Lombardia
in bici
Da Melzo a Marne
fra palazzi e castelli

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Fra le Province di Milano e Bergamo un percorso che tocca tre Comuni con la presenza di castelli, ville e palazzi storici


Marne (BG) Il Castello di Marne

 
Canonica d'Adda - Brembate - Il Castello di Marne
 

 

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
23,5 km
59 m
Asfalto
Cicla-Strad
0,2% - 5%
✩✩
✩✩
✩✩
✩✩✩

  

 

 

 

 

Il tracciato si snoda fra le Province di Milano e Bergamo suddivise dal corso del fiume Adda

 

 
IL PERCORSO

Sino a Canonica d'Adda il 90% del percorso è su ciclabili il rimanente su strade a normale traffico.
Nota: per le innumerevoli svolte è meglio affidarsi alla traccia GPS

Rifornimenti idrici

Inzago e Groppello

Quale bici usare

Qualsiasi bici può andar bene basta che sia scorrevole, in fondo fra andata e ritorno sono sempre più di 46 km


Un percorso fra Palazzi storici e Castelli


Partenza da Melzo, ad una ventina di chilometri ad est di Milano e posta sull'asse ferroviario Milano - Venezia, con fermate del Passante Ferroviario Treviglio - Varese- Novara.

Anche Melzo nel suo piccolo ha tracce del passato, questo è il Palazzo Trivulzio trasformato in residenza sulla base di un precedente castello di cui si conservano alcune parti come la torre qui visibile ed altre parti poste dietro questa facciata, come il lato ovest e sud, compreso un vecchio muro di cinta ad est a chiusura del cortile del palazzo.

Ora dietro questa facciata, da anni è presente il Cinema Teatro Trivulzio

Il lato ovest del palazzo, dove sull'angolo fra la torre e il palazzo è situato l'ingresso con lo scalone che sale al salone

Lo scalone interno che conduce al salone principale del palazzo, dove si tengono manifestazioni artistiche - culturali e convegni.


Si parte, a Nord-est di Melzo da Via Aldo Moro una recente ciclabile va a congiungersi con quella in direzione Pozzuolo Martesana


 

Questo è il tratto verso Pozzuolo Martesana ed è pressappoco il punto al confine fra i due Comuni


 

Fino a qualche anno fa la ciclabile fra i due Comuni era tutta in piano, poi l'avvento della costruzione della TEEM Tangenziale Est Esterna Milanese ha stravolto questo angolo di territorio e le sue ultime campagne rimaste.

Qui si è sul cavalcavia della TEEM, se non altro nelle giornate terse da questa altezza si ha uno sguardo più ampio sulle Prealpi verso est sino al Monte Guglielmo e sugli Appennini ad esempio sino alla cima del Monte Penice


Arrivati a Pozzuolo Martesana c'è da affrontare un tratto di senso vietato

Il tratto inizia qui a fianco della chiesa di San Francesco sino dopo il palazzo Comunale. Si tratta di circa 300 m


Per non intralciare il traffico automobilistico si sta sul marciapiede di sx a fianco della chiesa, dove si vede una persona in bici


Giunti davanti al Palazzo Comunale, cambio del marciapiede passando a fianco del Comune.


Il tratto a senso vietato termina qui dopo il giardino del Comune.

Fate attenzione a quando scenderete dal marciapiede perché di recente hanno aperto una gelateria proprio al termine del marciapiede, per cui si passa davanti all'ingresso del negozio da cui può sempre uscire qualcuno.


Usciti da Pozzuolo Martesana si prende la direzione per Inzago e superato il Villaggio Farinotti, ci si immette nella recente ciclabile con i famigerati archetti posti in innumerevoli punti.


Benché di recente realizzazione questa ciclopedonale addotta cartelli segnalatori di inizio e fine del percorso stesso in contraddizione con le disposizioni vigenti in materia



Del resto una Richiesta di chiarimenti fatta al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha dato una risposta che mi pare sia chiara ed esaustiva, tali da dover togliere la marea di inutili cartelli posti su questa ciclopedonale!

Da parte mia ho segnalato al Sindaco la questione, ma i cartelli sono ancora al loro posto, come del resto gli archetti dissuasori che invece di favorire la mobilità ciclistica la ostacolano in modo pericoloso.




Superato il Villaggio Residenziale di Inzago si prosegue verso Inzago. Anche all'inizio di questo tratto di ciclopedonale vi erano degli archetti dissuasori che ora non ci sono più.

