Verso la
Costa degli Etruschi
Partendo
dal Camping Baia Verde a Punta Ala ci si dirige
verso Pian d'Alma passando per la strada interna
alla piana, in modo da evitare il traffico della
SP61.
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Verso la
fine della strada, si intravede l'abitato di Pian
d'Alma che si affaccia sulla SP 158 Delle
Collacchie, si prenderà per proseguire verso
Follonica.
Sino a Puntone Scarlino e all'ingresso di
Follonica, dove si prenderà la ciclabile,
occorre prestare molta attenzione per il traffico
spesso sostenuto e veloce.
Per contro c'é da segnalare che questo
tratto di strada provinciale che va da Follonica a
Castiglione della Pescaia è segnalato con
cartelli come percorso turistico per bici.
Io aggiungo.... potrebbe anche starmi bene ma a
patto di ricavare due corsie laterali con strisce
continue e pittogramma della bici, questo è
il minimo che si dovrebbe fare per la sicurezza dei
ciclisti se proprio si vuole promuovere il
territorio!
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Da Pian
d'Alma Verso Follonica la strada sale fino al
culmine del Poggio, che chiamo "Belvedere" per la
vista che offre sul Golfo di Follonica e sull'Elba.
Per tirare il fiato fa sempre bene fermarsi ad
osservare il panorama.
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Sotto si
trova il Porto del Puntone di Scarlino. Il
promontorio che si intravede sullo sfondo è
quello di Piombino oggetto della nostra meta
odierna, da questo punto in linea retta dista solo
21km ma non avendo una barca in bici sono 33km per
arrivare a Salivoli.
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Scesi dal
poggio "Belvedere" con una ripida e breve discesa
dove si acquista facilmente velocità, la
strada spiana raggiungendo Puntone di
Scarlino. Qui
si passa sul ponte del Fiume Pecora
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Sulla
sponda dx si trova il Museo dell'Archeologia
Subacquea. Come si vede qui non c'è una
ciclabile, si deve fare qualche centinaio di metri
ancora sulla SP per poi sulla dx prendere la
ciclabile sino a Follonica ed in successione a
Prato Ranieri.
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L'ingresso
al Museo. In questi momenti sono in corso i lavori
di prolungamento della ciclabile che dovrebbe
arrivare vicino al Museo. Penso che per la stagione
prossima i lavori siano terminati in modo d'avere
un percorso ciclopedonale su sede protetta che
colleghi Puntone di Scarlino a Follonica e che
prosegue poi sino alla località Torre
Mozza
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Lungo la
ciclabile fra Puntone Scarlino e Follonica è
possibile vedere questo allevamento di asini della
razza Croce di Sant'Andrea
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La razza
Croce di Sant'Andrea è riconoscibile dalle
tipiche strisce nere a formare una croce con il
centro sopra il garrese.
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Anche il
neonato asinello presenta già il marchio
della razza
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All'uscita
di Follonica verso Prato Ranieri si percorre la
ciclabile azzurra
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Questo
è un esempio di modificazione della
viabilità, riducendo la strada a senso unico
e riservando una parte alla ciclopedonale
semplicemente dipingendo l'asfalto. Cose simili si
potrebbero replicare in molte città senza
nemmeno un esborso eccessivo di denaro se non per
la vernice, che comunque costa molto meno del
ricavare una sede propria ciclabile!
E nemmeno a
farlo apposta la mia gregaria era in tinta con la
ciclopedonale!
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Lasciata
Follonica alle spalle, si attraversa Pratoranieri e
qui la ciclopedonale ha più spazi aperti
verso il mare, al contrario di Follonica dove a sx
si trovano molte abitazioni in riva al
mare.
Sullo
sfondo, a sx la meta del Promontorio di Piombino.
Si intravedono anche i due camini della centrale
termoelettrica dell'ENEL
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La
ciclabile ad un certo punto termina immettendosi su
strade a traffico locale sino ad arrivare a questa
rotatoria dove si svolterà prendendo la
direzione dell'auto di colore bianco.
La strada
scende in un sottopassaggio sotto la ferrovia per
sbucare poi sulla strada Aurelia vecchia dove si
svolterà a sx in direzione
Piombino.
In
realtà al ritorno chiedendo indicazioni
è stato possibile fare un percorso
alternativo visibile nella mappa di Garmin connect.
