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in bici Da Melzo a Marne fra palazzi e castelli |
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Il
tracciato si snoda fra le Province di Milano e
Bergamo suddivise dal corso del fiume
Adda
Sino
a Canonica d'Adda il 90% del percorso è su
ciclabili il rimanente su strade a normale
traffico. Inzago
e Groppello Qualsiasi
bici può andar bene basta che sia
scorrevole, in fondo fra andata e ritorno sono
sempre più di 46 km
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Partenza da
Melzo, ad una ventina di chilometri ad est di
Milano e posta sull'asse ferroviario Milano -
Venezia, con fermate del Passante Ferroviario
Treviglio - Varese- Novara. Anche Melzo
nel suo piccolo ha tracce del passato, questo
è il Palazzo Trivulzio trasformato in
residenza sulla base di un precedente castello di
cui si conservano alcune parti come la torre qui
visibile ed altre parti poste dietro questa
facciata, come il lato ovest e sud, compreso un
vecchio muro di cinta ad est a chiusura del cortile
del palazzo.
Ora dietro
questa facciata, da anni è presente il
Cinema Teatro Trivulzio Il lato
ovest del palazzo, dove sull'angolo fra la torre e
il palazzo è situato l'ingresso con lo
scalone che sale al salone Lo scalone
interno che conduce al salone principale del
palazzo, dove si tengono manifestazioni artistiche
- culturali e convegni. Si parte, a
Nord-est di Melzo da Via Aldo Moro una recente
ciclabile va a congiungersi con quella in direzione
Pozzuolo Martesana Questo
è il tratto verso Pozzuolo Martesana ed
è pressappoco il punto al confine fra i due
Comuni Fino a
qualche anno fa la ciclabile fra i due Comuni era
tutta in piano, poi l'avvento della costruzione
della TEEM Tangenziale Est Esterna Milanese ha
stravolto questo angolo di territorio e le sue
ultime campagne rimaste. Qui si
è sul cavalcavia della TEEM, se non altro
nelle giornate terse da questa altezza si ha uno
sguardo più ampio sulle Prealpi verso est
sino al Monte
Guglielmo
e sugli Appennini ad esempio sino alla cima del
Monte
Penice Arrivati a
Pozzuolo Martesana c'è da affrontare un
tratto di senso vietato Il tratto
inizia qui a fianco della chiesa di San Francesco
sino dopo il palazzo Comunale. Si tratta di circa
300 m Per non
intralciare il traffico automobilistico si sta sul
marciapiede di sx a fianco della chiesa, dove si
vede una persona in bici Giunti
davanti al Palazzo Comunale, cambio del marciapiede
passando a fianco del Comune. Il tratto a
senso vietato termina qui dopo il giardino del
Comune. Fate
attenzione a quando scenderete dal marciapiede
perché di recente hanno aperto una gelateria
proprio al termine del marciapiede, per cui si
passa davanti all'ingresso del negozio da cui
può sempre uscire qualcuno. Usciti da
Pozzuolo Martesana si prende la direzione per
Inzago e superato il Villaggio Farinotti, ci si
immette nella recente ciclabile con i famigerati
archetti posti in innumerevoli punti. Benché
di recente realizzazione questa ciclopedonale
addotta cartelli segnalatori di inizio e fine del
percorso stesso in contraddizione con le
disposizioni vigenti in materia Del resto
una Richiesta di chiarimenti fatta al Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti ha dato una
risposta che mi pare sia chiara ed esaustiva, tali
da dover togliere la marea di inutili cartelli
posti su questa ciclopedonale! Da parte
mia ho segnalato al Sindaco la questione, ma i
cartelli sono ancora al loro posto, come del resto
gli archetti dissuasori che invece di favorire la
mobilità ciclistica la ostacolano in modo
pericoloso. Superato il
Villaggio Residenziale di Inzago si prosegue verso
Inzago. Anche all'inizio di questo tratto di
ciclopedonale vi erano degli archetti dissuasori
