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Da Sanremo al Santuario di Nostra Signora di Lampedusa (IM) |
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Dal nostro
punto di partenza ad ovest di Sanremo si percorre
tutta la costa su ciclopedonale per poi deviare a
Santo Stefano al Mare per salire verso Terzorio e a
seguire passando da Pompeiana, Castellaro ed in
fine raggiungere il Santuario di Nostra Signora di
Lampedusa. Dopo il
tratto di ciclopedonale di 14 km seguono le salite
e discese per 11 km sino alla salita finale che ha
un pezzo impegnativo.
Da
Sanremo si percorre la ciclopedonale sino a Santo
Stefano al Mare dove si devia salendo sulla strada
S.S. Aurelia percorrendola per un breve tratto per
poi deviare in direzione Terzorio. Si prosegue
verso Pompeiana passando in periferia di Castellaro
raggiungendo in fine il Santuario di Nostra Signora
di Lampedusa. Il
giro si conclude con la discesa verso Riva Ligure
riprendendo la ciclopedonale per il rientro a
Sanremo. Lungo
il percorso si trovano alcune fontanelle a lato
ciclopedonale. Una bici
qualsiasi purché dotata di buon cambio e
buoni freni. |
Come nostro
solito quando siamo a Sanremo, partiamo dalla
periferia ovest dove si trova l'imbocco della
galleria ciclopedonale che sbocca a
Ospedaletti. Andando
verso Sanremo centro sulla Ciclopedonale
s'incontrano diversi punti per il noleggio delle
bici. La
ciclopedonale è realizzata sul sedime
dell'ex ferrovia Genova-Ventimiglia e quelle che un
tempo erano le infrastrutture ferroviarie come
Stazioni, Caselli ferroviari, Custodie passaggi a
Livello, ora sono stati adibiti ad altro uso,
eccone un esempio. Passando
davanti al Grand Hotel non si poteva non essere
colpiti dal riflesso abbacinante del colore bianco
fresco di pittura. Siamo nella
riviera dei fiori e questi non mancano sotto forma
di cespugli di oleandro, palme, ed altre essenze
arboree in fiore. La pista
ciclopedonale è suddivisa per i pedoni e per
i ciclisti nei due sensi di marcia.
Avvicinandoci
al centro di Sanremo, una lunga passeggiata a mare
ricoperta di legno é riservata ai
pedoni. Sanremo,
stazione di Sanremo si sarebbe sentito qualche anno
fa, ora ci si passa davanti in bici. Pensare che
sino al 2001 anno della dismissione della linea
ferroviaria i treni passavano da qui.... oggi viene
da pensare!
Naturalmente
non mancano i fruitori di questa bella
infrastruttura che in alcuni periodi è presa
d'assalto sia dai turisti che dai
residenti.
Del resto
quando una ciclopedonale offre simili scorci, come
non usufruirne e se poi si è stanchi si
trova sempre un'area di sosta con panchine vista a
mare. Probabilmente
questo era un passaggio a livello con il casello
del custode ora trasformato a bar. Nella foto
sopra, a dx sul muro si trova anche un DAE il
dispositivo defibrillatore per attacchi
cardiaci. Pronto
intervento per un piccolo problema
Un altro
ristoro lungo la ciclopedonale, dotato anche di
distributore di camere d'aria.
Buganvillee,
ciclabile e mare, è un piacere pedalare con
queste viste a fianco.
E poi.... e
poi ci si tuffa nel fresco delle gallerie per poi
uscire di nuovo sotto il sole attorniati dal
verde.
La potremmo
chiamare la "Ciclopedonale dei Fiori"
Stazione di
Santo Stefano a Mare, si cambia binario! Eh
sì, si deve abbandonare la bella
ciclopedonale per salire sulla S.S. Aurelia, anche
se per un breve tratto.
Si
farà un breve pezzo sino ad arrivare a
questo bivio dove a sx troverete il cartello
indicante Terzorio
Per
arrivare a Terzorio ci sono 3,4 km con un
dislivello di 184m e una pendenza media del
5,4% Si arriva
al solito borgo Ligure in cima ad un promontorio e
le motivazioni sono sempre state le medesime per
tutti i borghi situati nell'entroterra Ligure
ovvero: Mettersi al riparo dagli incursori
provenienti dal mare, dediti a razziare le coste
della nostra penisola. Terzorio e
le sue abitazioni degradanti sulla collina e con
vista a mare. Al termine
della salita si arriva in questa piazza passando in
mezzo a due chiese ...
