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In ciclabile da Melzo a Vaprio d'Adda e Trezzo sull'Adda (MI) |
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Di norma un
report lo faccio per far visitare posti belli della
nostra Italia, questa volta però subentra
dell'AMARCORD in quanto di recente l'unico tratto
di campagna ancora rimasta fra la città di
Melzo e di Pozzuolo Martesana è stato in
gran parte spazzato via dalle ruspe per far posto
alla costruenda T.E.M, Tangenziale Esterna
Milanese. Per questo motivo il primo tratto
includerà foto di come era, il durante i
disboscamenti. Il dopo, ovvero gli attuali lavori
in corso non li ho messi perché sono in
continua evoluzione, ma se ci passerete in bici ve
ne renderete conto voi stessi delle differenze di
come era prima l'ambiente visto sulle mie
foto. Sono
passati 47 anni dalla canzone di A.Celentano "il
Ragazzo della via Gluck" E' vero!
C'è chi dice dite tutti così: Fai
quello che vuoi ma non nel mio giardino! La mappa di
Google earth che inquadra il territorio
attraversato dal percorso. I tratti in
rosso sono a basso traffico, salvo il breve tratto
a nord-est di Vaprio che interessa la S.S. 11, ma
essendo un tratto cittadino é soggetto ai
limiti di velocità. I rimanenti tratti sono
tutti in ciclabile. Oramai a
seguito di costruire capannoni, zone industriali
fuori dai Comuni, ed ora tangenziale TEM e
Autostrada BREBEMI, stanno consumando il poco verde
rimasto. Sarà forse che il cemento e
l'asfalto siano i piatti da portare sulle nostre
tavole in futuro? La mappa
del percorso. Se vi dovessero uscire le indicazioni
in "Miglia" é possibile convertirle in Km
nelle preferenze di accesso al sito Garmin Connect
una volta che si è registrati. Il percorso
non presenta difficoltà, si tratta di
percorso pianeggiante e tutto asfaltato. Qualsiasi
tipo di bici può essere impiegata, salvo
abbia il cambio per affrontare la salita di Vaprio
d'adda, a meno che di scendere e spingere la bici
per circa duecento metri. Melzo
è raggiungibile sia con i treni del passante
ferroviario della linea Treviglio-Novara-Varese,
oppure in auto dalla strada Cassanese o Rivoltana,
dalla strada Agrate - Melegnano e in futuro dalla
famigerata TEM, quindi A1 e A4, nonché
dall'autostrada BREBEMI, in pratica sarà il
nodo nevralgico di tutta la Lombardia! Che
passaggi storici, da vecchio borgo dedito
all'agricoltura e allevamento del bestiame, alla
successiva industrializzazione con decine di
stabilimenti a rilevanza nazionale, vedi
Galbani,Invernizzi, Tudor, RehmSafim,
Interzuccheri, giusto per citarne alcuni, ad oggi
che verrà circondata da una miriade di
strade di comunicazione ad alto traffico. E' buffo,
un tempo era una città murata, oggi è
assediata tutt'attorno da strade, triste destino di
un borgo che risale all'epoca romana probabilmente
prima del 500 d.C. |
che tocca luoghi in cui il celebre genio Italiano è vissuto o ha lasciato alcune tracce nel Milanese Per
comodità alcune foto sono di repertorio o
scattate tempo fa, anche perché è da
tempo che aspettavo che finissero i lavori sulle
ciclabili. Qui sopra è Melzo, Palazzo
Trivulzio con facciata neoclassica. Di recente la
piazza è stata riqualificata e ha cambiato
il suo assetto urbano. Dietro la
facciata ha ora sede il Cinema-Teatro
Trivulzio. A proposito
di assetto urbano, oggi Melzo ha ben poco da
spartire con l'assetto del 1600 quando era un borgo
cinto di mura e quattro porte d'accesso di cui se
ne sono conservate solo due: Porta Lodi a sud e
Porta Milano a ovest. Oggi le mura non ci sono
più, come monumenti importanti sono rimaste
le tre chiese: La parrocchiale dei santi Alessandro
e Margherita, quella di San Francesco e Sant'Andrea
con affreschi attribuibili alla scuola di Leonardo
da Vinci. Poi è rimasta la Torre Civica, il
Palazzo Trivulzio e la Piazza con portici oltre
alle vie del centro che hanno conservato in parte
l'antico tracciato. A fianco
della torre, si trova l'ingresso al Palazzo
Trivulzio con lo scalone che porta al salone del
piano superiore, mentre la restante parte in primo
piano é attualmente adibita a Biblioteca
Comunale che presto si trasferirà nella
