuova risistemazione urbana lungo il naviglio. Ora questo tratto è stato modificato in area pedonale, mentre più avanti dopo la curva è stato aggiunto un nuovo pezzo di ciclopedonale.



Particolare della nuova segnaletica

Ecco il nuovo tratto che va a collegarsi alla già esistente ciclopedonale che collega Cassano d'Adda alla sua frazione di Groppello d'Adda. In effetti questo tratto lo si voleva già da tempo.

Riqualificare zone come queste penso che servano giustamente a dare uno spazio fruibile ai cittadini, cosa che una semplice strada come era prima non la poteva certo dare.




Proseguendo, in corrispondenza del vecchio ponte in pietra, inizia la ciclopedonale per Groppello d'Adda.



Ecco il lungo rettilineo della ciclopedonale



Sempre costeggiando il Naviglio Martesana si arriva a Groppello d'Adda.

La ciclabile del Naviglio Martesana, parte da via Melchiorre Gioia a Milano in zona Cassina dé Pom, qui a Groppello d'Adda ha il suo capolinea per quanto riguarda il tratto asfaltato. Di fatto si può proseguire ancora in ciclabile ma quasi tutto in sterrato sino a Lecco, basta vedere i vari report già pubblicati.




Scrivevo sopra che si può proseguire su sterrato, ma da pochi giorni è stata completata la nuova ciclabile di collegamento da Groppello d'Adda a Vaprio d'Adda e da lì sempre in ciclabile verso Trezzo d'Adda.

Per cui chi non volesse affrontare questi pezzi di sterrato, da una parte belli, ma se fatti dopo una giornata di piogge, possono rivelarsi pieni di pozzanghere d'acqua e se non ci si vuole inzaccherare, specie per chi non ha i parafanghi, questa può essere una valida alternativa.

Quindi giunti al ponte lo si attraversa. Nella foto il famoso "Rudun" qualche notizia in merito la trovate nei vecchi report




Passato il ponte si prosegue verso il centro svoltando poi verso destra dove si apre una piazzetta con fontana.


Una vista dal ponte sul Naviglio che risale all'Aprile 1818 come lo testimonia l'iscrizione sulla sua volta, e rimodernato nel 1995.

Ecco la piazza dove svoltare, si prenderà poi la strada che esce a sx in direzione Vaprio d'Adda per poi imboccare la nuova ciclabile.


Prima di arrivare all'imbocco della nuova ciclabile, sulla dx si troverà un viottolo di campagna che in un centinaio di metri segue un corso d'acqua, che altro non é che il termine del Canale Villoresi. Vi ricordo che il Canale Villoresi ha origine alla diga del Panperduto sul Ticino, per saperne di più vedere questo report

Giunti in fondo al prato lasciate la bici e proseguite a piedi su questo manufatto in cemento

Da questo punto si può spaziare su questo panorama verso Fara Gera d'Adda che sta oltre il fiume Adda, mentre sotto in primo piano c'è il Naviglio Martesana, e dove si vede una persona che corre è la ciclabile sterrata che porta a Vaprio d'Adda.


Riprendendo la strada per Vaprio si passa davanti ad una grossa cascina lasciata andare in rovina, un peccato, nel senso che era un bel esempio di architettura rurale. Questo è il lato sud con ampi portici a proteggere dal sole le abitazioni, oltre a servire per stare all'aperto per svolgere mansioni senza bagnarsi, portici che servivano anche per appendere granoturco, aglio o altri prodotti della terra ad essiccare protetti dalle intemperie.




Sul lato nord c'è anche la torre in centro alla struttura. Sul lato nord in genere erano poste le camere da letto per stare più fresche d'estate. Non sembra ma le cascine non erano costruite a caso, ma seguivano degli schemi ben precisi dettati dalle astuzie contadine tramandate nel tempo, dove nulla era lasciato al caso e tutto aveva una sua logica.

Poco dopo la cascina si arriva sulla dx all'inizio o termine della ciclopedonale. Ho scritto ciclopedonale, in base al cartello di segnaletica verticale e orizzontale ben evidenti. Peccato che poi si sia caduti in un errore ponendo la segnaletica orizzontale per i soli pedoni! e le bici ve le siete dimenticate?

Rammento ai più distratti che le normative vigenti in presenza di piste ciclopedonali obbligano ad avere accanto alle strisce di attraversamento pedonale anche dei riquadri che qualificano l'attraversamento anche per le bici, ma attenzione, potendo stare in sella! Come è fatto ora uno che esce dalla ciclabile e vuole attraversare la strada lo deve fare scendendo dalla bici e accompagnandola a piedi, se non lo fate e succede un incidente avete torto!

Ho scritto subito al Comune di Cassano d'Adda segnalando la cosa, staremo a vedere se correggono l'errore.

