Verbano-Cusio-Ossola
Dopo
l'alzataccia ed il traffico per giungere sin qui,
eccoci sul Lago Maggiore a Baveno, pronti ad
intraprendere quello che sarà il primo
report di bellitaliainbici in Piemonte.
C'erano
Enzo e Giordano a farmi compagnia, ma solo per un
breve pezzo.
Dietro di
noi sul lago, a sx l'Isola Superiore e a dx l'Isola
Bella.
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L'Isola
Superiore e l'Isola Bella si trovano fra Stresa e
Baveno
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Pedalando
su alcuni tratti di ciclabile siamo giunti nei
pressi di Feriolo, uno sguardo indietro ci ha fatto
scorgere l'Isola Madre. Il picco in centro è
il Sasso del Ferro che si trova sopra Laveno e da
cui parte una panoramica bidonvia che vi porta in
cima, se vi capitasse ne vale la pena.
A sx, al suo fianco si trova il M.te Nudo.
A dx invece, la cima isolata è
Campo
dei Fiori
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Dopo 3km
arriviamo in vista di Feriolo
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Feriolo
assieme a Fondotoce, che si trova a dx, condivide
la foce del fiume Toce, che dopo aver percorso
tutta la Val d'Ossola si getta qui nel Lago
Maggiore.
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Ed ecco la
Foce del Fiume Toce che nasce a Riale di Formazza,
83km più a nord e a 1720m s.l.m.
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Dall'altra
sponda del ponte una vista sulla cava, dove sopra
di essa si trova il borgo di Montorfano di
Mergozzo. Le cime innevate che si vedono sono della
Svizzera; a sx Weissmies a dx Lagginhorn
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Sul Lago Di
Mergozzo troviamo ancora un pezzo di Ciclopedonale.
Sullo sfondo sempre le due cime innevate menzionate
prima.
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Lago di
Mergozzo, quindi il paese non può che
essere: Mergozzo, visto che è l'unico a
trovarsi sulle rive del suo specchio.
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I due
gregari della giornata mi aspettano mentre scatto
le foto, la cima ancora parzialmente innevata
è quella del Monte Massone 2161m s.l.m. che
è la cima più alta dello spartiacque
fra la Val D'Ossola e la Val Strona
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Mergozzo e
il suo lago, uno dei più puliti d'Italia. In
tempi antichi il lago era una estensione del vicino
Lago Maggiore, poi una serie di esondazioni e piene
del fiume Toce hanno portato molti detriti alla sua
foce creando la pianura dove ora si trova Fondotoce
e di fatto isolando questo specchio d'acqua che ora
si trova 2m sopra il livello delle acque del Lago
Maggiore il quale poi nel corso degli anni si
è abbassato all'attuale livello.
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Nella
piazza di Mergozzo l'unica stretta via in salita
che porta verso la Val D'Ossola ha la circolazione
regolata da un semaforo.
Dopo il
semaforo ci siamo diretti verso Gravellona Toce e
lì le nostre strade si sono divise: Giordano
ed Enzo hanno risalito un tratto del fiume Toce,
mentre io ho proseguito verso il Lago D'Orta e da
lì verso la cima del Mottarone per poi
scendere a Baveno per il "Rendez-vous" finale con
loro.
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Dopo 21km
ho raggiunto Omegna sul lago d'Orta
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La giornata
era stupenda ma si è rivelata sin troppo
calda rispetto ai giorni precedenti, tanto che il
termometro del GPS ha toccato punte di 30°C.
Questa è la vista verso sud.
Da qui si procede per poco più di 1 km, in
direzione Pettenasco, sino ad un distributore che
si trova sulla dx della SR229 e dove di fronte ad
esso c'è un bivio che porta ad Agrano.
Dal Bivio alla vetta del Mottarone sono 19,5 km
ovviamente tutti in salita con 1179m di dislivello
da superare.
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Un terrazzo
sul lago e ne ho approfittato per scattare due foto
e per togliermi il giubbino che oramai in salita
faceva sudare
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Il Borgo di
Brolo posto sull'altra sponda del lago
d'Orta
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Guardando
indietro, questa è la vista verso Omegna. La
cima innevata è sempre quella del M.te
Massone solo che ora è vista da un'altra
angolazione.
In centro
invece è il M.te Quaggione e alla sua dx le
cime Poggio della Croce e Monte Cerano 1702 m
s.l.m.
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Lungo la
salita, il primo paese che si incontra è
Agrano, una frazione di Omegna. Il campanile della
chiesa di San Maiolo segnava le 12,20 ed il caldo
si faceva sentire oltre il languore allo stomaco,
visto che la colazione risaliva a ben 7 ore
prima!