nuova costruenda sede posta di fronte alla Chiesa
di Sant'Andrea. Una vista
notturna della facciata che dà l'ingresso al
Palazzo Trivulzio. Uno scalone
a due rampe di scale porta al piano superiore. Di
fronte alcuni affreschi con sopra il soffitto a
cassettoni. A dx è posto l'ingresso al
salone dove si tengono manifestazioni culturali di
arte, musica strumentale, esibizioni canore e varie
mostre. Il termine
di una stagione di scuola di canto, culminata in un
saggio pubblico. Una falce
di luna e una stella alla finestra osservano una
giovane soprano, chi sarà mai? Vi dico solo
di pensare a bellitaliainbici! La piazza
Vittorio Emanuele con i portici ai lati, in fondo e
in centro alla Piazza la colonna con la statua
bronzea di Sant'Alessandro, il patrono della
città. Ogni anno
nella domenica delle Palme si svolge la famosa ed
antica Fiera di Melzo. Da qualche anno in Piazza
della Vittoria sono rappresentati le Arti e i
Mestieri antichi. La lavorazione delle
pelli. Passando
oltre la Piazza Vittorio Emanuele, si entra in via
Agnese Pasta ed in fondo si può scorgere la
chiesa di Sant'Andrea, venuta alla ribalta in anni
recenti per avervi trovato affreschi attribuibili
alla scuola di Leonardo da Vinci. Nella
chiesa, da tempo sconsacrata, spesso vengono
organizzate piccole mostre tematiche come questa ad
esempio sui lavori del Caravaggio, oppure si
tengono concerti di musica classica pianoforte o
archi Lasciandosi
alle spalle il centro di Melzo ci si dirige verso
nord. Si prende via Casanova, si prosegue
attraversando il parco oltre Viale Olanda per
uscire su via Aldo Moro e prendere così la
ciclabile verso Pozzuolo Martesana. Qui sopra il
primo tratto in campagna. A sx si vede l'enorme
spazio occupato dal nuovo insediamento della DHL
dove prima c'era.. c'era...
DIVIETO di CACCIA Zona di Ripopolamento e di
Cattura. Già, c'era! Ma qualcuno ha pensato
bene di cambiarne la destinazione d'uso! Peccato
che si siano dimenticati di togliere il cartello, a
meno che abbiano paura che qualcuno vada a caccia
di pacchi!
Arrivati
all'altezza del cartello di Divieto di Caccia che
è terreno di Pozzuolo Martesana, qui a dx si
passa all'ultimo terreno di Melzo, le sue ultime
campagne. E come ci
si trova in campagna si può anche avere la
fortuna di trovarsi un gregge di pecore, con la
periferia di Melzo a due passi! Difficile ora che
le pecore vadano a pascolare sui capannoni
DHL! Una foto
che rimarrà storica! Sulla sx dove le pecore
hanno invaso la strada Cassanese, si vedono degli
alberi ad alto fusto e dietro campagna, ora gli
alberi non ci sono più e dietro c'é
la DHL. A dx sullo sfondo si intravedono i
fabbricati della Ferrero a Pozzuolo Martesana, fra
un pò invece si vedrà la
TEM Ciclabile
con la neve? Non c'é problema si va
comunque! Come vedete siamo in campagna, ma forse
ora è più corretto dire eravamo in
campagna! Altra foto
storica! Se guardate
a sx oltre la strada non c'è nulla, come ho
già scritto sopra, oggi troverete uno dei
più grossi impianti della DHL in Lombardia
costruiti su un terreno dove esisteva un cartello
di divieto di caccia, il che è tutto
dire! Sullo
sfondo vedete tutta campagna sino a Pozzuolo
Martesana, ecco non vi rimane che ricordarvi questa
foto, quando passerete di qua la differenza la
noterete senza alcun dubbio! Nella foto
precedente dove si vedono i primi alberi sulla dx,
sono praticamente questo punto dove scorre una
roggia di irrigazione Oltre la
roggia, se si guarda indietro si vede il profilo
della città di Melzo Si prosegue
ancora, sempre campagna ed in fondo si riesce a
scorgere la fabbrica della Ferrero a Pozzuolo
Martesana. Come si vede la ciclabile in fondo
svolta a sx Infatti la
ciclabile arrivava a questa curva con un insieme di
alberi Essendo
l'unica ciclabile di Melzo che prosegue in
campagna, da subito come era stata inaugurata
è stata sempre luogo di frequentazione di
sportivi e non, come semplici persone a passeggio
oltre a naturalmente chi ci andava in bici. Col
tempo poi hanno incominciato a tagliare molti
alberi che separavano e mitigavano l'inquinamento
provocato dalla strada Cassanese che passa oltre la
roggia, fino a quanto sta succedendo
oggi! Bello vero?