Proseguo e mi imbatto in un primo attraversamento. Come potete vedere ora sono presenti i riquadri regolamentari accanto alle zebre pedonali, e giustamente il ciclista attraversa correttamente in bici Il fondo è evidenziato in rosso a segnalare ulteriormente che è una ciclopedonale, ma una contraddizione appare nel cartello segnaletico verticale, dove viene segnalato il termine della Ciclopedonale!

E' una contraddizione perchè una ciclopedonale è tale da dove ha inizio a dove ha termine e siccome il CDS prevede che pedoni e ciclisti hanno la precedenza in attraversamenti come questi, non ha senso che quel pezzetto di attraversamento non sia a tutti gli effetti una prosecuzione della ciclopedonale, al più sarebbe vero l'inverso, ovvero la strada attraversata dovrebbe mostrare i cartelli che la strada finisce e poi riprende! Se proprio vogliamo essere pignoli, oppure che in presenza di attraversamenti ciclopedonali dal lato della strada in ambo i sensi di marcia vi siano i cartelli di dare la precedenza! Visto che la priorità è per i pedoni e i ciclisti!

Forse è il caso che i legislatori si schiariscano un po' le idee come pure chi posiziona i cartelli ogni qualvolta una ciclopedonale interseca una strada!

La segnalazione corretta deve essere solo ed esclusivamente di cartelli che indichino chiaramente che è una ciclopedonale.

Il cartello fine andrà messo esclusivamente al termine della Ciclopedonale quando non avrà altra prosecuzione fisica.


A metà ciclbile mi incontro quest'altra situazione, sempre cartelli che indicano la fine e l'inizio della Ciclopedonale ribaditi da segnaletica orizzontale e da una pittura rossa sull'asfalto. A questo punto un pedone e un ciclista che debbono fare? Visto che la segnaletica verticale dice che finisce la ciclopedonale, il pedone deve arrestarsi e guardare bene se puo' attraversare ed il ciclista idem, deve scendere dalla bici e guardando bene che non ci sia nessun veicolo attraversare.

Vi rammento che in questo caso in mancanza di strisce pedonali e ciclabili se si fosse investiti da un veicolo se si è in sella si passerebbe dalla parte del torto, visto che non sarebbe applicabile l'Art 191 C.d.s.

Visto che in questo breve tratto di Ciclopedonale sussitono altrettanti attraversamenti stradali che ho riportato sopra e di seguito e che hanno la corretta segnaletica orizzontale, ma ribadisco ( a mio avviso non per la segnaletica verticale) sarebbe opportuno che chi ne ha la resposabilità in oggetto, provveda ad uniformare la segnaletica su questo percorso senza aspettare che si crei un incidente a cui attribuire corresponsabilità assai ardue da dirimere.

Esistono le norme ed esse vanno attuate e rispettate

In questo caso specifico l'Art 190 C.d.s. comma 2 specifica:

I pedoni, per attraversare la carreggiata, devono servirsi degli attraversamenti pedonali, dei sottopassaggi e dei sovrapassaggi. Quando questi non esistono, o distano più di cento metri dal punto di attraversamento, i pedoni possono attraversare la carreggiata solo in senso perpendicolare, con l'attenzione necessaria ad evitare situazioni di pericolo per sé o per altri.


Altro attraversamento ciclopedonale e si è in vista di Vaprio d'Adda. In questo tratto e in quello precedente la ciclabile viaggia parallela alla strada Cassano - Vaprio d'Adda, poi dove si intravedono gli alberi devierà a dx, più all'interno protetta da un terrapieno




Come ho anticipato sopra, ora si prosegue riparati da un terrapieno ed in mezzo ad un filare di piante



Al termine della ciclabile, si attraversa un passaggio pedonale, scendendo dalla bici mi raccomando! ci si dirige verso la rotonda posta sulla SS525 che è la statale che provenendo da Gessate va verso Bergamo, la si attraversa sul passaggio dedicato, scendendo di sella e si riprende la ciclabile sul lato opposto svoltando a dx verso il centro di Vaprio d'Adda sino al suo termine.

ATTENZIONE

Ho scritto: scendete dalla sella e attraversate a piedi

Se transitiamo in sella alla bici su un passaggio pedonale, anche dopo aver dato la precedenza alle auto che sopraggiungono, commettiamo comunque un reato (articolo 143 del Codice della strada) e siamo passibili di un'ammenda da 41 euro.

Ancora una volta ribadisco il concetto che se si vuole favorire la mobilità urbana in bici è impensabile che ad ogni attraversamento pedonale il ciclista debba ogni volta scendere e risalire dalla bici, specie se sono persone anziane. Se lo fa 50 volte per attraversare una città, il giorno dopo prenda la bici e la porta in discarica! A questo punto finirebbe lo scopo di andare in bici, andrebbe a piedi e farebbe prima senza rischiare di cadere ogni volta!

