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in bici Le Colline Moreniche (MN-VR) |
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In questa
mappa tratta da Google Earth ho inserito il
tracciato. Il tratto da Monzambano a Volta
Mantovana è su ciclabile, il rimanente su
strade secondarie scarsamente
trafficate.
La mappa
del percorso. Sul sito Garmin Connect, dopo che ci
si è registrati, è possibile
convertire le miglia in km e viceversa, nelle
preferenze. Inoltre è anche possibile
scaricare la traccia per i GPS Garmin Il
tratto Monzambano-Pozzolo fa parte del percorso
Ciclopedonale Peschiera-Mantova, praticamente in
piano, mentre il rimanente percorso è tutto
un susseguirsi di sali e scendi. Lungo
il percorso sono presenti diverse
fontanelle Per i
tratti sterrati consiglio l'uso di MTB con un buon
cambio per affrontare le brevi salite talvolta
ripide |
Il punto di
partenza, a differenza del RoadBook, l'ho fissato a
Solferino. Essendo un percorso ad anello nulla
vieta di iniziare dove si vuole. Nella foto la
"Spia d'Italia", una torre posta in cima alla
collina che domina una vasta porzione di territorio
tutt'intorno. Scaricate
le bici in un parcheggio nei pressi del centro di
Solferino, ci dirigiamo verso la "Rocca" Mi hanno
fatto compagnia due gregari di bellitaliainbici,
dr. Alberto e Dino. Qui stavamo risalendo la strada
attorno alla collina che porta alla Rocca di
Solferino. Non sembra ma la pendenza si faceva
sentire, anche perchè siamo partiti a
freddo, senza alcun percorso di riscaldamento. Sono
650m con 8,5% di pendenza media. Siamo
arrivati all'imbocco della cinta muraria della
Rocca di Solferino L'ampio
piazzale all'interno delle mura del Castello, al
centro la chiesa e a sx dietro le piante il
belvedere verso nord. Il doppio selciato per i
carri conduce verso la porta est, mentre questa
è la porta ovest. A dx della chiesa la torre
di Guardia. La piazza misura circa 130x50m
Dal balcone
belvedere lungo le mura si gode un bel panorama
verso nord-est. In centro alla foto si erge il
Monte Baldo Foschia e
smog permettendo facendo un po' di zoom si
può vedere anche la torre di San Martino,
altro capo saldo della nostra storia. Legata
anch'essa a Solferino per la nota e triste
battaglia del 24 Giugno 1859 che pose fine alla
seconda Guerra di Indipendenza. I "gregari"
hanno ancora indosso indumenti invernali, mentre io
per favorire la sudorazione che già nella
salita iniziava a farsi sentire, mi sono tolto il
giubbetto antivento. Quasi
sempre all'interno delle mura di una Rocca non
può mancare una chiesa. Questa è la
parrocchiale con tanto di giardino
annesso. Il suo
interno invece è alquanto spoglio e senza
affreschi. Intitolata a S. Nicola di Bari, risale
al XVI e gli ultimi restauri sono del
1888 Lasciata
Piazza Castello ci siamo diretti alla porta est , a
fianco della Torre di Guardia, per salire alla
Torre "Spia d'Italia" A chi viene
con me, spesso non gli faccio mancare alcuna
difficoltà. Qui i "gregari" sono impegnati
nel superare una ripida gradinata. Dino si
lamentava per la scarsa tenuta delle sue scarpe sul
selciato Di lasciar
giù le bici non se ne parlava, per cui
questa era l'unica alternativa, ma non pensate che
sia uno sforzo sovrumano. Comunque non siete
obbligati a fare quello che abbiamo fatto noi! Dino
guarda in alto... ... Eh
sì, c'è proprio da guardare in alto!
Eccoci al cospetto della "Spia
d'Italia". A fianco
della porta d'ingresso una targa in bronzo riassume
la Guerra del 1915-1918 riportando il Bollettino di
Guerra del 4 Novembre 1918 La Torre
"Spia d'Italia" alta 23m e costruita con pietre e
sassi attorno all'XI sec., ha legato il suo nome
alla battaglia di Solferino, del 24 Giugno 1859,
che ha strappato la Lombardia dalla dominazione
Austriaca mettendo fine alla Seconda Guerra di
Indipendenza. Lombardia che poi fu annessa al Regno
di Sardegna dei Savoia. Lasciata la
torre ci siamo diretti all'inizio della
salita... ... dove di
fronte si trova questo viale di cipressi In fondo al
viale si trova questo monumento alla Croce Rossa.
