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Il Siccomario e la Grande Foresta PV |
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Dunque se
optate per provenire da Pavia e passate sotto il
Ponte Coperto, sappiate che poi al ritorno non lo
potrete percorrere di nuovo ma dovrete prendere il
ponte posto a monte di questo. Sono
però escluse le bici da questo
divieto, per cui se optate per un parcheggio a
Pavia o giungete in Treno, di problemi non ve ne
sono. Usciti dal
ponte vi troverete a Borgo Ticino, caratteristico
borgo situato sulla sponda dx del fiume
Ticino. Voi
proseguirete dopo la rotonda diritti in Via Dei
Mille Passerete
davanti a questa chiesa Santa Maria in Betlem del
XII sec restaurata nel 1956. Se
osservate nel corso del tempo sono state apportate
delle modifiche, come la scomparsa del Rosone e la
chiusura di due ampie finestre ai lati poi
sostituite da due strette finestre. Accanto
alla chiesa si trova il vecchio Ospedale posto
sulla Via Francigena un tempo fondato e tenuto
dagli Antoniniani Lasciato
alle Vs. spalle il ponte e passati davanti alla
chiesa di Betlem, dovrete seguire il percorso della
mappa ed è impossibile sbagliarsi basta
proseguire per 1 km sino ad un ponte che passa sul
canale Colatore Gravellone. Lì troverete un
semaforo e svolterete a sx in Via Gravellone e al
successivo ponte di nuovo a sx in Via Leona, dove
troverete un parcheggio. Scaricata
la bici o se arriverete direttamente in bici
dovrete seguire la traccia di colore rosso che al
successivo attraversamento del canale Gravellone il
tracciato sarà su fondo sterrato per qualche
centinaio di metri.
Come ho
scritto sopra, scaricata la bici si attraversa il
ponte sul Canale Gravellone, si svolta a sx e poco
avanti si incontra quest'altro ponte, lo si
attraverserà svoltando subito a dx sul
percorso sterrato lungo il canale
Gravellone. In pratica
da questo ponte tutto il territorio che si estende
sulla riva dx del canale verso il fiume Po è
il territorio del Siccomario Seguendo
l'argine si arriva all'edificio della Chiuse e
dietro ad esso il ponte che attraversa il canale di
scolo Gravellone. Passato il
ponte si prosegue per circa 500m sino ad un
cartello che indica la località FRUA alla
Vs. dx. In pratica è una piccola frazione.
Si prosegue per 300m e prima di una secca curva a
dx si prende a sx una strada sterrata. VARIANTE A seguito
di un contatto col Comune di Travacò
Siccomario, mi è stato suggerito un
parcheggio di interscambio raffigurato con
l'etichetta "B" che in pratica si trova adiacente
alla via Frua in località
Chiavica. Inoltre
dietro le case che si vedono nel parcheggio
troverete questo Bar Minimarket "Girasole" ,
convenzionato con il Comune e dotato di
rastrelliera con pensilina e bici a nolo gratuito
per esplorare il Siccomario. Oltre a
questo servizio per concudere l'offerta del Comune
di Travacò Siccomario mi è stato
fornito il link ad una mappa aggiornata dei
percorsi nel territorio che potete scaricare da
qui
"Progetto benvenuti nel Siccomario. Ora che
vete tutte le informazioni potete
continuare Quando
giungerete alla secca curva a dx, se volete
proseguire diritti potete fare questa breve
variante che vi porta a seguire per un centinaio di
metri il corso del Gravellone Vecchio, dopo di che
al primo viottolo a sx in ripida salita vi
ricongiungerete con la Strada del Barbarino
sbucando in prossimità di una
cascina. Seguendo la
mia variante sbucherete qui, sulla Strada del
Barbarino con fondo ghiaioso Questo
è l'incontro con la prima cascina, in
seguito ne incontrerete delle altre visto che siamo
in un territorio prettamente agricolo. La strada
sterrata del Barbarino prosegue in direzione della
Frazione Rotta, dove raggiunto il nastro asfaltato
svolterete a dx su Via Rotta Quando
arriverete in questo punto a circa 50m davanti a
voi scorgerete il cartello che indica il Comune di
San Martino Siccomario, Voi invece svolterete a sx.
in Via Giuseppe di Vittorio Se volete
approfondire su San Martino Siccomario basta
cliccare sulla foto sopra Dopo aver
svoltato, a 150m troverete questa diramazione a dx,
prendetela e subito dopo svoltate a dx dove si vede
l'auto parcheggiata. Proseguendo
si attraverserà un ponte sul canale "Rotta".
Svolterete subito dopo a sx. in Via E. De Nicola.
Giunti ad uno stop si svolta a dx in Via G. Marconi
. Se volete dare un'occhiata alla piazza della
chiesa basta svoltare a sx dopo 50m. azza della
La piazza
della chiesa a San Martino Siccomario. Tornando
indietro dalla stessa via si ritorna in Via Roma
svoltando a sx, proseguendo poi per via Madonna,
fino a trovare sulla sx il bivio per Cascina
Zerbi Questa
è la strada che porta alla Cascina Zerbi.
