Lombardia in bici

Ciclovia del Po
da Pavia a Bosco

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Un altro pezzo di Ciclovia sull'argine sx del Po, da Pavia a Bosco che si congiunge al precedente report San Rocco al Porto - Bosco.

 
Ciclovia del Po


Tratto nella campagna Pavese - Castello di Belgioioso - fiume Olona a San Zenone al Po


Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
86km a/r
97m
Asf/Sterr
Strad/Cicla
0,2%- 5%
✩✩
-
✩✩✩
✩✩✩

  

 

 

 



Il percorso si snoda sulla sponda sx del fiume Po.

  

IL PERCORSO

E' un percorso che può essere diviso in due tratti: il primo da Pavia a San Zenone al Po lungo strade secondarie a basso traffico e il secondo da San Zenone al Po a Bosco che fa parte della "Ciclovia del Po", lungo l'argine maestro. Anche il secondo tratto non é esente dal passaggio di veicoli a motore, trattandosi di strade di accesso dei proprietari alle proprie cascine o abitazioni lungo l'argine. La "Ciclovia del Po" va a congiungersi con il precedente report "Ciclovia del Po da San Rocco al Porto a Bosco".

Il primo tratto, all'interno del Comune di Pavia, segue un percorso ciclabile locale che si snoda fra tratti asfaltati misti a sterrato. Una volta abbandonato il territorio comunale il percorso continua lungo strade asfaltate.

Il secondo tratto presenta un fondo per la maggior parte asfaltato misto a tratti sterrati.

Rifornimenti idrici

Non vi sono fontanelle lungo la ciclovia, le poche sono presenti nei centri abitati, facilmente raggiungibili. Noi abbiamo verificato la presenza di fontanelle nei paesi di Ospedaletto e Zerbo.

Quale bici usare

Per questo percorso si consiglia una bici da strada o da trekking.

Come raggiungere Pavia

Pavia oltre a raggiungerla in macchina può essere raggiunta comodamente in treno.

La traccia GPX

Andata



 Ciclovia del Po
Tratto da Pavia a Bosco
 

Questo percorso sarà raccontato dai nostri inviati di bellitaliainbici: la Dott.sa Debora e il Dott. Alberto.


Per chi decidesse di raggiungere Pavia in macchina si consiglia di parcheggiare il veicolo al Cimitero Monumentale di Pavia in Via San Giovannino, punto di partenza del nostro percorso.


Prima di partire ci spalmiamo diligentemente la crema solare per evitare scottature indesiderate.

Guardando la facciata del cimitero si svolta subito a dx e si prosegue dritto fino al primo incrocio semaforico, dove si svolta a sx in Viale Partigiani.

 


Si prosegue per circa 1 km lungo il viale, dopodiché si svolta a dx in Via Francana seguendo le indicazioni per la Via Francigena. Inoltre, come si può vedere nella foto, vi sarà facile riconoscere il punto di svolta perché sull'angolo a dx si trova un'edicola.

Chiesa di San Lazzaro costruita fra il sec. XII e il sec. XIII lungo la Via Francana.


Invece di proseguire lungo il percorso ufficiale che segue la Via Francana, decidiamo di svoltare a dx su un tratto di cicalbile che passa in mezzo ai campi agricoli e che poi si ricongiunge al percorso ufficiale su Via Francana.



Dalla mappa posta sull'edicola si può vedere meglio la deviazione (tracciato viola) che abbiamo deciso di effettuare rispetto al percorso ufficiale (tracciato in rosso).


Quindi da Via Francana svoltiamo alla prima deviazione a dx e si segue la cartellonistica marrone come indicato nella foto.

Sulla mappa i percorsi sono indicati da diversi colori, ma non vi é corrispondenza con le indicazioni della cartellonistica.


Alberto per sicurezza controlla sul GPS, ma non ci si può confondere, perché sono gli unici cartelli presenti!


Ci troviamo lungo il percorso indicato sulla mappa dal colore viola "Percorso paesaggio agricolo". Alla dx di Alberto, dietro i filari di alberi che si vedono più in lontananza, si trova il Ticino che di lì a poco (verso sx) volgerà il suo termine nel fiume Po.


E' metà mattina e come consiglia il nutrizionista Dott. Alberto bisogna fare lo spuntino!


Come potete notare viene indicata la ricongiunzione con Via Francana.

 

Abbiamo da poco abbandonato il tratto alternativo e stiamo percorrendo il tratto ufficiale attraverso zone residenziali, spezzate da tratti in mezzo a parchi pubblici.


Il termine della strada che passa in mezzo al parco coincide con la fine del tracciato rosso (come indicato precedentemente sulla mappa dell'edicola). In questo punto si deve svoltare a sx per proseguire sulla Strada Scagliona. N.B. da qui fino a Sostegno il percorso ufficiale coinciderà anche con il percorso della Via Francigena.