chi non vorrebbe avere un posto così ai
margini della campagna dove poter passeggiare e
correre.....ma... ...ma ormai
questa ciclabile è diventata la nostra via
Gluck, dove c'era l'erba solo cemento,ettari di
verde spazzati via! E dove la
gente correva ora c'è il deserto, alberi
abbattuti, rimane unico testimone il cestino dei
rifiuti e qualche pezzo di palizzata. Dopo la
curva ci si trovava sotto questi salici piangenti e
la mia bici ha testimoniato questo passato che ora
non esiste più, in seguito addirittura erano
state poste delle panchine dove si soffermavano le
persone a riposarsi al fresco. Così
dalla mia fototeca escono questi che ormai sono da
considerarsi scatti storici E poi passa
il tempo e tutto viene distrutto, piante che hanno
visto probabilmente molti decenni di storia
contemporanea sono cadute per sempre, dietro di
loro anche la campagna un tempo fonte di raccolti,
termina la sua vita per sempre, verrà
ricoperta dal cemento e asfalto di una prossima
tangenziale, questa è la fine che fa il
giardino di casa nostra. Dietro la
panchina ormai deserta, che rimarrà ancora
per poco e agli stessi tronchi testimoni del
passato, tutta la campagna che vedete delimitata ai
lati da mucchi di terra non è altro che il
futuro insediamento della TEM, ora immaginate
questo ampio spazio moltiplicato per i Km che
separano l'autostrada A4 dalla A1. Pensate a quanto
verde verrà a mancare per sempre e con esso
raccolti persi, alberi e vegetazione di qualsiasi
tipo che non ci saranno più. Ma fosse
tutto qui! E no! Non è tutto qui, poi ci
saranno i danni collaterali, immaginate questo bel
serpentone che se ne va in mezzo alle belle
campagne, quanto altro inquinamento porterà
ai bordi del suo tracciato? Non penserete che le
polluzioni se ne staranno buone sopra la
strada! No, queste
verranno sperse a destra e a manca arrecando danni
alle colture, inquinando fossi, rogge e marcite,
togliendo tranquillità alla poca fauna
rimasta impedendone tra l'altro la migrazione delle
stesse fra le varie campagne, trovandosi di fatto
una barriera che prima non c'era. Poi nella
quiete della campagna si potevano scorgere anche
gli aironi cinerini, e dietro dei bei alberi, bene
tutto questo cancellatelo dalla memoria, o per lo
meno conservatevi il ricordo delle mie
foto! Poi la
ciclabile proseguiva verso Pozzuolo Martesana
lambendo questo verde stagno con il suo concerto di
rane. Poi un
giorno passo e le piante sono sparite per
sempre! E da fuori,
questa era la vista, lo stagno era immerso fra le
piante, ho scritto era, già! Salutate lo
stagno e anche questo archiviatelo
nell'Amarcord Concludo
qui questa documentazione Amarcord del fu giardino
di casa nostra. Pensate che in futuro vi saranno
ancora delle mamme con i loro bimbi che prima li
portavano a passeggio sotto i salici piangenti e
che poi li porteranno all'ombra dei piloni di una
tangenziale a respirare smog
poliaromatico? Ancora una
volta è stato rubato un altro pezzo di verde
alle prossime generazioni, non penso che
sarà sufficiente ciò che io ho avuto
la fortuna di godere in questi anni e che ho
documentato in queste foto. Il mio
rammarico è proprio questo, sono stati
sufficienti meno di 50 anni per distruggere
ciò che la natura e uomini un po' più
intelligenti avevano preservato per migliaia di
anni. In tutto
ciò che è presente sul nostro pianeta
Terra, fra tutte le specie animali e vegetali che
si sono estinte, a mio parere l'unica che meritasse
l'estinzione a ben guardare avrebbe dovuto essere
la razza umana, l'unica specie ad essere
incompatibile con il nostro pianeta. Basta
guardarsi attorno, dove ha messo le mani l'uomo il
