Liguria in bici

Da Sanremo al Santuario di Nostra Signora di Lampedusa
(IM)
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Partendo da Sanremo un giro sui promontori vicini passando dai borghi di Terzorio, Pompeiana, Castellaro, sino ad arrivare al Santuario di Nostra Signora di Lampedusa.


Castellaro - Santuario di Nostra Signora di Lampedusa


Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
43 km a/r
517 m
Asfalto
Cicla/Strad
3% - 17%
✩✩✩✩
✩✩
✩✩✩✩

 

 


Terzorio - Pompeiana - Santuario di Nostra Signora di Lampedusa

 

 

 

 

 



Dal nostro punto di partenza ad ovest di Sanremo si percorre tutta la costa su ciclopedonale per poi deviare a Santo Stefano al Mare per salire verso Terzorio e a seguire passando da Pompeiana, Castellaro ed in fine raggiungere il Santuario di Nostra Signora di Lampedusa.



Dopo il tratto di ciclopedonale di 14 km seguono le salite e discese per 11 km sino alla salita finale che ha un pezzo impegnativo.

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IL PERCORSO

Da Sanremo si percorre la ciclopedonale sino a Santo Stefano al Mare dove si devia salendo sulla strada S.S. Aurelia percorrendola per un breve tratto per poi deviare in direzione Terzorio. Si prosegue verso Pompeiana passando in periferia di Castellaro raggiungendo in fine il Santuario di Nostra Signora di Lampedusa.

Il giro si conclude con la discesa verso Riva Ligure riprendendo la ciclopedonale per il rientro a Sanremo.

Rifornimenti idrici

Lungo il percorso si trovano alcune fontanelle a lato ciclopedonale.

Quale bici usare

Una bici qualsiasi purché dotata di buon cambio e buoni freni.


Tre località belvedere ad est di Sanremo

Come nostro solito quando siamo a Sanremo, partiamo dalla periferia ovest dove si trova l'imbocco della galleria ciclopedonale che sbocca a Ospedaletti.

Andando verso Sanremo centro sulla Ciclopedonale s'incontrano diversi punti per il noleggio delle bici.


La ciclopedonale è realizzata sul sedime dell'ex ferrovia Genova-Ventimiglia e quelle che un tempo erano le infrastrutture ferroviarie come Stazioni, Caselli ferroviari, Custodie passaggi a Livello, ora sono stati adibiti ad altro uso, eccone un esempio.


Passando davanti al Grand Hotel non si poteva non essere colpiti dal riflesso abbacinante del colore bianco fresco di pittura.

Siamo nella riviera dei fiori e questi non mancano sotto forma di cespugli di oleandro, palme, ed altre essenze arboree in fiore.

La pista ciclopedonale è suddivisa per i pedoni e per i ciclisti nei due sensi di marcia.

Avvicinandoci al centro di Sanremo, una lunga passeggiata a mare ricoperta di legno é riservata ai pedoni.


Sanremo, stazione di Sanremo si sarebbe sentito qualche anno fa, ora ci si passa davanti in bici.


Pensare che sino al 2001 anno della dismissione della linea ferroviaria i treni passavano da qui.... oggi viene da pensare!

Naturalmente non mancano i fruitori di questa bella infrastruttura che in alcuni periodi è presa d'assalto sia dai turisti che dai residenti.

Del resto quando una ciclopedonale offre simili scorci, come non usufruirne e se poi si è stanchi si trova sempre un'area di sosta con panchine vista a mare.

 

Probabilmente questo era un passaggio a livello con il casello del custode ora trasformato a bar. Nella foto sopra, a dx sul muro si trova anche un DAE il dispositivo defibrillatore per attacchi cardiaci.


Pronto intervento per un piccolo problema

Si entra in galleria



Un altro ristoro lungo la ciclopedonale, dotato anche di distributore di camere d'aria.

 

 

Buganvillee, ciclabile e mare, è un piacere pedalare con queste viste a fianco.


E poi.... e poi ci si tuffa nel fresco delle gallerie per poi uscire di nuovo sotto il sole attorniati dal verde.

 

La potremmo chiamare la "Ciclopedonale dei Fiori"

Stazione di Santo Stefano a Mare, si cambia binario! Eh sì, si deve abbandonare la bella ciclopedonale per salire sulla S.S. Aurelia, anche se per un breve tratto.

