Lombardia in bici

Ciclo percorso Val Taleggio
(BG)

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Erano i primi anni 70' quando feci questo giro a bordo di una Guzzi Airone Sport del 51', rifare questo giro in bici dopo quasi 40 anni, mi ha fatto capire che l'ambiente non si è per nulla stravolto, restando ancora una valle piacevole da percorrere e da scoprire.


Guzzi Airone Sport del 51'


Val Taleggio


Dati sviluppati con TrailRunner

Questo Giro della Val Taleggio sviluppa 73,40Km tenendo conto anche della deviazione per l'arrivo in quota al Culmine San Pietro, situato sul confine fra la Bergamasca e il Lecchese. Punto ideale di partenza è Zogno nella Valle Brembana, il dislivello totale e attorno ai 1066m, mentre da Zogno all'arrivo in vetta sono 33,16Km

il solito sito www.salite.ch classifica con difficoltà di 80 la salita da San Giovanni Bianco al Culmine San Pietro e 20 la successiva salita da Lavina alla Forcella di Bura.
Un giro consigliato a chi ha già qualche migliaio di km nelle gambe, abituato a fare dislivelli di 1000 e piu' metri, oltre alla lunghezza del percorso, ma chi va in bici sa perfettamente quali sono i suoi limiti, per cui mettere gradi di difficoltà per mè ha poco senso perchè ogni persona fa caso a sè.

La strada è ampia e tenuta bene e in questa data è stata appena riasfaltata in molti tratti. Solo l'ultimo tratto dopo Avolasio dove la strada si impenna, la carreggiata si dimezza giusto per fare passare in alcuni tratti solo un mezzo alla volta.

Molti tratti sono coperti dagli alberi mentre si attraversano i boschi e anche facendo il percorso in pieno sole un po' di ombra è assicurata.

La viabilità è locale e scarsa e per nulla pericolosa, comunque stante il silenzio in valle il rumore di un mezzo motorizzato è percepibile da lontano per cui si puo' porre attenzione.

E' stata fatta una variante nel tratto stradale dell'orrido, una galleria di 500m che comunque è illuminata.

In salite come sempre un valore importante è l'alimentazione e il bere per non rimanere piantati con crisi di fame o sete, ma questo chi è abituato a fare le salite lo sa perfettamente, ed ogni persona poi ha le sue abitudini e si regola da se.


Dati sviluppati con TrailRunner

Sopra la traccia del percorso, partenza e arrivo a Zogno all'imbocco della Valle Brembana.

Da Zogno a San Giovanni Bianco si percorre la Ciclovia della Valle Brembana

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
73,4km
1066m
asfalto
stradale
6% /18%
✩✩✩✩
✩✩✩
✩✩✩
✩✩✩✩

 

 

 

 

 

 

 

   

 

 

Il profilo della salita tratto da www.salite.ch

Fino a Vedeseta la strada sale dolcemente poi aumenta la pendenza per raggiungere il culmine dopo Bordesigli, e poi spianare verso gli ultimi km alla vetta.

Ecco il contesto geografico in cui è posto il Giro della Val Taleggio, a sx il Lago di Como , a Nord la Valtellina. Mappa tratta da Google Earth

 

Come ho descritto all'inizio il percorso inizia a Zogno, per comodità essendo il tratto ciclabile da Zogno a San Giovanni Bianco coincidente con questo percorso , vi rimando alla lettura del percorso Ciclovia della Valle Brembana, sino alla foto sul ponte di San Giovanni Bianco dove troverete il Link per ritornare in questo punto e proseguire il percorso.

Qui a fianco la chiesetta di Zogno dove troverete il cartello che vi indicherà il percorso verso la ciclabile e il vicino parcheggio.

Dopo essere giunti a San Giovanni Bianco, aver attraversato il ponte sul torrente Enna e aver superato la breve galleria, sulla Vs dx troverete questo cartello che vi indica la direzione da prendere per iniziare il viaggio nella Val Taleggio.

Accanto al segnale parte questo acciotolato che attraversando un gruppo di case vi porterà sulla strada per la Val Taleggio.

Per facilitare il transito pedonale e ciclabile a sx è stato posto un comodo lastricato.

Il viottolo prosegue ancora per poche decine di metri sino al bivio.

Qui il viottolo termina, e a questo punto non si può sbagliare, sotto il cartello del senso vietato c'è l'indicazione per svoltare a dx, da qui inizia la salita per la Val Taleggio.

Dal parcheggio di Zogno sino a questo bivio avrete percorso 11Km.

Poco dopo troverete il cartello che vi da le indicazioni delle distanze successive, manca la distanza per arrivare in cima al Culmine San Pietro, ve la indico io sono 22,16 km

In questo tratto iniziale la strada sale dolcemente, incassata nella valle con a fianco il torrente Enna. Sulla strada un ciclista, che qui sono di casa, la valle infatti è molto frequentata sia dai ciclisti che da motociclisti anche Svizzeri e Tedeschi oltre agli Italiani naturalmente.