più delle volte è stato solo capace
di distruggere ed alterare gli equilibri che sono
resistiti per millenni. Non mi
resta che stendere un velo pietoso su quanto ho
documentato sino ad ora e proseguire nel
report. Superato il
cimitero si entra in Pozzuolo Martesana, la
ciclabile è terminata e si percorre la
vecchia strada Cassanese che passa nel centro del
paese. A fianco la
chiesa di San Francesco risalente al 1295 di stile
Gotico Lombardo. Sotto Natale al suo interno si
tiene una mostra di Presepi. Si prosegue
diritti, fare attenzione che per circa 200m ci si
trova in senso vietato, al massimo proseguite con
cautela sul marciapiede dx. Usciti da
pozzuolo Martesana, alla rotonda si prenderà
per Inzago. Raggiunta la rotonda sulla strada
Cassanese, si prosegue diritti verso Inzago e
giunti al Villaggio residenziale si svolterà
a sx alla prima via seguendo poi il tracciato della
mappa. Volendo
è possibile anche proseguire diritti sulla
strada, vecchia Cassanese, come avevo fatto io, ma
questo dipende se avete o meno macchine alle vostre
spalle o se c'è traffico, in tal caso
sarebbe meglio entrare nel Villaggio Residenziale
per poi sbucare sulla ciclabile. Se per caso
doveste avere problemi sulla bici, a pochi metri
dal percorso nel villaggio residenziale di Inzago
potete trovare il negozio di Ciclissimo Seguendo il
tracciato che ho pubblicato si arriva poi sulla
ciclabile del Naviglio Martesana. A Inzago si
oltrepassa il ponte seguendo sempre il corso del
Naviglio, qui la torre simbolo di
Inzago. Alcune
vecchie abitazioni lungo il Naviglio Martesana
ristrutturate di recente Guardando
indietro uno sguardo sulla torre, da qui sempre su
ciclabile si prosegue sino a Cassano
D'Adda Giunti a
Cassano d'Adda, si incontra la nuova risistemazione
urbana lungo il naviglio. Ora questo tratto
è stato modificato in area pedonale, mentre
più avanti dopo la curva è stato
aggiunto un nuovo pezzo di
ciclopedonale. Ecco il
nuovo tratto che va a collegarsi alla già
esistente ciclopedonale che collega Cassano d'Adda
alla sua frazione di Groppello d'Adda. In effetti
questo tratto lo si voleva già da
tempo. Riqualificare
zone come queste penso che servano giustamente a
dare uno spazio fruibile ai cittadini, cosa che una
semplice strada come era prima non la poteva certo
dare. Proseguendo,
in corrispondenza del vecchio ponte in pietra,
inizia la ciclopedonale per Groppello
d'Adda. Ecco il
lungo rettilineo della ciclopedonale Sempre
costeggiando il Naviglio Martesana si arriva a
Groppello d'Adda. La
ciclabile del Naviglio Martesana, parte da via
Melchiorre Gioia a Milano in zona Cassina dé
Pom, qui a Groppello d'Adda ha il suo capolinea per
quanto riguarda il tratto asfaltato. Di fatto si
può proseguire ancora in ciclabile ma quasi
tutto in sterrato sino a Lecco, basta vedere i vari
report già pubblicati. Scrivevo
sopra che si può proseguire su sterrato, ma
da pochi giorni è stata completata la nuova
ciclabile di collegamento da Groppello d'Adda a
Vaprio d'Adda e da lì sempre in ciclabile
verso Trezzo d'Adda. Passato il
ponte si prosegue verso il centro svoltando poi
verso destra dove si apre una piazzetta con
fontana. Una vista
dal ponte sul Naviglio che risale all'Aprile 1818
come lo testimonia l'iscrizione sulla sua volta, e
rimodernato nel 1995. Ecco la
piazza dove svoltare, si prenderà poi la
strada che esce a sx in direzione Vaprio d'Adda per
poi imboccare la nuova ciclabile. Prima di
arrivare all'imbocco della nuova ciclabile, sulla
dx si troverà un viottolo di campagna che in
un centinaio di metri segue un corso d'acqua, che