 

Si farà un breve pezzo sino ad arrivare a questo bivio dove a sx troverete il cartello indicante Terzorio

Per arrivare a Terzorio ci sono 3,4 km con un dislivello di 184m e una pendenza media del 5,4%


Si arriva al solito borgo Ligure in cima ad un promontorio e le motivazioni sono sempre state le medesime per tutti i borghi situati nell'entroterra Ligure ovvero: Mettersi al riparo dagli incursori provenienti dal mare, dediti a razziare le coste della nostra penisola.

Terzorio e le sue abitazioni degradanti sulla collina e con vista a mare.

 

Al termine della salita si arriva in questa piazza passando in mezzo a due chiese ...

 

... e questa è l'altra chiesa, gli spazi ristretti non permettevano agevoli riprese. In fondo alla piazza si dipana un carruggio affiancato da vecchie abitazioni del centro storico.

Da un lato della chiesa salendo una scalinata si accedeva alla rocca.


 

Come scritto più volte, quasi tutti i borghi dell'entroterra ligure sono stati pensati e costruiti in zone che fossero distanti dal mare e non facilmente raggiungibili o espugnabili da parte dei pirati.

Dalla fortificazione si scende e si completa il giro della chiesa. Strano il basamento di questo campanile dalla forma insolita, ma se lo hanno fatto così avranno avuto i loro buoni motivi!

 

Una sola chiesa evidentemente non bastava ed ecco che ne hanno costruita un'altra a fianco e sulla piazza non manca il piccolo municipio.

Nel nostro perlustrare l'interno della zona dell'Imperiese, il fatto di trovare due chiese una accanto all'altra o una di fronte all'altra non è stato un caso raro.


Come già accennato, se si lascia la piazza alle spalle ci si può addentrare nel caratteristico carruggio

 

Carruggio dove si affacciano le vecchie case del centro storico. Dove è possibile ricavare piccoli spazi, non mancano le solite piante messe a dimora nei vasi

Anche qui si trovano i classici archi di sostegno fra le case. Archi che consolidano le strutture legandole assieme e rendendole più solide in caso di scosse sismiche che da queste parti a poca distanza hanno colpito abbastanza ed in modo forte, vedi Bussana


Se alcune abitazioni conservano le facciate con pietre a vista, altre sono state intonacate e dipinte con tinte vivaci a rischiarare l'ambiente, visto che il sole qui fa fatica a farsi vedere e rimanere a lungo.


 

Il carruggio termina qui con vista a mare. Suppongo che un tempo questa fosse l'unica via di accesso al borgo in modo da renderlo poco accessibile mentre la strada che abbiamo percorso noi sia stata fatta in tempi più recenti come del resto le case costruite fuori il centro storico.

 

Come si può vedere questi borghi oltre ad essere distanti e più in alto dalla costa, conservano comunque un'ampia visione sul mare.

Dietro front, si ritorna in piazza per proseguire il viaggio. Visti gli spazi risicati come spesso accade si costruisce anche sopra gli archi, tipologia costruttiva molto diffusa in ambienti medioevali.

Si scende, un occhio al mare ed uno al borgo

Durante la discesa arrivati in questo punto svolterete a dx

La strada porta al prossimo borgo di Pompeiana

La strada in un primo momento prosegue in costa alla collina, poi svoltando si addentra in una valletta andando in discesa e passando sotto l'autostrada per poi riprendere a salire sull'altro versante della valle

La vista verso Pompeiana fa vedere che il territorio attorno è stato sfruttato per l'agricoltura e per la presenza di serre visibili sullo sfondo.

Come sempre i centri storici all'epoca degli insediamenti sul territorio erano limitati a poche abitazioni e gli stessi abitanti dagli appezzamenti attorno al borgo riuscivano a ricavarne il sostentamento, poi col tempo con la crescita del borgo e delle mutate condizioni sociali il sostentamento per molti si è dovuto trovare in altri ambiti anche distanti dallo stesso borgo che in parte si trasforma in dormitorio limitando la vita pulsante ai pochi vecchi rimasti.

Nella prima foto l'arrivo a Pompeiana. Quello che si intravede fra le piante è stato ingrandito nella foto sotto dove si vede Riva Ligure a circa 2 km in linea d'aria.

La strada in discesa sbuca davanti alla chiesa. Raggiungendo la piazzetta è poi possibile scendere verso il centro storico.

Dal belvedere della piazza della chiesa una vista verso il mare dove sulla collina si intravede una torre di avvistamento detta di Panei.

