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Giro dei Castelli Bergamaschi |
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Di
per sé lo si potrebbe effetture anche
solamente su strade asfaltate, ma per evitare
questo ho preferito tracciare un percorso non
diretto che prevedesse anche digressioni in mezzo a
riserve e parchi e tratti di strade vicinali per
scostarsi quanto possibile dalla viabilità
normale. Percorso non indicato per famiglie con
bambini piccoli o adolescenti, per i tratti su
strade provinciali. Visto la
condizione degli sterrati sarebbe meglio una MTB o
una bici da trekking ammortizzata. |
Si parte
quindi al di qua del ponte sulla sponda sx del
fiume Adda che stranamente è ancora
territorio del Comune di Cassano d'Adda a cui fanno
parte le località Cascate, Cascine San
Pietro e Cascina Taranta. Sulla dx
della foto si scorge il Castello
Borromeo
il Castello
Borromeo ripreso dalla sponda sx del canale Muzza o
meglio dal "traversino" che suddivide il canale dal
Fiume Adda di cui ne è una
derivazione. Lasciato
alle spalle il ponte sul fiume Adda, si svolta a dx
direzione Rivolta d'Adda per poi deviare subito a
sx in località Cascate proseguendo in
ciclabile. Giunti alla Cappella gli si passa
davanti sempre su ciclabile sino alla Cascina
Bruciata al termine delle quale si prende la
ciclabile a sx. A dire il
vero forse è la ciclabile più corta
che abbia mai visto è lunga esattamente 100
m, infatti termina poco dopo la curva in
fondo. La strada
di campagna prosegue sino a questo bivio dove si
resterà a dx C'è
una cosa a cui prestare attenzione: pur essendo
questo il percorso ciclabile unica alternativa alla
strada SP11 da Cassano d'Adda a Treviglio. Si
tratta pur sempre di una strada vicinale sterrata e
se ha piovuto di recente come è capitato a
me, la situazione è più o meno
questa, per cui il consiglio è quello di
evitare situazioni analoghe, a meno che siate noti
estimatori di pozzanghere! Dove
passerete accanto ad una recinzione metallica,
quella è la delimitazione di una ex cava,
per cui se buttate un occhio fra la vegetazione ne
potete vedere anche lo specchio d'acqua che nel mio
caso ha offerto anche la vista sulle prealpi
Bergamasche In effetti
dopo le cave, il panorama si amplia e si spazia a
sx dalla Grigna e Resegone nel Lecchese per passare
al profilo dei monti della Valcava con il
Linzone
e
poi via via tutte le altre cime sino alla estrema
dx dove si intravede la caratteristica sagoma della
Presolana, ma se il cielo è terso si arriva
anche sino al Monte
Golem bellissima
cima che spazia a 360° sulla pianura padana
dal lago di Garda al lago d'Iseo agli Appennini
sino al Monviso e al Monte Rosa e tutta la catena
Alpina posta a nord All'altezza
degli alberi la sterrata termina e riprende
l'asfalto. Sulla dx è il tracciato dell'Alta
Velocità. Giunti in fondo a questa strada si
arriva ad uno stop dove si svolterà a sx a
fianco della Cascina Malosetta. Se si andasse a dx
attraversando il sottopasso ferroviario si
arriverebbe a Casirate che dista circa 2
Km.