Sulla dx dove si vedono delle giovani piante
c'è una ciclabile. Terminata
la ciclabile si procede su strada asfaltata a
fianco di una roggia. Arrivati
alla Cascina Zerbi si svolterà a dx. Si
prosegue su strada sterrata per circa 500m
incontrando una successiva cascina, dove si
svolterà a sx Superata la
seconda cascina ci si inoltra nelle campagne su
strada sterrata per circa 1,5km Guardando
indietro, in centro alla foto, attorniata da alberi
è la seconda cascina appena superata mentre
a dx si intravede la cascina Zerbi Qui la
primavera per qualcuno è in ritardo, a sx un
albero pieno di foglie e a dx quattro alberi ancora
spogli. Arrivati in fondo a questa strada di
campagna si arriva ad intersecare una strada
asfaltata con a fianco una ciclabile. Si
svolterà a dx in direzione della frazione
"Colonna" Dopo 650m
si arriva a questa curva dove si abbandonerà
la ciclabile per prendere la strada di fronte che
porta alla frazione "Colonna" Poco dopo
sulla dx scorgerete questo ampio cascinale,
classico esempio in cui tempo fa per lavorare i
campi occorrevano molti braccianti con le loro
famiglie. Poi l'avvento della meccanizzazione ha
ridotto drasticamente il numero necessario di
braccia, rendendo queste grandi cascine inutili
manufatti A Colonna
incontro questa mappa edita dal Comune di
Travacò Siccomario. Confrontandola con una
mappa che mi ero stampato e il tracciato che mi ero
prefisso di fare caricato sul GPS, mi sono accorto
che da qui in poi avrei potuto seguire i cartelli
che avevano previsto sul loro percorso. Uscendo da
Colonna, un altro cascinale Proseguendo
sulla sx trovo questo palo con i primi cartelli
indicatori. Infatti la direzione per la Grande
Foresta coincide con il mio percorso, pertanto
d'ora in avanti non farò altro che seguire i
cartelli. Da qui si
cambia sedime, dall'asfalto ci si inoltra su strada
di campagna affiancata da piante Alla fine
della strada incontro altri cartelli ed interseco
la strada che corre sull'argine sx del fiume Po che
dista circa 1 km. Sul
percorso hanno adottato la segnaletica in uso dal
C.A.I. dove in genere si trova in alto il primo
punto raggiungibile, il secondo punto (se
c'è) ed in fine la direzione finale. Inoltre
viene indicato se il percorso è adatto ai
pedoni o ai ciclisti o ad entrambe. Si prosegue
in direzione Mezzano, fra filari di pioppi, campi
seminati e campi arati Questo
è l'argine che protegge il Siccomario dove
in tempi passati diverse esondazioni hanno sommerso
d'acqua questo territorio Giunto in
questo punto in località Valbona decido di
fare l'esploratore e di andare a vedere il fiume
Po. Finalmente
sono al cospetto del fiume Po, il fiume più
lungo d'Italia Mi lascio
alle spalle l'argine, ora vedo i tetti delle case
che traguardano l'argine. Mi
aspettavo una strada di campagna, o forse lo era,
solo che adesso c'è dell'erba alta
più di mezzo metro, però vedo che
qualcuno c'è passato di fresco lasciando una
traccia nell'erba per cui decido di avventurarmi,
in tutto dovrebbero essere 1,5km, prima di
raggiungere il bosco che si staglia
all'orizzonte Sulla sx si
vede ergersi solitario nella campagna il Santuario
del Novello Ora mi
trovo in mezzo ad una striscia alta d'erba fra il
Po ed un campo arato. Manca poco ad arrivare in
fondo dove si vede un bosco con filari di
pioppi Terminata
l'esplorazione e raggiunto il pioppeto trovo
l'ombra di quest'albero in riva al fiume Po, guardo
l'orologio ed è ora di pranzo, ne approfitto
della zona bucolica per dare retta allo stomaco che
brontola. Il fiume
è calmo e tranquillo, ogni tanto si
percepisce lo sciacquio della corrente contro
qualche radice d'albero, ma nulla di più,
mentre attorno gli uccelli fanno sentire i loro
canti. Qui del resto altri rumori non ve ne
sono. Ora il
Santuario del Novello l'ho lasciato indietro, ma
già che ci sono dopo farò una
pedalata per vederlo da vicino. Terminato
il frugale pranzo, riprendo la strada verso
l'argine. Mi pare ovvio dirvi di non venire
quaggiù quando ha piovuto da poco, salvo
impantanarvi per bene! Ed ecco il
Santuario del Novello, costruito nell'area
golenale, si dice a protezione delle piene del
fiume.. Lasciato
alle spalle il Santuario del Novello, prossima
tappa La Grande Foresta, ingresso sud... ... dove
arrivo non prima di aver visto alzarsi in volo tre
esemplari di fagiano, due maschi ed una femmina.