... e
questa è l'altra chiesa, gli spazi ristretti
non permettevano agevoli riprese. In fondo alla
piazza si dipana un carruggio affiancato da vecchie
abitazioni del centro storico. Da un lato
della chiesa salendo una scalinata si accedeva alla
rocca. Come
scritto più volte, quasi tutti i borghi
dell'entroterra ligure sono stati pensati e
costruiti in zone che fossero distanti dal mare e
non facilmente raggiungibili o espugnabili da parte
dei pirati.
Dalla
fortificazione si scende e si completa il giro
della chiesa. Strano il basamento di questo
campanile dalla forma insolita, ma se lo hanno
fatto così avranno avuto i loro buoni
motivi! Una sola
chiesa evidentemente non bastava ed ecco che ne
hanno costruita un'altra a fianco e sulla piazza
non manca il piccolo municipio. Nel nostro
perlustrare l'interno della zona dell'Imperiese, il
fatto di trovare due chiese una accanto all'altra o
una di fronte all'altra non è stato un caso
raro. Come
già accennato, se si lascia la piazza alle
spalle ci si può addentrare nel
caratteristico carruggio Carruggio
dove si affacciano le vecchie case del centro
storico. Dove è possibile ricavare piccoli
spazi, non mancano le solite piante messe a dimora
nei vasi
Anche qui
si trovano i classici archi di sostegno fra le
case. Archi che consolidano le strutture legandole
assieme e rendendole più solide in caso di
scosse sismiche che da queste parti a poca distanza
hanno colpito abbastanza ed in modo forte, vedi
Bussana Se alcune
abitazioni conservano le facciate con pietre a
vista, altre sono state intonacate e dipinte con
tinte vivaci a rischiarare l'ambiente, visto che il
sole qui fa fatica a farsi vedere e rimanere a
lungo. Il
carruggio termina qui con vista a mare. Suppongo
che un tempo questa fosse l'unica via di accesso al
borgo in modo da renderlo poco accessibile mentre
la strada che abbiamo percorso noi sia stata fatta
in tempi più recenti come del resto le case
costruite fuori il centro storico.
Come si
può vedere questi borghi oltre ad essere
distanti e più in alto dalla costa,
conservano comunque un'ampia visione sul
mare. Dietro
front, si ritorna in piazza per proseguire il
viaggio. Visti gli spazi risicati come spesso
accade si costruisce anche sopra gli archi,
tipologia costruttiva molto diffusa in ambienti
medioevali.
Si scende,
un occhio al mare ed uno al borgo Durante la
discesa arrivati in questo punto svolterete a dx
La strada
porta al prossimo borgo di Pompeiana La strada
in un primo momento prosegue in costa alla collina,
poi svoltando si addentra in una valletta andando
in discesa e passando sotto l'autostrada per poi
riprendere a salire sull'altro versante della
valle La vista
verso Pompeiana fa vedere che il territorio attorno
è stato sfruttato per l'agricoltura e per la
presenza di serre visibili sullo sfondo. Come sempre
i centri storici all'epoca degli insediamenti sul
territorio erano limitati a poche abitazioni e gli
stessi abitanti dagli appezzamenti attorno al borgo
riuscivano a ricavarne il sostentamento, poi col
tempo con la crescita del borgo e delle mutate
condizioni sociali il sostentamento per molti si
è dovuto trovare in altri ambiti anche
distanti dallo stesso borgo che in parte si
trasforma in dormitorio limitando la vita pulsante
ai pochi vecchi rimasti. Nella prima
foto l'arrivo a Pompeiana. Quello che si intravede
fra le piante è stato ingrandito nella foto
sotto dove si vede Riva Ligure a circa 2 km in
linea d'aria. La strada
in discesa sbuca davanti alla chiesa. Raggiungendo
la piazzetta è poi possibile scendere verso
il centro storico. Dal
belvedere della piazza della chiesa una vista verso
il mare dove sulla collina si intravede una torre
di avvistamento detta di Panei. Pompeiana
si trova a 200m s.l.m. e conta circa 800 abitanti
distribuiti in 6 contrade. La facciata
della chiesa di Pompeiana dedicata a Santa Maria
Assunta con stucchi a bassorilievo nella facciata
in stile barocco Se
l'esterno è in stile barocco la pianta
interna è in stile romanico. A fianco
della chiesa un'ampia scalinata degrada verso il
borgo antico e a poca distanza ci si imbatte nell'
Oratorio di Santa Maria Maddalena L'interno
dell'oratorio abbastanza semplice con unica navata
con abside. Fuori
dall'oratorio si scende fra le vecchie abitazioni e
molteplici archi Si arriva
ad intersecare un'altra via con una santella posta
idi fronte. Il borgo di
Pompeiana è formato da diverse borgate poste
a breve distanza una dalle altre Di borgate
ve ne sono due a est, due a nord e due a sud dove
ci troviamo qui. Si fa
ritorno verso le borgate nord L'orologio
del campanile segnava mezzogiorno con le campane
che suonavano allegramente. Ritorno in
piazza della chiesa a riprendere le nostre bici e
proseguire il giro verso Castellaro. Nel caso vi
servisse, qui c'è una trattoria. Pronti via,
si riparte, ma poco fuori Pompeiana già si
intravede Castellaro, sosta fotografica. Castellaro
è già stato oggetto di un recente
report.
