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da Sanremo al Rifugio Franco Allavena |
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Un lungo
percorso che partendo dal mare a Sanremo sale
attraverso la Val Nervia nell'entroterra Ligure per
scollinare al Colle Langan e poi deviare in
direzione Colle Melosa sulla SP76 per raggiungere
il Rifugio Franco Allavena. Fino al
quindicesimo km ci sono un po' di saliscendi e
falsi piani per poi gradatamente iniziare il tratto
in salita fino alla fine del percorso intervallati
da qualche pausa di respiro
Da
Sanremo si raggiunge in ciclabile Ospedaletti
attraverso la galleria dell'ex ferrovia. Si
continua poi sulla strada statale Aurelia sino a
Bordighera dove si devia verso Vallecrosia e
Camporosso in Valle Nervia, passando poi di seguito
per Dolceacqua, Isolabona, Pigna, Colle Langan e
arrivare al Rifugio Franco Allavena sul Colle
Melosa dopo 50 km dalla partenza. Dolceacqua
e poco prima del Colle Langan Se ci si
limita al Rifugio va bene qualsiasi bici anche da
corsa, purché dotate di cambio e buoni
freni, se si vuole proseguire un pezzo oltre il
colle Melosa sono consigliate una MTB front o
Full. |
Da Sanremo verso la Via del Sale
Noi a
Sanremo avevamo il campo base vicino alle ciclabile
per cui ci siamo inseriti all'altezza della
galleria che porta ad Ospedaletti Galleria
inaugurata qualche anno fa e che è stata
oggetto anche di un
report La galleria
è illuminata e caratterizzata da pannelli
posizionati sulla volta che narrano la storia della
corsa della Milano-Sanremo
Come
recitava una nota canzone: Siamo fuori dal
tunnel... Sull'asfalto
si possono vedere le corsie riservate ai ciclisti e
ai pedoni con i noti pittogrammi, tutto in tinta
rosa La ex
stazione di Ospedaletti ora riconvertita con vari
servizi tra cui un noleggio di bici e le
carrozzelle a quattro ruote con tanto di tendalino
parasole. Ospedaletti
e il suo bel lungomare ciclopedonalizzato. Al suo
termine una salita porta sulla S.S. Aurelia dove si
svolterà a sx in direzione
Bordighera. Giunti a
Bordighera abbiamo deviato in Via Pasteur, per poi
alla successiva rotonda deviare a sx in via Cesare
Augusto in direzione Vallecrosia e in successione
verso Camporosso. In via
Cesare Augusto un cartello segnala che si esce dal
territorio del Comune di Bordighera, mentre sotto
un cartello in blu fa apparire in parte coperta dai
fiori la scritta Dolceacqua, la direzione in cui
dovevamo andare Superato
Camporosso si entra nella Valle Nervia. A quanto
pare c'era già chi stava scendendo verso il
mare. Certo non so se fossero già saliti di
primo mattino verso qualche luogo interno della
valle, oppure semplicemente se stessero andando al
mare!
Le piccole
chiese nelle valli Liguri non mancano mai e forse
anche in numero maggiore che in altre regioni
d'Italia
Dopo 19 km
dalla partenza si arriva a Dolceacqua e per
assonanza nella foto stavo indicando la fontanella
per il rifornimento. La giornata era molto calda ed
occorreva approfittarne.
Basta
attraversare la strada per il rifornimento per
avere anche questa visione sul centro storico al di
là del ponte.
Ultimi
sguardi e qualche foto prima di ripartire e con il
letto del fiume Nervia solo con qualche rigagnolo
d'acqua.
A
Dolceacqua qualcuno ha pensato bene di parcheggiare
la bici al fresco e al sicuro!
Proseguendo,
ad 1 km da Dolceacqua a sx il bivio per
Roccanervina
Ne stavo
discutendo con lei quando è sopraggiunto un
ciclista del posto che sentendo ciò che
stavo dicendo ha spiegato che quella non era la
strada che io pensavo fosse per raggiungere il
Passo Gouta
Visto che
dovevamo fare parte del percorso assieme, ne avevo
approfittato per farmi dire alcune cose sui
percorsi che non avevamo ancora fatto.
