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In colore
rosso la Ciclovia del Po, in azzurro un tracciato
opzionale oggetto di un prossimo report Il Sito di
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La mappa
del percorso. Sul sito Garmin Connect, dopo che ci
si è registrati, è possibile nelle
preferenze, convertire le miglia in km e viceversa.
Inoltre è anche possibile scaricare la
traccia per il GPS. Come raggiungere il punto d'inizio
Si
tratta di una ciclovia situata sull'argine sx del
Po e che va a congiungersi con il precedente report
Ciclovia
del Po Argine dell'Adda. Non
vi sono fontanelle lungo la ciclovia, occorre
spostarsi nei centri abitati Vi sono
alcuni tratti non asfaltati dove occorre avere una
bici da trekking o MTB
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Ciclovia del
Po
Per
praticità, come punto di inizio ho
individuato la zona commerciale di San Rocco al
Porto, sia per la disponibilità di ampi
parcheggi, sia perchè da lì parte una
ciclopedonale che vi aiuterà a superare un
breve tratto di strada e una rotatoria che
potrebbero essere trafficate. Terminata
la breve salita dal parcheggio, con la
ciclopedonale affiancherete la rotatoria
proseguendo sino ad affiancare con una strada in
discesa un altro centro commerciale. In fondo
alla strada sulla Vs dx troverete un paio di
capannoni, il retro di uno di questi lo si vede in
foto. Svoltate a dx e a questo bivio proseguite
diritti. Mi fanno
compagnia i neo laureati: Dr. Alberto, Biologo
Nutrizionista e la Dott.ssa in Scienze Ambientali,
Debora. Vi rammento che in passato sono stati
protagonisti come inviati di bellitaliainbici del
lungo Giro
Dolomitico
di oltre 700km in 11 tappe Oramai i
"ragazzi" sanno gestire le loro andature. La
mattina è fresca, un po' di cielo velato ma
nulla di che, in compenso all'orizzonte si
può spaziare dalle Prealpi agli Appennini,
niente male come inizio! Grosso modo
ci troviamo a circa un centinaio di km in linea
d'aria dalle montagne sullo sfondo e la cima ancora
imbiancata è quella della Grigna sopra
Lecco Pur
trovandoci a metà Maggio inoltrato anche le
altre cime oltre i 1800m presentano ancora della
neve. Alla nostra
dx, nascosto da folti pioppeti, c'è il fiume
Po che tradisce la sua presenza per il ponte
dell'alta velocità che spunta fra gli alberi
e che lo attraversa. La sua
struttura per certi versi ricorda quella di alcuni
famosi ponti Verso nord
il tracciato dell'alta velocità prosegue con
una serie di piloni a sostegno della
massicciata. Il ponte
é formato da alti piloni con struttura ad
"H" e con una serie di tiranti che sorreggono la
struttura sottostante. Raggiunti i
compagni di pedalata chiedo loro cosa ne pensano
del percorso che stiamo facendo e la risposta
è positiva: molto bello! Del resto
è una bella giornata, si pedala senza
traffico in un ambiente bucolico, cos'altro
volere? Proseguiamo,
sullo sfondo un folto pioppeto e sopra di esso
altre cime imbiancate che fanno contrasto con le
balle di fieno. Distese di
campi arati e a cornice ordinati
pioppeti Ogni tanto
al di là dell'argine maestro qualche
cascina, questa addirittura con Hangar e campo di
volo per aerei ultra leggeri Poco oltre
troviamo il primo cartellone ufficiale della
Ciclovia del Po, ma a quanto pare non si può
proseguire per lavori in corso , per cui è
offerta una deviazione provvisoria in attesa del
termine dei lavori. Ogni tanto
guardare indietro ti fa vedere una prospettiva
diversa del paesaggio. In fondo al rettilineo si
trova il punto dove ci hanno fatto
deviare. Come vedete
i pioppeti si estendono per ettari ed
ettari. Scambio
borracce, il nutrizionista fa assaggiare la sua
miscela idem l'ambientalista il cui intruglio
è stato preparato da me con succo di limone,
miele e sale e ovviamente acqua. Una miscela che
calma la sete ma su cui il nutrizionista ha che
dire. Sta di fatto che a lei sembra più
gradevole la sua miscela! Per la
cronaca oltre la sbarra si raggiunge una strada in
cui troverete il cartello della deviazione, occorre
svoltare a dx. Il verde
non difetta di certo da queste parti e sarei
stupito del contrario. Superato il
ponte, dopo 50m si svolta a dx e comunque non si
può sbagliare, basta seguire i cartelli come
ho riportato in alto a sx Su questa
strada secondaria i miei gregari scappano, ma poi
complice l'iniziale discesa per il lancio, li
raggiungo agevolmente.