che ora non ci sono più. Raggiunto
Inzago si percorre la ciclopedonale del Naviglio
Martesana Come al
solito per vietare il passaggio ai ciclomotori,
hanno posizionato degli archetti dissuasori
penalizzando i ciclisti che sono costretti a fare
lo slalom & Superato
Inzago si procede verso Cassano d'Adda e come
sempre questo tratto è abbastanza
frequentato, non solo dai ciclisti ma anche da chi
va a piedi per passeggiare o fare
jogging Fra Inzago
e Cassano d'Adda si trovano ancora dei campi
coltivati non ancora ceduti al cemento e mi auguro
che tali rimangano per sempre. Il retaggio
del passato è ancora presente sul territorio
con le vecchie cascine, anche di dimensioni
importanti, requisito indispensabile per poter
ospitare la numerosa mano d'opera che serviva per i
campi prima dell'avvento della
meccanizzazione. Da tempo,
ormai, bastano poche persone con gli efficienti
mezzi agricoli per lavorare i campi. Con il
senno di poi, forse, si sarebbe dovuta fare una
legge che permettesse la costruzione dei capannoni
solo dietro richiesta di un committente e per un
effettivo insediamento industriale e non come
è stato in uso fino ai giorni nostri, dove
la maggior parte vengono costruiti in attesa che a
qualcuno possano interessare! Arrivati a
Cassano d'Adda nei pressi della "Volta", ovvero:
dove il Naviglio Martesana cambia il suo asse
Est-Ovest facendo una curva verso Nord in direzione
di Groppello d'Adda, è possibile fare una
piccola deviazione e addentrarsi in Cassano d'Adda
per vedere altri monumenti storici...
... e se vi
spostaste sul ponte sull'Adda verso Treviglio,
questa sarebbe la vista verso Sud-est Lasciando
Cassano e ritornati alla "Volta", proseguendo sulla
ciclabile si arriva a Groppello d'Adda e si hanno
due possibilità: 1- seguire
il tracciato GPS per cui svolterete a sx sul ponte
a fianco del "Rudun" 2-
proseguire diritti lungo la ciclabile del Naviglio
che conduce a Canonica d'Adda, per la maggior parte
su fondo sterrato Noi abbiamo
scelto la soluzione 1, passando sul vecchio ponte,
ed in fondo svoltando a dx ... ... nella
piazza del paese, proseguendo sempre diritti lungo
la vecchia strada che conduce a Vaprio
d'Adda. Accanto
alla vecchia strada per Vaprio d'Adda, da qualche
anno, hanno realizzato una ciclopedonale. Il
risultato è che il 99% dei ciclisti sono
rimasti sulla strada asfaltata che, pur avendo un
fondo non come un biliardo, è nettamente
migliore della ciclopedonale rifinita in modo
pessimo in pseudo calcestre. Come al
solito....soldi buttati! visto che si farebbe
fatica anche a spingere un passeggino...figuriamoci
una carrozzella con su una persona
adulta! Ma basta
superare il confine di Groppello d'Adda dove
prosegue il tratto verso Vaprio d'Adda per trovare
l'asfalto!. Ho scritto
al Comune di Vaprio d'Adda ben due volte, ma tutto
è rimasto, anzi no! Hanno posizionato dei
nuovi dissuasori! Dissuasori
che peraltro i ciclisti scansano ai lati, vedi le
foto sopra, pur di evitare di farsi male prendendo
dentro i dissuasori! A Vaprio
d'Adda occorre fare un breve tratto di Strada
Statale per raggiungere il Ponte sull'Adda verso
Canonica d'Adda
A questo
bivio avete due soluzioni: 1- svoltare
a sx e seguire la Strada Statale
trafficata 2-
proseguire dritti nel senso vietato accompagnando a
piedi la bici nella stretta via seguendo il
tracciato GPS Seguendo il
tracciato arriverete a questo ponte sul Naviglio
Martesana dove, sull'altra sponda, incontrerete di
nuovo la ciclabile del Naviglio. Si
proseguirà svoltando a sx. In centro
è il Cotonificio Velvis dei Visconti di
Modrone costruito nel 1839 e specializzato nella
produzione del velluto. Si prosegue
verso il Ponte fra Vaprio e Canonica. A sx il
Naviglio Martesana e in basso a dx il fiume Adda.