Giunti ad
Isolabona a dx si saliva ad Apricale,
Baiardo
e Perinaldo
già visitati in precedenti report Alle loro
spalle a sx il centro storico di Isolabona
Arrivati
poco prima di Pigna ecco il cartello stradale per
il Passo Gouta di cui avevamo discusso in
precedenza Gli
inseguitori in piena azione su un ponte del
torrente Nervia Eccoci in
fine arrivati al bivio dove a sx parte la strada
per il Passo
Gouta.
Me lo sono segnato per una prossima volta che
dovessimo capitare da queste parti.
Nonostante
quest'anno sia stata un estate abbastanza calda e
siccitosa, tutto sommato guardandoci attorno qui il
verde era abbastanza rigoglioso e non sembrava
accusare problemi per carenza d'acqua.
... di
fatto il centro storico di Pigna è situato
più in alto e lo si vede in centro alla
foto, qui la strada incomincia a salire aumentando
la pendenza con qualche breve strappo. Sulla dx
è la ripida strada che porta al centro
storico di Pigna
E alla
periferia di Pigna
ecco la desolazione, ho saputo dal ciclista che ci
accompagnava che le terme di Pigna ed il Grand
Hotel sono state chiusi per fallimento e messi
all'asta! Il
passaggio sul ponte Erici fa scorgere in cima alle
colline il borgo di Castelvittorio Infatti
poco dopo si è trovato il bivio per
Castelvittorio, noi invece dovevamo deviare verso
Buggio Dietro di
lei il bivio e a sx la strada in salita per
Castelvittorio Pur
proseguendo verso Buggio subito dopo un altro
bivio; a sx per Buggio e a dx per i Molini di
Triora a 21 Km A questo
bivio i cartelli indicano anche altre destinazioni
prima dei Molini di Triora, ed in ordine sarebbero:
Il Colle Langan, il Parco Alpi Liguri, il Colle
Melosa e il Rifugio F. Allavena Al bivio ci
siamo salutati, ognuno per la sua strada, lui per
Buggio mentre noi verso la prossima meta al Colle
Langan 10,6 Km e 843 m D+ Appena
iniziata la salita ci eravamo fermati per una breve
sosta ed abbiamo sentito il classico ticchettio
delle ruote libere delle bici, una coppia stava
scendendo a tutta, mani ben piantate in basso sul
manubrio, sedere arretrato e leve freni a portata
di dita. Qui si era
a 26 Km dalla partenza con 326 m D+
fatti. Se fino a
qui si era trattato di lievi salite, ora iniziava
la vera salita che innalzandosi nella valle dava
l'opportunità di qualche sguardo
panoramico. In questa
prima parte della salita eravamo fortunati ad avere
il sole dalla montagna per cui un po' d'ombra ogni
tanto c'era, ma al sole si incominciava già
a sentire il caldo sopra alla media di quel periodo
anomalo. E si sa in
salita d'estate è sempre meglio avere
l'ombra a favore!
Più
si saliva e più gli orizzonti si
allargavano. Le cime dietro di lei dovevano essere
il confine fra Italia e Francia
Dietro di
noi il rumore di un grosso motore
Si trattava
di uno di quei veicoli ibridi per il fuoristrada
medio impegnativo, una via di mezzo fra una grossa
Jeep ed un piccolo autocarro, con tanto di presa
per l'aspirazione posta oltre il parabrezza, sia
per evitare la polvere delle piste sterrate o in
caso di guadi per non fare aspirare l'acqua al
motore e rimanere piantati.
