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Salita da Mendatica al Colle del Garezzo (IM) |
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Dall'Alta
Valle di Arroscia si sale sul crinale che la separa
dall'Alta Valle Argentina Sono 13,2
km di salita di cui 6,64 km su asfalto sino a San
Bernardo di Mendatica
Da
Mendatica si prende la strada per San Bernardo di
Mendatica. Giunti nella piazza si prende la strada
in salita a sx. Via Redentore SP2 che in breve si
tramuta in strada sterrata sino a raggiungere la
galleria Colle del Garezzo. A
Mendatica Senz'altro
una front o una biammortizzata xc o Allmountain
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Mentre in
pianura si soffrivano temperature elevate,
raggiunta Mendatica nell'Alta Valle Arroscia a 775
m s.l.m. un bel fresco si faceva
avvertire Avevo
scelto Mendatica come campo base per raggiungere la
vetta del Monte Saccarello. Ne abbiamo
approfittato per breve giro a piedi fra le viuzze
dell'antico borgo che si trova nel Parco Regionale
delle Alpi Liguri. Raggiungere
Mendatica da Albenga non è che sia facile,
la strada è stretta e tortuosa, tanto che ci
si può chiedere il perchè abbiano
costruito un borgo così "fuori mano"
. Ma la
risposta è semplice, se avrete la
possibilità di visitare l'entroterra Ligure
vi accorgerete che è disseminato da piccoli
borghi, frazioni, località, talvolta
arroccati e non certo facilmente
raggiungibili. Il tutto
pare sia stato dovuto alle incursioni provenienti
dal mare da parte dei Saraceni e di altri popoli
che invasero l'Italia, costringendo gli abitanti
della costa a trasferirsi in località
più protette all'interno delle vallate
Liguri. Un gatto ci
stava osservando dalla tettoia di questa vecchia
casa. Proseguendo
sotto l'arco ci siamo accorti che parte del paese
è stato soggetto da recenti movimenti
franosi lasciando segni visibili sui muri delle
case con evidenti crepe. Erano
visibili anche lavori di contenimento a fianco
della carrabile che saliva. Il borgo
è abbastanza esteso ma ciò non
corrisponde alla presenza di numerosi abitanti che
sono poco meno di 200. Del resto
trovare un lavoro in zona è abbastanza
difficile e farsi tutti i giorni la stretta e
tortuosa strada per raggiungere la costa non
è certo cosa di poco conto, oltre al fatto
che in paese abbiamo visto un solo esercizio
commerciale aperto. Tutto
questo fa si che questi borghi "disagiati" vengano
abbandonati dai giovani, una cosa del resto comune
a tutto il territorio Italiano con simili
caratteristiche. Tutto il
centro storico è collegato da passaggi,
scalinate che si addentrano nei suggestivi meandri
del borgo. Una cosa
è certa, qui la tranquillità e il
silenzio sono di casa perchè le auto non
possono transitare di certo fra vicoli e scalinate
e restano confinate nei parcheggi agli ingressi del
borgo. Sono tutti
aspetti che chi è abituato a vivere in
città non tiene mai conto, ma che in queste
realtà sono cose quotidiane e di certo se ti
dimentichi di acquistare una cosa non puoi correre
sotto casa ad acquistarla all'ultimo momento! Qui
la lista delle cose necessarie va ben pensata nei
minimi particolari. Di buon
mattino ci siamo apprestati a salire verso San
Bernardo, avvolti da una nebbia uggiosa. Si passa
accanto alla chiesa di San Rocco. La salita a
San Bernardo di Mendatica si è svolta fra
foschia ed elevata umidità cosa che mi ha
fatto interrompere di fare le
fotografie. La strada,
a differenza di quella che sale da valle sino a
Mendatica, qui è molto più
ampia. Fuori dal
paese sale in mezzo ai boschi ed è molto
bella.
Arrivati a
San Bernardo di Mendatica secondo il mio intento
avremmo dovuto proseguire verso Monesi di Mendatica
e da lì intraprendere la salita su carrabile
verso il Monte Saccarello, solo che le cose hanno
preso una piega differente. A fianco a
noi c'era un gruppo di motociclisti e parlando del
più e del meno ci avevano chiesto dove
fossimo diretti. Abbiamo
quindi scoperto che non avremmo potuto proseguire,
perché Monesi di Mendatica era stata
evacuata a causa di una frana avvenuta nel 2016 e
il transito per il Monte Saccarello
interdetto.
Dopo
nemmeno 1 km ci siamo imbattuti in una frana di cui
eravamo stati avvisati della sua presenza e di una
ripida variante sterrata di 250 m. Qui eravamo
usciti dalla variante del bosco. A dx si vede la
strada della viabilità normale che è
stata interrotta. Dopo la
frana la strada che un tempo era stata fatta per
scopi militari costeggiava la montagna fra i boschi
che a tratti fornivano dell'ombra. Intanto
salendo un bel cielo azzurro ed il sole splendente
ci hanno permesso di togliere gli
smanicati. Che fosse
un territorio franoso era evidente anche dal
distacco dei massi presenti sulla strada
Un varco
fra la vegetazione verso valle e ci è
apparsa una bella panoramica
La foschia
e le nubi che ci avevano avvolto durante la salita
a San Bernardo di Mendatica ora erano sotto di noi
in un bel mare bianco!
