Liguria in bici

Da Sanremo a Valloria
il paese dalle porte dipinte
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Alla scoperta dell'entroterra Imperiese della Val Prino sino a Valloria, il Paese delle porte dipinte.


Ingresso a Valloria



Ciclopedonale di Sanremo - Dolcedo - Valloria

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
83km
873m
Asfalto
Ciclab/Stra
3% - 11%
✩✩✩✩
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Un percorso misto in parte sulla Ciclopedonale da Sanremo a San Lorenzo Al Mare e poi verso l'interno risalendo la Val Prino sino al paese di Valloria posto in testa alla valle.

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IL PERCORSO

Da Sanremo il percorso segue la Ciclopedonale sino a San Lorenzo Al Mare. Si devia poi sulla S.S.1 Aurelia sino alla periferia di Imperia dove si svolta a sx in direzione Dolcedo e poi verso Valloria. Al ritorno a San Lorenzo Al Mare abbiamo fatto una variante salendo a Cipressa.

Rifornimenti idrici

Fontanelle si trovano lungo tutto il percorso

Quale bici usare

Una buona bici confortevole, scorrevole, ben frenata e con un buon cambio


Ciclopedonale da Sanremo a San Lorenzo Al Mare  

Partendo da Sanremo si prende la bellissima Ciclopedonale verso levante. Una delle ciclopedonali che in Europa ci invidiano


Pedalare in tranquillità in riva al mare non é cosa da poter fare ovunque, specie sulle nostre coste Italiane invase dal cemento. Qui splendide agavi in fiore, che purtroppo segnano anche la loro morte. Infatti l'unica fioritura si ha fra i 20 e i 30 anni e subito dopo la pianta muore.



A San Lorenzo Al Mare la Ciclopedonale finisce, e questo nuovo pezzo col fondo rosso termina dopo una cinquantina di metri immettendosi sulla S.S.1 che si vede oltre la staccionata.

Da qui percorrendo la S.S.1 si arriverà alla periferia ovest di Imperia, svoltando a sx verso Dolcedo. Al bivio saranno 24km dalla partenza.

In questo punto invece si è a 20km dalla partenza.

Presa la strada per Dolcedo, si passerà sotto il viadotto della Autostrada A1. A sx il deposito cassonetti di Imperia (almeno credo).

Nel riquadro a sx il particolare del giunto fra i piloni di sostegno e le sezioni delle corsie dell'autostrada. Come si vede le varie sezioni (travate) non sono contigue le une alle altre ma sono mantenute ad una discreta distanza, questo per consentire uno spazio di lavoro per imbullonare i manufatti ed applicare i tiranti per consolidare la struttura. Sul manto stradale poi è lasciata una fessura un "gap" dove vengono fissate le traverse in acciaio per la compensazione della dilatazione termica delle travate


La Val Prino o Val D'Oro

Superato il viadotto, in alto sulla cresta della collina di sx appare Poggi

Eravamo immersi nella Val Prino. Anche questa valle ci stava riservando sorprese, verde e piante ovunque. Oltre la ringhiera il letto del torrente Prino. In centro alla foto Torrazza

Torrazza, in alto a sx la Torre Saracena, al suo interno il Museo di Civiltà Contadina


La Val Prino è ampia, vocata alle coltivazioni di ulivi. Non mancano alcune serre.


La pendenza è blanda, si procede quasi in falso piano. In centro Dolcedo, a dx Isolalunga


L'abitato di Isolalunga "spalmato" sulla collina



Dopo 30,66km dalla partenza siamo arrivati a Dolcedo a 81m s.l.m. . Dal bivio di Imperia sono 6,4km.

Dolcedo è un piccolo comune, qui si vedono due vecchie chiese

 


La sede del Municipio. Sul fondo si vede un portone, questo dà su una piazza dove si affaccia la chiesa parrocchiale di cui si vede il campanile.

Come d'uso in Liguria, gli archi di sostegno fra i fabbricati sono molto diffusi

A fianco del comune un passaggio coperto da una serie di archi

Come scritto più sopra, sotto il comune un portone dà l'accesso a questa piazza dove si trova la parrocchiale di Dolcedo. Alquanto strano il porticato dove i due archi centrali terminano con un capitello privo di colonna sottostante.