Che legame c'è con Solferino è presto
detto, forse c'è chi si ricorda di aver
letto qualche cosa nei libri di storia. Durante la
cruenta battaglia di Solferino e San Martino in cui
si sono affrontati circa 230.000 soldati, rimasero
sul campo 30.000 morti e un numero impressionante
di feriti. Henry
Dunant, un imprenditore e filantropo Svizzero,
assistette per caso alla battaglia e dopo aver
visto ciò che rimaneva sui campi di
battaglia e le cure ai soldati date dalle
popolazioni locali, capì che occorreva una
organizzazione che si occupasse di dare assistenza
ai feriti. A fianco
del memoriale si trova questo muro con incastonati
i blocchi di marmo donati da tutte le nazioni che
hanno aderito alla Croce Rossa Ogni blocco
riporta inciso il nome della Nazione che l'ha
donato Dopo aver
assimilato un po' di storia, era ora di porre le
nostre ruote sul resto del percorso. Questo
è ciò che si vede fuori delle mura, a
sx il campanile della chiesa e la Torre di
Guardia Scesi di
nuovo nella Piazza del Municipio, prendiamo la
prima via a sx. Come ho già scritto
all'inizio è meglio scaricarsi il file per
il GPS oppure il Road Book. Usciti da
Solferino ci siamo diretti in direzione Madonna
della Scoperta, il cui campanile si intravede in
centro alla foto. I miei
gregari si sono portati avanti sulla salita che
arriva alla Madonna della Scoperta. Come ho scritto
all'inizio il percorso è tutto un "mangia e
bevi" detto in gergo, ovvero: Sali e
Scendi La chiesa
si trova all'interno di un ampio cortile Lasciata la
chiesa seguiamo il profilo della collina che scende
verso est. In centro alla foto la Torre "Spia
d'Italia" di Solferino Il percorso
attraversa dolci colline punteggiate da cascinali e
da filari di alberi E il bello
di questo percorso sono i colli morenici, dove
prima ti trovi a salire da un lato e poco dopo
scendi da quello opposto, variando in continuazione
le prospettive del paesaggio attorno Le strade
affiancate talvolta dai fossi, si snodano fra i
campi coltivati Giunti su
una strada leggermente più ampia l'abbiamo
attraversata proseguendo sullo sterrato. Di
cartelli non ve ne erano e dovevamo fare
affidamento assoluto alla traccia del GPS. Traccia
che avevo confezionato a casa basandomi sulle
indicazioni del Road Book Sbucati su
un'altra strada asfaltata ci siamo diretti verso la
frazione di Bande, dove all'altezza delle due case
sulla dx, svolteremo a sx Prendiamo
la Via Virgilio che si trova accanto ad una piccola
chiesetta Altro bivio
incognito. Con la scala del GPS settata con una
certa risoluzione pensavo che il bivio fosse
più avanti ma dopo una trentina di metri mi
sono fermato perché l'avevamo superato.
Inoltre non lo avevo visto in quanto nascosto dalla
vegetazione. Nessun
cartello e il paesaggio affascinante mi ha indotto
in errore, difficile da rimediare se non avessi
avuto il GPS. Udiamo
degli spari in lontananza, poi nemmeno così
lontani. Alcuni cacciatori stavano allenando i cani
da caccia, abbiamo solo sperato che non ci
scambiassero per grossa selvaggina. Davanti a noi
una breve e ripida salita con fondo
sconnesso Raggiunta
la costa della collina, ora si scende di
nuovo Riguadagnato
di nuovo l'asfalto si arriva a questo bivio per
Castellaro Lagusello, il cartello un po' sbiadito
lo troverete sulla vostra sx. Arrivati
nei pressi di Castellaro Lagusello incontriamo
diversi gruppi di Ciclisti con bici da corsa, segno
che queste zone non sono poi così
sconosciute, almeno penso per i residenti nella
zona, perchè noi senza GPS saremmo ancora
fermi al primo bivio! La Torre di Castellaro
Lagusello si erge fra gli alberi La Torre
posta accanto alle mura mostra il suo orologio
La Torre si
trova di fianco alla porta d'ingresso del piccolo
borgo Una breve
capatina all'interno del borgo rivela vecchie case
in pietre e sassi ben ordinate e
ristrutturate Verso il
lago troviamo la parte del Castello e una piccola
cappella Oratorio di San Giuseppe, a fianco la
porta Ovest Il corpo
del Castello con il portone di accesso principale.