Si prosegue
in mezzo alle campagne per circa 900 m su una
stretta strada asfaltata in direzione
nord, La strada
poi svolta a dx in direzione Treviglio con un
tratto di circa 2 km, anche qui fra campagne e
qualche bosco. Gli alunni
proseguono in fila per due. Alle loro spalle a sx
si estende il Parco del Roccolo che comprende la
Chiesa Madonna degli Alpini. Ci si trova
sulla Via del Bosco
Come ho
scritto ho privilegiato questo percorso alternativo
alla strada provinciale e qui trovandoci in mezzo
alle campagne ci può stare di imbattersi in
mezzi agricoli di altri tempi. Questa è la
macchina che serve a rivoltare il fieno per farlo
asciugare. A sx del
contadino in lontananza spunta il campanile di
Treviglio
Si prosegue
sempre diritti sino a vedere sulla dx un sottopasso
abbastanza ripido, lo si prende e quando lo si
supera si arriva a questa piazza con rotatoria dove
si proseguirà sempre diritti,anche oltre il
semaforo che si incontrerà più
avanti. In questa foto a sx si intravede una
piccola porzione della struttura del
Palafacchetti. Arrivati in
fondo a Via Guglielmo Marconi si prosegue verso il
centro A sx la
sede della Polizia Locale e a dx la chiesa di San
Rocco. Si prosegue passando davanti al Bar del
Nuovo Mercato per poi svoltare a dx in via Abate
Gianbattista Crippa
Raggiunto
l'incrocio semaforico si prosegue diritti prendendo
la ciclopedonale a dx che passa a fianco del
cimitero di Treviglio.
Lasciato il
parco davanti al cimitero si prosegue sempre
diritti sino a prendere la direzione per Pagazzano.
Passando su questo ultimo pezzo di ciclopedonale
subito avanti si trova questo cartello che indica
la direzione della Ciclovia dei Castelli
Bergamaschi.
Ciclovia
non significa di essere su una strada dedicata alle
bici, si tratta di un percorso segnalato, ma nulla
più! Ci si trova su una normale strada
Provinciale per cui porre molta attenzione alle
auto e ai camion, stare sempre sul ciglio e non
procedere affiancati se si è in compagnia,
anche se la sede stradale è abbastanza
ampia. Qui finisce
il territorio di Treviglio e si entra in quello di
Caravaggio.
Arrivati a
Vidalengo lo si attraversa in direzione Pagazzano e
giunti al cartello dove termina il territorio di
Caravaggio si svolterà a dx sulla sterrata
che si vede.
In fondo
alla sterrata si trova una cascina, la si affianca
e poi si svolta a sx arrivando alla sbarra della
foto sopra, la si supera per arrivare al bosco
sullo sfondo. Si tratta
di una Riserva Naturale, a sx troverete la mappa
con i percorsi che seguono un paio di anelli. Io ho
proseguito diritto per poi alla fine terminare da
dx. Dalla
strada Provinciale a qui è solo 1 km per cui
è una breve deviazione. Mai come in
giornate calde un bosco è il meglio che si
possa desiderare!
Superata la
passerella il sentiero lascia spazio ad una
sterrata di campagna al limitare del bosco
delimitato da una staccionata. Nella
Riserva troverete la mappa e tutte le descrizioni
di questa Riserva Naturale con caratteristiche
della Flora e della Fauna. La Riserva
Naturale Fontanile Brancaleone è ben curata
ed altrettanto è richiesto ai fruitori di
attenersi alle regole della Riserva richiamate sui
cartelloni.
Ritornati
sulla strada Provinciale si prosegue verso
Pagazzano e a solo 1 km ci si trova a fianco il
castello omonimo con tanto di fossato attorno pieno
d'acqua ed ancora un ponte levatoio pedonale cose
abbastanza rare da trovare nei castelli al giorno
d'oggi!
Questo
è il lato posto a nord dove si trova
l'ingresso principale o detto anche passo
carraio.
Si tratta
di un castello ben conservato senza apparenti parti
diroccate. Occupa una superficie a forma quadrata
con lati di circa 70m con all'interno un cortile di
circa 30m per lato. Questo
è il lato Nord-est e ha anche un accesso a
livello del fossato. L'ingresso
principale posto a Nord era dotato di ponte
levatoio per passo carraio e per passo
pedonale. Una
inquadratura dello spigolo Nord-est del Castello
Visconteo di Pagazzano, indubbiamente un bel
maniero, non c'è alcun dubbio. Pensate solo
a quanti mattoni ci sono voluti per costruirlo! Qui
vi ha soggiornato Petrarca e da giovane Francesco
Bernardino Visconti noto a tutti come:
l'Innominato. Mi è
venuto in mente il film Amarcord del grande
Fellini, dove Calzinazz recitava: Mio nonno fava i
mattoni, mio babbo fava i mattoni, fazzo i mattoni
anche me' ma la mia casa n'dovè ?