Panoramica
che forse ci avrebbe permesso di vedere anche
qualche spicchio di mare
In fondo si
scorge un cartello stradale segno che comunque
è classificata come strada provinciale anche
se sterrata. Sulle mie mappe è battezzata
SP2
Questo
tratto dopo la curva "belvedere" mostra una bella e
ricca vegetazione ai lati della strada I
motociclisti che ci avevano suggerito questo
percorso stavano intanto raggiungendoci e il loro
rombo si è sentito nettamente nel silenzio
della valle.
Al 4°
km dal bivio di San Bernardo di Mendatica dove
abbiamo iniziato questa strada, scorgiamo una baita
sulla montagna. Pensavo che
la strada gli passasse accanto; invece, la si vede
anche in questa foto, passa più
sotto. Da queste
parti le frane sono di casa. In certi punti si
possono vedere i cedimenti del terreno che poi si
ripercuote sulla strada e sui muretti di
contenimento che possono fare ben poco. Non resta
altro che schivare gli ostacoli
Come si
può vedere dalle varie foto, il fondo
può essere variabile, da tratti accettabili
a tratti molto più sconnessi con molti sassi
e pietre mobili che per le bici sono quelle
più fastidiose, con il rischio che
l'anteriore possa deviare
improvvisamente. Una
ennesima curva e ci viene offerto un altro
spettacolo Ci troviamo
nei pressi della Malga ed immagino che abbiano
scelto di costruirla qui anche per il luogo
fantastico. Chissà se lo apprezzano anche le
mucche, capre e pecore! Era
d'obbligo una sosta contemplativa!
Sullo
sfondo fra il mare di nuvole emerge una montagna
che si erge come un'isola in mezzo al
mare
Si
prosegue, con le mucche al pascolo sul crinale
della montagna Una coppia
su una moto da enduro ci ha incrociato a quota 1680
m Inutile
dire che nonostante la scabrosità del fondo
stradale, questo cambio programma ci ha mostrato
tutto il suo fascino non da poco!
Un paletto
sconsolato e solo sulla strada Dietro di
noi abbiamo intravisto una statua su una cima. Si
tratta della statua della Madonna a grandezza
naturale. E' stata posta nel 1955 sulla cima del
Monte Fronté 2152 m . E' la seconda vetta
più alta della Liguria dopo quella del Monte
Saccarello che doveva essere la nostra meta
iniziale di questo giro, che poi come accennato
prima abbiamo dovuto interrompere causa frana a
Monesi. Avvicinandoci
alla nostra meta, ulteriori scenari contemplativi
si aprono di fronte a noi Indubbiamente
eravamo soddisfatti da ciò che si poteva
vedere da quassù, nonostante la presenza di
nuvole basse e pensando a cosa si sarebbe potuto
vedere in una giornata completamente
tersa! Eravamo in
vista della Galleria Colle del Garezzo che si
intravede a dx, mentre a sx in basso si trovano
alcune malghe attorniate da pascoli. Sentivamo
dei rombi provenire dal Colle di Garezzo e infatti
poco dopo ecco la prima presenza A quanto
pare c'era una "processione" di moto! E non era
finita! più avanti una colonna di
fuoristrada si stava avvicinando! Sembrava
una di quelle spedizioni con tanto di tende sopra i
tetti che si vedono nei documentari fatti
all'estero e che non pensi di ritrovare qui in
Italia. Ma il
motivo c'è, queste strade militari che
corrono principalmente fra il confine Italiano e
quello Francese sono molto frequentate sia dalle
moto enduro che dai fuoristrada ed esiste pure una
regolamentazione al loro transito per determinati
giorni ed orari. A quanto
pare la sfilata di mezzi di locomozione da queste
parti non era ancora finita, ora c'erano anche gli
"Apache" mancava solo di vedere
Geronimo! Di certo
quassù si viene con una guida e in tour
organizzati. Mentre lo
"squadrone" a cavallo passava sopra le nostre
teste, eravamo arrivati alla nostra meta a quota
1772 m s.l.m. Nota: la
strada che si vede a sx sarà poi la strada
presa per il rientro. Sentendo
gente del posto sembra che di notte la galleria
serva da ricovero per i cavalli e del resto c'erano
segni tangibili dati dagli escrementi, quindi
occhio ad evitarli! La galleria
mette in comunicazione fra loro l'Alta Valle
Arroscia con l'Alta Valle Argentina Naturalmente
la strada prosegue ed è possibile arrivare
sino al Colle
Melosa
oggetto di un report fatto l'anno prima. Qui stavo
indicando il borgo di Triora
Questa
è Triora vista dal Colle del
Garezzo. Sempre da
Triora con la carrabile SP89 si può arrivare
al Passo della Guardia per poi salire al Colle del
Garezzo Questo
fuori programma ci aveva colti impreparati sul da
farsi una volta raggiunta questa meta. Eravamo
quasi tentati di scendere un po' lungo questa
strada, ma poi ci sarebbe aspettata di nuovo una
salita e l'incognita da dove scendere per fare
rientro a Mendatica.
Qui gli
stavo indicando il Monte Ceppo, oggetto di un altro
report
E mentre
stavamo riflettendo sul da farsi ... ... una
decisione l'avevamo presa, saremmo ritornati
dall'altra parte della galleria prendendo una
strada differente per affrontare la discesa a
Mendatica
E' stato un
cambio programma che ci ha visto arrivare in cima
ad un punto panoramico ma ovviamente non quello che
ci eravamo prefissati e che oltretutto stavo
inseguendo da un paio d'anni! Nonostante questo,
senza dubbio è stata una bella meta da
raggiungere e le foto lo dimostrano ampiamente.
buone pedalate a
tutti, Outside
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pagina creata:7-09-2018 ultimo aggiornamento: 14-09-2018 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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