Alla fine della Strada Scagliona si incontra un incrocio a T al quale si svolta a dx sulla strada che porta ad Albertario. Una volta passato il piccolo paese vi ritroverete di fronte alla rotonda che incrocia la SP617. Si imbocca la rotonda e si svolta alla seconda a dx seguendo le indicazioni per la Via Francigena e vi ritroverete sulla SP13. Prestate molta attenzione a questo punto di attraversamento perché é abbastanza trafficato.


Attraversato il punto pericoloso continuiamo lungo la poco trafficata SP13, ma il mio stomaco richiede un pit-stop veloce per rifornirmi di carburante.


Il paesaggio inizia ad essere meno antropizzato lasciando spazio alle coltivazioni.



La strada non é molto larga e quei pochi veicoli che passano tendono a non moderare la velocità, per cui é bene mantenere sempre la destra e proseguire in fila indiana.


Superata la località di Ospedaletto, dove ricordo esserci una fontanella, si arriva a questo incrocio dove si svolta a dx in direzione San Giacomo.


Chiesa di San Giacomo della Cerreta situata nell'omonima località, frazione di Belgioioso. Risale alla prima metà del XV secolo e fu luogo di preghiera, riparo e riposo per i pellegrini di passaggio che si recavano in Galizia sulla tomba dell'apostolo Jacopo, a Roma o in terra santa.


Lungo questo tratto il paesaggio é caratterizzato da distese di campi adibiti per il foraggio del bestiame, riso e in lontananza in direzione del fiume Po i pioppeti.


Si supera il paese di Santa Margherita e si arriva nella periferia sud di Belgioioso, sede dell'omonimo castello. Per chi volesse visitarlo deve fare una piccola deviazione dal percorso ufficiale percorrendo tutta la Via Felice Cavallotti in direzione nord fino ad incrociare un semaforo e proprio di fronte a voi, vi troverete il lato sud del corpo di fabbrica più antico del castello.
Per maggiori informazioni potete consultare il sito dei beni culturali della Lombardia.


Accesso est del castello con ponte levatoio.


Ripreso il nostro percorso lungo la SP9, passata la località Torre de' Negri, si arriva in località Campobello e, come si può vedere nella foto, si prosegue lungo la strada SP9 passando per Sostegno.




Ci troviamo fra Sostegno e Spessa e alla dx di Alberto in lontananza in direzione sud si intravedono i colli Pavesi.


Superato l'abitato di Spessa si prosegue dritto, senza prendere il bivio a sx, e arrivati in questo punto si deve passare sotto il ponte della SP199 prendendo poi la strada in salita verso l'argine del Po.


Qui comincia il secondo tratto del percorso, ovvero la "Ciclovia del Po".


Uno scorcio di San Zenone al Po attraversato dal fiume Olona che passa sotto l'argine e poco dopo sfocia nel Po.


Alberto osserva il cambiamento di paesaggio caratterizzato da cascine o ville verso la parte interna dell'argine e campi coltivati alternati a pioppeti nella zona golenale.


Quando la visuale non é ostacolata dagli alberi si riesce ad intravedere in lontananza il Po.


Lasciato il territorio del Comune di San Zenone al Po, l'argine si allontana dal corso del fiume in direzione nord e vi ritroverete a questo incrocio dove si deve svoltare a dx.




Arrivati a quest'altro incrocio si deve svoltare a dx in direzione Zerbo.


Poco più avanti la strada si ricongiunge con l'alzaia dell'argine maestro del Po.

Lo sterrato é un misto fra terra fine e sassi di piccole dimensioni e ad ogni passaggio di vettura si solleva un bel polverone! Molto piacevole per i ciclisti in transito!


E' giunta l'ora di pranzo, quindi decidiamo di fermarci al primo paese che incontriamo: Pieve Porto Morone, in lontananza nella foto.

Un punto a favore per quanto riguarda questo tratto di ciclovia lungo il Po é la buona connessione con i paesi e le località che si incontrano.

Terminato il nostro pranzo al sacco ci siamo rimessi in marcia.

Oltre alle deviazioni ai paesi se ne possono incontrare anche per piccole spiagge lungo le rive del Po...

 

...così ne abbiamo approfittiamo per andare a sbirciare.

Contando tutte le deviazioni fatte avevamo percorso quasi 50 km e anche le scorte idriche erano quasi esaurite.

In effetti il nostro intento sarebbe stato quello di raggiungere Lambrinia, località che dà l'eventuale possibilità di rientrare a Pavia usufruendo del treno.

 

Per fortuna nella località Bosco abbiamo intravisto un bar posto sotto l'argine. Dopo esserci rifocillati e schiarite le idee abbiamo deciso di fare ritorno senza raggiungere la meta prefissata di Lambrinia.



CONCLUSIONE

Purtroppo non tutte le ciambelle escono con il buco! La monotonia del paesaggio, le scarse indicazioni dopo Pavia e la mancanza di rifornimenti sono i punti negativi di questo percorso. Inoltre, sconsigliamo di andarci nei periodi molto caldi, data l'assenza di tratti all'ombra.

 

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2016
pagina creata:23-04-2016
ultimo aggiornamento: 26-04-2016
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