Era ora di
lasciare Pagazzano e il suo bel castello in
direzione Morengo, tappa successiva posta a soli 2
km. A sx la ruota di un vecchio mulino. Qui si
svolta a dx.
In vista di
Morengo, dove si può vale la pena sfruttare
le ciclabili. Il castello
a Morengo si trova di rimpetto alla
chiesa.
Il castello
ora sede del Comune è accessibile anche dal
lato nord, in sostanza si fa il giro dell'isolato
per accedervi.
Per evitare
un pezzo di provinciale si prosegue in Via Dante
Alighieri sino a questa cascina a cui gli si gira
attorno per poi prendere la strada che attraversa
il doppio filare di alberi. In pratica
si devono raggiungere le serre che si vedono nella
prima foto solo che c'è di mezzo una SP ex
SS con tanto di Guardrail a sbarrare la
possibilità di attraversamento. La strada
di campagna anche qui mostra i suoi crateri pieni
di pozzanghere d'acqua, per cui come già
raccomandato all'inizio meglio evitare di fare
questo tracciato se ha piovuto da poco e in modo
abbondante. Giunti in
fondo ci si trova di nuovo sulla strada asfaltata
che prosegue dal castello per cui se si vuole
evitare questa digressione basta proseguire
diritti. Si arriva poi ad una rotatoria dove si
prenderà la seconda via a dx.
Come
descritto sopra, si esce alla seconda strada a dx
dalla rotatoria e percorrendo la strada a fianco
delle serre si arriverà alla curva dove per
forza di cose si proseguirà a dx. La cascina
a sx è quella da cui si proveniva dopo aver
imboccato la strada col filare d'alberi.
Si
percorrerà questa sterrata, a fianco di
numerose serre, naturalmente anche qui molto
dissestata e pozzangherosa, è per questo che
consiglio una MTB, Terminato
lo sterrato si ritrova dell'asfalto arrivando a
Castel Liteggio che ora è ridotto ad un
rudere e si trova sulla dx nella foto
Qui si
svolterà a dx sulla SP128. Se si nota sotto
il cartello di parcheggio si intravede il cartello
marrone della Ciclovia del fosso Bergamasco di cui
se n'è percorso un tratto. Il fosso
Bergamasco fu il confine naturale fra gli Stati di
Milano e di Venezia.
Da Castel
Liteggio proseguendo sulla provinciale si arriva
letteralmente alle porte di Cologno al Serio
! Si entra
dalla Porta Moringhello. Essendo in corso dei
lavori di riqualificazione del centro, mi sono
limitato ad uscire dalla successiva Porta Rocca
Questa
è la Porta Rocca sede del Municipio, a sx si
scorgono alcuni resti delle mura Resti di
mura visibili anche sul lato dx della
rocca
La porta
delle Rocca è strutturata in tre sezioni di
archi uno posto all'interno del borgo uno
intermedio ed uno esterno
Mentre
quello interno ha una struttura con volta in
mattoni quello verso l'esterno conserva un soffitto
con travi di legno e un lume a lanterna in ferro
battuto.
