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In giallo
il tracciato ufficiale della "Ciclovia del Po" e in
rosso un tracciato opzionale fatto durante
l'andata.
Si
tratta di una ciclovia situata sull'argine sx del
Po e che va a congiungersi con il precedente
report
"Ciclovia del Po da San Rocco al Porto a
Castelnuovo Bocca d'Adda". Non
vi sono fontanelle lungo la ciclovia, occorre
spostarsi nei centri abitati Vi sono
alcuni tratti non asfaltati dove occorre avere una
bici da trekking o MTB |
Tratto da San Rocco al Porto a Bosco Esiste un
proverbio che recita: Meglio un disegno che mille
parole! Visto che a San Rocco al Porto vi sono 5
possibili direzioni, ho preferito un chiaro
disegno! Come punto
d'inizio siamo ritornati nella zona commerciale di
San Rocco al Porto per motivi pratici: la
disponibilità di ampi parcheggi e
perchè da lì parte una ciclopedonale
che vi aiuterà a superare un breve tratto di
strada e una rotatoria che potrebbero essere
trafficate. Se, invece,
volete fare il percorso ufficiale "Ciclovia del Po"
dovete arrivare in questo punto. Per altre
destinazioni consultare la mappa
precedente. Quindi,
ritornando alla prima foto, se si procede secondo
le indicazioni del cartello marrone si
arriverà in questo punto dove si
svolterà a dx. Se si svoltasse a sx si
prenderebbe la direzione per Castelnuovo
Bocca d'Adda
- Cremona. Spero di
essere stato abbastanza chiaro, del resto da San
Rocco al Porto è possibile scegliere 5
tracciati differenti, per cui un minimo di
confusione ci può anche stare. Come ho
scritto all'inizio questo è un percorso
alternativo fuori strada che però è
consigliabile farlo con bici MTB ammortizzate front
o biammortizzate. Alcuni tratti del percorso sono
cosparsi di sassi simili a quelli utilizzati sulle
massicciate delle ferrovie. Va da sé che non
è proprio una passeggiata! Tenete
anche conto che lungo il percorso in fuori strada,
come in questo primo pezzo segnalato in rosso sulla
mappa di Google Earth, non troverete nulla se non
la natura. Rimanendo
in tema anche nel successivo tratto della Ciclovia
del Po, posta sull'argine, non vi troverete
fontanelle o ristori, se non scendendo dall'argine
recandovi negli abitati vicini. Naturalmente
i piccoli disagi elencati sopra possono sparire in
cambio a ciò che sa offrire il paesaggio
naturale, qui assai più bello che non
sull'argine maestro del Po. Non abbiate
paura di perdervi, il percorso è
adeguatamente segnalato dando le indicazioni anche
per eventuali deviazioni.
Per non
farvi mancare nulla, se nel precedente
report
da "San Rocco al Porto a Castelnuovo Bocca d'Adda"
e meglio ancora a "Monticelli
d'Ongina",
vi avevamo portato a vedere la foce del fiume Adda.
Ora, qui vi troverete di fronte alla foce del fiume
Trebbia (più o meno in centro alla foto) che
si getta nel fiume Po che è in primo
piano. Uno slargo
fra la vegetazione ci ha permesso una prima
discreta veduta sul grande fiume Italiano che
attraversa tutto il settentrione. Avendo
fatto all'andata questa variante e al ritorno la
Ciclovia del Po "canonica" senza dubbio questa ci
è piaciuta di più.
Una cosa
che fa sempre piacere per chi va in bici su
percorsi segnalati è quello di trovare le
indicazioni delle direzioni accomunate alle
distanze, cosa che su molti altri cartelli di altri
percorsi non vengono segnalate e questa direi che
è una mancanza rilevante! Ponete il
caso di una necessità di emergenza in cui
occorra raggiungere il prima possibile un punto per
un soccorso è evidente che farebbe una bella
differenza se ci fossero es: 2 km in una direzione
e 15 km nell'altra, non tutti potrebbero avere un
GPS, uno smartphone o cartine al
seguito! Nulla da
dire, paesaggio non affatto monotono e giornata
splendida ci hanno fatto godere anche questo
tracciato alternativo. Poco
distante dal nostro percorso che si vede a sx
correva un primo argine. Avendo visto questa
persona ci siamo avvicinati per avere alcune
informazioni. Avute altre
informazioni sul percorso lo abbiamo ripreso con
l'intenzione di proseguire sino al suo termine; in
questo caso scendendo e svoltando a dx. Non tutto
il percorso è ricoperto dai sassi come
all'inizio, poi si trasforma con la sola terra
battuta ed in alcuni punti anche solo in single
track ed inoltre con erba parte a parte alta anche
più di un metro!
Fra un
varco della vegetazione, oltre la sponda opposta
del Po, si delineavano i profili dei colli
dell'Oltrepo Pavese, teatro di un recente
report.