All'interno della parrocchiale dedicata a San Tommaso Apostolo, colpiscono le tinteggiature in blu a contrasto con le decorazioni dei fregi in oro. Chiesa di origine medievale fu poi ricostruita in stile barocco nel 700'. Il pavimento è il classico ligure con piastre bianche e nere posate in diagonale


La chiesa dispone di tre navate, questa è quella di dx

mentre questa è quella di sx. In totale vi sono 9 altari. In origine la tinteggiatura aveva i colori che si vedono a sx, sopra la piccola nicchia contenente la statua della Madonna.

 

Nella piazzetta antistante alla chiesa, le volte ad arco sono di casa.

 

La città di Dolcedo è divisa in due dal torrente Prino, in fondo si vede il vecchio ponte a schiena d'asino

Dolcedo è sempre stato il centro della Val Prino e fu nominata città già nel 1810 al tempo di Napoleone

Questo è il ponte che attraversa il torrente Prino con la strada che prosegue verso la testa della valle. Dopo il ponte si svolterà a sx.

Anche in questa valle interna della Liguria il verde non manca e dove non ci sono aree coltivate la natura fa crescere in modo spontaneo la vegetazione.

Molini di Prelà, con in cima alla collina la frazione di Praelo.

Giunti a Molini di Prelà, dove si vede la casa dipinta in rosa, si svolterà a sx verso Valloria,che si vede sulla collina a sx.

Al bivio sono 33km dalla partenza da Sanremo e 118m di dislivello superati

Valloria avvicinata dallo zoom

Da Molini di Prelà a Valloria mancano 4,67km e 263m di dislivello da superare con pendenza media del 5,6%; In fondo la chiesa di San Giacinto.

Il centro di Molini di Prelà ed in alto la meta da raggiungere con il cielo leggermente imbronciato

Oramai è un classico qui in Liguria; a poca distanza l'una dall'altra si possono trovare due od anche tre chiese. Qui ve ne sono una di fronte all'altra a qualche decina di metri

ecco l'altra chiesa, San Giovanni del Groppo XV sec., solo un fazzoletto d'erba le dividono.

Chiesa che denota un rimaneggiamento con un a soprelevazione del tetto.

Quasi in fondo alla valle, a sx Valloria a dx Villatalla

Particolare di Villatalla


Pausa nel verde

Si passa per la piccola località di Costiolo

Villatalla in un mare di verde posta in testa alla Val Prino

Molini di Prelà rimane in fondo alla valle, ancora qualche tornante e si arriva a Valloria, lei se la prende con comodo.


VALLORIA

Quasi ci siamo, manca 1km, alle nostre spalle il bivio per Tavole, a 37Km dalla partenza.

 

Arrivati a Valloria, il paese delle porte dipinte, ci accoglie un grande murales con una scena della raccolta delle olive.


La parrocchiale dedicata ai Santi Gervasio e Protasio fa da centro del paese

Questa è la piazza con vicina la chiesa e le case tutt'attorno, un po' su e giù dalla montagna, qui si è a quota 924m s.l.m.

L'arco in pietra sorretto da due colonne è la vecchia fonte con a fianco altre due fontane.


La gregaria dopo 38km finalmente scende dalla sella e si rilassa perlustrando attorno.
Dietro di lei l'ex oratorio Santa Croce

Sulle tracce del vecchio acquedotto, troverete da leggere la sua storia


Una nicchia della fontana con un bassorilievo in bronzo


Sopra le fontane la gradinata che porta sulla parte alta del paese. Lei stava osservando dei pesci rossi nella vasca della fontana.


L'ex oratorio Santa Croce ora dedicato al museo delle "Cose Dimenticate" ovvero gli oggetti che si utilizzavano comunemente negli anni passati ora soppiantati da quelli moderni. E' visitabile su prenotazione chiamando la Sig.ra Virginia allo 0183.282396


Se da una parte si sale, da altre parti si scende nelle parti basse del paese.


Dalla piazza un altro percorso va verso una zona deputata alle feste popolari, dove più avanti si trovano tavoli e panche.