A sx la torre che dà l'accesso al
lago Il borgo
è tutto circondato dalle mura, come del
resto lo stesso castello Questo
è il cancello che dà sul lago a forma
di cuore Per
apprezzare la forma a cuore del lago lo si
può fare solo dall'alto. Il giardino non ha
accesso al pubblico L'insegna
in ferro riporta: "Antica dimora dell'Ortolano"
Sembra che
nei giorni in cui siamo passati il Castello o Villa
Arrighi Tacoli fosse stato messo in vendita per
12ML di Euro Il profilo
di Castellaro visto dalla piazza della Villa
Castello Qualcuno ha
mantenuto le mura vecchie delle case originali,
qualcun'altro le ha intonacate. La chiesa
parrocchiale posta all'ingresso del
borgo Alle 11
abbiamo lasciato questo antico borgo, dove come al
solito stride il contrasto con le auto, un po' meno
con le bici ;-) Se prima
eravamo arrivati da sx poi siamo usciti verso
Monzambano prendendo a dx la Strada del
Sale A questo
bivio si prosegue sulla strada dietro la
cappelletta, Strada Sale, molto bella, poco
trafficata e un bel saliscendi Arrivati a
Monzambano diretti in centro prendiamo per il
Castello Classico
ingresso al Castello in cui la torre prevedeva la
movimentazione dei ponti levatoi sia per i carri
che per i pedoni. L'ingresso dei pedoni è
stato murato e i ponti levatoi
scomparsi. Giunti nel
cortile ritroviamo la classica cappella e le case
interne alle mura Il Castello
è chiuso per cui non ci rimane che
proseguire il nostro viaggio Se una
volta da qui passavano i cavalli ora ci facciamo
passare i cavalli d'acciaio o
d'alluminio Attraversata
Monzambano e passati davanti alla chiesa
parrocchiale che si vede anche dalla ciclabile
Peschiera-Mantova, abbiamo proseguito verso il
cimitero Usciti dal
viale del cimitero si apre la vista sulla campagna
e sulla Centrale Termoelettrica Di nuovo
discesa, questa è l'ultima dopo di che si
pedalerà sul piano della ciclabile Peschiera
Mantova. Dove inizia il filare d'alberi si
svolterà a dx. Si arriva
al Canale Virgilio, sullo sfondo la chiesa di
Monzambano Qui Dino
stava pensando se gettare la bici nel canale...
scherzo! Non butterebbe mai la sua gloriosa
Coppi! Si arriva
poi alla diga sul Mincio di Salionze, immettendosi
sulla Ciclopedonale Peschiera
del Garda - Mantova Qui dalla
diga di Salionze nasce il Canale Virgilio,
costruito fra il 1930-32. Il suo corso termina dopo
36Km nei pressi di Castel Goffredo. Sullo sfondo
sempre la chiesa di Monzambano ed il
castello Sullo
specchio formato dalle acque del Mincio sbarrate
dalla diga a Salionze, si specchia la Centrale
Termoelettrica. Con
quest'ultimo intervento la Centrale Termoelettrica
del Mincio si classifica tra gli impianti di grandi
dimensioni, distinguendosi per l'utilizzo delle
migliori tecnologie disponibili sul mercato e per
il contenuto impatto ambientale. Dopo la
diga di Salionze si procede sulla Peschiera -
Mantova affiancando a dx la sponda del fiume
Mincio Dopo un
paio di Km dalla diga si arriva nei pressi di
Monzambano, ricordate la foto della chiesa? Questa
è la vista dal fiume Mincio. Ci sono 27m di
dislivello da qui alla chiesa. Dalla diga
di Salionze dopo aver pedalato per circa 7km, si
arriva nei pressi di Borghetto, qui siamo usciti
dalla ciclabile salendo sulla strada che attraversa
il Ponte Visconteo Questa
volta siamo entrati a Borghetto dal lato
ovest Sulla
collina di fronte spuntano le torri del Castello
Scaligero di Valeggio sul Mincio Questo
è il Canale Virgilio che nasce più a
monte dalla diga di Salionze. I passaggi sotto il
Ponte Visconteo sono stati ricavati durante lo
scavo del canale negli anni 30' Queste
invece sono le anatre di stanza sul Mincio a
Borghetto, probabilmente in attesa dei turisti che
gli gettino del pane. Chissà
se per Natale ci saranno ancora o qualcuno
penserà di farle arrosto! Una cosa era
certa, se fossero state nella campagna dove abbiamo
incontrato i cacciatori... non so quante ne
sarebbero sopravvissute alle doppiette
fumanti! Il Mincio a
Borghetto ed il ponte che unisce le due borgate. Se
volete vedere qualche foto in più basta
aprire il report della Ciclabile "Peschiera
- Mantova" Lasciato
Borghetto si riprende la Ciclopedonale Peschiera -
Mantova. Abbiamo ritrovato la pista per aerei
ultraleggeri, uno tra l'altro stava decollando
proprio quando siamo passati noi. Se foste
passati di qui nel 2006, nello stesso punto della
foto precedente avreste trovato parcheggiato questo
caccia bombardiere FIAT G91. L'ultimo di questi
aerei in servizio terminò l'ultimo volo nel
1992. Tra l'altro questi velivoli furono costruiti
su licenza anche dalla Germania che li
adottò. Dino e
Alberto intanto chiacchieravano amabilmente. Per
Alberto questa era la prima volta che percorreva
questa ciclabile, per Dino invece era un ritorno.