Il Palazzo che si vede in alto in centro alla foto
è la Villa dei Duchi Melzi d'Eril che
ospitarono Leonardo da Vinci nel periodo in cui
fece da Maestro al giovane figlio Francesco Melzi,
il quale poi seguirà Leonardo nei suoi
ultimi anni sino alla sua morte avvenuta in Francia
nel Castello di Clos- Lucé nel 1519. Cinquecento
anni trascorsi non certo nell'oblio, ma direi
piuttosto al contrario, sempre sulla cresta
dell'onda, un grande genio impossibile da
dimenticare
Quando si
passerà il ponte ci si troverà nel
territorio del Comune di Canonica d'Adda
E guardando
indietro, la Villa Melzi d'Eril e il suo
giardino Non fatevi
intimorire dal cartello di divieto per le bici! E'
solamente riferito allo stretto passaggio pedonale
sotto lo stesso cartello. Come nel
precedente cotonificio dei Duchi di Modrone anche
qui ritroviamo un paio di torri merlate poste
all'ingresso della Villa Pagnoni. In fondo a
questa strada troverete una rotonda e, una volta
superata, portatevi a sx sulla
ciclabile... ... sino in
questo punto dove svolterete a sx prendendo la
strada SP141 in direzione Brembate. Si tratta
della vecchia strada che va a Brembate ma che pur
portando traffico locale è abbastanza
frequentata. Non essendo in alcuni punti
particolarmente ampia, occorre sempre prestare
attenzione a chi proviene alle nostre spalle. Del
resto è la strada più frequentata dai
ciclisti che vogliono andare in direzione
Nord. Arrivati a
Brembate il ciclista sulla dx ci ha indicato la
strada più breve per raggiungere Marne,
indicandoci di passare il vecchio ponte sul Brembo
che si trova a sx dell'altro ciclista con la maglia
rossa. Il vecchio
ponte in pietra di Brembate Una vista a
monte del ponte in pietra Ed una
vista verso valle, ovvero verso sud. Nelle acque
del Brembo, in centro, si vede specchiata la Chiesa
di San Vittore. Superato il
ponte si svolterà a dx in direzione di
Filago, solo che per spiegare il percorso è
meglio attenersi alla traccia GPS. Dopo 23,5
km siamo arrivati a Marne sul breve vialetto che
conduce all'ingresso del Castello Un ricco
aperitivo ci stava attendendo, peccato che non era
per noi, ma per gli ospiti invitati al matrimonio
che si stava celebrando nel Castello, visto che
è una ambita location per cerimonie
private! L'ingresso
al maniero sotto la torre principale Castello
che fu raso al suolo e poi ricostruito. Una volta
si usava così, quando si conquistava si
distruggevano le difese nemiche. Era il tempo delle
lotte fra Guelfi e Ghibellini. In dialetto
si potrebbe aggiungere: Fà e disfà
l'è tut un laurà! L'ingresso
al maniero con la torre che ospitava i lunghi
bracci del ponte elevatoio come tradizione
difensiva per un castello che si rispetti.
Infatti ora
al posto del ponte levatoio c'è un solido
ponte in cemento che passa sopra un profondo
fossato sul Torrente Dordo, che superato il
castello si getta nel fiume Brembo L'ala del
Castello posta a dx dell'ingresso termina con
un'altra torre... ... torre
che presenta le aperture superiori murate e solo
con piccoli fori di areazione. Immagino per non
permettere agli uccelli di nidificare e imbrattare
con il guano l'interno della torre. Una trifora
probabilmente posta per dar luce ad un
salone Una
finestra con la caratteristica forma in voga nel
medioevo L'ingresso
con tanto di stemmi araldici e la campanella per
avvisare che qualcuno sta "bussando" al
portone I
preparativi fervevano per la cerimonia privata e
noi abbiamo abbandonato la scena Pazienza,
volevamo riempire le borracce con un fresco
aperitivo semmai analcolico, altrimenti poi chi
avrebbe fatto ritorno? Ed invece ci è andata
buca, certo che gli sposi ci avrebbero potuto
avvertire che ci saremmo portati gli abiti
eleganti!
Come avete
visto, nello spazio di poco più di una
ventina di chilometri, potrete dare un'occhiata a
cinque vecchie dimore. Potrete così
fantasticare nei tempi oramai lontani da noi, ma
ancora vicini con queste costruzioni che sono
arrivate sino ai giorni nostri, dopo innumerevoli
vicissitudini che la storia ci ha presentato in
questi ultimi cinquecento anni. |
buone
pedalate a tutti, Outside |
pagina creata:19-10-2017 ultimo aggiornamento: 21-10-2017 Percorsi Ciclabili- torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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