Penso che il vantaggio del risalire lento una valle è quello di poter avere più occasioni rispetto ad altri che la percorrono velocemente con altri mezzi, nel poter aprezzare anche minimi particolari del paesaggio, come lo specchiarsi del cielo nel torrente...

...oltre al fatto che con una bicicletta ci si può fermare quasi in ogni luogo senza intralciare il traffico, a proposito questo giro l'ho fatto con questa bici, una City Bike dotata di cambio a 21 velocità e rapporto posteriore Megarange.

La valle incomincia a cambiare aspetto e si fa sentire l'asprezza del paesaggio, se si da uno sguardo a sx pinnacoli di rocce si stagliano nel cielo, mentre il bosco incomincia a dare i primi segni dell'autunno incombente mutando i colori.


Un breve
filmato

Salendo si arriva nel tratto dell'orrido, lungo circa 3km e scavato dal torrente Enna fra le pareti delle montagne Concervo e Sornadello nel corso dei millenni.
Essendo le pareti delle rocce alquanto franose, un tratto di strada di 500m è stato deviato in una nuova Galleria .

Qui nella foto sono uscito dalla galleria e voltandomi indietro ho potuto vedere il tratto della vecchia strada dove ora c'è un container per gli operai che stanno lavorando per mettere in sicurezza le rocce delle pareti.

Qui la strada prosegue oltre la galleria sempre incavata fra le rocce a strapiombo e accanto al torrente Enna.

Poco avanti un affluente si tuffa con una cascata d'acqua nell'Enna.

Su tutto il tratto innumerevoli cascatelle discendono dalle montagne tuffandosi a valle nel torrente.

Visto che l'acqua non manca in questa valle, a bordo strada troverete anche questa simpatica fontana scolpita in un sasso

Un suggestivo passaggio ricavato nella roccia

Le stratificazione delle rocce portate a nudo dal Torrente Enna sono a portata di mano.

Finalmente la luce, l'orrido è finito

La strada prosegue in salita curva dopo curva, come si vede l'asfalto è nuovo.

Le prime case in periferia di Taleggio

Dopo il tratto dell'orrido il paesaggio cambia facendo posto a boschi e prati.

Scollinando si arriva nel Comune di Taleggio, che da il nome alla Valle e al famoso formaggio Taleggioper saperne di più

Questa è la frazione di Sottochiesa

Un particolare di case arroccate in cima alla montagna

Panoramica di Sottochiesa, questo lato della valle è esposto a sud per cui gode di ottima insolazione,

Salendo il panorama si allarga sulla valle , in mezzo alla gola nell'orrido scorre il torrente Enna, al di là le montagne della Valle Brembana da dove si inizia la salita a San Giovanni Bianco.

Come potete vedere qui la natura regna sovrana.

La tavolozza dell'inizio dell'autunno, presto i cambiamenti saranno ancora più accentuati, marcando ancor più le differenze.

Ed ecco in una curva apparire la casa uscita da una fiaba.

Sul lato opposto della valle si possono scorgere le case di Peghera

Case bucoliche nel fondovalle

Dopo 11km dall'inizio della salita a San Giovanni Bianco, si arriva a Olda a 754m slm, fino a qui la pedalata è stata abbastanza facile e la City Bike si è comportata bene, e senza dubbio ha una postura più rilassata , visto che ormai ero abituato a MTB e BDC

La piazza della chiesa con accanto le abitazioni con facciate decorate.

Il santo protettore con lo sguardo rivolto verso la valle

Di fronte alla chiesa un cartello da indicazioni turistiche della zona.

Di fronte alla chiesa altre eleganti case.

Un'altra chiesetta che si staglia nel blù del cielo.

Il bivio, dubbio amletico, se siete giunti sino a qui in buona forma proseguendo diritti andrete al Culmine San Pietro ed è il tratto piu' impegnativo, se vi sentite già stanchi avete due opzioni, girare indietro la bici e scendere oppure proseguire svoltando a sx scendendo verso il fondo valle per poi affrontando la forcella di Bura a 840m scollinare verso Zogno in una lunga discesa per il ritorno e concludere l'anello vero della Val Taleggio.

Sta a voi la scelta!

Una cosa è certa, quà fra i monti la pace e il silenzio non mancano.

Proseguendo la mia corsa, si fa per dire, non manco di dare uno sguardo alle spalle, da lontano la frazione di Olda.

Curva dopo curva il paesaggio cambia in continuazione, e qui di curve c'è nè sono tante!