Ma a Valloria eravamo andati per vedere le porte dipinte ed ecco la prima, mi pare ve ne siano un centinaio.

Fra piante ed ulivi appare la facciata della chiesa.

Il paese è piccolo, ben ordinato e curato con le mura tinteggiate in vivaci color pastello ed ora un giretto su per la scalinata...

...dove incontriamo altre porte dipinte. Ognuna di queste opere ha un cartello affisso al suo fianco che ne illustra il tema e l'artista che l'ha realizzata.

Ogni artista ha la sua idea e non vi è un tema comune od uno stile a cui attenersi.

Intanto il campanile mostrava l'orologio con le lancette che si avvicinavano a mezzogiorno




Dall'alto della montagna Molini di Prelà e sopra la località Praelo, mentre in alto a sx dovrebbero essere le frazioni di Vasia e Poggio

Praelo

Santuario Madonna del Piano sopra Tavole

In pratica fra Villatalla e Tavole si trova la testa dell'alta Val Prino

Una panoramica su Valloria, Canneto, Praelo e Molini di Prelà


Scesi dalla parte alta, una breve visita alla parte bassa, con altre porte dipinte

Il bar del paese

Uva a portata di mano quando si pranza fuori

Tutto in ordine e rimesso a nuovo



Anche nei vecchi passaggi vi sono porte dipinte

Una volta ad arco dipinta

Un piccolo paese che sembra per nulla abbandonato come tanti che abbiamo visto nel nostro perlustrare gli interni del ponente Ligure

Oggi è difficile trovare simili borghi dove non si è tentati dall'abbandonare i luoghi, segno che probabilmente vi è un tessuto sociale non fatto di soli anziani, ma anche di gente giovane che ha voglia di fare vivere il paese.

Vedete in fondo un cane ed una bici a terra?

E' stato richiesto un pneumatico di ricambio

E il solerte aiutante canino porta il ricambio a destinazione! A dx. il segno dei tempi, fra un po' di tempo avremo generazioni di "gobbetti" e "cervicalgie prorompenti", sono finiti i tempi delle rincorse sfrenate ai giochi del "ta ga lé" della" bandiera" o a rincorrere una palla, ora le uniche cose che si muovono sono le pupille ed i polpastrelli con le impronte digitali lisciate dai touch screen!




Erano le 12:21 quando avevo scattato questa foto, ci aspettavano 23km di discesa e 6 km di salita sulla mitica Cipressa, teatro della classica corsa primaverile della Milano-Sanremo, dopo di che avremmo potuto mettere le gambe sotto il tavolo al ristorante pizzeria La Torre a Cipressa.



Scendendo ai Molini di Prelà, ho visto le ruote dei mulini che all'andata mi erano sfuggiti



...anche uno scatto a Dolcedo, visto che all'andata la luce non era buona.



Raggiunta la S.S.1, passo sostenuto verso San Lorenzo al Mare e di buona lena sulla salita della Cipressa, appena in tempo prima che chiudesse il ristorante! Ne è valsa la pena!

La salita alla Cipressa era già stata trattata qui







Concluso il buon pranzo veloce discesa dalla Cipressa sino ad immetterci di nuovo sulla ciclopedonale verso Sanremo...



...dove un "palazzo" galleggiante era abbastanza vicino alla costa, che volesse fare pure lui il famoso inchino?



Un giretto al vecchio porto per concludere il nostro giro turistico, non oso pensare quanti litri ora di carburante si possono bere queste "piccole" imbarcazioni



La gregaria Sirenetta scrutava attenta il mare



Quello che era la vecchia Sanremo, con il suo cuore nella "Pigna", oramai è attorniato da una selva di palazzi. Anche qui la cementificazione ha dilagato ovunque.




Dai Sirenetta, scendi dallo scoglio, è ora di andare a farsi una doccia e cenare, domani si replica con un altro report!


Conclusioni

Scoperta un'altra piacevole valle dell'entroterra Ligure con i suoi caratteristici borghi, questa volta arricchiti dalle porte dipinte di Valloria.

 

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2015
pagina creata:10-09-2015
ultimo aggiornamento: 13-09-2015
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