In pratica
alla rotatoria si può prendere la successiva
uscita a fianco del villaggio e del canale Cervia
in viale Italia, al termine del quale si
proseguirà su sterrato sino a torre
Mozza.
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Il
canale Cervia in viale Italia
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Se si opta
per il percorso su viale Italia, al termine dello
sterrato si arriva ad una sbarra, se si vuole
vedere il mare a sx dopo 50m si arriva a Torre
Mozza . Questa è la vista verso Follonica
riconoscibile dal grattacielo bianco
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Con ambedue
le scelte di percorso si arriverà sul lungo
rettilineo della Base Geodetica che passa dalle
località: Perelli, Vignarca. Qui si trova
anche la Centrale Termoelettrica dell'ENEL visibile
ovunque nei dintorni per i suoi due alti camini.
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Alle nostre
spalle questa bella tenuta con annessa alla casa
una antica torre merlata.
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Arrivati
nei pressi di Piombino delle frecce bianche di
svolta per Salivoli poste sull'asfalto ci hanno
fatto erroneamente svoltare in questa strada che in
salita ripida porta sino ad un cancello di una
villa!
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Del resto
come testimonia questa foto tratta da Google street
view; una freccia di svolta posta in
prossimità di una via a cosa vi farebbe
pensare? Tanto più che la successiva freccia
indica il Porto e il Centro!
In
realtà la svolta corretta la si deve fare in
fondo dove la strada curva a dx in salita.
Tra l'altro il cartello stradale bianco che si vede
in centro alla foto indica al prossimo svincolo le
direzioni possibili non menzionando
Salivoli!
Ho scritto
al Comune di Piombino vediamo se prenderanno dei
provvedimenti in merito.
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Cliccare
sull'immagine per scaricare
l'originale
I percorsi
interessati sono il 302 e il 303, se scaricate
l'originale potete leggere le caratteristiche di
questi due percorsi
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Superate le
incomprensioni dei cartelli stradali ci dirigiamo
verso Salivoli sino alla località Cala
Moresca dove ha inizio il percorso per il
Promontorio di Piombino
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Ecco come
si presenta Cala Moresca, acque limpide, colori
azzurri e turchesi invitanti per un bel
bagno!
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Lei
scruta il mare verso l'Elba
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Il nostro
obiettivo però non è raggiunto, in
effetti vorremmo attraversare tutto il promontorio
seguendo i sentieri 302 e 300 per raggiungere
Populonia e il Golfo di Baratti fermandoci poi
lì a pranzo, ma ci arriveremo in tempo? Si
inizia con il sentiero 302.
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Basta
inoltrarsi nel sentiero e guardarsi indietro per
vedere ancora Cala Moresca, e dietro di essa la
punta dell'isolotto di Cerboli mentre sullo sfondo
in centro é l'isola d'Elba
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Proseguendo,
il profilo dell'isolotto di Cerboli ora si apprezza
meglio
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Arriviamo a
questo punto dove una passerella ed un cancello,
penso siano stati posizionati per evitare il
transito alle moto o ai motorini, peraltro vietati
lungo questi percorsi.
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Il percorso
offre continui scorci verso piccole spiagge
raggiungibili solo con ripidi sentieri, un paradiso
a portata di mano, come si suol dire!
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Più
avanti ci fermiamo per fare il punto della
situazione seduti su una panchina
all'ombra.
Secondo i
miei piani si doveva raggiungere il golfo di
Baratti per il pranzo, lungo il percorso non
c'é nulla per il ristoro. Il problema che si
poneva era che davano a circa 2h e 40' Baratti per
chi procedeva a piedi. Pensando di essere in bici
prima delle 14 potevamo essere a destinazione,
ma...
|
...
procedendo ci siamo resi conto che il percorso non
era per nulla facile e molto pedalabile presentando
continui sali scendi anche ripidi.
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Arrivati
poi ad un bivio la mancanza di un cartello ci ha
fatto scendere alla località Fosso alle
Canne.
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La discesa
era molto ripida ed incanalata e ad un certo punto
ho intravisto un piccolo Apecar, mi son detto; da
qui finisce il sentiero stretto ed inizia uno
più agevole vista la presenza del mezzo
motorizzato! Raggiunta la spiaggia il posto era
suggestivo con la presenza di alcuni tronchi
intagliati con alcune figure.