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All'uscita
del paese, sulla sx, appare un'altra chiesa con
tanto di portico
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Dopo Agrano
si passa per Pescone, qui mi trovavo sul ponte
dell'omonimo Torrente Pescone
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Chissà
se questo torrente Pescone che poi ha dato il nome
alla frazione sarà mai stato così
"pescoso" , boh! Intanto dal bivio sul lago sono
3,6km e si è a 432m s.l.m.
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Curiosa la
presenza dell'orologio a sbalzo posto sul campanile
della chiesetta a Pescone. Di fatto è la
prima soluzione del genere che ho trovato in giro
per l'Europa!
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Di frazione
in frazione intanto la strada sale, questa è
Bassola, frazione di Armeno a 480 m. s.l.m. Anche
questa chiesa mostra un porticato, al suo ingresso,
posto sul lato della chiesa.
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Si sale
sempre in mezzo al verde
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Fra la
vegetazione si apre un varco che permette una vista
sul Lago d'Orta
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Al 30°
km dalla partenza da Baveno, arrivo a Armeno 523m
s.l.m. Per il Mottarone si svolta nella via che si
trova fra il Municipio e la palazzina di colore
rosa.
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I cartelli
sono eloquenti: per il Mottarone a sx
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Sopra
Armeno la salita si fa più dura, attorno al
10% -12% . In fondo si scorge ancora il
lago.
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A quasi
800m s.l.m. si incontra la frazione di Cheggino.
Ora si incominciano ad intravedere le creste del
Monte Rosa.
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Più
si sale e più le viste si fanno
interessanti, scoprendo sempre panorami più
ampi. Qui è ancora il lago d'Orta con le
catene imbiancate del gruppo del M.te Rosa sullo
sfondo
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Niente male
come viste, il Monte Rosa a sx fa sempre capolino.
Sotto è Agrano e sul monte di fronte (M.te
Mazzuccone) Quarna di Sopra
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Madonna di
Luciago 902m s.l.m. dista 33,5km dalla partenza
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Arrivato
qui erano le 13,15 e 8h senza pranzare erano
troppe! Per cui uno spuntino ho dovuto farlo, anche
se mancavano 9km alla vetta e 570m di dislivello da
superare. Si sa che in salita sarebbe meglio non
alimentarsi, ma a stomaco vuoto non si va da
nessuna parte!
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Dietro la
chiesa la strada sale in un bel bosco
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In centro
alla foto appare la vetta del Mottarone, ce
n'è ancora da pedalare!
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Cappella a
Cortano, 1033m s.l.m. , mancano 6,7km alla vetta e
440m di dislivello
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A 5km dalla
vetta il Monte Rosa fa di nuovo capolino
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Eh
sì, sua maestà il M.te Rosa dagli
oltre 4000m guarda tutti dall'alto verso il
basso!
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A 1130m
s.l.m. si cambia scenario ed ora è il Lago
Maggiore a mostrare i suoi contorni con la cima a
dx del Campo
dei Fiori sopra
Varese.
In centro
invece c'è la vetta del Monte Nudo, mentre a
sx sono le cime della vicina Svizzera
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Ma da
quassù si possono vedere altre cose e sotto
il Campo dei Fiori si può vedere il Lago di
Varese poi a dx quello di Monate e ancora un pezzo
del Lago Maggiore
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Ora di
nuovo si cambia scenario e ci si ritrova ancora con
lo sguardo verso il Lago d'Orta, l'Isola di San
Giulio e la catena del Monte Rosa
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E in
ammirazione di cotanta bellezza, cosa c'è di
meglio di prendersi un paio sedie, mettersi
all'ombra degli ombrelloni ed aspettare il vento
giusto per far decollare gli alianti ?
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>
Bello come
campo di volo, non vi pare?
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La vetta si
fa sempre più vicina, ma anche spoglia e
brulla, almeno su questo versante.
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La strada
salendo con i tornanti, non fa torto a nessuno e
permette di guardare un po' qua e e un po'
là. Ancora uno sguardo sui Laghi di Varese,
Monate, Maggiore, si potrebbe vedere anche quello
di Comabbio ma una collinetta ne preclude la sua
vista.
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Devo dire
che erano parecchi anni che avevo nel cassetto
questo giro e finalmente sono riuscito a farlo e
come avevo previsto ne è valsa la
pena.