Pompeiana si trova a 200m s.l.m. e conta circa 800 abitanti distribuiti in 6 contrade.

La facciata della chiesa di Pompeiana dedicata a Santa Maria Assunta con stucchi a bassorilievo nella facciata in stile barocco

Se l'esterno è in stile barocco la pianta interna è in stile romanico.

A fianco della chiesa un'ampia scalinata degrada verso il borgo antico e a poca distanza ci si imbatte nell' Oratorio di Santa Maria Maddalena

L'interno dell'oratorio abbastanza semplice con unica navata con abside.


Fuori dall'oratorio si scende fra le vecchie abitazioni e molteplici archi



Si arriva ad intersecare un'altra via con una santella posta idi fronte.

Il borgo di Pompeiana è formato da diverse borgate poste a breve distanza una dalle altre




Di borgate ve ne sono due a est, due a nord e due a sud dove ci troviamo qui.


Si fa ritorno verso le borgate nord



L'orologio del campanile segnava mezzogiorno con le campane che suonavano allegramente.


Ritorno in piazza della chiesa a riprendere le nostre bici e proseguire il giro verso Castellaro.

Nel caso vi servisse, qui c'è una trattoria.



Pronti via, si riparte, ma poco fuori Pompeiana già si intravede Castellaro, sosta fotografica.



Castellaro è già stato oggetto di un recente report. Anche questo borgo ha un nucleo antico a cui nel tempo si sono aggiunte altre abitazioni più recenti.


Sulla strada in costa alla collina non mancano alcuni cartelli di vendesi.

Scrivevo che a Terzorio c'erano due chiese accanto una all'altra. Anche qui a Castellaro la cosa si ripete, se osservate a dx di fronte alla chiesa ce n'è un altra.

Arrivati a questa intersezione alla periferia di Castellaro si prosegue in salita a dx sulla Via Lampedusa.



Mentre la strada sale ancora, una vista verso Castellaro, le sue chiese e il Palazzo Arnaldi sulla sx.

Da qui in poi dopo questa curva a fianco della chiesa di San Bernardo, la strada cambia pendenza ed occorre impegnarsi parecchio!

A tenervi compagnia sulla salita troverete 15 edicole dei misteri della Via Crucis

Quando la pendenza sarà meno cattiva arriverete in vista del santuario

Si tratta del Santuario di Nostra Signora di Lampedusa


L'ultima meta del giro era stata raggiunta

Santuario che è stato costruito agli inizi del 1600 in zona panoramica sulla Valle Argentina

Arrivando sin qui si può acquisire l'Indulgenza Plenaria. In alto al portale e a fianco del dipinto raffigurante il motivo per cui è stato poi edificato il Santuario se ne trova anche la descrizione in latino.

Varcata la soglia questo è il suo interno, sopra l'altare è incastonato il quadro raffigurante la Vergine Maria, oggetto per il quale è stato poi costruito il santuario.

Dal piazzale a fianco del santuario vi sono due portici che danno accesso al retro

Quello a dx è questo passaggio dove proseguendo, la strada carrabile permette di raggiungere i monti Follia e Faudo che tratterò in un prossimo report.


Questo è il retro del santuario dove alla sua dx si trova l'altro passaggio


L'altro passaggio, dedicato probabilmente alla foresteria e con la vista sulla Valle Argentina

E questa è la vista su Taggia e il suo ponte romanico posto sul fiume Argentina.


Era giunta nel frattempo l'ora per il meritato pranzo e a un centinaio di metri dal santuario ci siamo fermati in questo ristorante dove abbiamo pranzato.

E in attesa delle portate, uno sguardo dalla terrazza belvedere del ristorante sulla valle Argentina, l'autostrada dei Fiori, Taggia col ponte romanico e sullo sfondo Arma di Taggia.


Il giro turistico si è concluso passando di nuovo da Castellaro per poi scendere a Riva Ligure e da li riprendere la Ciclopedonale per il ritorno a Sanremo

Traccia GPX  


Conclusioni

Un giro che da Sanremo, sempre sfruttando la ciclopedonale, permette di scoprire l'interno della costa, visitando borghi antichi posti lontano dalle consuete strade trafficate e quindi adatte ad essere percorse in bici.

 

 

buone pedalate a tutti, Outside

 

Un foto racconto di Cadore designer © 2018
pagina creata:6-12-2018
ultimo aggiornamento: 10-12-2018
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