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Eravamo per
caso giunti all'Isola di Pasqua?
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Un tronco
intagliato a forma di squalo fa bella mostra di
sé sulla spiaggia, oltre a quello che
richiama i famosi Moai distanti da qui solo
14.380km
Oltre
l'arco in legno, con l'iscrizione scolpita Fosso
alle Canne", un tavolo con panche era occupato da
persone che stavano facendo il pranzo al sacco.
Ho chiesto
informazioni sul sentiero e vengo a sapere che
l'Apecar che ho visto ha fatto lo stesso percorso
che abbiamo fatto noi per giungere sin qui!
Dire che sono rimasto incredulo è dire poco,
come abbia fatto per me aveva
dell'assurdo!
Svaniva
quindi l'ipotesi che vi fosse un sentiero che
proseguisse in modo più agevole.
Stando al
pieghevole in mio possesso era segnalato un
sentiero che proseguiva da quel punto verso
Baratti.
Inforcate
le bici lo seguiamo ma dopo poche decine di metri
si tramutava nel letto di un torrente con grossi
massi!
Dietro
front e riconsultati le persone che stavano
pranzando ci hanno detto di ritornare sui nostri
passi fino al prossimo bivio.
Così
abbiamo fatto, ma se la discesa era stata ripida la
salita lo era altrettanto! Giunti al bivio che tra
l'altro mostrava il palo ma senza il segnale ad
indicare il percorso, ho preso l'unica sentiero che
mi rimanesse da affrontare, non prima di fare
fermare in quel punto la mia compagna di avventura
dandogli l'eventuale ok una volta fatta la
discesa.
Il sentiero
scendeva ancor più ripido del precedente
sino ad arrivare ad un breve avvallamento una
stretta curva ed una successiva salita da
affrontare che mi pareva molto ripida e
stretta.
In queste
condizioni è ovvio che non saremmo mai
riusciti ad arrivare in tempo per pranzare,
chissà quali altre difficoltà si
sarebbero potute trovare più avanti e di km
ce n'erano ancora molti da fare!
La saggia
decisione è stata presa, dietro front e
ritorno a Salivoli, il promontorio di Piombino e i
suoi sentieri con il bel pieghevole ad indicarli
potevano attendere!
Missione
abortita!
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Ecco,
questo è un esempio e probabilmente è
il primo caso che mi si pone davanti dove a fronte
di una documentazione ufficiale prodotta dalla
Regione e dal Comune di fatto alla verifica sarebbe
stato difficile proseguire.
Giusto per
fare dei paragoni se si prende ad esempio il
sentiero della foto lo potrebbe fare chiunque ma se
lo incaviamo di molto, più stretto e in
aggiunta lo facciamo molto ripido, capite bene che
margini di manovra ve ne sono ben pochi e non tutti
possono avere le doti tecniche e fisiche
necessarie.
Sinceramente
mi sarei aspettato percorsi analoghi a quelli fatti
da Cala
Violina a Puntone Scarlino
oppure da
Punta Ala a le Rocchette.
Sono anch'essi sterrati ed anche molto ripidi, ma
abbastanza ampi da lasciare spazi di manovra o
cambi di traiettoria, mentre qui si è su
puri single track che personalmente giudico non
adatti a tutti o per lo meno per un turista
medio.
Probabilmente è solo una questione di
segnalare questo, ed uno sa cosa può fare o
non fare.
Del resto
lo si fa anche per le piste da sci:
Nere-Rosse-Blu, a ognuno la sua pista!
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Abortito
l'intento di arrivare al Golfo di Baratti si fa
ritorno a Salivoli. L'ombra proiettata a terra dal
sole indica che ormai è passato
mezzogiorno
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Fosse stata
una pista anche larga un terzo di questa seppur
ripida forse avremmo continuato, rimane solo un
dubbio rileggendo il pieghevole, ovvero se si
sarebbe dovuto affrontare in senso inverso ovvero
da Baratti a Salivoli, in tal caso un avvertimento
lo si sarebbe potuto scrivere.
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Rimane il
fatto che già fare questo breve tratto si
riesce a spaziare su dei bei panorami, forse
ritorneremo tentando il percorso inverso poi vi
saprò dire!
Direi che uno degli scopi di bellitaliainbici
è anche quello di verificare dal vero cosa
si offre sulla carta e vedere se le cose
coincidono.