Raggiunto Inzago si percorre la ciclopedonale del Naviglio Martesana


Come al solito per vietare il passaggio ai ciclomotori, hanno posizionato degli archetti dissuasori penalizzando i ciclisti che sono costretti a fare lo slalom

&

Superato Inzago si procede verso Cassano d'Adda e come sempre questo tratto è abbastanza frequentato, non solo dai ciclisti ma anche da chi va a piedi per passeggiare o fare jogging

Fra Inzago e Cassano d'Adda si trovano ancora dei campi coltivati non ancora ceduti al cemento e mi auguro che tali rimangano per sempre.


Il retaggio del passato è ancora presente sul territorio con le vecchie cascine, anche di dimensioni importanti, requisito indispensabile per poter ospitare la numerosa mano d'opera che serviva per i campi prima dell'avvento della meccanizzazione.

Da tempo, ormai, bastano poche persone con gli efficienti mezzi agricoli per lavorare i campi.
Inoltre, in queste zone fortemente antropizzate, molte campagne sono state perse in favore del cemento tra cui innumerevoli capannoni di cui la maggior parte sono rimasti vuoti, con un conseguente inutile consumo di suolo prima dedicato all'agricoltura.

Con il senno di poi, forse, si sarebbe dovuta fare una legge che permettesse la costruzione dei capannoni solo dietro richiesta di un committente e per un effettivo insediamento industriale e non come è stato in uso fino ai giorni nostri, dove la maggior parte vengono costruiti in attesa che a qualcuno possano interessare!


Arrivati a Cassano d'Adda nei pressi della "Volta", ovvero: dove il Naviglio Martesana cambia il suo asse Est-Ovest facendo una curva verso Nord in direzione di Groppello d'Adda, è possibile fare una piccola deviazione e addentrarsi in Cassano d'Adda per vedere altri monumenti storici...

... come la Villa Borromeo ....

.... o il Castello Borromeo ...

 
... qui nella vista da Nord - est

... e se vi spostaste sul ponte sull'Adda verso Treviglio, questa sarebbe la vista verso Sud-est

 

Lasciando Cassano e ritornati alla "Volta", proseguendo sulla ciclabile si arriva a Groppello d'Adda e si hanno due possibilità:

1- seguire il tracciato GPS per cui svolterete a sx sul ponte a fianco del "Rudun"

2- proseguire diritti lungo la ciclabile del Naviglio che conduce a Canonica d'Adda, per la maggior parte su fondo sterrato


Noi abbiamo scelto la soluzione 1, passando sul vecchio ponte, ed in fondo svoltando a dx ...


... nella piazza del paese, proseguendo sempre diritti lungo la vecchia strada che conduce a Vaprio d'Adda.

 


Accanto alla vecchia strada per Vaprio d'Adda, da qualche anno, hanno realizzato una ciclopedonale. Il risultato è che il 99% dei ciclisti sono rimasti sulla strada asfaltata che, pur avendo un fondo non come un biliardo, è nettamente migliore della ciclopedonale rifinita in modo pessimo in pseudo calcestre.

Come al solito....soldi buttati! visto che si farebbe fatica anche a spingere un passeggino...figuriamoci una carrozzella con su una persona adulta!




Ma basta superare il confine di Groppello d'Adda dove prosegue il tratto verso Vaprio d'Adda per trovare l'asfalto!.

Anche qui ci si trova davanti ad esecuzioni contrarie a quanto prevedono le normative vigenti in materia, vedi "Chiarimenti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti" postato all'inizio di questo report.

Ho scritto al Comune di Vaprio d'Adda ben due volte, ma tutto è rimasto, anzi no! Hanno posizionato dei nuovi dissuasori!

Dissuasori che peraltro i ciclisti scansano ai lati, vedi le foto sopra, pur di evitare di farsi male prendendo dentro i dissuasori!


A Vaprio d'Adda occorre fare un breve tratto di Strada Statale per raggiungere il Ponte sull'Adda verso Canonica d'Adda

A questo bivio avete due soluzioni:

1- svoltare a sx e seguire la Strada Statale trafficata

2- proseguire dritti nel senso vietato accompagnando a piedi la bici nella stretta via seguendo il tracciato GPS


Seguendo il tracciato arriverete a questo ponte sul Naviglio Martesana dove, sull'altra sponda, incontrerete di nuovo la ciclabile del Naviglio. Si proseguirà svoltando a sx.

In centro è il Cotonificio Velvis dei Visconti di Modrone costruito nel 1839 e specializzato nella produzione del velluto.

La torre merlata che si vede, un tempo al suo interno celava un albero per la trasmissione del moto ai macchinari situati nei vari piani dello stabilimento.