Dopo qualche curva arrivo a Vedeseta ora mi trovo a 812m slm e qui la strada incomincia a cambiare pendenza. Fino ad ora dalla partenza ho percorso 25km, cambiato due valli, un fiume ed un torrente, passato per un'orrido, sbucato fra i boschi e i pascoli ed ora mi accingo a pedalare verso la vetta, la giornata è splendida, il freddo della mattina è ormai passato e il sole scalda per quello che può, l'aria è comunque fredda e il cambio di stagione si fa sentire.

In fondo Vedeseta, per arrivare in cima al culmine mancano ancora 9km, occorre gestire bene le proprie forze perchè da qui in poi la salita si fa dura.

Uno sguardo al paesaggio ogni tanto non fa male, anzi aiuta a sopportare le fatiche, almeno non si sale fin quassù per nulla!


L'ingresso a Vedeseta


Una fontana

Siamo in montagna e le mucche non mancano, chissà se anche queste producono il latte per il famoso formaggio Taleggio.

Sono frequenti d'ora in avanti i tratti fra i boschi...

..e ovviamente anche le case sono nei boschi, qui sono arrivato ad Avolasio a 1035m slm

Avolasio è l'ultima frazione prima dell'ultimo cambiamento di pendenza verso il Culmine San Pietro.

in questa piazzetta a sx troverete delle panchine, io ne ho approfittato visto l'orario per uno spuntino.

Le panchine e l'unica strada che attraversa Avolasio

ed ecco la spettacolare falesia che si apre in fondo alla valle, sulla sx le cime del Resegone.

Una delle tante baite che si incontrano lungo il percorso.

Ancora la falesia e un casolare a bordo della strada da poco asfaltata.

L'ultima abiatazione, da qui in poi la strada sale nel bosco fino in cima.

Sotto la strada è a due corsie, dal tornante in poi la carreggiate si restringe, la bici da un'idea, questo tratto è il piu' pendente.

Non capisco perchè il cartello della pendenza lo si metta in discesa, in effetti mi sembrava un po' duro da spingere, ero in prima a 6,5km/h .

Un cartello di Benvenuto della Comunità Montana Valsassina- Valvarrone - Val D'Esino e Riviera

La strada dopo aver aggirato la montagana spiana e fra il bosco riesco ad intravedere una cima in lontananza di cui non conosco il nome, sulla cui cima sono riuscito a scorgere una croce ed un rifugio.

Finalmente una casa, ho capito che ero quasi arrivato

Manca proprio poco oramai intravedo un'altra casa e dietro l'angolo potrebbe esserci il Culmine. Qui accanto uno dei numerosi motociclisti che ho incontrato, vengono anche dall'estero a vagare in queste valli.

Arrivato! finalmente dopo 33,16km e 2h 37' con una media di 12,83km/h mi ritrovo al Culmine San Pietro a quota 1300m slm in sella alla mia City Bike

Dall'altra parte della strada c'è anche un recente Bar Ristorante, per cui se arrivate con lo zainetto vuoto e avete fame, non c'è problema.

Alcuni cartelli danno le informazioni su i sentieri che si diramano dal Culmine San Pietro

Dal Culmine parte una strada carrabile sterrata che porta al più piccolo comune d'Italia :Morterone. Sullo sfondo una cima della Grignetta

Vista dal Culmine sul Resegone, ai suoi piedi si trova il piccolo comune di Morterone

Vista dal Culmine verso sud

Vista dal Culmine verso la Valsassina

Terminata la sosta sul Culmine ho rifatto il percorso in discesa e arrivando al bivio di Olda ho svoltato a dx per Lavina - Peghera - Gerosa, la strada prima scende verso il fondo vale e poi inizia una salita con una pendenza accettabile che potevo fare sui 12-15km/h, anche di più in alcuni tratti.

La strada viaggia costantemente con a fianco il bosco, ogni tanto qualche casa e a metà strada l'abitato di Peghera.

La salita non presenta grosse difficoltà e in poco tempo si arriva in cima alla Forcella di Bura a 884m, me ne sono accorto quando sull'asfalo una scritta segnava 50m al GPM.

Scollinata la Forcella di Bura appare la visuale sulla valle sottostante, si possono scorgere anche i tornanti della strada che scende.

Sono 570m di dislivello sino al bivio di Sedrina e 16 km di discesa, finalmente non si pedala più, la fatica termina qui.

A metà strada dopo aver superato Gerosa si incontra l'abitato di Brembilla.
La strada e molto bella e la discesa non presenta difficoltà tecniche di nessun tipo si può scendere tranquillamente a 40-50km/h e gli stacchi ai tornanti sono ben visibili e gestibili per tempo.

Un ponte medievale nei pressi del bivio per Zogno, oramai il giro è finito, ancora un paio di km e vi ritroverete al parcheggio da cui sarete partiti.

Spero che questo giro vi sia piaciuto, in tal caso non vi resta che farlo di persona.


 

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2008
pagina creata: 15-09-2008
ultimo aggiornamento: 11-08-2015
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