altro non é che il termine del Canale
Villoresi. Vi ricordo che il Canale Villoresi ha
origine alla diga del Panperduto sul Ticino, per
saperne di più vedere questo
report Giunti in
fondo al prato lasciate la bici e proseguite a
piedi su questo manufatto in cemento Da questo
punto si può spaziare su questo panorama
verso Fara Gera d'Adda che sta oltre il fiume Adda,
mentre sotto in primo piano c'è il Naviglio
Martesana, e dove si vede una persona che corre
è la ciclabile sterrata che porta a Vaprio
d'Adda. Riprendendo
la strada per Vaprio si passa davanti ad una grossa
cascina lasciata andare in rovina, un peccato, nel
senso che era un bel esempio di architettura
rurale. Questo è il lato sud con ampi
portici a proteggere dal sole le abitazioni, oltre
a servire per stare all'aperto per svolgere
mansioni senza bagnarsi, portici che servivano
anche per appendere granoturco, aglio o altri
prodotti della terra ad essiccare protetti dalle
intemperie. Sul lato
nord c'è anche la torre in centro alla
struttura. Sul lato nord in genere erano poste le
camere da letto per stare più fresche
d'estate. Non sembra ma le cascine non erano
costruite a caso, ma seguivano degli schemi ben
precisi dettati dalle astuzie contadine tramandate
nel tempo, dove nulla era lasciato al caso e tutto
aveva una sua logica. Poco dopo
la cascina si arriva sulla dx all'inizio o termine
della ciclopedonale. Ho scritto ciclopedonale, in
base al cartello di segnaletica verticale e
orizzontale ben evidenti. Peccato che poi si sia
caduti in un errore ponendo la segnaletica
orizzontale per i soli pedoni! e le bici ve le
siete dimenticate? Rammento ai
più distratti che le normative vigenti in
presenza di piste ciclopedonali obbligano ad avere
accanto alle strisce di attraversamento pedonale
anche dei riquadri che qualificano
l'attraversamento anche per le bici, ma attenzione,
potendo stare in sella! Come è fatto ora uno
che esce dalla ciclabile e vuole attraversare la
strada lo deve fare scendendo dalla bici e
accompagnandola a piedi, se non lo fate e succede
un incidente avete torto! Ho scritto
subito al Comune di Cassano d'Adda segnalando la
cosa, staremo a vedere se correggono
l'errore. Proseguo e
mi imbatto in un primo attraversamento. Come potete
vedere ora sono presenti i riquadri regolamentari
accanto alle zebre pedonali, e giustamente il
ciclista attraversa correttamente in bici Il fondo
è evidenziato in rosso a segnalare
ulteriormente che è una ciclopedonale, ma
una contraddizione appare nel cartello segnaletico
verticale, dove viene segnalato il termine della
Ciclopedonale! E' una
contraddizione perchè una ciclopedonale
è tale da dove ha inizio a dove ha termine e
siccome il CDS prevede che pedoni e ciclisti hanno
la precedenza in attraversamenti come questi, non
ha senso che quel pezzetto di attraversamento non
sia a tutti gli effetti una prosecuzione della
ciclopedonale, al più sarebbe vero
l'inverso, ovvero la strada attraversata dovrebbe
mostrare i cartelli che la strada finisce e poi
riprende! Se proprio vogliamo essere pignoli,
oppure che in presenza di attraversamenti
ciclopedonali dal lato della strada in ambo i sensi
di marcia vi siano i cartelli di dare la
precedenza! Visto che la priorità è
per i pedoni e i ciclisti! Forse
è il caso che i legislatori si schiariscano
un po' le idee come pure chi posiziona i cartelli
ogni qualvolta una ciclopedonale interseca una
strada! La
segnalazione corretta deve essere solo ed
esclusivamente di cartelli che indichino
chiaramente che è una ciclopedonale. A
metà ciclbile mi incontro quest'altra
situazione, sempre cartelli che indicano la fine e