...il mezzo
stava arrivando anche da me e a quanto pare aveva
montata una cellula tipo camper Finita la
pacchia! Da qui in poi eravamo sotto il sole a
picco, basta ombra e benché stessimo salendo
più in alto il caldo si faceva sentire
parecchio! Poco
più avanti quasi in prossimità del
colle Langan il mezzo si era fermato a fare
rifornimento di acqua Col caldo
che c'era ne abbiamo approfittato anche
noi Qui uno
scambio di informazioni sui percorsi. Loro erano
una coppia di Francesi e mi hanno detto che da
molti anni venivano in questi luoghi percorrendo le
sterrate militari e a quanto pare lui le conosceva
a menadito meglio di noi! Ripreso il
percorso poco dopo ci hanno superato di nuovo con
un affettuoso colpo di clacson per salutarci
ancora. Arrivati al
Colle Langan dopo 43 km dalla partenza e 1344 m D+
superati. Qui si è a 1227m s.l.m. Qui si
svolta a sx sulla SP67 verso il Colle Melosa, da
qui mancano ancora 6,3 km e 455 m D+ Subito dopo
il bivio se vi serve consultare una mappa della
zona la potete trovare nell'edicola a
sx. Vari tipi
di boschi si alternano salendo verso il rifugio
Osservare
il piccolo schermo del GPS per sapere dove ti trovi
alle volte è un po' riduttivo, meglio allora
tirare fuori un tablet da 7" per una visione
d'insieme più dettagliata. Lei ne
aveva approfittato per bere, inutile ripeterlo, ma
il caldo era elevato anche se ci trovavamo ad oltre
1000 m s.l.m. Quando
sulla vs. dx avrete queste rocce manca poco alla
meta e se alzerete gli occhi sulla montagna di
fronte potrete scorgere anche le Caserma Di Marta a
circa 3,5 km in linea d'aria in territorio
Francese Sempre in
questo punto se osserverete sulla vs. sx troverete
il Lago di Tenarda, se ne vede uno spicchio fra i
cespugli Arrivati
alla meta finale. Qui potete scegliere: o il
ristorante a dx Colle Melosa oppure tirare diritti
al Rif. F. Allavena
Colle
Melosa, dietro di lei il ristorante
omonimo
Dopo 50 km
le ultime pedalate sotto il sole delle 13:05, in
tempo per il pranzo. Per la cronaca eravamo partiti
alle 9:18, quindi 3h e mezza in sella. In attesa
del pranzo e a fine pranzo nell'ampio salone del
rifugio con 80 coperti disponibili. Dal rifugio
è possibile osservare le Caserme di Marta
poste a 1980 m s.l.m. e a 3,3 km in linea d'aria
con alle spalle Le Cime de Marta ambedue in
territorio Francese. Sotto le
caserme passa il tracciato dell'Alta Via Dei Monti
Liguri e poco sotto l'SP76, la sterrata militare
Italiana facente parte della famosa Via del Sale
che parte dal Colle di Tenda sopra Limone
Piemonte. Il Rifugio
Franco Allavena è situato a 1545 m s.l.m. ed
appartiene alla sezione C.A.I. di Bordighera.
Dispone di 66 posti letto
Terminato
il pranzo mi sono diretto a fare un breve
sopralluogo sulla SP76 in direzione delle Caserme
di Marta che si vedono là in cima La strada
ex militare è sterrata ed è quella
che corre sul confine Italo/Francese I cartelli
sono eloquenti per cosa si va in contro Se ci fosse
stato limpido si sarebbe visto il mare! Ovvio che
un vecchio parapetto può fare ben poco e se
si sbaglia ci si trova giù. Se non
altro ho capito l'ambiente a cui andremmo in contro
se dovessimo fare la Via del Sale. Archiviata
la breve salita sulla Via del sale ci siamo
apprestati a ritornare alla base con qualche foto
non scattata durante la salita. Come avevo
accennato, prima di arrivare al rifugio sulla sx si
trova il Lago di Tenarda a circa 1330 m di
quota. Proprio
sopra il lago, sullo sfondo, le due cime senza
alberi sono l'anticima del Monte Ceppo e a dx Il
monte Ceppo 1620 m s.l.m. (altra meta scritta sul
taccuino per il futuro) Non pensate
che si tratti di un invaso naturale... la diga
c'è e viene utilizzata come riserva per
l'acqua potabile Scendendo
con calma c'è stato modo di osservare anche
la cresta dei monti alle spalle di
Triora Triora il
paese delle Streghe, già oggetto di un
report Si scende
verso il mare; la Val Nervia ci stava
aspettando
Il percorso
indubbiamente è lungo ma permette di
esplorare una buona fetta di territorio a partire
dal mare sino alle montagne che fanno da
spartiacque fra Liguria, Piemonte e
Francia.
buone pedalate a
tutti, Outside
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pagina creata:08-09-2017 ultimo aggiornamento: 4-04-2019 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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