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Ancora 500m
e il Mottarone, almeno per la strada che lo
attornia, è conquistato
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E sotto,
ancora una vista sul lago d'Orta e l'Isola di San
Giulio
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Arrivato al
piazzale del Mottarone, da dove partono gli
impianti sciistici. Qui il GPS segna quota 1432m
s.l.m. e a fine Aprile rimangono ancora alcune
lingue di neve
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Il M.te
Rosa, imperterrito, domina lo scenario
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Una
panoramica verso ovest
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Mancavano 3
gg. al 25 Aprile e non pensavo di mettere le ruote
ancora sulla neve.
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Cercavo di
vedere altre montagne più lontane verso sud,
ma una leggera foschia ne impediva la visuale, cosa
che probabilmente con una giornata veramente tersa
sarebbe senz'altro stato fattibile.
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C'era
comunque da essere già soddisfatti da una
visuale simile!
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A parte
aver trovato ancora la neve, uno s'alza alle 5 del
mattino, pedala per 41km, di cui 20 di salita per
arrivare quassù e poi non sale in vetta al
Mottarone? Come si dice: Se si è fatto 30,
si fa anche 31!
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Quindi, si
passa davanti alla casa bianca si gira attorno alla
montagna fino ad arrivare in vista dell'altro
impianto di risalita, che si vede a sx, e al suo
fianco troverete la carrabile che sale in cima. Se
avete la bici da corsa, bici in spalla e salite a
piedi, se avete una MTB lo potete anche fare in
sella, sono 500m.
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Eh
sì! Da quassù è ancora
più bello!
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E non si
può salire al Mottarone senza arrivare in
cima, sarebbe un delitto!
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Che ne dite
di questa super panoramica? Avrete buona parte del
Lago Maggiore, il Lago di Varese, e di Monate ai
vostri piedi in un solo colpo d'occhio, cosa volere
di più ?
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Ah! Se poi
amate il brivido, vedete questa struttura appesa
alla montagna? Si tratta di una specie di "montagne
russe" direi panoramiche, che vi permettono di
fermarvi nei punti più panoramici per
gustarvi il paesaggio a 1481m di quota.
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Ma forse
è ora di scendere per il Rendez-vous con
Enzo e Giordano. Intanto, guardando a sud; a sx il
Lago Maggiore e a dx il Lago d'Orta
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Scendendo
si perde quota, ed ora appare l'Isola Madre con
alle spalle Verbania
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Ora tocca
alla lunga discesa verso il Lago Maggiore, vi
rammento che questa strada è privata e
soggetta a pedaggio per chi sale da Stresa, ma non
per le bici :-)
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Fra la
vegetazione fa comparsa l'Isola Madre.
Dopo Gignese, raggiunta l'Ex Sottostazione, invece
di svoltare a dx per Stresa, si svolta a sx verso
Baveno passando per Levo, Someraro,
Campino
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Giunto a
Levo ho fatto il pieno alla borraccia in questa
fontana risalente al 1791. Deve essere acqua buona,
perchè ho visto gente del luogo riempire
molte bottiglie e caricarle in macchina.
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Ancora
più in basso ed appaiono in un solo colpo
d'occhio: in fondo l'Isola Madre, a sx l'Isola
Superiore e a dx l'Isola Bella, mentre in mezzo
alle due vi è lo scoglio La
Malghera
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Particolare
dell'Isola Superiore e dell'Isola Madre con alle
sue spalle Verbania
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Dettaglio
dell'Isola Bella, famosa per i suoi giardini ed il
Palazzo in stile barocco.
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Finita la
gita panoramica, arrivato a Baveno, non ho esitato
a dare una veloce occhiata alla chiesa
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La
Parrocchiale dedicata ai SS Protasio e Gervasio,
antica chiesa in stile Romanico con tetto a
capanna. Il campanile invece sembra di età
differente e a voler ben guardare ha subito
rimaneggiamenti notevoli se osservato da vicino. A
fianco ad esso il Battistero con tanto di porticato
sorretto da quattro colonne.
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A fianco
della piazza della chiesa, c'è questo lungo
porticato con affreschi raffiguranti la Via
Crucis
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Finalmente
ritornati tutti al punto di partenza a Baveno. Le
nostre bici hanno finito il loro compito è
ora di caricarle e affrontare il lungo ritorno in
mezzo al traffico caotico delle
città.
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CONCLUSIONE
Un
giro pensato da anni, che come si è visto
meritava di essere fatto. Certo non è alla
portata di tutti, ma madre natura ha destinato
così e c'è poco da fare!
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buone
pedalate a tutti, Outside
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