l'inizio della Ciclopedonale ribaditi da
segnaletica orizzontale e da una pittura rossa
sull'asfalto. A questo punto un pedone e un
ciclista che debbono fare? Visto che la segnaletica
verticale dice che finisce la ciclopedonale, il
pedone deve arrestarsi e guardare bene se puo'
attraversare ed il ciclista idem, deve scendere
dalla bici e guardando bene che non ci sia nessun
veicolo attraversare. Vi rammento
che in questo caso in mancanza di strisce pedonali
e ciclabili se si fosse investiti da un veicolo se
si è in sella si passerebbe dalla parte del
torto, visto che non sarebbe applicabile l'Art 191
C.d.s. Visto che
in questo breve tratto di Ciclopedonale sussitono
altrettanti attraversamenti stradali che ho
riportato sopra e di seguito e che hanno la
corretta segnaletica orizzontale, ma ribadisco ( a
mio avviso non per la segnaletica verticale)
sarebbe opportuno che chi ne ha la
resposabilità in oggetto, provveda ad
uniformare la segnaletica su questo percorso senza
aspettare che si crei un incidente a cui attribuire
corresponsabilità assai ardue da
dirimere. Esistono le
norme ed esse vanno attuate e rispettate In questo
caso specifico l'Art 190 C.d.s. comma 2 specifica:
I pedoni,
per attraversare la carreggiata, devono servirsi
degli attraversamenti pedonali, dei sottopassaggi e
dei sovrapassaggi. Quando questi non esistono, o
distano più di cento metri dal punto di
attraversamento, i pedoni possono attraversare la
carreggiata solo in senso perpendicolare, con
l'attenzione necessaria ad evitare situazioni di
pericolo per sé o per altri. Altro
attraversamento ciclopedonale e si è in
vista di Vaprio d'Adda. In questo tratto e in
quello precedente la ciclabile viaggia parallela
alla strada Cassano - Vaprio d'Adda, poi dove si
intravedono gli alberi devierà a dx,
più all'interno protetta da un
terrapieno Come ho
anticipato sopra, ora si prosegue riparati da un
terrapieno ed in mezzo ad un filare di
piante Al termine
della ciclabile, si attraversa un passaggio
pedonale, scendendo dalla bici mi raccomando! ci si
dirige verso la rotonda posta sulla SS525 che
è la statale che provenendo da Gessate va
verso Bergamo, la si attraversa sul passaggio
dedicato, scendendo di sella e si riprende la
ciclabile sul lato opposto svoltando a dx verso il
centro di Vaprio d'Adda sino al suo termine.
Ho scritto:
scendete dalla sella e attraversate a
piedi Se
transitiamo in sella alla bici su un passaggio
pedonale, anche dopo aver dato la precedenza alle
auto che sopraggiungono, commettiamo comunque un
reato (articolo 143 del Codice della strada) e
siamo passibili di un'ammenda da 41
euro. Ancora una
volta ribadisco il concetto che se si vuole
favorire la mobilità urbana in bici è
impensabile che ad ogni attraversamento pedonale il
ciclista debba ogni volta scendere e risalire dalla
bici, specie se sono persone anziane. Se lo fa 50
volte per attraversare una città, il giorno
dopo prenda la bici e la porta in discarica! A
questo punto finirebbe lo scopo di andare in bici,
andrebbe a piedi e farebbe prima senza rischiare di
cadere ogni volta! Nel caso
specifico della foto sopra, mettendo in
comunicazioni due ciclabili, a maggior ragione
dovrebbe essere previsto l'apposito attraversamento
con i riquadri bianchi aggiunti alle zebre per i
pedoni. Se invece
si vuole andare verso Trezzo sull'Adda,
attraversata la statale si svolterà a sx e
dopo 50m stando sul marciapiede, si svolta a dx in
un vicolo e subito dopo a sx in Via Carlo Porta;
riprendendo più avanti la ciclopedonale su
marciapiede che affianca la SP 104 che collega
Vaprio d'Adda a Trezzo d'Adda.