Nel caso specifico della foto sopra, mettendo in comunicazioni due ciclabili, a maggior ragione dovrebbe essere previsto l'apposito attraversamento con i riquadri bianchi aggiunti alle zebre per i pedoni.

Se invece si vuole andare verso Trezzo sull'Adda, attraversata la statale si svolterà a sx e dopo 50m stando sul marciapiede, si svolta a dx in un vicolo e subito dopo a sx in Via Carlo Porta; riprendendo più avanti la ciclopedonale su marciapiede che affianca la SP 104 che collega Vaprio d'Adda a Trezzo d'Adda.

La chiesa parrocchiale di Vaprio d'Adda.

Superata la piazza della chiesa, si prende la direzione per Canonica d'Adda, una bella discesa vi porterà in vista del corso del fiume Adda e del ponte di Canonica d'Adda.

Poco più avanti, se guarderete in alto, sulla vostra dx troverete questa villa, si tratta della Villa Melzi dove Leonardo da Vinci fu ospite per tre anni facendo da insegnante al figlio dei Melzi, Francesco, che successivamente divenne il suo allievo prediletto.

In seguito lo portò con se in Francia sino alla sua morte. Francesco ereditò da Leonardo tutti i suoi codici, schizzi e documenti vari.

Ritornando in Italia portò con se tutta la documentazione di Leonardo che custodì nella Villa Melzi sino alla sua morte, dopo di che la documentazione incominciò ad essere dispersa per il mondo. In primo piano il Naviglio Martesana.


Poco più avanti un'altra villa, si tratta della Villa Visconti di Modrone, prima metà del 1700 con torretta del XIX sec. dotata di giardino con ninfeo.



Su questa strada ci si trova fra il Naviglio Martesana e il fiume Adda, oltre il ponte, Canonica d'Adda.


A sx il fiume Adda e a dx il Naviglio Martesana, sullo sfondo si vedono le torri del complesso industriale dei Duchi Visconte di Modrone




Il Naviglio Martesana prosegue il suo corso verso Groppello d'Adda passando sotto il ponte che sale verso il centro di Vaprio d'Adda




Questo lo stabilimento Visconti di Modrone Velvis, da dove esce il velluto di cotone. La torre in effetti era nata per nascondere un albero verticale che trasferiva il moto ai vari macchinari.



L'ingresso allo stabilimento che dà sull'Adda. Lo stabilimento risale alla prima metà del 1800. Notare lo stemma della famiglia Visconti con il biscione.



Uno scorcio dal ponte sul Naviglio

Dal ponte una vista sul Naviglio Martesana verso Groppello d'Adda e a sx la ciclabile sterrata che lo affianca sino a Groppello per poi divenire asfaltata sino a Milano.



Lasciato alle spalle Vaprio d'Adda si ritorna verso la rotonda sulla SS559 prendendo a dx la via Pozzo, è facile individuarla è in corrispondenza della torre dell'acquedotto ed in seguito a dx la via Carlo Porta, vedi mappa, riprendendo più avanti la ciclopedonale su marciapiede che affianca la SP 104 che collega Vaprio d'Adda a Trezzo d'Adda. Qui la ciclopedonale verso Trezzo d'Adda



Come si esce dai paesi verso la campagna si incontrano subito delle cascine.



Ancora una cascina, qui la ciclabile ha una siepe di Lauro che la separa dalla SP, sullo sfondo le cime innevate della Valcava.



Finita la ciclabile si svolta a dx entrando in Trezzo d'Adda, sullo sfondo una cima innevata.



Si passa davanti a questa vecchia chiesa dove è affisso sulla dx un cartello che indica la strada per il Santuario di Concesa.


Arrivati al ponte sull'Adda sulla sx il Castello di Trezzo in restauro, sotto l'Adda a a dx San Gervasio. Sullo sfondo da sx Grigna, Resegone, Val Cava.


Ora la visione verso sud dal ponte sull'Adda verso Capriate e il ponte sull'Autostrada A4. in basso a dx a livello del fiume la ciclabile da cui è possibile proseguire a nord verso Lecco.

Ora però Trezzo d'Adda è raggiungibile sia su asfalto che su sterrato, a voi la scelta!



CONCLUSIONE

Come avete visto, si è partiti da uno sfascio del territorio per arrivare in un altro luogo dove il territorio lo hanno sistemato. Vi ho fatto conoscere luoghi che potrebbero essere sconosciuti a molte persone e che sono molto vicini a Milano.

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2013
pagina creata:02-06-2013
ultimo aggiornamento: 29-06-2015
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