All'esterno
si passa con il ponte sul fossato. A dx si vede la
torre
Sul
selciato del ponte è raffigurato lo stemma
del Comune, anche sul lato opposto al precedente
è presente una torre
Nel fossato
sgorgano anche dei zampilli di fontane ai due lati
del ponte. Sulla torre
centrale del Municipio degli striscioni risalenti
alla pandemia e alla squadra dell'Atalanta che da
li a poco avrebbe disputato la partita il 19 maggio
2021 per la finale della Coppa Italia
Dopo aver
lasciato il municipio occorre prendere questa
ciclopedonale solo che non ha un accesso diretto
dalla rotatoria per cui ci ci si immette nelle
circonvallazione svoltando a sx sino al primo punto
dove si può fare l'accesso. La
direzione da prendere è quella di Urgnano a
2,4 km come scritto sul cartello. Per
arrivare ad Urgnano meglio approfittare delle
ciclabili dove disponibili. Anche qui si trova un
altro castello. La bici mostra le tracce di fango,
per fortuna che avevo i parafanghi !
Castello
Albani risalente al XIV sec. ingresso
Nord Sviluppa
una pianta quadra di circa 40 m per lato, dotato di
due ingressi posti a sud e a nord La
caratteristica è quella di avere due alte
torri che sovrastano i due ingressi. Questa
è la torre dell'ingresso della parte
Sud.
Dirigendosi
verso il centro si incomincia a scorgere la
piazza Piazza
della Libertà che ospita la
chiesa Chiesa dei
Santi Nazario e Celso inutile aggiungere che il
campanile a torre è di foggia assai
inusuale! Il giro
prosegue verso Spirano, solo che all'altezza del
cartello del Comune si fa una deviazione a sx verso
un parco Si tratta
del Parco di San Rocco con omonimo Santuario, un
oasi di fresco con annesso ristoro.
Attraversato
Spirano si esce prendendo di nuovo una sterrata
campestre con le solite "pucce" e sfondo sulle
prealpi delle Orobie
Ecco colto
in flagranza di reato chi crea le famose "pucce"
dette pozzanghere, sono loro! I trattori, che con
le giganti ruote quando arrivano su una piccola
buca, passa e ripassa con dentro l'acqua
determinano una forte pressione rodendo il fondo e
proiettando il fango e i sassi ed altro verso
l'esterno creando così i famosi crateri di
cui tutti ne andiamo pazzi! Mia nonna
diceva : Buchino,Bucone! Nel senso che se si
rattoppa subito il buchino poi non si crea il
bucone! Ma sembra
che in Italia siamo innamorati delle buche. Quando
gli inviati di bellitaliainbici sono stati in
Germania sulla Romantische Strasse ho visto le foto
delle loro strade di campagna, non c'era una buca
nemmeno a pagarla e si che da loro piove più
che da noi, lavorano anche loro i campi eppure
c'è una enorme differenza nel curare il
territorio, non c'è altra
spiegazione!
In mezzo ai
campi la solita cappella
Terminato
lo sterrato si riguadagna l'asfalto a Pognano
Lasciato
Pognano con i profili dei monti bergamaschi alle
sue spalle si attraversa la SP121 ... .... E ci
si tuffa di nuovo in un parco quello dei Fontanili,
ovviamente su sterrato e poi su sentiero. Da qui in
poi le descrizioni direi che servono a poco, meglio
seguire il tracciato col GPS. Qui si
conclude il mio racconto fotografico in quanto il
reparto fotografico aveva esaurito le batterie e
non solo, anche il GPS mi aveva piantato in asso in
un territorio a me sconosciuto e nemmeno le mappe
di riserva sul cellulare hanno funzionato, per cui
ritorno alla cieca o all'antica chiedendo a chi
incontravo, ma nella traccia ho ricostruito a
memoria il lungo percorso fatto. TRACCIA
GPX Senza
dubbio un percorso inusuale che cerca di mescolare
dei Castelli con dei Parchi e riserve Naturali, fra
sterrati e ciclabili ed asfalto su normali strade
anche se chiamate Ciclovie. Sta a voi
come sempre se scegliere di replicare! |
buone pedalate a tutti, Outside |
pagina creata: 29-06-2021 ultimo aggiornamento: 1-07-2021 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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