Superata la
piazza della chiesa, si prende la direzione per
Canonica d'Adda, una bella discesa vi
porterà in vista del corso del fiume Adda e
del ponte di Canonica d'Adda. Poco
più avanti, se guarderete in alto, sulla
vostra dx troverete questa villa, si tratta della
Villa Melzi dove Leonardo da Vinci fu ospite per
tre anni facendo da insegnante al figlio dei Melzi,
Francesco, che successivamente divenne il suo
allievo prediletto. In seguito
lo portò con se in Francia sino alla sua
morte. Francesco ereditò da Leonardo tutti i
suoi codici, schizzi e documenti vari. Ritornando
in Italia portò con se tutta la
documentazione di Leonardo che custodì nella
Villa Melzi sino alla sua morte, dopo di che la
documentazione incominciò ad essere dispersa
per il mondo. In primo piano il Naviglio
Martesana. Poco
più avanti un'altra villa, si tratta della
Villa Visconti di Modrone, prima metà del
1700 con torretta del XIX sec. dotata di giardino
con ninfeo. Su questa
strada ci si trova fra il Naviglio Martesana e il
fiume Adda, oltre il ponte, Canonica
d'Adda. A sx il
fiume Adda e a dx il Naviglio Martesana, sullo
sfondo si vedono le torri del complesso industriale
dei Duchi Visconte di Modrone Il Naviglio
Martesana prosegue il suo corso verso Groppello
d'Adda passando sotto il ponte che sale verso il
centro di Vaprio d'Adda Questo lo
stabilimento Visconti di Modrone Velvis, da dove
esce il velluto di cotone. La torre in effetti era
nata per nascondere un albero verticale che
trasferiva il moto ai vari macchinari. L'ingresso
allo stabilimento che dà sull'Adda. Lo
stabilimento risale alla prima metà del
1800. Notare lo stemma della famiglia Visconti con
il biscione. Dal ponte
una vista sul Naviglio Martesana verso Groppello
d'Adda e a sx la ciclabile sterrata che lo affianca
sino a Groppello per poi divenire asfaltata sino a
Milano. Lasciato
alle spalle Vaprio d'Adda si ritorna verso la
rotonda sulla SS559 prendendo a dx la via Pozzo,
è facile individuarla è in
corrispondenza della torre dell'acquedotto ed in
seguito a dx la via Carlo Porta, vedi mappa,
riprendendo più avanti la ciclopedonale su
marciapiede che affianca la SP 104 che collega
Vaprio d'Adda a Trezzo d'Adda. Qui la ciclopedonale
verso Trezzo d'Adda Come si
esce dai paesi verso la campagna si incontrano
subito delle cascine. Ancora una
cascina, qui la ciclabile ha una siepe di Lauro che
la separa dalla SP, sullo sfondo le cime innevate
della Valcava. Finita la
ciclabile si svolta a dx entrando in Trezzo d'Adda,
sullo sfondo una cima innevata. Si passa
davanti a questa vecchia chiesa dove è
affisso sulla dx un cartello che indica la strada
per il Santuario di Concesa. Arrivati al
ponte sull'Adda sulla sx il Castello di Trezzo in
restauro, sotto l'Adda a a dx San Gervasio. Sullo
sfondo da sx Grigna, Resegone, Val Cava. Ora la
visione verso sud dal ponte sull'Adda verso
Capriate e il ponte sull'Autostrada A4. in basso a
dx a livello del fiume la ciclabile da cui è
possibile proseguire a nord verso Lecco. Come avete
visto, si è partiti da uno sfascio del
territorio per arrivare in un altro luogo dove il
territorio lo hanno sistemato. Vi ho fatto
conoscere luoghi che potrebbero essere sconosciuti
a molte persone e che sono molto vicini a
Milano. |
buone
pedalate a tutti, Outside |
pagina creata:02-06-2013 ultimo aggiornamento: 29-06-2015 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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