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Dalla Valdisotto alla Val Zebrù (SO) |
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Questa
vista dall'alto rappresenta il lungo percorso con
la partenza da Tola (in basso a dx) in Valdisotto;
il passaggio nella piana di Bormio, l'entrata nella
Valfurva e la salita in Val
Zebrù.
I 22km sono
la distanza percorsa per raggiungere il Rifugio
Campo in Val Zebrù a quota 2000
m. Noi siamo
partiti dal nostro campo base a Tola in Valdisotto
usufruendo della ciclopedonale sino a Bormio per
poi proseguire sulla ciclopedonale della Valfurva
sino a San Nicolò dove la si è
lasciata per imboccare la salita in Val
Zebrù sino al rifugio Campo a quota 2000
m. |
Il primo
tratto di questo percorso coincide in parte con un
precedente
report
sulla Valfurva da cui si possono acquisire
ulteriori dettagliate informazioni Dal nostro
campo base situato a Tola in Valdisotto, abbiamo
attraversato la conca di Bormio dirigendoci verso
la città per poi prendere la direzione della
Valfurva fermandoci al ponte di Combo dove avevamo
l'appuntamento con i nostri amici Cristina e
Franco. Nella foto
sullo sfondo la Cima di Reit e a seguire la Cresta
di Reit sotto la quale si snoda parte della Val
Zebrù. Sulla dx,
nella parte assolata, si trova invece la frazione
Piatta da dove passeremo al termine di questo
report per poi scendere di nuovo in questo
punto. A Bormio
raggiunto il punto d'incontro al ponte antico di
Combo ci siamo uniti ai nostri amici che ci stavano
aspettando. Insieme a
loro abbiamo proseguito verso il percorso
ciclopedonale che conduce in Valfurva alla sx
orografica del torrente Frodolfo. Come
già accennato all'inizio maggiori
particolari li trovate nel report
segnalato.
Dai massi e
i depositi ghiaiosi presenti nell'alveo del
torrente, si denota che durante le piene non
è certo un tranquillo torrente!
Per noi
giunti a San Nicolò, proprio dietro la
chiesa, abbiamo svoltato a sx raggiungendo la SP29
prendendo poi la direzione Valfurva.... ... dopo
150 abbiamo svoltato a sx in Via Sascin, iniziando
la salita per la Val Zebrù Al primo
tornante in località Teregua appaiono i
cartelli ad indicare la nostra meta, ovvero:
rifugio Campo, naturalmente in Val
Zebrù
La strada
sale in fretta e guardando sotto si vede la chiesa
di San Nicolò da dove abbiamo iniziato la
salita.
In
località Paris la prima sosta per
"l'abbeverata". Ora c'è da dire questo: i
nostri amici non disponevano di portaborracce sulle
loro bici, costringendoli a tenere le borracce
negli zaini. Questo li obbligava a doversi fermare
per poter bere ed affidandosi a posti dove potersi
fermare. Come si sa,
durante le salite, specie nelle giornate calde
è essenziale idratarsi costantemente e va da
sé che la borraccia deve stare a portata di
mano! Davanti a
noi in basso si snoda la Valfurva La lunga
salita in costa alla montagna fa intravedere in
centro alla foto la chiesa della Madonna dei Monti
in località Adam
Sotto Adam
a dx nella valle si trova la frazione Sant'Antonio.
Per quanto riguarda la montagna con tratti innevati
che si trova a dx è il Pizzo
Tresero. Guardando
indietro si vede ancora San Nicolò nel suo
insieme, mentre a dx sullo sfondo è Oga con
il forte omonimo che abbiamo trattato in
questo
report. Per quanto
riguarda le montagne sullo sfondo; a sx è la
Cima Piazzi e alla sua dx i Corni San
Colombano La strada
è molto ampia e sale in modo regolare
Località
Adam in vista della Chiesa della Madonna dei
Monti
Da Adam
guardando in valle si trova parte dell'abitato
della frazione Sant'Antonio. Sullo
sfondo a sx il Pizzo Tresero mentre a dx è
il Monte Sobretta. Nota: Quasi
in centro alla foto si vede una carrabile che si
inerpica fra i prati e poi in mezzo al bosco.
Ebbene è la forestale che in questi ultimi
tempi è stata utilizzata per togliere
dall'isolamento Santa Caterina Valfurva a causa
della frana incombente sulla strada provinciale
SP29 che da Bormio sale al Gavia. La
descrizione dettagliata sulla forestale la trovate
in questo
report
Dopo Adam
la strada si restringe, si passa dalla
località Plazzola... ... per
arrivare poi alla località Niblogo dove la
strada asfaltata termina in questo parcheggio
Proseguendo
oltre il parcheggio si arriva davanti a quello che
è uno degli ingressi al Parco Nazionale
dello Stelvio. Vorrei
ricordarvi che nella prima foto di questo report ho
nominato la Cima di Reit e a seguire la Cresta di
Reit sotto la quale si snoda parte della Val
Zubrù. Ebbene
dietro queste cime si trova l'ambiente del Parco
Nazionale dello Stelvio di cui anche la Val
Zebrù da questo versante ne fa
parte.