La Dott.ssa
in Scienze Ambientali era molto soddisfatta di
questo tratto, a differenza di quello precedente da
Pavia a Bosco fatto da lei pochi giorni prima in
compagnia del Biologo Nutrizionista Dr. Alberto
Massetti, report di prossima pubblicazione per il
completamento del tratto da Pavia a Castelnuovo
Bocca d'Adda.
L'ambiente
soddisfacente ci ha fatto indugiare sin troppo,
tanto che ci siamo accorti di aver fatto ben pochi
chilometri sino a qui! Ma che ci
volete fare, anche l'occhio vuole la sua parte e
non ci si poteva tirare indietro. Del resto per chi
vive in città non ha simili paesaggi dietro
casa per cui occorre sempre approfittare delle
varie occasioni. Tra
l'altro, vista la vicinanza fra i due luoghi,
volendo si potrebbe partire in ciclabile anche da
Piacenza per questo percorso. La prima
zona di contatto del terreno con il fiume lascia
sempre i segni di eventi che escono dalla norma,
come gli innalzamenti idrometrici del
fiume. Un
campanile svetta sulla sponda opposta Raggiunta
l'ennesima deviazione proposta dal GPS e vista
l'ora passata dal canonico mezzogiorno, ne abbiamo
approfittato per un ulteriore rabbocco ai morsi di
fame, come si sa in bici è meglio frazionare
l'alimentazione.
Anche il
sole a picco non ci stava risparmiando ed il
giubbino per lei era di troppo, così urgeva
anche una spalmata di crema solare protettiva,
forse si sarebbe dovuta dare anche sul logo di
bellitaliainbici, oramai scolorito dai molteplici
report effettuati. Alle nostre
spalle il rilievo del primo argine a difesa delle
zone golenali. Ormai penso che molti abbiano visto
nel recente passato cosa è in grado di fare
l'acqua durante le piene del fiume Po. Pensate che
poi c'é l'altro argine maestro a protezione
dei paesi e delle città ed è forse
alto il doppio di questo. Ci siamo
ritrovati di nuovo a stretto contatto con il fiume
ai confini dei campi arati e più avanti in
un single track ci siamo immersi letteralmente fra
la vegetazione con l'erba alta che veniva triturata
dalle nostre trasmissioni. Uno scambio
di scatti con alle sue spalle i colli
Piacentini Il GPS mi
stava indicando che il ricongiungimento con la
Ciclovia del Po si stava avvicinando, probabilmente
dove c'erano quelle case fra i tre
alberi. Ultimo
sorriso prima di addentrarci a capofitto nella
vegetazione. Foto non ce ne sono, anche
perché chi si sarebbe fermato poi non
sarebbe stato più in grado di ripartire! Agli
sgoccioli del sentiero troviamo questa casupola con
tanto di bidoni per renderla galleggiante in caso
di piena del Po. Svoltato
l'angolo ecco l'argine maestro, dove passa la
Ciclovia del Po, e come si può vedere
è abbastanza alto. Ufficialmente,
dopo 9,38 km di fuoristrada, abbiamo messo le ruote
sulla Ciclovia del Po e a testimoniarlo tanto di
grande cartello. Sull'argine
c'è chi va in bici, chi a piedi e chi di
corsa a quattro zampe! Guardando
indietro questa è la fattoria che qualche
foto prima il mio GPS segnalava come fine del
percorso, si tratta della località:
Berghente. La frazione
di Valloria, poco distante dalla località
Berghente e dove troverete un Club Ippico ed anche
un osteria per chi avesse fame o sete. Trovarsi
qui in una giornata così bella è
stata una vera fortuna Un punto
fra Campospino e San Maurizio dove a sx si trova un
imbarcadero sul Po
Questa a sx
è la discesa verso l'imbarcadero Oltre
all'imbarcadero con porto turistico è
segnalato anche un Bike Sharing Dall'alto
dell'argine ancora una vista sul Po dopo di che ci
si allontanerà a causa di una sua ansa. Noi
abbiamo usato una MTB Front ed una Full. Ovviamente
sul primo tratto sterrato la Full primeggiava poi
una volta raggiunta la Ciclovia del Po, pur avendo
ancora tratti sterrati, anche la Front era
più che sufficiente. Di certo sulla Ciclovia
non andateci con una bici da corsa a meno che non
sia una per ciclocross! Sulla dx,
incappucciato dalle nuvole, ci dovrebbe essere la
cima del Monte Penice. A sx file
ordinate di pioppi e a dx una macchia gialla
ravvivava ancor di più il
paesaggio. Naturalmente
le zone golenali non sono affatto abbandonate a se
stesse. Ove non ci sono i classici pioppeti ci sono
distese di campi coltivati. Lungo
l'argine si trovano le "chiaviche": sono delle
chiuse che permettono, durante i periodi di magra
del fiume, il defluire delle acque che si trovano
nella zona di dx protetta dall'argine, mentre, in
caso di esondazione del fiume, le chiuse proteggono
i terreni al di là dell'argine. Fra
Guzzafame e Corte Sant'Andrea i resti di una
cascina nell'area golenale. Vantaggi e
svantaggi di stare sull'argine: si è in
posizione rialzata avendo maggior visuale
all'orizzonte a discapito della piena esposizione
al vento.