Si prosegue verso il Ponte fra Vaprio e Canonica. A sx il Naviglio Martesana e in basso a dx il fiume Adda. Il Palazzo che si vede in alto in centro alla foto è la Villa dei Duchi Melzi d'Eril che ospitarono Leonardo da Vinci nel periodo in cui fece da Maestro al giovane figlio Francesco Melzi, il quale poi seguirà Leonardo nei suoi ultimi anni sino alla sua morte avvenuta in Francia nel Castello di Clos- Lucé nel 1519.

Non sembra, ma fra due anni, il 2 Maggio, sarà il Cinquecentenario dalla morte del grande Leonardo da Vinci.

Cinquecento anni trascorsi non certo nell'oblio, ma direi piuttosto al contrario, sempre sulla cresta dell'onda, un grande genio impossibile da dimenticare

Quando si passerà il ponte ci si troverà nel territorio del Comune di Canonica d'Adda

 

E guardando indietro, la Villa Melzi d'Eril e il suo giardino


Non fatevi intimorire dal cartello di divieto per le bici! E' solamente riferito allo stretto passaggio pedonale sotto lo stesso cartello.



Come nel precedente cotonificio dei Duchi di Modrone anche qui ritroviamo un paio di torri merlate poste all'ingresso della Villa Pagnoni.

In fondo a questa strada troverete una rotonda e, una volta superata, portatevi a sx sulla ciclabile...


... sino in questo punto dove svolterete a sx prendendo la strada SP141 in direzione Brembate.


Si tratta della vecchia strada che va a Brembate ma che pur portando traffico locale è abbastanza frequentata. Non essendo in alcuni punti particolarmente ampia, occorre sempre prestare attenzione a chi proviene alle nostre spalle. Del resto è la strada più frequentata dai ciclisti che vogliono andare in direzione Nord.


Arrivati a Brembate il ciclista sulla dx ci ha indicato la strada più breve per raggiungere Marne, indicandoci di passare il vecchio ponte sul Brembo che si trova a sx dell'altro ciclista con la maglia rossa.


Il vecchio ponte in pietra di Brembate

 

Una vista a monte del ponte in pietra




Ed una vista verso valle, ovvero verso sud. Nelle acque del Brembo, in centro, si vede specchiata la Chiesa di San Vittore.

Superato il ponte si svolterà a dx in direzione di Filago, solo che per spiegare il percorso è meglio attenersi alla traccia GPS.

Da qui mancano solo 2,6 km per arrivare al Castello di Marne.


Dopo 23,5 km siamo arrivati a Marne sul breve vialetto che conduce all'ingresso del Castello

Un ricco aperitivo ci stava attendendo, peccato che non era per noi, ma per gli ospiti invitati al matrimonio che si stava celebrando nel Castello, visto che è una ambita location per cerimonie private!


L'ingresso al maniero sotto la torre principale


Castello che fu raso al suolo e poi ricostruito. Una volta si usava così, quando si conquistava si distruggevano le difese nemiche. Era il tempo delle lotte fra Guelfi e Ghibellini.

In dialetto si potrebbe aggiungere: Fà e disfà l'è tut un laurà!

L'ingresso al maniero con la torre che ospitava i lunghi bracci del ponte elevatoio come tradizione difensiva per un castello che si rispetti.

Infatti ora al posto del ponte levatoio c'è un solido ponte in cemento che passa sopra un profondo fossato sul Torrente Dordo, che superato il castello si getta nel fiume Brembo

L'ala del Castello posta a dx dell'ingresso termina con un'altra torre...

... torre che presenta le aperture superiori murate e solo con piccoli fori di areazione. Immagino per non permettere agli uccelli di nidificare e imbrattare con il guano l'interno della torre.

Una trifora probabilmente posta per dar luce ad un salone

Una finestra con la caratteristica forma in voga nel medioevo

L'ingresso con tanto di stemmi araldici e la campanella per avvisare che qualcuno sta "bussando" al portone

I preparativi fervevano per la cerimonia privata e noi abbiamo abbandonato la scena

Pazienza, volevamo riempire le borracce con un fresco aperitivo semmai analcolico, altrimenti poi chi avrebbe fatto ritorno? Ed invece ci è andata buca, certo che gli sposi ci avrebbero potuto avvertire che ci saremmo portati gli abiti eleganti!



CONCLUSIONI

Come avete visto, nello spazio di poco più di una ventina di chilometri, potrete dare un'occhiata a cinque vecchie dimore. Potrete così fantasticare nei tempi oramai lontani da noi, ma ancora vicini con queste costruzioni che sono arrivate sino ai giorni nostri, dopo innumerevoli vicissitudini che la storia ci ha presentato in questi ultimi cinquecento anni.



 

 

 

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2017
pagina creata:19-10-2017
ultimo aggiornamento: 21-10-2017
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