Nel 2006 io e Dino avevamo iniziato a fare dei
percorsi in bici e questo per me è stato
l'inizio dei report che in seguito hanno fatto
nascere bellitaliainbici. All'area di
sosta di Palazzolo si passa il ponte sul Mincio e
si prende la Ciclopedonale per Volta
Mantovana Il percorso
è ben segnalato, basta seguire i
cartelli Qui stavamo
salendo verso Volta Mantovana dopo aver passato il
ponte sul Canale Virgilio e sul più bello
suona il telefono! Mi
raccomando, non superate i 20Km/h. Questo tratto
per Volta Mantovana l'ho trovato molto
bello. Infatti il
percorso passa poi nel bosco Una piccola
area di sosta nel bosco, con tanto di stalli di
parcheggio per le bici Ancora un
altro cartello che indica la strada per Volta
Mantovana Sulla
collina, Volta Mantovana... qui purtroppo
c'è stato un black-out di informazioni in
quanto ormai era ora di pranzo, avevo già
preventivamente scelto dove andare a pranzare in
una trattoria, ma purtroppo era tutto esaurito!
Anche in altri siti in paese, complice la festa del
1° Novembre. Siccome la
fame era tanta, abbiamo "sorvolato" Volta Mantovana
dirigendoci verso Cavriana sperando di trovare
qualche altro posto lungo il percorso e direi che
ci è andata di lusso! Abbiamo
trovato questo Agriturismo Cascina Civa, anche qui
tutto esaurito... ma per nostra fortuna una
disdetta di una prenotazione, ci ha permesso di
accomodarci. Alla fine
il pranzo ce lo siamo meritato, sia per la strada
già fatta ed anche per l'alzataccia delle 5
del mattino per arrivare in zona. Il
Nutrizionista Dr. Alberto, stava iniziando il tris
di Canederli, si, perché pur trovandoci nel
Mantovano, qui servivano specialità
Tirolesi I "ragazzi"
erano ben sorridenti, e ci credo, abbiamo pranzato
veramente bene ed eravamo pronti a riprendere il
nostro percorso
La signora
ha preparato il conto, prezzo contenuto, buona
qualità e ottimo servizio, cosa volere di
più? Noi eravamo gli ultimi arrivati e siamo
stati anche gli ultimi ad andarcene, quando oramai
stavano preparando per la sera! Il sole
iniziava a calare e la foschia aleggiava nell'aria.
Abbiamo sperato solo che non scendesse la nebbia
durante il nostro ritorno a casa, visto che al
mattino me l'avevo "sorbita" per buona parte del
viaggio. Qui eravamo
nei pressi di Campagnolo e Fontana, dopo aver fatto
un tracciato su sterrato poco prima di Campagnolo.
Inutile aggiungere che non vi sono cartelli
indicatori, per cui vale ancora il discorso della
traccia GPS o RoadBook. Anche qui la strada segue
il profilo delle colline con sali e scendi verso
Cavriana
Le ombre si
stanno ormai allungando sulla strada principale che
attraversa Cavriana. Giunti davanti alla chiesa
svolteremo alla prima a sx L'ampio
cortile della Villa Mira, ora sede del Municipio di
Cavriana. Dino è entrato quando il sole
inesorabilmente stava scendendo dietro ai tetti. Ci
sarebbe stato anche un giardino da vedere, ma vista
l'ora tarda... ... abbiamo
deciso di fare un ultimo sforzo e salire al
Castello, sulla ripida salita che sfiora il
25% Salita
riuscita, nonostante il pranzo finito da
poco In tempo
per cogliere gli ultimi raggi di sole Del
castello è rimasto ben poco, pazienza ci
siamo accontentati di vedere le rovine La luna era
da un po' che aveva fatto la sua comparsa nel cielo
preparandosi a fare da staffetta con il
sole Era giunta
l'ora di lasciare anche Cavriana, ancora 6km un po'
di discese e salite e saremmo tornati a Solferino
al punto di partenza
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buone pedalate a tutti, Outside |
pagina creata:10-11-2014 ultimo aggiornamento: 23-08-2015 Percorsi Ciclabili- torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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