"Ciclovia
del Po": istruzioni d'uso, restrizioni e
mappa. Assieme ai
cartelli della Ciclovia si trovano anche i cartelli
per la via Francigena che condividono in parte il
percorso. Qui eravamo
nei pressi di Corte Sant'Andrea Giunti in
questo punto, vicino a Lambrinia, non perdetevi
questa deviazione a sx che non é
segnalata... ...dove
porta? La vedete quella macchia chiara sulla
dx? Bene, siamo
arrivati alla foce del fiume Lambro nel Po e sapete
perché la Dott.ssa sta sorridendo? La
risposta è semplice: Sul fiume Lambro ha
discusso la sua tesi di laurea con tirocinio al
C.N.R. - I.R.S.A. e giungere alla sua foce ha
idealmente chiuso il cerchio del suo
lavoro! Per noi
è stata una sorpresa giungere in questo
luogo, sia perché non ne avevamo pianificato
la sua visita e poi perché ci immaginavamo
una cosa meno bella. Qui ne
è valsa la pena fare una sosta per dare
fondo alla cambusa Oggi lo si
chiamerebbe selfie se l'avessimo fatto utilizzando
il braccio, ma così da lontano, chiamiamolo
con il classico nome di "autoscatto"! In primo
piano un nuovo acquisto per rendere più
confortevoli i nostri report, naturalmente bici
strausata e datata visto che gli sponsor
latitano! Un saluto
davanti al suo Lambro e via!
Il ponte
ferroviario sul Lambro a Lambrinia
A questo
punto a Lambrinia la Ciclovia del Po termina.
Occorre svoltare a sx seguendo la ciclopedonale
parallela al ponte sul Lambro. Si entra
poi a Lambrinia e volendo ci sono due alternative.
O si prosegue oltrepassando il passaggio a livello
ferroviario seguendo la traccia che abbiamo fatto
noi, oppure occorre svoltare alla prima via in
discesa a sx seguendo su sterrato la riva dx del
Lambro. Noi
all'andata abbiamo fatto in parte un percorso
alternativo seguendo la strada in direzione
Monticelli Pavese per poi deviare ad Alberone verso
l'argine sul Po e seguendo la Ciclovia del Po sino
a Bosco. All'uscita
di Lambrinia si deve svoltare in questa strada in
discesa, nei pressi di questa chiesa. Ad
Alberone, entrati nel paese lo abbiamo attraversato
sino all'argine, riprendendo la Ciclovia del Po
verso la località Bosco. Senza fonti
d'acqua eravamo agli sgoccioli, ma lei sapeva dove
poterci rifornire, visto che lo scopo di questo
report era quello di ricongiungersi con il termine
di un report fatto da lei alcuni giorni
prima. Una grande
chiavica ora sede del museo della
bonifica. Eravamo
quasi arrivati al capolinea del report, infatti
sotto l'argine appariva il Po . Chi invece
volesse proseguire sino a Pavia può
consultare quest'altro
report
che ne descrive il percorso in senso
inverso. Meta
raggiunta! Eravamo arrivati all'approdo sul Po in
località Bosco. Qui ci siamo rifocillati
Dopo 35 km
non ci è rimasto che affrontare il ritorno.
Questa volta per gran parte in favore del vento,
visto che all'andata era sempre contro. Il nuovo
acquisto si è comportato bene assorbendo a
dovere le irregolarità del tracciato e la
mia schiena ha ringraziato. Per il
ritorno abbiamo seguito il percorso ufficiale, ma
vi avverto che lo sterrato da Bosco a Lambrinia ha
ancora i sassi abbastanza grossolani per cui qui si
va meglio con la biammortizzata.
Tutta la
catena dei colli Piacentini sullo sfondo Ancora una
volta stavamo finendo le scorte d'acqua! Le
ciclabili saranno anche belle, ma lo sarebbero di
più se ci fosse qualche fontanella a
disposizione! Se avrete
percorso la via Emilia per raggiungere San Rocco al
Porto, avrete notato senz'altro la staccionata
della Ciclovia del Po. Ecco, questo è il
percorso ufficiale che all'andata non abbiamo
fatto. Ancora un
chilometro e saremmo giunti al punto di partenza,
fissato nel parcheggio del centro commerciale che
é stato provvidenziale per l'acquisto di
altra acqua! Questo
percorso si è rivelato una piacevole
sorpresa e d'altra parte le foto non mentono. |
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buone
pedalate a tutti, Outside |
pagina creata:19-04-2016 ultimo aggiornamento: 26-04-2016 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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