Altro
cartello di deviazione questo sarà l'ultimo
che porterà a riallacciarsi sul percorso
originario sull'argine. In pratica si sta
percorrendo una bretella. Ritrovato
l'argine maestro del Po e la sua Ciclovia in
località ... leggete voi stessi! Di nuovo
ufficialmente sulla Ciclovia con i cartelli che
indicano le due direzioni più prossime e le
finali. Ovvero il
tratto che stiamo percorrendo è il San Rocco
al Porto - Castelnuovo Bocca d'Adda, ma lo stesso
tratto alle due estremità permette di
raggiungere Piacenza dal lato iniziale e Cremona
dall'altro lato. Fin qui
sono circa 12km dalla partenza. Dietro ai
gregari si vede il Po
Incrociamo
un altro gruppo che ha avuto la nostra stessa idea
solo che in senso contrario al nostro. Come potete
vedere c'è anche una donna nel loro gruppo
che cavalca una bici da corsa. Da cosa si riconosce
che è una donna? Semplice, i maschietti in
genere pedalano con le ginocchia diritte o al
più all'infuori, mentre le signore tendono a
mantenere le ginocchia all'interno. Tra l'altro
sia che si pedali con le ginocchia fuori o dentro
rispetto al senso longitudinale non giova di certo
all'articolazione del ginocchio che è stato
"progettato" per articolarsi lungo il suo asse
corretto. Nelle foto
precedenti avete visto distese di pioppeti che
naturalmente non se ne stanno lì in eterno,
ma vengono tagliati ciclicamente. Qui nella foto a
dx si vede una giovane piantagione che con il tempo
e l'umidità donata dal fiume li farà
crescere per poi essere impiegati nelle cartiere o
altri impieghi. E qui di
pioppi ce ne sono quanti ne volete, distese e
distese di alberi tutti belli ordinati ed in
fila. Guardate
qua, quando sarà cresciuta questa giovane
foresta non farà nemmeno passare la luce al
suolo! Sullo
sfondo si intravedono gli Appennini del Parmense in
direzione di Castell'Arquato -Salsomaggiore
Terme. Giungiamo
nei pressi di Caselle Landi circa 16km dall'inizio.
I pochi paesi che si incontrano sono tutti ad una
certa distanza dall'argine maestro del
Po Ritengo che
la presenza costante di alberi lungo il percorso lo
renda più piacevole che non certi ambienti
dove c'é tabula rasa
tutt'attorno. L'unica
cosa che manca è una fontanella, ma in fondo
30km non sono una distanza impossibile Nelle
diramazioni si trovano anche questi cartelli. A
riguardo dei cartelli se si vuole fare un appunto
mancano le distanze chilometriche, che in bici
fanno sempre comodo per determinare alcune
scelte. Ogni tanto
anche uno sguardo alle nostre spalle Qui il Po
è liscio come un lago senza vento e
l'ispirazione sarebbe: lo facciamo in
canoa? Ogni tanto
si trovano anche queste panche in zone
contemplative. Sullo sfondo i Colli
Piacentini Quello che
non abbiamo visto: nemmeno una barchetta che
solcasse queste placide acque Circa al
23° km finisce l'asfalto e si passa allo
sterrato, il pane per la mia biammortizzata che la
lancio superando i front e tirandomi dietro Alberto
con cui allegramente sgroppiamo lasciando indietro
con poca cavalleria Debora. Alberi e
ancora alberi e papaveri disseminati nel prato, una
sosta in attesa della gregaria Finalmente
arriva e ci chiede a quanto andavamo! Incontriamo
di nuovo un tabellone della Ciclovia posto vicino
alla SP27 dove diritti si arriva a Castelnuovo
Bocca d'Adda, mentre a dx si va verso il ponte sul
Po che porta a San Nazzaro e Monticelli
d'Ongina. Cartello
che indica di prendere lo stradello sterrato posto
sotto la banchina della SP27. In
verità a giudicare dalle condizioni mi sa
che ci passa poca gente o per lo meno sono pochi
che lo utilizzano. Di fatto la sede è
stretta, il fondo è di pietrisco, cresce
dell'erba in mezzo e ai lati restringendo
ulteriormente lo spazio a disposizione. Fosse
semplice trovare questa mappa on line, io non l'ho
trovata per cui l'ho fotografata per voi, cliccate
sull'immagine per averla ingrandita Qui finisce
lo stradello ed il cartello lo indica, aggiungo:
prestare attenzione all'attraversamento della SP27.
Non che ci sia un traffico rilevante, anzi, ma
quelli che la percorrono, spesso lo fanno a
velocità sostenuta. Siamo
all'incirca al 27° km a sx si intravede
Castelnuovo Bocca d'Adda Mi fermo a
fotografare un prato di papaveri
A
Castelnuovo Bocca d'Adda svoltiamo a dx in
direzione "Foce d'Adda" Meta
raggiunta! Non vi dice nulla questa fotografia?
Forse ai lettori assidui di bellitaliainbici,
sì! In pratica
con questo report che termina qui vi do la
possibilità di proseguire a scelta sino a
Pizzighettone e ancora oltre sino a
Soncino
con la Ciclovia delle Città Murate, oppure
verso Cremona. Come vedete
di scelte ne avete a disposizione. Noi per ora si
termina qui il report e ci riteniamo liberi di
proseguire facendo un percorso opzionale che
farà parte di un prossimo report, ricordate
la traccia in azzurro sulla mappa posta all'inizio
del report?
A noi
è piaciuto, un percorso verde che permette
di pedalare in tranquillità immersi in bei
paesaggi.
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buone
pedalate a tutti, Outside |
pagina creata:22-05-2014 ultimo aggiornamento: 13-06-2015 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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