Non avevo mai sentito un fagiano "gracchiare" e
sentito in mezzo ai pioppeti nel suo habitat
naturale e nel silenzio ha fatto un bel effetto
sorprendente, non mi aspettavo un gracidio
così elevato. Questo
è l'ingresso sud della "Grande Foresta" il
cui tracciato lo potete vedere nelle mappe iniziali
e che si trova sul triangolo fra la confluenza del
Ticino con il Po. La cascina
funge da centro di accoglienza, il parco è
di recente costituzione e lo si vede dalle piante
ancora giovani. Ovviamente
il tutto è previsto per essere fruito dal
pubblico e disseminate vi si trovano anche panche,
tavoli, cestini per la raccolta dei rifiuti, giochi
per bambini, mappe dell'ambiente ed altro che possa
dare informazione a ciò che vi
circonda. Chiaro
bisognerà attendere qualche anno
perchè le piante possano crescere e donare
un po' d'ombra!
Ma intanto
qualche cosa si vede già, qui è il
sentiero che conduce alla zona delle Spiagge del
Ticino Così
in un solo giro ho messo assieme i fiumi Po e
Ticino Ci sarebbe
molto altro da esplorare in questa Grande Foresta,
come le Lanche, ma questo lo lascio a voi,
perciò esco dal Parco e mi avvio verso la
direzione Borgo Ticino Seguendo i
cartelli raggiungo questo imbarcadero L'area
è attrezzata con panche e tavoli al coperto
e all'ombra La solita
edicola con la mappa ed i cartelli ad indicare le
direzioni, devo fare un plauso al Comune di
Travacò per aver sistemato e attrezzato un
percorso in cui se ci si immette è difficile
perdersi, poi come ho fatto io è possibile
attuare varianti al percorso ufficiale, ma
già che c'è perché non
seguirlo? Io semplicemente non ne ero a conoscenza
di questa iniziativa, ma ora che voi ne siete a
conoscenza.... Ecco che
all'orizzonte in mezzo al fiume compare il profilo
di Pavia, in linea d'area sono poco più di
4km Per chi non
lo sapesse il fiume Ticino è anche
soprannominato il fiume azzurro e c'è anche
chi lo monitora. Le persone che vedete sedute sono
dell' ARPA e stanno facendo il campionamento di
macroinvertebrati prelevati dalle acque del
Ticino I campioni
vengono messi in bacinelle e contati in base alle
specie i dati poi vengono comparati con i dati
precedenti dei vari anni in modo da verificare le
variazioni che sono indice o spie delle
qualità delle acque. Tra l'altro
gli inviati di bellitaliainbici per il report del
Giro Dolomitico, una di essi si è laureata
con una tesi inerente l'elaborazione dei dati di
qualità delle acque del fiume Lambro in
collaborazione con il C.N.R. A sx nella
foto uno dei responsabili del Parco che mi ha
fornito le indicazioni per raggiungere la
confluenza Ticino-Po L'azzurro
Ticino con lo sfondo di Pavia
Lascio gli
operatori dell'A.R.P.A. e prendo il sentiero verso
Borgo Ticino
Poi
discostandosi dal fiume diventa ancora strada di
campagna, attraversando campi e filari di
pioppi Vecchie
case e cascine abbandonate nel bosco All'ombra
delle piante ormai si sta concludendo il giro del
Siccomario Una vecchia
passerella sostituita da un ponte più
robusto Attraversando
il ponte ci si avvicina ancora alla riva dx del
Ticino Una vecchia
barca in secca riposa nell'erba
Sull'altra
sponda del Ticino appare una vecchia struttura che
altro non è che il vecchio Hangar della
S.I.S.A. (Società Italiana Servizi Aerei),
ora è rimasto un reperto del passato tra
l'altro mal conservato e lasciato
all'abbandono.
Termina il
tratto sterrato del lungo Ticino e a Borgo Ticino
si trasforma in acciottolato e lastroni Eccomi di
nuovo a Borgo Ticino in vista del Ponte Coperto o
Ponte Vecchio Concludo
qui davanti alla statua della Lavandaia il mio giro
del Siccomario e della Grande Foresta. Per chi
volesse fare una due giorni nel territorio Pavese
posso suggerire il report del Naviglio
Pavese
che partendo da Binasco prosegue sino a Pavia, o
facendo base a Pavia lo si può fare al
contrario, facendovi poi ritorno.
Ho fatto il
mio possibile per illustrarvi una porzione di
territorio naturalistico che sa offrire diversi
spunti e punti di vista su vari ambienti
concentrati nell'anello del Siccomario e che ora
aspetta solo una Vs. visita! Dimenticavo...
ho tralasciato l'aspetto culinario, ma penso che
per questo avrete di che poter
scegliere. |
buone pedalate a tutti, Outside |
pagina creata:12-04-2014 ultimo aggiornamento: 08-08-2015 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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