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Vista l'ora
e il caldo importante, una sosta pranzo all'ombra
ci è sembrata la scelta migliore, sullo
sfondo a sx è Piombino, questa è la
spiaggia e il porto turistico di
Salivoli.
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Ecco cosa
si vede ingrandendo la foto di sopra, a sx la torre
e l'edificio accanto è la sede del Museo
Archeologico del territorio di Populonia con 2.000
reperti. Attorno vi sono le mura con torri della
Cittadella. All'interno delle mura si trova anche
la Cappella di Sant'Anna, una cisterna in marmo del
quattrocento e la villa che si vede sul mare nella
foto.
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Terminato
il pranzo decidiamo di far visita a Piombino.
Provenendo da Salivoli si trova anche un tratto di
ciclopedonale che conduce a Piombino. Passiamo
accanto ad una collinetta panoramica e ne
approfittiamo per salire e vedere il
panorama.
Questa
è la vista verso Salivoli proprio dove
eravamo a pranzo.
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Vale la
pena di salire quassù. A sx vicino al viso
della "gregaria" si vede l'isolotto di Cerboli,
più o meno in centro e più scuro
è l'isolotto di Palmaiola e dietro ad esso
l'isola d'Elba.
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Sì,
ci sono anche io con la maglietta ufficiale di
bellitaliainbici. Il Tratto di mare alle mie spalle
è chiamto Canale di Piombino. Le panchine
sono messe anche per chi volesse ammirare
comodamente il tramonto e questa sembra posizionata
in modo corretto!
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Proseguiamo
passando accanto all'Orto dei Frati, inaugurato di
recente, con il suo ordinato parco con annessi
giochi per bambini
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Dietro il
parco in cima si trova la chiesa di San
Francesco
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Proseguendo
per un centinaio di metri, si arriva davanti al
museo Archeologico del territorio di Populonia
dotato di 2.000 reperti. Dietro di esso la
Cittadella, a fianco si scorgono le mura con le
torri che la cingono
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A fianco
della mura della Cittadella un varco porta verso
una terrazza a mare
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Una
scalinata scende al piccolo
belvedere
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Dal piccolo
terrazzo belvedere si ha una vista sull'isola di
Palmaiola e sull'Isola d'Elba
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Il tratto
di mare del canale di Piombino è
attraversato dalle rotte dei traghetti che fanno la
spola continua Piombino-Elba
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Lasciata la
terrazza proseguiamo la nostra visita dirigendoci
verso piazza Bovio ed il promontorio con la torre
del faro. Sotto, il porto dei pescatori
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A sx spunta
la torre del Comune, mentre a dx si intravede la
sommità della fortezza Medicea
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Da piazza
Bovio, la torre faro, l'isola Palmaiola e l'Elba
con il monte Capanne sullo sfondo.
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Una vista
da piazza Bovio sulla Cittadella e il Museo
Archeologico costruiti sulla collina di Santa
Maria. Sullo sfondo Salivoli e il promontorio
dietro il quale c'é Cala Moresca.
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Da piazza
Bovio risaliamo la strada che porta davanti alla
torre e al palazzo del Comune
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Il
palazzo del Comune e la torre
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A dx il
Palazzo del Comune e in centro la via che porta
verso il Castello Mediceo
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Il corso
Vittorio Emanuele II che inizia davanti al Palazzo
del Comune e porta verso il Rivellino, di cui si
scorge la torre
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Il
Torrione del Rivellino
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La torre
del palazzo del Comune vista da corso Vittorio
Emanuele II
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Dal Palazzo
del Comune seguiamo le indicazioni verso il
Castello Mediceo, questo è
l'ingresso
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Dal
piazzale del Castello questo macchinario d'altri
tempi. Concludiamo qui la nostra visita a Piombino
facendo ritorno al punto di partenza.
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Traccia
GPX
CONCLUSIONE
Come avete
letto, abbiamo avuto difficoltà nel
raggiungere il nostro obiettivo che ci eravamo
prefissati, interrompendo di fatto il
giro.
Ci sarebbe
da chiarire se effettivamente quanto scritto sul
pieghevole sia fattibile nel senso di marcia da noi
affrontato e percorribile da normali turisti con
semplici MTB.
Dalle foto
scattate si evince che la zona è bella e che
varrebbe la pena farci un giro.
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