Ufficialmente
dò il via alla prima pedalata nel parco
Nazionale dello Stelvio, non certo riferito come
prima assoluta, ma solo per questo
giorno! La prima
parte della carrabile sterrata, scende in
falsopiano per circa 1,5 km, sino a raggiungere il
ponte sul torrente Zebrù Questo
tratto è veloce e divertente ed in parte
è coperto da boschi. Arrivando
nei pressi del torrente Zebrù, sulla dx
troverete il Ponte Receneccia posto per evitare il
torrente Valle Ardof Avendo il
torrente Valle Ardof una bassa portata lo abbiamo
guadato, mentre dei bambini giocavano allegramente
sulle sue rive A poca
distanza si arriva in prossimità del ponte
che attraversa il torrente Zebrù. ma per noi
non serve attraversarlo, si prosegue
diritti. A chi
servisse dell'acqua, in centro alla foto si trova
una fontana
Solito
problema, zaino a terra per poter bere. Come si
può notare io la borraccia la tengo a
portata di mano sul manubrio, non la devo nemmeno
cercare in mezzo al telaio!
Da qui in
poi si entra veramente nella Val Zebrù ed
inizia la vera salita
Il rumore
delle ruote sulla ghiaia ha fatto girare di scatto
il bambino al seguito di questa mamma "coraggiosa",
che sulla schiena in un marsupio portava un secondo
bambino, mentre davanti aveva imbracato lo
zaino! Il primo
tratto è abbastanza impegnativo come
pendenze, spesso col fondo instabile... l... dove
si attenua per poco in località I Plaz a
quota 1660 m ....
... per poi
riprendere ad essere impegnativa entrando in questo
bel bosco .... ... dove
arrivati ad un bivio mi sono fermato a consultare
la mappa. Infatti indietro a sx una breve ripida
salita mentre proseguendo diritti sulla ampia
carrabile saremmo arrivati in cima allo stesso
punto ma affrontando una pendenza
minore. Ovvio che
abbiamo scelto la soluzione più
facile. la
carrabile alterna tratti impegnativi ad altri
più facili in falsopiano. Si arriva
in vista di un ponte sul torrente
Zebrù. Si cambia
sponda, ora si passa alla dx orografica della valle
e del torrente.
Passato il
ponte la carrabile dopo un tornante inizia a salire
in modo deciso, con i nostri amici che ora li
guardiamo dall'alto Questo
è lo scenario guardando verso valle da dove
siamo saliti. Sullo sfondo fa capolino la Cima de
Piazzi
Qui occorre
spingere sui pedali, a fianco un tronco posizionato
a mo di paracarro, sempre con lo sfondo sulla Cima
de Piazzi Con la
scusa di scattare una foto ne approfitto per una
breve sosta Sosta che
dura poco altrimenti gli altri scappano! Qui siamo
sotto la Cresta di Reit
Ogni tanto
qualche baita appare ai margini del
bosco. Lungo il
percorso occorre affrontare diversi guadi, per
fortuna asciutti al nostro passaggio, ma da dover
prendere in considerazione in altri periodi
dell'anno o subito dopo forti temporali. Mano a mano
che si sale la valle muta aspetto sia che si guardi
avanti o indietro da dove si è
saliti. E proprio
qui Cristina e Franco stavano osservando la
montagna sullo sfondo che si vede nella foto sopra
cercando di dargli un nome e che a posteriori ho
individuato come Cima de Piazzi. Proseguendo
la valle inizia ad aprirsi di più. Ora in
alto in centro alla foto appare il Sasso Rotondo
mentre alla sua dx la punta rappresenta le Pale
Rosse Indubbiamente
si tratta di una bella valle! Altro
torrente in secca da superare, ovvio che se ci
fosse acqua in abbondanza il guado potrebbe
diventare problematico Si passa da
un'altra località il cui nome è
apposto sul cartello in cima al palo: Zebrù
da Bigno 1860 m Un incontro
inaspettato, una jeep del rifugio che andava a
prendere dei clienti. Altri guadi
momentaneamente asciutti non mancano Breve
sosta, oramai manca poco alla meta Nuovo
cambio di sponda sul torrente Frodolfo
Si
attraversa una zona ghiaiosa molto estesa con
annesso piccolo guado asciutto. La vista è
verso un altro ennesimo ponte I cartelli
recitano: Ristoro La Baita a 100m e Rifugio Campo a
300 m Passato il
ponte si incontra il Ristoro la Baita Aggirato il
Ristoro la Baita, l'ultimo sforzo verso il rifugio
sulla carrabile abbastanza sconnessa
Franco in
posa sotto il rifugio Campo a quota 2000
m Giù
dalle selle e alla ricerca di un posto all'ombra
dove mettere le bici per la pausa
pranzo.
TRACCIA
GPX La Val
Zebrù sono oramai anni che era stata segnata
come report da fare è questa è stata
una occasione inaspettata per farlo. A parte
questo si tratta di una bella valle che alterna
morfologie del terreno e vedute arrivando a quota
2000. |
buone pedalate a tutti, Outside |
pagina creata: 12-09-2020 ultimo aggiornamento: 14-09-2020 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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