Anche questo borgo ha un nucleo antico a cui nel
tempo si sono aggiunte altre abitazioni più
recenti. Sulla
strada in costa alla collina non mancano alcuni
cartelli di vendesi. Scrivevo
che a Terzorio c'erano due chiese accanto una
all'altra. Anche qui a Castellaro la cosa si
ripete, se osservate a dx di fronte alla chiesa ce
n'è un altra. Arrivati a
questa intersezione alla periferia di Castellaro si
prosegue in salita a dx sulla Via
Lampedusa. Mentre la
strada sale ancora, una vista verso Castellaro, le
sue chiese e il Palazzo Arnaldi sulla
sx. Da qui in
poi dopo questa curva a fianco della chiesa di San
Bernardo, la strada cambia pendenza ed occorre
impegnarsi parecchio! A tenervi
compagnia sulla salita troverete 15 edicole dei
misteri della Via Crucis Quando la
pendenza sarà meno cattiva arriverete in
vista del santuario Si tratta
del Santuario di Nostra Signora di
Lampedusa L'ultima
meta del giro era stata raggiunta Santuario
che è stato costruito agli inizi del 1600 in
zona panoramica sulla Valle Argentina Arrivando
sin qui si può acquisire l'Indulgenza
Plenaria. In alto al portale e a fianco del dipinto
raffigurante il motivo per cui è stato poi
edificato il Santuario se ne trova anche la
descrizione in latino. Varcata la
soglia questo è il suo interno, sopra
l'altare è incastonato il quadro
raffigurante la Vergine Maria, oggetto per il quale
è stato poi costruito il
santuario. Dal
piazzale a fianco del santuario vi sono due portici
che danno accesso al retro Quello a dx
è questo passaggio dove proseguendo, la
strada carrabile permette di raggiungere i monti
Follia e Faudo che tratterò in un prossimo
report. Questo
è il retro del santuario dove alla sua dx si
trova l'altro passaggio L'altro
passaggio, dedicato probabilmente alla foresteria e
con la vista sulla Valle Argentina E questa
è la vista su Taggia e il suo ponte romanico
posto sul fiume Argentina. Era giunta
nel frattempo l'ora per il meritato pranzo e a un
centinaio di metri dal santuario ci siamo fermati
in questo ristorante dove abbiamo
pranzato. E in attesa
delle portate, uno sguardo dalla terrazza belvedere
del ristorante sulla valle Argentina, l'autostrada
dei Fiori, Taggia col ponte romanico e sullo sfondo
Arma di Taggia. Il giro
turistico si è concluso passando di nuovo da
Castellaro per poi scendere a Riva Ligure e da li
riprendere la Ciclopedonale per il ritorno a
Sanremo
Un giro che
da Sanremo, sempre sfruttando la ciclopedonale,
permette di scoprire l'interno della costa,
visitando borghi antichi posti lontano dalle
consuete strade trafficate e quindi adatte ad
essere percorse in bici.
buone pedalate a
tutti, Outside
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pagina creata:6-12-2018 ultimo aggiornamento: 10-12-2018 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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